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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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il pensiero assiduo del suicidio è la difesa estrema per non farlo,purtroppo però è come camminare su di un filo.
Emma, non conosco gli eventi che ne stanno alla base (che non sono così fondamentali, ovviamente), ma ho profondo rispetto per un periodo così lungo.
PesoMorto78, spero di rileggerti.
Ecate, davvero pronti? Macchè.
Ribadisco il concetto. Noi non siamo in grado di concepire la nostra non-esistenza.
E’ un muro, che impedisce di padroneggiare il concetto della nostra morte.
David, per me è la porticina con la lucina “exit”, che hai un po’ dietro e un po’ di fianco a te, in una zona in ombra, come quelle nei vecchi cinema. Sai che c’è, ciò quasi ti rincuora. Vai avanti così. Ma, se e quando le cose precipitano, più ti ci avvicini per vedere come è, e più scopri che è difficile da aprire, che non ci passerai mai, almeno con le tue forze, o addirittura che non esiste alcuna porticina e dietro alla tendina ci sono dei mattoni. Quella porticina con la scritta “exit”, smette di essere una opzione che dentro di te hai sempre coltivato come tale. Smette di essere una via d’uscita, ma anzi manifestandosi difficilmente praticabile, fino ad essere impraticabile, da via d’uscita diventa simbolo di prigionia, impotenza al cospetto di ciò che ti schiaccia. In questi istanti, la mente vacilla, non regge (ecco, magari non reggesse fino a schiattare… avrebbe quasi una sua logica. Ma ovviamente non è così, ovviamente).
Ci sono cose che per farle basta fare tre semplici passi. E che ci vuole a fare tre passi: eccola qui, la porta exit.
Ma poi, a farli, bisogna parafrasare Armstrong: tre piccoli passi ad immaginarli, tre immensi balzi per un uomo solo.
ho poki soldi,dovrò andare alla caritas coi miei,poi sperare in una categoria protetta per me ed un sussidio per i miei
marcol : ‘rileggermi’ ?
prova a leggere ciò che ho già scritto (mi pare basti e avanzi), visto che smentisce completamente, attraverso la mia testimonianza, la tua teoria che vorrebbe essere universalmente valida.
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Per PesoMorto78. Avevo già letto e riletto cosa avevi scritto e non vedo dove cozzi con ciò che ho scritto io. Se vuoi essere più specifico, sennò nessun problema. Ciao.
è l’esatto opposto di quanto tu affermi.
per me il darsi la morte è naturale conseguenza, una volta superata la costruzione e prigione razionale della paura e abbracciato il terrore.
tutto ciò in assai estrema sintesi, poiché dico molto altro.
se si desidera vivere, prevarrà sempre la paura.
ma spesso anche se letteralmente si desidera morire.
io invece DEVO morire, e il problema non si pone più.
tu parli di disperazione come necessità, mentre io dico che bisogna aver superato l’altalena speranza/disperazione, trovandosi al-di-là.
se si è morti dentro davvero, non c’è null’altro da fare : è replica esterna-fisica-concreta di quanto già interiormente avvenuto.
ma ora basta.
non mi interessa e non ho tempo più per discussioni, polemiche, litigi men che meno.
non a caso parlo anche di totale incomunicabilità, a sancire lo scadere del tempo mondano di strascicata dolorosa inutile beffarda umiliante sopravvivenza.
il resto è chiacchiericcio -raziocinante e ragionevole e carico di buonsenso-, che lascio volentieri a voialtri.
saluti.
ho detto tutto, e l’ho fatto al solito senza rinunciare all’inutile sottovalutata evidentemente inaccessibile connaturata in me Poesia.
-non tornerò più in questo forum, quindi è vana pure ogni replica-
‘conosco una città, che ogni giorno s’empie di Sole, e tutto è rapito in quel momento…
me ne sono andato,
una sera’.
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II
Penso di aver dato il peggio di me qui dentro. Di essere stata arrogante, aggressiva, polemica. In una parola: antipatica.
E’ un forum di sfogo, in fondo.
Potenzialmente dell’ultimo sfogo, addirittura.
Me la sono presa con predicatori, buonisti a oltranza, fancazzisti, burloni.
Ma in tutta la mia antipatia non credo di essermela mai presa con un “collega” di vita di merda.
Quindi, Pesomorto78, per quel che mi riguarda la frase “il resto è chiacchiericcio -raziocinante e ragionevole e carico di buonsenso-“, che lascio volentieri a voialtri”, benchè non rivolta direttamente a me (ma il “voialtri” mi ricomprende) la rispedisco al mittente.
Non sei d’accordo con alcuni pensieri espressi da chi, come te ma diversamente da te, ha un piede nella fossa e l’altro pericolosamente vicino al bordo della fossa?
Ok.
Questo non rende chi è (o senti) diverso da te un fanfarone benpensante.
Qui si bazzica tutti nella medesima feccia.
Si è tutti variamente incazzati, depressi, seduti sull’altalena o caduti malamente dall’altalena.
Poi c’è chi si sveglia un mattino e cerca la risposta ad un “perchè??”.
E chi si sveglia e va in bagno a fare pipì calpestando un tappeto di “perchè!!” noti, triti e ritriti.
…E’ tutto molto più semplice in fondo…Talmente semplice che non varrebbe nemmeno spiegarla a chi ci è dentro fino al collo…Con un po’ di fantasia si può immaginare la vita di ognuno come una strada. Per alcuni, quella strada è asfaltata perfettamente, ci si viaggia che è una meraviglia…E’ scorrevole e veloce, tutto molto tranquillo, con aree di sosta in cui ti puoi fermare per rifocillarti, riposarti quando ne senti il bisogno. Magari in compagnia di qualcuno. Per altri è un po’ più tortuosa, con buche e piccoli imprevisti per cui basta una sosta alla stazione di sevizio più vicina per risolverli. Per altri ancora è dissestata, afflitta da mille lavori in corso che non termineranno mai, dove non ci sono svincoli di uscita che ti possano permettere di cambiarla…E, infine, c’è la strada che percorrono i più sfigati, quella che porta dritto dritto a schiantarsi contro un muro di cemento armato a tutta velocità…Uscirne vivi è un’utopia. Se per una botta di culo astronomica riesci a salvarti, rimarrai comunque bloccato. Non potrai tornare indietro, non potrai chiamare soccorsi, non potrai superarlo quel muro….Hai solo una soluzione, una sola freccia al tuo arco, una sola scelta…Il resto, come dice un certo signore che fa l’allenatore di una squadra di calcio, sono solo “chiacchiere da bar”…
@David, un abbraccio, capisco cosa stai passando, cosa voler dire vivere senza soldi. C’é il detto che i soldi non sono tutto nella vita o, ancora, che non fanno la felicità…Beh, chi ha tirato fuori cazzate del genere evidentemente non ha mai avuto problemi economici…
P.S. Bazzico sul forum da un anno…Se c’è una categoria di persone che non ho mai sopportato, più ancora dei predicatori e degli inguaribili ottimisti del c...., è quella che lascia scritta la frase “me ne vado, non scrivo più etc etc etc….” Che min.... di senso ha un’azione, delle parole del genere?….Ma, siamo adulti o bambini capricciosi come ci ha dipinto qualcuno tempo fa?
Grazie Luca76,i nostri sono gli “anni spezzati”.
Non ce la faccio più.