Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
Pagine: « Prec. 1 … 1.208 1.209 1.210 1.211 1.212 … 1.495 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 1.208 1.209 1.210 1.211 1.212 … 1.495 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
a David:non so niente della tua vita.Certo, se sulla terra ci amassimo davvero,col cuore, nessuno farebbe le cose atroci di cui parli.
Quale soluzione proponi? Non credo che cercare di dire una parola di conforto sia una colpa. O è meglio farsi i fatti propri?Conosco un ragazzo che ha patito cose gravissime ed ora aiuta ragazzi in difficoltà, perché nessuno li capisce meglio di lui, che è riuscito a superare i traumi.Ci sono volontari come lui in tutti i campi, anche medico:cercano di aiutare le persone a superare i ricordi dei traumi terribili che le assillano.
No @gea, per fanatico religioso intendo (anche) chi crede di poter risolvere i problemi e i drammi della gente con le preghiere. “Prova a chiedere a Dio di cambiare qualcosa, fa novene, sii insistente: dovrà volgere il Suo sguardo dalla croce su di te”, “La vita è dolorosa, lo ha detto anche la Madonna a Medjugorje”, “Ho sentito dire che Dio, essendo infinitamente potente, come l’universo ci ricorda, può allungare il tempo, così che chi deve scontare, avrà il tempo per pagare anche se fosse arrivata la fine del Mondo con il giudizio: cioè, non avrà alcuno sconto di pena, a condizione che sia davvero pentito”, “Dio ci ha creati solo per la felicità”. Sono solo un piccolo corollario delle farneticazioni religiose che hai scritto, con l’aggiunta della classica ciliegina sulla torta rappresentata dalla frase: “Suicidio: il problema andrebbe affrontato prima razionalmente, poi con la fede”. Ma, c...., non c’è niente di più irrazionale che credere in un Essere Supremo di cui non si ha la minima prova della sua esistenza! Ma come fai a coniugare le due cose? Io spero per te che tu non creda a ciò che predichi, perché vorrebbe dire che hai dei seri problemi…
Mi preme informarti poi che oltre al tuo di culto, attualmente ne circolano altri 300 circa, e tra questi ci sono, oltre al buddismo a all’induismo anche molti altri tipo Scientology (che va tanto di moda tra i divi di Hollywood) e il Movimento Raeliano (legato agli UFO). Ora, io capisco che, storicamente, voi cristiani abbiate un avversione per le altre religioni, però disconoscerle mi sembra un po’ esagerato persino per voi. Tanto, mettetevi il cuore il pace, sia la tua che le altre 300 circa, sono tutte sullo stesso piano: infatti predicate una marea di stronzate, e non le dite nemmeno in maniera tanto diversa.
Riguardo alla tua affermazione su quanto io possa essere simpatico perché diretto…Beh, a me non me ne frega niente di apparire simpatico o antipatico agli occhi della gente. Io dico ciò che penso, e penso ciò che dico. Di come la possano prendere gli altri non mi sfiora minimamente. Tornando ancora una volta su Beppino, lui era cresciuto in una famiglia bigotta e fanatica, in cui ti avrei visto molto bene. Questo lo ha portato ad estraniarsi dalla realtà, creandosi un mondo tutto suo. E in quel suo mondo aveva preso il Dio della sua famiglia e della tua religione, e lo aveva fatto più umano, più vicino a lui. E se ha posto fine alla sua vita, non lo ha fatto di certo con -continua-
-segue- l’intento di sostituirsi a Lui, come hai detto tu. Lo ha fatto perché era stanco. Io, al contrario di te, non sono per nulla sicuro che dopo la morte ci sia un qualcosa, che tu puoi chiamare Inferno/Paradiso/Purgatorio…Sono più propenso ad accettare che oltre alla morte fisica ci sia anche quella del…come la chiamate voi credenti? Anima? Spirito?…Di tutte le cazzate propinatemi al tempo del catechismo ho fatto tabula rasa da che tempo…Mi è restata in mente solo una frase: “Polvere sei e polvere tornerai”…Biochimica e poco altro…Questo siamo. A me Beppino non manca. Se ha portato a termine il suo intento suicida, ha smesso di stare male. Ed è quello conta. Avrebbe potuto prendere altre strade? Si, no, forse….Ha fatto una scelta. Non va giudicato. Da nessuno. Compianto forse, ma di certo non giudicato, men che meno da qualche predicatore da strapazzo che spunta sempre non richiesto, e che ce la sta a menare di come il suicidio sia un’offesa nei conti di Dio…Ma per favore….
