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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 12331
    Sabrina -

    GEA,su questo hai ragione, non scrivo qui x aiutare, ma solo x leggere chi sta male.
    tempo fà volevo suicidarmi. (è inutile che dico che volevo farla finita o che stavo male ecc ecc) volevo davvero suicidarmi, smettere di vivere, perchè stavo troppo male.
    la pura verità è che ho provato a impiccarmi una volta sola, pensavo ogni momento di come avrei attuato il mio suicidio, sotto casa un giorno ho messo una fascia da carrozziere nella trave della barchessa, la sera sono scesa e ci ho legato la corda e messo la sedia. era tutto pronto e ho anche scritto una lettera di addio e messa in tasca dei pantaloni.
    a notte fonda sono uscita, volevo morire,sono salita in quella sedia di plastica, ho messo la corda al collo, e ho pianto tanto.ma non sono mai saltata giù, non so tutt ora se siano passati 10 minuti o un ora, ma a me è sembrata un eternità.
    in pratica non ne ho avuto il coraggio.
    non pretendo che tu mi creda, ma a scrivere questo mi sono commossa.

    IO SO BENE cosa significa desiderare di morire. e un giorno che avrò un consiglio da dare a chi si vuole suicidare, non esiterò a farlo.
    la vita è bella si, ma solo per chi ha voglia di viverla.
    ciao a tutti, scusa Gea se ho detto una volgarità nel mio post precedente, mi è scappata,ciao…

  2. 12332
    david -

    non lo so proprio,vivere per paura è pur sempre meglio che morire.Ho letto di uno scrittore David Foster Wallace che ha rifiutato gli antidepressivi e si è suicidato,ha sbagliato secondo me,eppure a parte quello la sua vita sembrava pur bella.bò?

  3. 12333
    Emma -

    Nessuno può aiutare nessuno.

  4. 12334
    Sara S. -

    Puo’ darsi che tu abbia ragione Emma.
    Se il desiderio non nasce da dentro, chi ti e’ accanto e intendo chiunque, anche un perfetto estraneo, probabilmente puo’fare ben poco.
    E se anche riesce ad agganciarti e motivarti, non dura nel tempo se non si riesce a piazzare un bel mattone dentro di se’.
    Il primo, che serva da base.
    Grazie per il tuo benvenuto, ciao a tutti.

  5. 12335
    gea -

    @ SABRINA:certo,accetto le scuse e rispondo subito,ho qualche momento di pausa.E sono scossa dalla commozione e dal dispiacere di poter fare così poco, quasi niente. Parto dal presupposto, necessario, che tu sia sincera.Ora, ho quasi le lacrime agli occhi.Non mento. E mi chiedo:cosa dico a SABRINA? E’ così difficile farsi capire e difficilissimo aiutare. Sai, anch’io mi chiedo come ce l’ho fatta a superare tanti dolori per lutti, malattie etc.. Me lo chiedevo ieri sera.Come ho fatto? Come poterlo comunicare agli altri?Perché neanch’io lo so benissimo: lo intuisco,ma non sono in grado di spiegarlo perfettamente. Sono vere due cose ma ora parlo solo della prima:a 15 anni, dopo aver letto di Beatrice (Dante) e di Laura (Petrarca),mi sono infervorata e ho desiderato essere una donna angelicata, per aiutare non solo l’uomo della propria vita ma anche tutti quelli che incontra, ad essere più elevati spiritualmente e anche un po’ più felici etc.. Naturalmente, non è facile farlo, ma nel tempo ho capito che, istintivamente, avevo messo in pratica quanto mi ha poi detto un amico psicologo:non bisogna perdere il senso del sè. Per me, è stata un’illuminazione.Ho capito che è questo mantenere alto il senso del sé che ci rende forti così che tanti, amici e non, ci chiamano per sfogarsi e chiedere aiuto.Quando si impara a stimarsi perché la propria vita è degna o perché decidiamo che lo divenga, degna,allora nasce in noi un senso di profonda gioia.Gioia diversa da quella di riuscire sempre e perfettamente in tutto.E’ la gioia di costruirsi per essere sé, essere validi,degni dell’amicizia altrui.Non importa se si è falliti in questo o quello,se si sono commessi errori. Importante è ri-trovare il senso del sè,la bellezza di essere degni o di aver capito quanto sia importante diventarlo.Importante è perdonare (quanto è difficile), perdonarsi (ancora più difficile). Però, dopo, tutto cambia aspetto: la vita si illumina. Quindi, non pensare che per gli altri sia diverso.
    No,la vita è dura per tutti. La morte ci aspetta: guardiamo quei tantissimi trascinati dalle acque,alla loro disperazione mentre si aggrappavano ad un ramo, a qualcosa per restare in vita.Anche chi,magari il giorno prima desiderava morire,in quel momento avrà voluto salvarsi,perché ha visto le cose in modo diverso.Certo, ha ragione anche EMMA, ma solo in parte. Nessuno può aiutare nessuno?Allora perché scrivere se tutto è inutile?Ti abbraccio e, sulla sedia sediamoci solo per pranzare con amici o scrivere..

