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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 12021
    Gabriele -

    Ciao Emma.

    Il mio è solo un suggerimento per allentare la tensione e non uno stile di vita.
    So perfettamente in che società schifosa viviamo e so perfettamente che ci sono persone che hanno problemi, anche di salute.

    Capisco che non ci sia nulla da ridere, ma quello che non è passato è che comunque sia, a prescindere da tutto ciò, chiunque ha una propria dignità, che nessuno può togliere.

    Non sono nessuno io, sono una persona con le pezze al cul, ma se c’è una cosa che ho ben presente è che la dignità non te la toglie nessuno, e non è neanche questa società, anomala, che potrà farlo.

    Nel mio tempo libero, mi occupo di persone più svantaggiate di noi.
    Pensi che vada da loro con la faccia triste?
    Non sanno che farsene, hanno già la loro.
    Questo naturalmente non lo dicono, ma lo si capisce frequentandole.

    Sai quando sono giù di morale, perchè capita anche a me, vado da loro e sono loro che mi tirano su il morale.

    Non sono un ottimista e non sono un pessimista.
    Sono realista e conscio che la vita va presa a volte a calci e non sul serio.

    Un ultima cosa.
    Ho un’amica che ha la leucemia, secondo te, come mi dovrei comportare?
    Quei pochi momenti che ci frequentiamo le faccio dimenticare ciò che ha, facendola sorridere.

    Questo è ciò che faccio e ciò che mi sento di fare.
    Se potessi farei la stessa cosa con ognuno di voi, ma non si può, e il massimo che possa fare è scrivere dei messaggi.

    Ciao.

  2. 12022
    Gabriele -

    Ciao luca76

    Ho letto il tuo commento, e penso proprio che tu abbia sbagliato persona.
    Pensi che io non sappia come è la vita la fuori?
    Certo che lo so, come so anche che ci sono persone che te lo mettono in quel posto senza neanche dirti mezza parola.

    Mi è capitato e ci sono stato male.
    Ma poi mi sono accorto che non sono sbagliato io, ma bensì chi si comporta così.
    Questa società porta tutte le persone ad essere così?
    Male. Anzi malissimo. Io non sono così e non ho alcuna intenzione di diventarlo.
    So che è giusto così.
    Prendo fregature? Chi se ne frega. Giuro.
    L’importante è che io stia bene con me stesso, perchè altrimenti starei parecchio male.

    Chiamala coscienza, chiamala senso civico, chiama questo modo di fare come vuoi ma è così che penso e mi comporto.

    Non sono un ottimista cronico, ma realista.
    Ho anche io momenti bui, ma anche momenti di luce.

    Questa società è anomala. C’è chi si conforma, chi la vive passivamente e chi invece la “contrasta”.

    Andare in giro a testa alta, non ha prezzo.
    Essere una brava persona, e avere una dignità anche.

    Non volevo urtare la tua sensibilità, ma non ho trovato altro modo per esprimermi.
    Cercherò di migliorare.

    Ciao

  3. 12023
    Emma -

    Gabriele, spesso, nei forum, si scrive la conclusione di un pensiero molto più articolato.
    Tra il cercare di tenere alto il morale a chi è conciato male evitando di sommare la propria prostrazione alla sua, magari ricorrendo a piccoli scherzi e l’invitare le persone a fare i pagliacci davanti ad uno specchio c’è una profonda differenza.
    Nella tua testa ha corso un pensiero lineare, con un inizio, una fine ed una motivazione iniziale.
    Qui è arrivato un invito percepito, quantomeno da alcuni, me compresa, come un’idiozia.
    In ogni caso i rimedi variano da persona a persona, mi sa.
    Se mi metto un naso finto rosso e rotondo, le dita sulla testa a mò di corna, fisso lo specchio e faccio “Bleeee” non cambia assolutamente nulla.
    Se non che al disagio si somma un pò di pena.
    Forse un qualche risultato lo si potrebbe ottenere vedendo che qualcuno si maschera da pagliaccio per te, per farti sorridere.
    Ma non per la boccaccia in sè quanto perchè ci si sentirebbe oggetto di un’attenzione che, spesso, manca.
    Tu sei sicuramente mosso da buone intenzioni. Non lo nego di certo.
    Ma un falso sorriso è un falso sorriso. E se la vita va di merda che ti ridi a fare? A chi sorridi? A te stesso? E a che serve?
    Sorridiamo a noi stessi ogni volta in cui non facciamo il passo definitivo e ci concediamo un’altra possibilità.
    Ci sorridiamo, ci confortiamo, ci diamo una pacca sulla spalla e ci stringiamo la mano. Tutto da soli.
    E’ il mondo là fuori che non ci sorride.

