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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 11891
    luca76 -

    “…le parole di troppo, quelle mai ascoltate, quelle che non arriveranno mai a chiudere un cerchio insopportabile da sostenere.”
    Io ne ho molte di parole non ascoltate. E non sono quelle dette da mia madre quando ero ragazzino, o quelle dette dalle mie ex o, ancora, dalle vecchie conoscenze di un tempo. No. Sono le mie, quelle che mi avrebbero permesso di chiudere un cerchio, forse l’unico che abbia lasciato sempre aperto, che non sono mai riuscito a chiudere. Non ho seguito io stesso le mie parole, quelle che avrebbero messo la parola fine a un qualcosa di illusorio, ma a cui ho sempre creduto. Forse riesci a capirmi @E. Gli sms e le email sono stati cancellati da tempo, le lettere stracciate e buttate. Ma le parole sono rimaste. E rimarranno sempre. Mi è capitato, entrando sul blog, di leggere qualche solitario commento di persone che avevano perduto l’amore, erano state tradite e volevano farla finita. Le capisco, una delusione amorosa, può spingere al suicidio. Certo, per chi sta male, per chi soffre di patologie e divide la vita tra visite psichiatriche e cure farmacologiche, può sembrare un esagerazione il volersi togliere la vita per qualcuno. Ma ognuno sa per se, non esiste una classifica su chi “meriti” di più suicidarsi e chi meno. A me pesa come un macigno la mancanza di quel qualcuno, specie in certi momenti. So fin troppo bene cosa significhi quel dolore che si prova quando ripensi a una relazione che ti ha lasciato un qualcosa dentro, quando certi ricordi riaffiorano. Ma non è questo il motivo per cui voglio farla finita. O, almeno, non solo per questo…
    Vorrei anche io permettermi il lusso di sbattere sul grugno di parecchie persone un kg di monetine, ancora e ancora, fino a spaccargliela la faccia. In passato l’ho fatto, metaforicamente e non. Ora non posso più concedermelo questo lusso. Persone che ti hanno deluso, usato, schiacciato, disprezzato, umiliato. Persone piene di boria che ti guardano dall’alto in basso, che ti giudicano, che parlano a min..... Tutta gente che ti fa venir voglia di scappare dalla civiltà per rifugiarti nel più profondo buco del culo che c’è a questo mondo per sfuggirgli, per vivere e morire lontano da tutta questa merda. Ma non è nemmeno questo il motivo per cui penso al suicidio….
    Mi manca molto il lavoro, il “mio” lavoro. Ero anche parecchio capace in esso. Per quelli come me, che si sono sempre sporcate le mani e rotti la schiena per guadagnarsi da vivere, è dura rimanere a casa in attesa che qualcuno ti chiami per elemosinarti qualche ora di lavoro. E per quanto io abbia cercato altro, di inserirmi in qualche buco, tanto da permettermi di cavarci il classico ragno, non ho trovato niente. Il mio mondo ruotava tutto attorno al lavoro, venuto a mancare quello è crollato ogni cosa. Ma forse non è nemmeno questo il motivo.
    In verità non so nemmeno io quale sia. Forse è tutto ciò che ho scritto. Forse è qualcosa di più intimo e personale, un mal di vivere che mi appartiene e che va al di -continua-

  2. 11892
    luca76 -

    -segue- la di tutto questo. Questa mattina, quando mi sono svegliato, gli uccellini cinguettavano e albeggiava. Ho preso la bottiglia di whisky, me ne sono versato una generosa porzione nel bicchiere e l’ho mandato giù, accompagnandolo con la prima sigaretta della giornata. La colazione perfetta. Ho tirato un peto e ho detto “buongiorno Mondo”. La non-vita si riduce a tutto questo, non c’è nient’altro, anche volendo….
    Abito vicino a una parrocchia, dal mio balcone di casa riesco a vedere i pivellini che giocano nel campo di cemento adiacente. Alcune volte gli odio di cuore per il baccano che fanno. Stamattina li guardavo. Altri, al mio posto, chissà cosa vedrebbero. Io vedo solo della carne da macello. Molti di loro diventeranno vittime di questa vita. Qualcun altro diventerà carnefice. Ma la sostanza non cambierà…
    Si, forse è solo per il marcio che ho dentro, il motivo per cui voglio farla finita. Non per la vita che ho vissuto, per ciò che ho passato, per le persone conosciute o altro. Qualcuno nasce già morto dentro. Qualcuno nasce già con la voglia di non-vivere. Sarà una cosa genetica, chi lo sa…
    Certo, scrivere su un blog che ha come intestazione una lettera di un aspirante suicida, può servire. Serve come valvola di sfogo, che nella vita reale non puoi aver la possibilità di trovare per una serie di motivi. E le risposte che trovi le apprezzi. Specie se sono date da persone intelligenti, da chi si mantiene a galla in questo mare di merda. Ma non può sempre bastare. A volte c’è bisogno di qualcosa di più volgarmente materiale, di concreto, che si possa toccare. Ed in questo momento avrei bisogno di quello. E invece manca, non c’è. Sono stanco. Molto.
    Ricambio il tuo abbraccio Emma, e lo allargo a tutti gli altri.