  6. 12336
    Emma -

    Sara S., io mi sto accorgendo di aver sbagliato lettera.
    Qui nel sito ce n’è una più indicata per i casi come il mio, s’intitola “voglio morire ma non posso”.
    Non posso perché non sono una egoista disgraziata.
    Non posso perché un paio di notai, tre avvocati e un numero indefinito di consulenti mi hanno confermato che non posso.
    Sono arrivata all’assurdo in cui, pur sentendomi morta dentro, pur sapendo che se anche incontrassi il Genio della lampada e potessi, in un colpo solo, risolvere tutti i miei guai non tornerei mai ad essere, scusa il gioco di parole, l’essere vivente che sono stata , bè, devo preoccuparmi di curare, comunque, la mia salute fisica per non rischiare, crepando, di far cadere un’intera cordata di poveri parenti disgraziati.
    Una situazione ridicola, quasi da barzelletta…..avere voglia di farla finita ed avere il terrore di morire…. (eheheh , Gea, volevi ridere? Ecco, beccati questa scenetta paradossale e grottesca in cui si è trasformata la mia squallida esistenza).
    Coloro che scrivono qui….alcuni vorrebbero vivere e saprebbero vivere bene se solo potessero.
    E’ per loro che provo un gran rammarico e vorrei poter fare qualcosa di più che scrivere qualche concetto sparso che potrebbe, forse, allietare qualche minuto di lettura ma non cambiare assolutamente nulla.

  7. 12337
    gea -

    continuo, ho ancora qualche minuto. La scala della depressione (tristezza) è tanto più alta da risalire, quanto più la scendiamo.
    E questo, dobbiamo tenerlo ben presente, quando decidiamo – volontariamente – di scenderla o quando la scendiamo involontariamente perché lo sconforto ci assale.
    Dunque, ti racconto come ritengo si possa reagire,per esperienza, dal punto di vista solo laico,dopo lutti, dolori etc.:corsi di ogni tipo, dedicandosi a quelli che interessano,la sera, dopo il lavoro,è ovvio, o quando possibile. Poi, piccoli lavori manuali,saper fare qualcosa con le mani è una grande fortuna. Altrimenti si possono imparare. Poi, le amicizie: organizzare sperando di far felici un po’ gli altri, senza togliere tempo a famiglia,lavoro etc.. Fare cose che piacciono è un toccasana. Ma anche tu hai fatto lo stesso: ti sei salvata, hai dato spazio alla vita, non c’è nessuno che ami di più la vita di chi vuole togliersela perché la vorrebbe migliore. Più felice. Ed è giusto che la desideri così. Siamo nati per essere felici e potremmo esserlo se…
    Dunque, aiutiamoci a vicenda. Se EMMA non crede nella possibilità di un aiuto reciproco, liberissima, NE HA TUTTO IL DIRITTO, quindi, la prego di non tener conto di quel che scrivo: mi dispiace che si innervosisca inutilmente.
    Per questo, ma anche perché BEPPINO si è defilato (spero stia bene!)e GIULIANO mi ha chiesto di allontanarmi,avevo deciso di non partecipare più. Ma tu mi hai risposto con tanto dolore e sincerità che non ho potuto non rispondere. E’ un mio dovere. Però, ripeto, chi non è d’accordo, può benissimo non leggermi. Oppure, manifestare il proprio dissenso, educatamente, ovvio. Ma invitare ad andarsene da un forum di pubblica discussione è non solo scortese ma illegittimo, dato che spetta solo ai gestori del forum stesso, che tanto gentilmente ci ospitano.
    Circa la seconda strada, ne ho già parlato e quindi mi puoi leggere, salvo tu mi chieda altre spiegazioni.
    Fammi sapere, però, se ho dato un po’ di sollievo alla tua anima.
    Da ultimo, un po’ di allegria non guasta: come ci si allena alla tragedia della tristezza, ci si allena all’umorismo.
    La nostra mente è come il corpo: impara quel che le vogliamo insegnare. Ti abbraccio virtualmente con affetto, augurando a tutti una serena e spero anche bella giornata.

  8. 12338
    Emma -

    Vai tranquilla, Gea.
    Il teatro è tutto tuo.

  9. 12339
    Giuliano l'Apostata -

    Gea, citami un solo caso in cui ti ho chiesto di allontanarti dal forum. Ho criticato il tuo approccio superficiale e irresponsabile (“balla che ti passa” etc), ho reagito con fastidio ai tuoi insistenti tentativi di conversione e quando ti sei lamentata ti ho fatto cortesemente notare che non eri obbligata a restare qui dentro. Ti ho attaccata pesantemente quando hai scritto delle bestialità colossali, ma non ho mai preteso che te ne andassi dal forum.
    Ritengo – questo sì – che quando non si conosce un argomento sarebbe meglio tacere piuttosto che esporsi a delle figure ridicole. Se scrivi che i filosofi atei sono pochissimi e che non se li ricorda nessuno è quasi inevitabile che qualcuno si alzi in piedi e ti domandi se per caso non vivi sulla Luna; ma il problema più grave ovviamente è un altro.
    Sono stato immobilizzato a letto per più di tre anni e ho alle spalle due gravi tentativi di suicidio; quindi i tuoi messaggi deliranti (della serie: “la discoteca è un ottimo rimedio contro ogni forma di depressione”) mi fanno semplicemente venire l’orticaria. Se scrivi in un forum dedicato al suicidio – e lo fai con cotanta leggerezza – è quasi inevitabile che tu riceva delle critiche. Nessuno ti ha mai censurata, hai potuto scrivere tutto quello che volevi; quindi il tuo atteggiamento vittimistico mi sembra veramente fuori luogo.
    Stammi bene.

  10. 12340
    luca76 -

    ….Che qualcuno la fermi….

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