  4. 12024
    Gabriele -

    Emma

    Il mondo là fuori NON ti sorride.
    Quindi cosa hai intenzione di fare?
    Hai bisogno per forza che qualcuno ti sorrida, per stare meglio, o pensi che è meglio che tu inizi a sorridere a te stessa?

    Il mio messaggio non è stato colto, e questo mi dispiace.
    Io sono convinto di non aver scritto un’idiozia, anzi, sono convinto di aver scritto un valido suggerimento.

    A mio parere, tu hai una pessima visione di te stessa. Perchè?
    Che hai fatto di male? Sei pur sempre una persona con una dignità, che tu “la pagliaccia” o meno davanti uno specchio.

    Questa società ha reso le persone spersonalizzate, e senza dignità, poichè in questa società il modello prevalente è avere e apparire, non essere.

    Molti che scrivono qua, sono persone eccezionali che non trovano riscontro nella società.
    Non hai un lavoro? Non hai dignità, o addirittura sei uno sfigato.
    SBAGLIATO.
    E’ un messaggio errato.

    Una persona ha una sua dignità a prescindere che ella abbia un lavoro o meno.

    Capisci ciò che intendo? Conosco tante persone che si abbattono per nulla.
    Viviamo in una società dove le persone sono molto infelici. Facci caso.

    Ciao.

  5. 12025
    Emma -

    “Hai bisogno per forza che qualcuno ti sorrida, per stare meglio, o pensi che è meglio che tu inizi a sorridere a te stessa?”

    Gabriele, forse non mi hai letto bene.
    Ho scritto che sorrido a me stessa, mi do una pacca sulla spalla, mi stringo la mano. Così come mi esco insieme per due fare due passi, mi racconto cose profonde e stronzate, mi litigo e mi riappacifico.
    Ok?
    E tutto questo mi andrebbe benissimo,mi basterebbe e mi avanzerebbe se vivessi in cima ad un banano su un isola deserta.
    Ma visto che in questo porco mondo chiunque di noi è letteralmente costretto a fare riferimento agli altri, per lavoro, per salute, persino per campare di elemosina, bè, sarebbe carino poter contare su un misero sorriso del sovra citato porco mondo.
    Un sorriso concreto e non la solita, trita e ritrita frase fatta di circostanza con cui non ti paghi nè le bollette nè il medico nè fai fronte alle promesse che, in uno stupido impeto di fiducia nel prossimo, hai fatto alle persone cui tenevi. Non il sorriso che rimane stampato in faccia a chi sa che sei nella merda e decide prendere le debite distanze senza, però, fare brutta figura o quello rapace di chi si sta rendendo conto che ti può sfruttare.
    So di avere una dignità, so tante bellissime cose di me così come ne so di pessime.
    Non cambia la sostanza.
    Perchè non abito su un banano e non sto su un’isola deserta.
    Perchè quando ho gridato aiuto c’è stato il fuggi fuggi.
    E non l’ho gridato perchè mi si è rotta un’unghia il sabato sera.
    Perchè dai miei guai sono sempre uscita da sola.
    E in quelli che ho ci sto dentro da sola.
    Se si arriva qui dentro e si chiede un abbraccio è perchè di abbracci, là fuori, se ne trovano ben pochi.
    E per trovare quei pochi (che non ne nego che ci possano essere) devi passare attraverso tante di quelle braccia che ti stritolano per spolparti che ti passa la voglia, dopo un pò.

  6. 12026
    Gabriele -

    Emma

    L’ultima parte del tuo sfogo mi ha fatto tanta tenerezza.
    Mi sono immaginato una bambina che va dal suo papà, perchè ha bisogno di coccole, ma suo papà invece che prenderla in braccia e stritolarla di coccole, non si accorge di lei, e guarda la televisione.