Gea sicuramente sei una persona in buonafede che cerca di soccorrere il prossimo.Cmq resto sulla terra per i miei,ma dopo ci sarà solo il terrore di Dio a scongiurare il suicidio,ma tutto ciò è così tragico…restare al mondo per paura,non per amore.ciao
Indubbiamente, la logica è il tuo forte:ho detto che il suicidio va affrontato prima di tutto con la ragione, e tu ribatti che la fede è irrazionale. Che c’entra?
Poi,usi le parole con un significato diverso da quello ordinario: se, per te, fanatismo è sinonimo di preghiera, ok, ma non puoi pretendere che per gli altri sia la stessa cosa.
E quanta acidità e..parolacce assurde,segno di grande, irrefrenabile rabbia: solo perché ho osato ricordare che la fede può aiutare a vivere? Ti dà fastidio che soffra per la mancanza di Beppino?
Beh, saranno pure affari miei o vuoi decidere tu se debba soffrirne o meno??????
Ognuno è libero di pensarla come gli pare, c’è libertà di pensiero, almeno per ora.
E non mi sembra il caso di offendere, accusando di avere “seri problemi”, etc..in fondo, se uno crede, che fastidio ti dà? Non credi? No problem. Forse invidi la serenità di chi crede?
Invece, chi ha ragione deve essere sereno e non arrabbiarsi per questioni di fede, di Dio etc., perché non lo riguardano né lo danneggiano. E se fosse un credente ad accusare un ateo di avere “seri problemi”, per il solo fatto che non crede!!!!!Sai che urli!
Poi, prima giustifichi il suicidio, poi compiangi il suicida,con l’aggiunta di un prudente “forse”! Che coerenza!
E,invece, magari,lui sta bene da qualche parte.
Chi disconosce le altre religioni?
Chi giudica un suicida?
Prima di rispondere a caso, dovresti leggere bene ciò che scrivi.
Infine, se vedessi uno che sta per uccidersi, che faresti? Assisteresti allo spettacolo? Ma fammi tu il piacere..
Quando in passato anche io pensavo tanto al suicidio solo brani come questo mi incuriosivano, parla di Giobbe (è in un libro nella Bibbia) che era un uomo giusto e credente ma dopo molte sciagure ed una malattia che lo consumava vivo cominciò a dire(prendo solo alcuni passi): Giobbe 3,1 Dopo, Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno; prese a dire: Perisca il giorno in cui nacqui e la notte in cui si disse: «È stato concepito un uomo!».Quel giorno sia tenebra, non lo ricerchi Dio dall’alto, né brilli mai su di esso la luce. Lo rivendichi tenebra e morte, gli si stenda sopra una nube e lo facciano spaventoso gli uragani del giorno! Quel giorno lo possieda il buio non si aggiunga ai giorni dell’anno, non entri nel conto dei mesi poiché non mi ha chiuso il varco del grembo materno, e non ha nascosto l’affanno agli occhi miei! E perché non sono morto fin dal seno di mia madre e non spirai appena uscito dal grembo? Perché due ginocchia mi hanno accolto, e perché due mammelle, per allattarmi? Sì, ora giacerei tranquillo, dormirei e avrei pace Oppure, come aborto nascosto, più non sarei, o come i bimbi che non hanno visto la luce.
Laggiù i malvagi cessano d’agitarsi, laggiù riposano gli sfiniti di forze. I prigionieri hanno pace insieme, non sentono più la voce dell’aguzzino. Laggiù c’è piccolo e il grande, e lo schiavo è libero dal suo padrone. Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha l’amarezza nel cuore, a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro, che godono alla vista di un tumulo, gioiscono se possono trovare una tomba…Così, al posto del cibo entra il mio gemito, e i miei ruggiti sgorgano come acqua, perché ciò che temo mi accade e quel che mi spaventa mi raggiunge. Non ho tranquillità, non ho requie, non ho riposo e viene il tormento! Se ben si pesasse il mio cruccio e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura…certo sarebbe più pesante della sabbia del mare! Giobbe 6,7 Ciò che io ricusavo di toccare questo è il ributtante mio cibo! Oh, mi accadesse quello che invoco, e Dio mi concedesse quello che spero! Volesse Dio schiacciarmi, stendere la mano e sopprimermi! Ciò sarebbe per me un qualche conforto e gioirei, pur nell’angoscia senza pietà, per non aver rinnegato i decreti del Santo. La mia forza è forza di macigni? La mia carne è forse di bronzo? Non v’è proprio aiuto per me? Ogni soccorso mi è precluso?
