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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 11901
    tiodio -

    Mi hai detto solo bugie,
    fancxlo.
    Spero di svegliarmi un giorno e di nn ricordare il tuo nome e tutto quello che hai detto e fatto.
    Fanc.lo

  2. 11902
    E -

    Cara Ele, non so se interpreto quello hai dentro.
    Di certo non so interpretare quello che ho dentro io.
    E’ un miscuglio marcio, putrefatto.
    Di tutta una vita non ho nulla da salvare e neppure la voglia di mettere le mani nel marciume per sentire se c’è qualcosa di solido, pescarlo e vedere se è salvabile o da buttare.
    In quel marciume c’è tutto: le mie colpe, le mie ragioni, le mie motivazioni giuste e sbagliate, gli attacchi altrui, gli errori miei e quelli indotti, le fregature, la depressione, i sensi di colpa, le terapie sbagliate, i colpi di testa, gli attacchi di ira, la dolcezza, le cannonate della vita, i sogni, le speranze, i progetti, lo sfascio, i giorni belli, quelli brutti, i ricordi, le risate, i pianti, le piccole conquiste ed i tanti fallimenti.
    Cose nate marce ed altre nate sane che ho lasciato che marcissero.
    Ora sono un tutt’uno.
    Non è neppure giusto.
    Il vero ed il falso non dovrebbero mai stare insieme.
    Io ci sono riuscita.
    Sono talmente brava a sbagliare tutto.
    E’ tutto lì, un marcio che gorgoglia e galleggia.
    Sono stanca e vedo solo vuoto intorno al marcio.
    E nessun gancio da afferrare.
    L’idea di morire mi fa paura.
    Resta il fascino di mettere fine ad una squallida parentesi in cui sono riuscita a distruggere persino ciò che non ho avuto.
    Distruzione, perdite, catastrofi, malattie, solitudine, isolamento, vuoto, morte.
    C’è un nesso che lega tutto questo. E’l’unica linea retta che vedo e che fa da bussola.
    A volte bisogna solo fermarsi ed aspettare che il destino si compia.
    Non fare nulla, non scegliere, non decidere.
    Rimanere fermi ad aspettare che ciò che deve accadere accada.
    A settembre, se certe cose non accadranno, riprenderò la terapia. E’ stata una sciocchezza interromperla. Non sto bene. C’è chi nasce malato di mente e chi si ammala durante l’esistenza. Io appartengo alla seconda categoria.
    Una malata di mente che sembra normale e che frega, con la sua normalità, gli altri e sè stessa.

  3. 11903
    E -

    Vorrei solo smettere di agitarmi tutto qui.
    Agitarmi, muovere un gran polverone per poi rimanerci seppellita sotto.
    Vorrei trovare una pozione magica che mi inebetisca, che mi tolga quei desideri umani che mi sono rimasti incollati addosso.
    Vorrei smettere di vedere i fantasmi pur di vedere qualcuno.
    E se proprio sono condannata ai fantasmi vorrei vederli per ciò che sono stati e non per ciò che vorrei fossero stati.
    Vorrei svegliami e non provare nulla.
    Né gioia, né dolore, né invidia né soddisfazione.
    Nulla.
    Solo l’impulso di stramazzare in avanti, un passo dopo l’altro, con la vivacità mentale di una palla che rotola in discesa senza incontrare né curve, né chiodi, né ostacoli.
    Per non patire di essere rimasti completamente soli, sempre più isolati, senza uno straccio di giustificazione con cui coprirsi miseramente le spalle e senza nessuna ragione con cui gonfiarsi le penne di orgoglio.
    Senza un c.... di niente.
    Proprio come adesso, come ieri, e come ogni domani che verrà finché ce ne sarà uno.

    Ora non ho proprio più nulla da dire.
    Ho versato il mio obolo di distruzione in un forum che, forse, necessiterebbe di ben altri interventi.
    Sono rimasta, veramente, senza più un tubo da dire.
    Sembra strano persino a me, ma è così.

    Un abbraccio.

  4. 11904
    Ele -

    @E mi sa che ti voglio bene. non aggiungo altro per ora.

  5. 11905
    E -

    Grazie, Ele. Anche io.

