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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 14.932 commenti

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  1. 12671
    ken80 -

    Salve ho letto le frasi di Dalia e di altri e se sono qui è perchè sono cose che comprendo e che mi affliggono…ho 33 anni…sono disoccupato e come avrete capito faccio molta fatica ad andare avanti…è una cosa che a parole riesco difficilmente a spiegare ma ci provo…apparte le varie delusioni amorose…che ci stanno…lavorative….pensate che il lavoro dove ero quest’estate ancora mi devono dare 4 mensilità e quindi chiaramente non posso ritornarci questa stagione….ho proprio una difficoltà nell’affrontare la vita che prima non avevo…fosse per me dormirei sempre…quando mi sveglio penso..cosa vivo a fare questa giornata? cosa mi spinge a farlo?al momento niente…non ho niente che mi appassioni più…fino a qualche anno fa uscivo ..stavo con gli amici..ora giusto un oretta il pomeriggio e la sera rinchiuso in casa da solo a stare sveglio fino a tardi..ho assolutamente la sensazione di aver passato i migliori anni della mia vita..non ho più avuto una donna da un anno…ho la sensazione che sia tutto finito…che ormai sia tardi per tante cose…per un ipotetica famiglia..una relazione importante che cmq ora non sarebbe la priorità ..ho altre cose più gravi…quando uno non sta bene con se stesso non credo sia la cosa più sensata proporsi a un’altra persona per stare insieme..ho la sensazione che tutto il meglio sia passato….ogni volta che esco sul balcone a fumare una sigaretta penso ..ora mi butto….ho paura che prima o poi lo farò davvero…..vorrei riparlarne con qualcuno perchè credo che ne ho bisogno…un saluto a tutti…

  2. 12672
    david -

    Caro Ken,la mia vita volge al termine,i miei sono gravemente malati,spero di raggiungere un luogo di pace,amore e gioia.ciao a tutti

  3. 12673
    Dalia -

    Milena, Emma, Sabrina, Anonima, Ken80 e magari anche a chi ha letto ma non ha saputo, o potuto, trovare qualche parola adatta, come molte volte è successo a me leggendovi, e come probabilmente mi sarei ammutolita da sola leggendomi: GRAZIE! Di cuore, stava per scendermi una lacrimuccia!

    Purtroppo alla mia età (sono giovane, almeno anagraficamente) esternare un disagio come quello che provo equivale a sentirsi ripetere rimedi che con me non funzionano. Mi dispiace. Li ho provati, concretamente li ho provati, dal lavoro, alla palestra, alle “buoni azioni verso il prossimo”, al ricercare “amicizie” tra conoscenti, in qualche contesto associativo o nel mondo virtuale. Ma quand’è la fine, la realtà, è che ne sono incapace, inadeguata. E sola. Tutto il giorno, sola.
    Certe cose non mi mancavano, se non nell’immaginazione. Uscire con un gruppo di amici, ad esempio, non l’ho mai provato, mai. E penso che mi sentirei completamente fuori posto, sono ormai abituata a considerare le persone una ad una, per quel poco che ho sperimentato. Ma guardo gli altri, non invidio quello che fanno, invidio che sembrano (poi, certo, magari l’apparenza inganna) felici, soddisfatti.
    E mi sto convincendo, non con vittimismo bensì con uno strano risentimento -misto ad attimi di comprensione e guizzi di faticosa “assoluzione”- verso me stessa, di meritarlo. Quando mi assalgono i pensieri di rabbia, o di invidia (lo so, non è un buon sentimento, ma a volte mi attanaglia), guardando gli altri e confrontandoli alla mia collezione di fallimenti, dispiaceri e difficoltà anche in cose considerate “normali”, mi sento cattiva, una brutta persona. Sì, certo, dovrebbe non importarmi. Ma la ragionevolezza non tampona la disperazione. Sono consapevole di essere troppo sensibile, nel lato buono e in quello che trovo molto meno buono, ma non so cambiarmi.
    Ho fatto, in passato, tanti bei discorsi anch’io, discorsi di speranza, discorsi in cui ho provato a regalarne un pò a chi si trovava in situazioni simili alla mia, o peggiori o migliori, ho creduto sinceramente di farcela, con il cuore in mano, di alleviare un pò di sofferenza mia e altrui con belle parole e gesti carini, di cambiare vita, ci ho tentato sia drasticamente che a piccole dosi, mi sono illusa molte volte e forse lo rifarò ancora, se sarò ancora qui, in questo mondo, non lo so. Ma in questi ultimi tempi, in particolare, non ho voglia nemmeno di morire, vorrei solo non essere mai esistita, non aver memoria. Vi abbraccio forte, grazie.