-continua-
A chi è sfinito è dovuta pietà dagli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio. I miei fratelli mi hanno deluso come un torrente, sono dileguati come i torrenti delle valli, i quali al tempo della siccità svaniscono e all’arsura scompaiono dai loro letti. Così ora voi siete per me: vedete che faccio orrore e vi prende paura. Vi ho detto forse: «Datemi qualcosa» o «dei vostri beni fatemi un regalo» o «liberatemi dalle mani di un nemico» o «dalle mani dei violenti riscattatemi»? Istruitemi e allora io tacerò, fatemi conoscere in che cosa ho sbagliato. Che hanno di offensivo le giuste parole? Ma che cosa dimostra la prova che viene da voi? Forse voi pensate a confutare parole, e come sparsi al vento stimate i detti di un disperato! Anche sull’orfano gettereste la sorte e a un vostro amico scavereste la fossa. Ma ora degnatevi di volgervi verso di me: davanti a voi non mentirò.
Su, ricredetevi: non siate ingiusti! C’è forse iniquità sulla mia lingua o il mio palato non distingue più le sventure? Non ha forse un duro lavoro l’uomo sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario? Come lo schiavo sospira l’ombra e come il mercenario aspetta il suo salario, così a me son toccati mesi d’illusione e notti di dolore mi sono state assegnate. Ricoperta di vermi e croste è la mia carne, raggrinzita è la mia pelle e si disfà. O Dio ricordati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene. Non mi scorgerà più l’occhio di chi mi vede: i tuoi occhi saranno su di me e io più non sarò. Una nube svanisce e se ne va, così chi scende agl’inferi più non risale; non tornerà più nella sua casa, mai più lo rivedrà la sua dimora. Ma io non terrò chiusa la mia bocca, parlerò nell’angoscia del mio spirito, mi lamenterò nell’amarezza del mio cuore! Son io forse il mare oppure un mostro marino, perché tu mi metta accanto una guardia? Quando io dico: «Il mio giaciglio mi darà sollievo, il mio letto allevierà la mia sofferenza», tu allora mi spaventi con sogni e con fantasmi tu mi atterrisci. Preferirei essere soffocato, la morte piuttosto che questi miei dolori! Io mi disfaccio, non vivrò più a lungo. Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni. Fino a quando da me non toglierai lo sguardo e non mi lascerai inghiottire la saliva? Se ho peccato, che cosa ti ho fatto, o custode dell’uomo? Perché m’hai preso a bersaglio e ti son diventato di peso? Perché non cancelli il mio peccato e non dimentichi la mia iniquità? -continua-
Ben presto giacerò nella polvere, mi cercherai, ma più non sarò! In verità io so che è così: e come può un uomo aver ragione innanzi a Dio? Se uno volesse disputare con lui, non gli risponderebbe una volta su mille. Saggio di mente, potente per la forza,
chi s’è opposto a lui ed è rimasto salvo? Sposta le montagne e non lo sanno, egli nella sua ira le sconvolge. Scuote la terra dal suo posto e le sue colonne tremano. Fa cose tanto grandi da non potersi indagare, meraviglie da non potersi contare. Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire? Chi gli può dire: «Che fai?». Tanto meno io potrei rispondergli, trovare parole da dirgli! Se avessi anche ragione, non risponderei, al mio giudice dovrei domandare pietà. Se io lo invocassi e mi rispondesse,
non crederei che voglia ascoltare la mia voce. Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un uomo, i tuoi anni come i giorni di un mortale, perché tu debba scrutare la mia colpa e frugare il mio peccato, pur sapendo ch’io non sono colpevole e che nessuno mi può liberare dalla tua mano? Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto integro in ogni parte; vorresti ora distruggermi? Ricordati che come argilla mi hai plasmato e in polvere mi farai tornare.Perché tu mi hai tratto dal seno materno? Fossi morto e nessun occhio m’avesse mai visto! Sarei come se non fossi mai esistito; dal ventre sarei stato portato alla tomba!
Ma dopo che Giobbe vede Dio dice:Giobbe rivolto al Signore disse: Ecco, sono ben meschino: che ti posso rispondere?
