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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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@David, cerca di tener duro….A me a fine mese mi sfratteranno….Per quel che ne può valere…Buona fortuna…A me, a te e per chi ha davvero bisogno di una bella botta di culo per riuscire a guardare le cose in maniera un po’ più positiva….
io sono stufo veramente magari gente ti fa stare bene ma se uno malato nn a nulla da perdere peresempio come me 1 giorno soridi l’altro 6 li che rimpiangi 🙁
dal età di 6 anni o avuto leucemia cioè passato un sacco di tempo nelle cure e ora ho 20 anni ora che sono guarito mi chiedo perche nn sono come tutti iatri e mi vengono brutti pensieri di farla finitta poi ci penso tutto quello che anno fatto x me i miei rimango mael veramete indeciso.
Buongiorno a te Mark.
di sicuro ignoro ciò che vai a fare laggiù, ma che non vai a predicare questo l’ avevo capito,hahaha…. non ne saresti il tipo, hai un linguaggio troppo volgare, solo questo ho detto.
non che io sia una santa per carità, perchè qualche volgarità nel quotidiano scappa anche a me, ma scrivere volgarità così gratuitamente e così spesso, mi sembra un pochino esagerato, questo solo ti volevo precisare.
riguardo al fatto del volontariato, a mio parere fai una cosa molto nobile e non alla portata di tutti i caratteri, e su questo ti ammiro, e ammiro ancora di più il fatto che ci andrai ancora, però mi raccomando…non insegnare troppe parole volgari ai negretti.
ciao e tanti auguri per tutto 🙂
Ele, ti sono vicina anch io e ti mando un forte abbraccio, sei in gamba, e le scelte che hai fatto, o che sei stata costretta a fare, non ti deluderanno, forza e coraggio Ele, e sempre avanti a testa alta, un forte forte abbraccio, ciao
Sabrina
brava Sabrina era quello che intendevo dire io,come si puo fare volontariato e nello stesso tempo essere così volgari e cattivi con gli altri boh Mark illuminaci
Grazie dei vostri abbracci e dei vostri incoraggiamenti. Cerco di essere forte ma come al solito le notti e le mattine appena sveglia sono i momenti peggiori in cui piango e mi chiedo se davvero non c’era la possibilità di lasciarmi qui. Le motivazioni addotte dal mio capo sono ridicole e umilianti. Se avessi avuto una famiglia non mi avrebbe spostato, ma non avendo nessuno meglio spostare me che altri “accasati”. Ecco, pure questo.. in questo momento mi sento in mezzo ad un ciclone e sono appena all’inizio. Quando (a breve) dovrò fare gli scatoloni e chiudermi alle spalle la porta di casa mia (eremo, grotta, rifugio, cuccia..), e allontanarmi dai miei affetti e dalle mie piccole grandi certezze, temo che resterò paralizzata dal dolore. Grazie ancora dei vostri pensieri. Siete stati veramente carini.
Emma… ho paura di non farcela ad affrontare tutto questo.
“Ho imparato a vivere senza esistere”, artista di strada, al TG2.
ed io ho imparato ad esistere senza vivere.
Io invece esisto senza vivere