  4. 12674
    ken80 -

    David per quanto possibile ti sono vicino e grazie per la tua citazione…Dalia..che dire…mi rivedo molto nelle tue parole …a me ieri sera mentre scrivevo quelle cose la lacrimuccia è scesa…e non una sola…non voglio certo stare a dirti cose banali…tipo stare sola non ti fa bene…lo sai benissimo penso…ma capisco benissimo perchè lo provo su me stesso che a volte stare soli è una necessità…capita anche a me…andare in giro e mettersi la maschera di sempre davanti agli altri alla lunga diventa logorante e difficile..io a differenza tua ho degli amici..chiamiamoli cosi…ma è tutta una questione di facciata…non gli andrei certo a dire quello che dico qui …e cmq io lo ammetto…apparte il senso di rabbia che quello ormai ci ho fatto il callo…provo invidia..lo so che è brutto…ma è cosi…vedo delle persone che hanno tutto e magari nemmeno se lo godono..tradendo la ragazza con cui stanno…non badando ai bambini…e hanno anche un buon lavoro…e io niente…non voglio essere ripetitivo ma sono ad un’età in cui potevo avere benissimo una famiglia…una relazione…invece niente..come vi dicevo non sono stato fortunato nemmeno sul lavoro…come vi spiegavo ho la sensazione di essere sopraffatto dagli eventi e di non farcela a reagire ..e lo so che non è tanto normale dirlo..ma mi sento vecchio…sento che è tardi per fare molte delle cose che avrei voluto fare e questa sensazione è davvero brutta….anche io passo la maggior parte della giornata da solo ma come ho sempre pensato dentro di me ..meglio da solo che da solo in due….un saluto…

  5. 12675
    Dalia -

    Ken,
    scusami, non so cosa dirti. Non pensare che non voglia, non so proprio cosa scrivere, perdonami. 🙂

  6. 12676
    anonima -

    Avverto la mia solitudine e anche quella del mondo… citazione aprossimativa di Cioran.. e’ come stare soli in mezzo a tanta gente.. puoi scambiarci qualche parola di conforto ma la forza (di fare qualsiasi cosa) la devi trovare da sola..

  7. 12677
    Emma -

    Se potessi realizzare un desiderio vorrei che lo schifo rabbioso che mi sta montando dentro si trasformasse nel disgusto che regala tranquillità.
    Guardare il mondo tenendo le braccia conserte, guardare le merde (e parlo degli esseri umani salvo rare eccezioni) che lo popolano e sentirmi talmente grande, talmente superiore, talmente potente da non riuscire neppure più a provare rabbia o scazzo. Solo pena, pena infinita, pena talmente grande da augurare a quella razza nauseabonda di estinguersi presto!

    Altro che volontariato….

  8. 12678
    ken80 -

    Dalia..non preoccuparti ..ti capisco se non ti senti di dire qualcosa..a volte lo sconforto è tale che ti blocca…a proposito di quello che ha detto Emma avrei da esprimere la mia opinione..digusto e sdegno sono cose che provo tutti i giorni verso tantissime persone e tantissimi modi d’uso che sembrano ormai essere un “must”: anche io mi ritengo superiore…per cosi dire …rispetto alla vita di certe persone che mi sembra cosi piccola…cosi insignificante..ma cio’purtroppo non aiuta a sentirmi meglio….un’altra cosa che mi angoscia molto è vedere la società di oggi come si è ridotta rispetto a quando ero ragazzo io…vedere persone che considerano l’iphone come se fosse un bene prezioso e sul quale porre molto tempo della propria esistenza è una cosa che trovo agghiacciante…..e che mi spiazza…mi sento alienato di fronte a cose come questa…al consumismo generale…però come ho detto non mi aiuta di certo a farmi sentire meglio mi fa sentire ancora più diverso ma in questo senso ne sono contento….vedere bambini di otto nove anni che hanno l’iphone e che vanno su facebook e i genitori peggio di loro mi fa salire veramente il crimine….quando ero ragazzo io era tutto più genuino..tutto più spotaneo e credo migliore….odio come è diventata la società di oggi e non ne voglio e fortunatamente non ne faccio parte anche se ciò mi estranea in molte cose…..come avevo già detto l’invidia è un sentimento che provo…lo so che non è bello dirlo ma è cosi…vedere gente che non capisce niente che ha tutto io invece che per un motivo o l’altro mi trovo senza quasi niente a 33 anni mi butta veramente giù…