Mi metto la mano sulla bocca. Ho parlato una volta, ma non replicherò. ho parlato due volte, ma non continuerò.
Giobbe 42,1 Allora Giobbe rispose al Signore e disse: Comprendo che puoi tutto e che nessuna cosa è impossibile per te. Chi è colui che, senza aver scienza, può oscurare il tuo consiglio? Ho esposto dunque senza discernimento cose troppo superiori a me, che io non comprendo. «Ascoltami e io parlerò, io t’interrogherò e tu istruiscimi». Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono. Perciò mi ricredo e ne provo pentimento sopra polvere e cenere. Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui.
Spero che anche a voi Dio riveli e faccia risplendere il suo volto. Ciao
Hai detto bene @gea, io seguo la logica. E in questa logica è una aberrazione mentale affermare come hai fatto tu che il suicidio debba essere affrontato prima con la ragione e poi con la fede. Era una tua frase o mi sbaglio? Ora mi chiedo, ti rendi conto che fede e ragione sono in antitesi? L’una è irrazionale e astratta, l’altra è razionale e concreta. Se non riesci a capire quanto siano distanti le due cose nell’approccio al suicidio, beh…Io non posso farci niente.
Vedi, io sono uno allergico alle stronzate, indipendentemente dal sesso, dalla religione e dalla razza di chi le tira fuori. E siccome sono uno che non si fa troppi problemi nel dire la sua, quando leggo e sento cose su cui non sono d’accordo, controbatto. Che tu poi prenda le mie parole come sintomo di acidità, rabbia o invidia, beh…Io non posso farci niente.
Sai cosa distingue un’ateo dal credente, e che lo fa essere immune da certi attacchi? In quasi 13000 commenti lasciati su questo blog, non ne troverai uno solo scritto da un ateo che reciti: “Smettetela di credere in Dio e vivrete alla grande!”. Viceversa ne troverai del tipo: “Cominciate a credere in Dio, Lui vi salverà”. Noi non andiamo a rompere le palle a chi non ha voglia di sentire certe menate. Questa è la differenza, e se non la capisci, beh…Io non posso farci niente.
Io non ho mai ritenuto di essere dalla parte della ragione assoluta (al contrario di molti voi credenti), e non mi importa nemmeno di esserlo, mi sta bene così. Vedo le cose dal mio punto di vista, che può essere giusto o sbagliato. Io ciò che scrivo, lo rileggo prima di pubblicarlo, non so te. E leggo anche con attenzione ciò che mi rispondono gli altri, non so te. E non ho problemi di coerenza. Io non giustifico il suicidio, non compiango nessuno (hai interpretato male le mie parole); io parlo di scelte che ognuno di noi fa. E che sono scelte personali. Quel si, no, forse era legato a una questione puramente teorica legata al fatto di intraprendere altre vie per uscire da situazioni di disagio. Ognuno fa storia a sé, ciò che salva il culo ad uno, non è detto che abbia lo stesso effetto sugli altri. Se uno sta male nel corpo e nella mente e decide di farla finita veramente non recepirà nessuno stimolo per la vita, e farà una scelta su cui è inutile stare a sindacare. Tutto qua. E se non capisci di cosa stia parlando, beh…Io non posso farci niente.
Hai scritto, testuale: “Il buddismo è più filosofia di vita che religione” -continua-
-segue- ma quando mai! Il buddismo è una religione tanto quanto la tua, ciò che hai scritto rivela quantomeno una ignoranza verso gli altri culti se, come mi hai risposto tu, lo hai fatto senza l’intento di disconoscerla. Se non sei consapevole nemmeno tu di ciò che scrivi, beh…Io non posso farci niente.
Infine, quando vedo uno che sta per suicidarsi, l’ultima cosa che faccio è quella di stargli a recitare la Parola di Dio, perché è una cosa idiota. A uno che sta per buttarsi da un cavalcavia non gliene frega proprio niente di Dio, la Madonna e tutti gli angeli in colonna e se non lo comprendi, beh…Io non posso farci niente.
P.S. Non mi trovi più tanto simpatico perché diretto come prima? Amen, chissenefrega! Non ti piace ciò che scrivo? Non rispondermi allora, anzi ancora meglio, non leggermi proprio. Io, in quasi 40 anni di vita, una tra le tante cose che ho capito, e che stare a parlare con un credente di religione non si cava un ragno dal buco, avete la testa troppo piena di cazzate apprese dalla più tenera età. Per fortuna frequento solo atei…E non è un caso…