  3. 11893
    E -

    Ti capisco bene, Luca.
    Le parole che chiuderebbero il mio cerchio avrei dovuto dirle a me stessa nel marzo del 2008.
    Più di cinque anni fa. Sembra assurdo ma è così.
    Non l’ho mai fatto veramente. Non mi sono detta nulla.
    Mi sono raccontata di averlo fatto, mi sono imposta di lasciarmi tutto alle spalle, ho voluto fortemente ricordare e raccontare solo il marcio, le parole cattive, i gesti criminali nella convinzione che avrei dimenticato tutto più rapidamente.
    C’è stato un periodo in cui ho creduto di averlo fatto.
    Di essermi buttata tutto alle spalle.
    Di poter ricominciare.
    Non era così.
    Ed ora non ci sono più ne psicofarmaci, né terapie, né sogni, né speranze, né desideri ad annebbiare la realtà.
    Certe storie, certi sguardi, certi gesti, certe parole riaffiorano come cadaveri di affogati gonfi di acqua, quando si è soli.
    Cadaveri di storie troppo importanti per poter essere cestinate come un’e-mail. Cadaveri di cui si sente l’assenza fisica, concreta, persino squallida o volgare ma pur sempre presenza reale.
    E’ solitudine?
    Oppure cos’è?
    Amore che non finirà mai perchè l’altra parte, bene o male, se n’è andata senza chiudere il discorso? E’ illusione che non abbia mai voluto chiudere quel discorso?
    Forse è solo solitudine. Quella che ho dentro. Quella che non se ne va se stasera esco con un uomo che mi chiamerà amore perchè sente l’esigenza di farlo o pensa di essere carino a farlo.
    Ma anche per me non è solo questo.
    E’ tutto. E’ niente.
    E’ una vita che non è vita. E’ solo tempo che trascorre e mi lascia in piedi chissà poi perchè.
    Io non ho più voglie e desideri. Ho dei picchi di vitalità quando si calpesta un principio o si viola un diritto.
    Ma, per me, non desidero più nulla.
    So che non avrò mai nessuno accanto come vorrei che mi stesse accanto, so che non mi farò mai valere nel lavoro e che dovrò sempre piegare la testa finchè resterò in questa società, so che potrei svegliarmi un mattino, mandare tutti e tutto a fan culo, rimanere schiacciata dai debiti e che non ci sarebbe nessun fuggi fuggi solo perchè c’è già stato e nessuno è tornato indietro, so che quel cerchio resterà, per sempre, aperto, so che non avrò un buco in cui rifugiarmi.
    E’ vita questa?
    Mi prendo il 50, 60 70, 80, 90, 100% della colpa.
    ……..Resta la sostanza: è vita questa?

  4. 11894
    david -

    Luca mi raccomando un buon Jameson,che nasce dalla torba irlandese.ciao a tutti

  5. 11895
    luca76 -

    “…è vita questa?”
    No, non lo è. Rispondersi di si vorrebbe dire prendersi in giro.
    Caro @David, finchè le finanze me lo hanno permesso tracannavo Jack Daniel’s, ora mi devo accontentare di una pessima sottomarca di whiskey del discount.
    Cheers!….