  9. 12679
    anonima -

    Ciao Ken,

    francamente non ho un i phone …ne i soldi per comprarmelo… non mi sento superiore ne inferiore a nessuno. Il mio problema consiste nel fatto che ho paura della vita, della gente, e anche della morte… non posso espormi con nessuno, gli amici non ce lho, lo psichiatra mi aumenterebbe subito la dose dei psicofarmaci e mi devo tenere tutto dentro. Ho paura di affezionarmi alle persone, non vorrei soffrire piu’ di quanto lo faccia adesso. Eppure non credo che io sia unica a soffrire. Forse, gli altri riescono a mascherare meglio il loro dolore.. Io non ci riesco..

  10. 12680
    Dalia -

    Sai, Ken, quello che tu scrivi l’ho pensato e mi ci sono “scagliata” contro tante volte, “ribellandomi” nel mio piccolo se così si può dire. Certo, per stare al “passo con i tempi”, se interessasse farlo, ci vorrebbe anche la possibilità economica, che io non ho. Ma non è questo il punto: è che il possesso di oggetti non mi dà alcuna soddisfazione, al contrario. L’identificazione dell'”essere” con l'”avere” mi sembra, forse (perchè trovo ci sia l’imbarazzo della scelta) la più grande fregatura della ..”modernità”? Parlo in riferimento alla mia personalità.
    Facebook lo conosco solo per sentito dire, inizialmente non mi piaceva per niente l’idea, oggi mi è proprio indifferente, non me ne bado proprio. Adesso accetto serenamente il fatto che certi prototipi siano ormai dogmi, mi limito a sottrarmene senza tanti problemi.
    I miei tormenti non sono legati a questo. Anche perchè dietro uno schermo è facile scrivere qualsiasi cosa, offrire di sé qualsiasi immagine, penso che la coerenza di una persona la si possa davvero confermare nei rapporti diretti e nel tempo. Dunque non riuscirei nemmeno volendo a dare tanta considerazione alle svariate sfumature dell’apparenza per emblema come quelle che hai citato.
    Come scrive Anonima, il riassunto è che mi fa paura vivere, non lo so fare, mi fa paura ricevere continuamente brutte notizie, realizzare che tutto (o almeno ciò di cui mi importa realmente) quello che mi riguarda và male, sono esausta nello sforzarmi ogni volta a ripartire da capo, stare lì a resistere e persistere e alla fine accorgersi che, per l’ennesima volta, c’è una sconfitta da assorbire, con tempi molto lunghi e pianti da mal di testa. E mi dispiace tanto pensare che tutta questa sofferenza non serva a niente, non penso ci sarà mai un “riscatto”, un “ricompensa”, ecco. E’ una sofferenza grande e utile. A giornate và un pò meglio, ma è sempre un meglio relativo, che quasi temo consapevole che il ritorno al giorni bui, completamente bui, è lì che mi aspetta. Se questo è sempre successo, sia mettendoci tutta la buona volontà che riuscivo sia arrendendomi, come potrebbe cambiare?
    Vivere così è solo un tormento. Non c’è niente, almeno tra quello che ho provato finora, che mi abbia aiutata. Mi sento alienata, spaesata, malinconica, impaurita anche in situazioni in cui dovrei stare bene. E una via d’uscita non la vedo. Intanto il tempo passa..

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