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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ele, le parole contano poco ma, credimi, vorrei tanto esserti di conforto.
Non ci riesco.
Neppure turandomi il naso e precipitando nei luoghi comuni del “vedrai, non è una fine, ma un nuovo inizio” bla bla bla puttanate varie.
Non ci riesco perchè sono a terra con le ossa fracassate come capita ogni volta in cui mi sparo in alto come un tappo di spumante per darmi la carica da sola.
Una carica inutile.
Una carica del c.....
Posso dirti solo questo.
Non so se puoi permetterti di tenere la tua casa.
Se puoi fallo.
Un giorno finirà questa crisi di merda che ci costringe ad essere schiavi del primo stronzo che ci allunga uno stipendio.
Oppure troverai un’altra occupazione oppure ti metterai in proprio.
Potrai tornare dal tuo compagno, dalla tua famiglia, dai tuoi nipoti e da tutto ciò che stai lasciando.
Ma che non hai perso.
E che hai.
Un abbraccio forte e scusa se non sono di conforto.
Ele ti sono vicino. Un abbraccio lungo lungo. Ciao
ci fosse un angolino di gloria sotto le cannonate e le bombe,sì lo dico chiaro e tondo me ne strafregherei dei popoli che soffrono la guerra e la morte,sarebbe soltanto gloria quella che cerco,come quello che volevano umani che giacciono sottoterra oppure ancora nei campi di battaglia.Potevo andare in colombia dove c’era la guerra,ma non è stato così,ho avuto paura.Non credo della guerra,ma di mè di ciò di cui avevo bisogno per sentirmi quello che fui,avevo già perduto la mia guerra e ciò era abbastanza.Adesso che sento vicina la morte come un cane un gatto mi allontano ed aspetto la mia fine in un bosco o in una prateria,dietro un cespuglio…Adesso aspetto la mia fine perchè non resisterò dopo la morte dei miei amati genitori.Il mio istinto è puro e vero ed io piango la mia gioventù felice.
@Emma sei sempre un faro per me, anche se ti sottovaluti. Mi dai coraggio e riesci a farmi vedere una lucina nelle mie oscurità. Mi dispiace se non stai bene oggi, anche io vorrei esserti di conforto ma sono un rottame che non riesce a darsi fiducia nè a trasmetterla a te. Devo stringere i denti e pensare che i miei affetti resisteranno alla distanza, sperando di reggere emotivamente nel tempo che ci vorrà per ritrovare un simil equilibrio. @Piergiorgio, grazie dell’abbraccio. Come stai tu? Fammi sapere.
I vostri pensieri e abbracci mi riscaldano.
Buonanotte.
Un abbraccio, Ele.
Coraggio. Sono con te.
Beppino.
Grazie Beppino. Sono contenta di non essere sola in questo momento di cambiamento. Un abbraccio.
Bè, Ele, se ti può consolare posso dirti che io non ho neanche un lavoro che mi faccia rinunciare a qualcosa, e il non averlo mi fa rinunciare a tutto.
Comunque ti sono vicina, davvero.
Grazie Randy. Mi dispiace che tu non abbia un lavoro. Non mi consola affatto, anzi.. spero di non aver urtato la sensibilitá di nessuno, condividendo il mio stato d’animo. Il problema è sentire il mio equilibrio vacillare fortemente per questo cambiamento, e la causa è il trasferimento in un’altra città per motivi imposti e non per scelta. E come dice Emma, in questo momento storico pessimo non posso permettermi di fare storie con la conseguenza reale e concreta di perdere il lavoro. Scusatemi davvero se involontariamente sono apparsa insensibile nei confronti di chi un lavoro non ce l’ha.
No, no, guarda che tu hai fatto benissimo ad esternare la tua rabbia/delusione. Non ho mai sopportato chi pretende di soffrire più degli altri. La vita è sostanzialmente una merda. Punto.
Ti faccio i miei migliori auguri.
Mi auguro solo che, oltre questa vita, ognuno possa avere ciò che spera.
vi siete azzittiti tutti