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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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a DAVID:non capisco la domanda: buddista o induista…in che senso?Il buddismo è più filosofia di vita che religione,perché fa riferimento a sé stessi e al modo di affrontare la vita più che a Dio.Analogamente l’induismo, ricchissimo di tradizioni sociali,rituali e varie divinità, ritenute protettrici dei vari aspetti della vita, dal matrimonio ai contratti etc.. L’uomo cerca da sempre una spiegazione alla sua vita sulla terra. La religione è quindi un modo, che dovrebbe essere assolutamente LIBERO, di affrontare il problema della vita e dell’aldilà. Circa l’ipotesi del malavitoso pluriassassino, quasi tutte le religioni hanno il senso di almeno due stadi (INFERNO e PARADISO),in relazione al comportamento sulla terra ma il cristianesimo è l’unica religione che parla esplicitamente di possibilità di pentimento e perdono di Dio, previa espiazione commisurata alla gravità dei peccati. Ho sentito dire che Dio, essendo infinitamente potente,come l’universo ci ricorda,può allungare il tempo, così che chi deve scontare,avrà il tempo per pagare anche se fosse arrivata la fine del mondo con il giudizio: cioè, non avrà alcuno sconto di pena, a condizione sia davvero pentito.Però,la pena si allunga di molto se in vita non ha chiesto perdono alle vittime o loro eredi con eventuale riparazione 5 volte il male causato,se questa è possibile o con altri tipi di riparazioni (penitenze, opere buone, preghiere etc.).Il significato della misericordia è che Dio è diverso dagli uomini e perdona chi è davvero pentito e VUOLE andare in Paradiso, sempre che abbia scontato il male fatto integralmente. Padre Pio diceva che, per la giustizia che tu giustamente invochi, ci sarebbero posti in Purgatorio dove si soffre più che all’Inferno. Il significato è chiaro: se un grande peccatore vuol andare in Paradiso,deve soffrire più dei dannati.Non so se mi spiego..
Gea penso che tu non sappia niente.io non credo nel perdono
se la vita è un dono, cioè un regalo, un individuo sarà libero di farne ciò che vuole compreso lo scegliere di porne fine? Ti risponderanno: NO! perchè solo dio può dare e togliere la vita ma allora che dono è, visto che nessuno ha chiesto di nascere?
Ti parleranno di libero arbitrio, anche se poi ti imporranno di rispettare migliaia di regole su cosa devi o non devi fare, su ciò che è bene e ciò che è male, allora libero arbitrio di cosa se non sono libero nemmeno di disporre della mia vita perchè non è mia?
Mi sono sentito dire; Offri le tue sofferenze al signore! ma cosa devo pensare allora, che dio è una divinità che si nutre delle sofferenze dei suoi fedeli? Se così fosse non mi sembra un dio benevolo e amorevole come viene descritto.
Quindi abbiamo un dio misericordioso che perdona e elargisce amore universale TRANNE quando qualcuno si uccide allora quello stesso dio amorevole ti infliggerà la condanna più atroce: dannazione per l’ETERNITA’!
Ma se solo dio può dare o toglirere la vita, che senso ha far nascere un bambino che muore dopo pochi mesi di sofferenza perchè ha una malattia già alla nascita? A questo punto, messi con le spalle al muro, ti diranno che dio ha un disegno che noi poveri mortali non possiamo capire.
Migliaia sono le domande che, negli anni, ho posto a teologi, preti e persone vicine alla chiesa ma il risultato è sempre stato lo stesso, ho ricevuto mille omelie e nessuna risposta poichè la sola “risposta” finale che ti daranno sarà: “Mistero della Fede”, della serie: o credi a quello che ti diciamo noi senza porti domande e la consideri la verità assoluta, oppure non sei un credente e quindi non meritevole della magnanimità del signore.