  6. 11906
    luca76 -

    @Marina, mi spiace per tuo figlio. Io e lui, insieme a tanti altri, ci ritroviamo a pagare le conseguenze di una crisi di cui non siamo minimamente colpevoli. La sua situazione è aggravata dal fatto di avere una famiglia a carico. Io ho da pensare solo a me stesso, ed è già un gran problema, ma non faccio fatica a immedesimarmi in lui e in ciò che sta passando. Per quanto riguarda il bere, vorrei rassicurarti. Conosco bene gli effetti post-ubriacatura. La prima sbronza l’ho presa a 12-13 anni, ho perso il conto di quante volte sono arrivato a vomitare bile e sangue, a sputare l’anima. So bene che attaccarsi alla bottiglia non risolve le cose, capisco cosa vuoi dire. Ma, credimi, non mi sveglio la mattina col chiodo fisso di farmi il goccetto per tirare avanti. E non ho assolutamente voglia di sbronzarmi di prima mattina, specie con questo caldo. Il whiskey mattutino è un vezzo che mi porto dietro da decenni ormai, ha accompagnato le mie colazioni da sempre, come il cornetto accompagna il cappuccino di altri. A volte, in certe sere esagero, è vero, non ho difficoltà ad ammetterlo. Ma capita di rado, quando la mente è sovraffollata di pensieri, pensieri che ti mandano in cortocircuito il cervello. E allora cerchi un modo per staccarti dalla realtà, un modo per addormentarti di botto, per non sentirli quei pensieri…C’è chi si imbottisce di psicofarmaci per permettersi una nottata di sonno. Io preferisco il whiskey, se non altro per il gusto. A ognuno il suo. “Bere non è la risposta, ma bevendo ti dimentichi la domanda.” Per alcuni è una semplice battuta, per altri è un qualcosa di più…
    Siamo in pochi a scrivere qui. A scrivere in maniera continua intendo, cercando di instaurare un qualche rapporto umano, di interagire con qualcuno a noi affine, che ci possa permettere di sentire meno opprimente la solitudine che ci affligge, anche solo per il tempo di leggere e rispondere agli altri. Sono tanti invece quelli che entrano, lasciano uno o due post solitari (a volte incomprensibili per i comuni mortali) e spariscono, usando questo blog come una sorta di “muro del pianto”. Non capisco che cosa si aspettino di trovare, agendo così. Ma ognuno sa per se, non mi sogno minimamente di giudicare il loro operato. Credo anche io che ci sia qualcun altro che si limiti invece a leggere in silenzio, tenendo per loro ciò che vorrebbero o avrebbero da dire. Chi per pudore, chi magari per vergogna, o perché semplicemente non sempre si trovano le parole per esternare i propri dolori. Così rimaniamo solo noi, quei 5-6 poveri diavoli in perenne lotta per la sopravvivenza. Poveri diavoli sopravvissuti a qualche catastrofe, che vagano qua e la tra le macerie, scavando a mani nude cercando di trovare un qualcosa che gli possa tornare utile. Poveri diavoli a cui tocca sempre cavarsela da soli, che hanno dovuto imparare a restare a galla da se, perdendo la capacità di chiedere aiuto quando se ne ha bisogno. Aiuto, che per molti non arriverebbe comunque, anche -continua-

  7. 11907
    luca76 -

    -segue- se supplicassero in ginocchio. Siamo stati così talmente bravi a mentire agli altri sulla nostra forza, che quasi quasi ci abbiamo creduto noi stessi. Salvo poi ritrovarci con il culo per terra dopo essere volati così in alto. Siamo alberi spazzati dal vento, ancorati al terreno tramite radici ormai marce. E’ solo questione di tempo ormai, cadremo, e la nostra caduta non provocherà nessun fuggi fuggi, visto che attorno c’è rimasta ben poca presenza di esseri viventi. Quei pochi che abbiamo, assistono al crollo da lontano, noi lo viviamo da vicino e al rallentatore. Una lunga caduta, per tempi e modi. Come sarebbe stata la nostra vita se avesse preso una piega diversa? Migliore? Uguale? Inutile stare a pensarci. E forse, è anche dannoso. Vivere, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno ciò che abbiamo. Vale a dire il poco o nulla. Basta?…Ognuno si dia la risposta…Ci sono stati momenti in cui, su questo forum, riuscivo anche a scrivere qualcosa di positivo, ora non mi riesce proprio. Anche per me settembre sarà un mese cruciale, @E, per motivi diversi. Nel lasso di tempo di un 30-60 giorni dovrò decidere cosa farne di me stesso. Volente o nolente sarò costretto a prendere una decisione. La morte può fare paura, ma a me spaventa di più questa non-vita. Leggendoti, molte volte, mi sono ritrovato a rispecchiarmi in quello che scrivi, addirittura certe frasi sembrerebbero prese pari pari dai pensieri che ho in testa. E’ curioso, quantomeno. Ma abbastanza comune tra gente che soffre degli stessi mali. Mi sarebbe difficile, al contrario di @Ele, affermare che ti voglio bene. Non credo di essere in grado di provare un sentimento del genere in questo momento. Ma, per la persona che sei, credo sia difficile non volertene. E se il mio non è un “ti voglio bene”, è un qualcosa che si avvicina molto.
    “Oggi ho buttato tutte le medicine nella spazzatura.
    Non me ne frega niente di curarmi. Niente.
    Voglio viverla per quello che è questa vita di merda.
    Non voglio aver alcun rimpianto.”
    E’ una frase che hai lasciato scritto tempo fa. Se a settembre deciderai di riprendere le terapie, tieni conto di questa. Non aver alcun rimpianto sulla scelta che farai. Io non ho mai creduto molto nei farmaci e negli psicologi. E lo dico pur sapendo di rischiare una contestazione da chi fa uso sia di uno che dell’altro. Se in qualche modo vi possono servire, ben vengano. Ma spesso servono poco o niente, specie se quei farmaci sono prescritti da medici compiacenti. E’ un mercato fiorente quello farmacologico, che non conosce mai crisi. Ormai ti abituano fin da piccolo a pigliarne, ti convincono che siano necessari. Alle industrie farmaceutiche conviene sempre di più avere gente malata piuttosto che sana. Ma questo è un altro discorso, che non c’entra niente con i nostri problemi. Riguardati la salute, per quel che ne è possibile.
    Un abbraccio forte a quei 5-6 poveri diavoli che scrivono qui.

  8. 11908
    david -

    sono tre giorni che non bevo,non mi manca un granchè.Qualche sigaretta in meno.Pur di riuscire di fare il JIU JITSU metterei il fiasco fuori dalla mia vita.JIU-JITSU e KRAV MAGA,ma quelli dove si mazzola,Se mi ubriacherò un’altra volta di brutto farò le corse su per la ferrovia,no pregate per me che non voglio più bere.ciao bbbelli

  9. 11909
    E -

    Luca, grazie per le tue parole.
    Scriverei qualcosa di più ma proprio non riesco.

  10. 11910
    luca76 -

    Emma, non c’è bisogno di rispondere nulla.
    Mi spiace solo che tu sia così giù…

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