    Mi rendo perfettamente conto anche io.
    Oggi le persone vanno in giro “con scudo e spada”, perchè si devono difendere e per offendere.

    Non c’è cosa più stupida e sbagliata, eppure noi abbiamo la ragione.

    Perdonami, se ho scritto qualche inesattezza, sono umano anche io e sbaglio, ma l’importante è che sia passato il mio messaggio, ovvero che non sono armato e non ho un’armatura. ^^

    Un’altra frase che mi ha colpito, è quella in cui cerchi aiuto, ma non ne hai avuto.
    Anzi, le persone si sono tirate indietro.

    In una società, priva di valori, decadente, basata solo sull’apparenza è normale.
    Invece che essere basata sull’aiuto verso il prossimo e sulla comprensione, essa è basata sul “furbo”.
    E’ triste e patetico e purtroppo ne fanno le spese persone come te, che non chiedono mai nulla e sono disposte ad aiutare le altre persone.

    Un altro segno che noto in questa società, è la totale mancanza e assenza di amore tra le coppie.
    E’ un’amore superficiale, tendenzialmente effimero.
    Anche questo a mio parere denota, una certa insoddisfazione e infelicità nelle persone.

    Questo mi rattrista.

    Per tornare a te, a voi, il mio contributo può essere, per ovvi motivi, solamente quello di scrivere un messaggio, con il quale è mia intenzione essere il più naturale e amichevole possibile.
    Se riesco ad essere una valida spalla, il mio compito è riuscito, altrimenti mi si chieda. 🙂

    Un abbraccio.

  7. 12027
    david -

    stai facendo “accademia” Gabriele,della serie la vita è bellissima!!!

  8. 12028
    Emma -

    Un’immagine fin troppo tenera, Gabriele.
    In realtà, in più circostanze, negli ambiti più svariati, mi sono sentita una bambina di 4 anni che conosce, a malapena, il suo nome di battesimo dimenticata o volutamente abbandonata e, comunque, lasciata sola nell’area di parcheggio di un’autostrada di un paese straniero.
    E con quest’immagine credo di aver spiegato tutto.
    Alla fine c’è chi si indurisce e di abbracci non ne chiede più. Ciò non toglie che si apprezzino quelli che arrivano spontaneamente. Semplicemente non si chiede più nulla. Se arrivano bene, se non arrivano amen.
    Alla fine mi sono rassegnata all’idea che, certe cose, sempre negli ambiti più svariati, non mi spettino .
    Non sono così idiota da negarne l’esistenza come fanno in tanti. So, come ho scritto prima, che certe cose e certe “cose” non mi spettano. La scelta più intelligente e meno masochista mi è parsa lo smetterle di rincorrerle.
    Rassegnarsi non è semplice ma, alla fine, si dice paghi. E’ come passare dal credere che, prima o poi, avremo una casa con tutti gli elettrodomestici funzionanti al comprendere che per noi ci potrà essere ,si ,una casa. Ma che dovremo viverci da quaccheri del 1800. In alternativa ci si può sempre ammazzare. Fisicamente o di seghe mentali.
    Non si vive male da quaccheri. A volte capita di buttare l’occhio sul frigorifero del vicino di casa e si prova un qualcosa che non è chiaro se si tratti di invidia, di rancore o di malinconia. Probabilmente è un misto di tutto questo.
    Ma è solo un attimo. Basta superarlo. Se si riesce. Quando si riesce.

  9. 12029
    tracy -

    Sono d’accordo con gabriele sul fatto dei valori e del menefreghismo…

  10. 12030
    Gabriele -

    Ciao david

    Io non faccio accademia, e la vita di per se è bella.
    L’uomo in quanto essere riesce sempre a complicarsela, vuoi per insicurezza, vuoi per colpa di altri fattori che non dipendono da lui, ma riesce sempre a complicarsela.

    Se vuoi che ti dica quello che vuoi sentire, trattandoti da stupido, prendendoti in giro, mi dispiace ma non sono in grado.

    tracy come stai?

    Ciao.

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