GRAZIE TANTE! Tenetevi le vostre contraddizioni
Puntuali come la pioggia e nocivi come uno sciame di locuste, sul fare dell’Autunno ritornano i predicatori.
la voglia di vivere manca per svariate ragioni e se una persona non vuole più vivere ogni mattina si sveglierà con il pensiero che gli martella nella testa di volerja fare finita, x il semplice fatto che non cerca un aldilà, ma solo xkè non vuole più esistere, in tutti i sensi. ciao a tutti
Predicatori,guaritori,stregoni,tutti attivissimi nel terrorizzare i malcapitati del BLOG. Hai avuto episodi fortemente traumatici? Situazioni terribili? Gea,conoscevo un tipo che ha fatto la guerra in Yugoslavia,non avrei mai avuto il coraggio di fare catechismo,perchè dire le cose a vanvera non aiuta nessuno.ciao
ad EXA: 1.suicidio: il problema andrebbe affrontato prima razionalmente, poi con la fede. La risposta nasce da una domanda: perché la gente fugge la morte?Perché triste e dolorosa.Perché si cerca di curare un malato o di salvare un aspirante suicida?Se la morte fosse bella, nessuno curerebbe i malati nè aiuterebbe chi sta per suicidarsi!Nè soffriremmo per un bimbo che muore per malattia dopo pochi mesi dalla nascita!
Il desiderio di vivere è innato anche in natura:le piante, gli animali non si uccidono ma vivono. Ecco perché cercare di morire è innaturale, perché è doloroso e la ns mente rifiuta il dolore.
2.libero arbitrio: Dio ci ha resi liberi di scegliere tra il bene e il male.Se soffriamo, generalmente è a causa del male ingiusto compiuto da altri o da noi stessi. Dio ci ha creati solo per la felicità.
3. regole da seguire: sono poche e semplici: nascono da 10 semplici comandi, o suggerimenti per essere felici. Le stesse leggi civili e penali “ricopiano” questi comandamenti:non uccidere, non rubare, non mentire, ama il prossimo etc..
3.dolore innocente:indubbiamente lo rifiutiamo, come la malattia e la morte. Ma se rifiutiamo la morte di un bambino perché sembra ingiusta punizione, perché dovremmo accettare la morte del suicida? Triste l’una, triste l’altra.
4.sofferenza: soffrire significa rinunciare al benessere fisico o spirituale. Così, in amore,si soffre perché si rinuncia a qualcosa di sé. C’è chi riesce ad offrire la sofferenza a Dio, come forma di amore per Lui.
Dunque, chi parla solo di misteri della fede, è un po’superficiale:Dio ci ha dato la ragione per capire la vera realtà della vita,
cui aggiungere la preghiera.
a DAVID:non capisco:di che cosa non saprei nulla? E tu pensi di sapere tutto? Di che cosa?
Poi, non credi nel perdono:di chi? Di Dio?
Sei libero di non crederci, ma Dio può perdonare chi sbaglia ed è pentito davvero.
Quindi, secondo te, dovremmo essere perfetti!
O non credi nel perdono umano? Eppure, perdoniamo tutti i momenti:al negoziante, all’amico, al marito, alla moglie…
Gea quello che ho subito per quasi 2 anni,bò l’ho già raccontato penosamente,per dirne una sono stato stuprato parecchie volte,e ho subito le nefandezze e schifezze di un riformatorio più che un ITC.Entravo in classe e mi chiamavano tro.. e poi botte,la testa nel cesso,spenzolato dalla finestra e giorno dopo giorno novità schifose.A 14 avevo fatto da poco la cresima.Ammalato di disturbo stress post traumatico,sai cos’è,leggi un pò in merito,non è che i disperati che si taglaiano con le lamette le le braccia lo facciano per sport,è soltanto un momento di pace.
Mi dici di preciso di cosa soffri,malattia mentale,nervosa ecc…Oppure vieni qua a fare la crocerossina ed a salvare anime…Io non so niente,ma so quello che è stata la mia vita lo so la rivivo tutti igiorni.Perdonare al negoziante?Ma che stupidaggini dici?ciao