  6. 11896
    david -

    No,non è vita Luca,la sofferenza,la solitudine,lo sgomento difronte all’inganno,all’ingiustizia,la crudeltà di tanta gente.Non ho idee,ne avrei molte ma me le porterò nella bara o nelle ceneri sulla costa del Clare come vorrei tanto.Spero di avere presto un infarto,potrebbe accadere,credo di avere problemi al cuore,me ne guardo bene dal fare esami,mi auguro di non svegliarmi una mattina e sulle corone di fiori “Orso,ci mancherai”,vivendo intensamente la vita è più facile morire,vivendo la vita come una battaglia è più facile raggiungere il nuovo Mondo.Sono miei convinzioni non invito nessuno a seguire il “live fast…die young”,poichè la vita ha riservato a me tragedie,non potrei parlare diversamente,non è un vezzo,ma qualcosa che picchia violentemente nel mio vivere e morire

  7. 11897
    marina -

    Quando sei stato deluso dall’amore in cui credevi,dall’amicizia su cui contavi,dalla vita che sognavi,quando c’è sempre qualcosa che ti viene a far male….trovi solo una strada per evitare di soffrire di più,ti chiudi a riccio e pungi chi si vuole avvicinare.Tieni tutti a distanza,buoni e cattivi perchè non hai la forza di sopportare nulla.Ecco questo è quello che ti porta poi alla solitudine ,ti allontani sempre di più dal mondo e vivi la tua vita ,ma poi ti accorgi che anche la solitudine ti logora allora che fare? boh non lo sò .Questo è quello che sto vivendo io . Piergiorgio è dura si molto dura ,ma voglio andare avanti ,voglio vedere fino a che punto posso resistere,non voglio pensare domani.Luca76 non è davanti ad un bottiglia che risolvi qualcosa anzi la si peggiora ,poi hai ancora un’altro problema il dopo stordimento dell’alccol che ti accorgi che le cose non sono cambiate ,anzi sono sempre le stesse.Non sò se hai capito cosa voglio dire … Sei giovane ,come lo e E e tanti altri quì ,dovete andare avanti costi quel che costi ,non lasciatevi abbattere da nessuno neanche da questa maledetta vita che ci fà da padrone .E mi conosce e sà tutto di me e alla mia età fà molto male pensare a voi con una vita davanti essere distrutti dalla vita di m….a ,o da un destino non scelto da noi .Luca76 ,ho un figlio sposato e con una bambina a carico fà il tuo stesso mestiere ,prima è stato sotto cassa integrazione poi lincenziato ,non lavora neanche la moglie ,e come te va elemosinando una giornata di lavoro,tutto questo è triste molto triste ,Scusami se mi sono permessa di parlarti di mio figlio ,ma ne sentivo il bisogno un abbraccio a tutti E vai avanti con la tua grinta ,prima o poi qualcosa si deve aprire anche a te.

  8. 11898
    E -

    Cara Marina, hai avuto ed hai una vita difficile e non sai quanto mi dispiaccia sentirti abbattuta anche se sempre guerrigliera.
    Uno spiraglio di luce dovrebbe esserci per tutti.
    Io, i miei, forse me li sono parte sputtanata, lo ammetto.
    Ma erano, comunque, spiragli piccolissimi e non ho alcuna certezza che sarei riuscita ad allargare il varco.
    Visto l’andazzo……
    Hai presente i bambini che imparano a nuotare?
    La mamma gli tiene una mano sotto la pancia e loro imparano a muovere gambe e braccia senza aver pura di affogare.
    A me è mancata e manca quella mano sotto la pancia.
    Mi sono sempre arrangiata da sola.
    In tutto.
    Qualcuno dice che è una fortuna.
    Io penso che, a volte, una presenza umana, qualsiasi ruolo abbia, serve a dare quella forza che sentiamo di non avere.
    Nasciamo da soli, viviamo in mezzo agli altri, crepiamo da soli.
    L’intruso, per una questione meramente numerica, dovrebbe essere il “viviamo in mezzo agli altri”.
    Ma è difficile accettarlo, difficile comportarsi di conseguenza.
    Poi vengo qui. Siamo rimasti in pochi anche se, forse, sono in tanti a leggere in silenzio.
    5 o 6 poveri diavoli che si scervellano sul perché il mondo, un giorno, li ha presi di mira decidendo che gli si sta sul c.....
    Come saremmo stati se la vita avesse preso una piega semplicemente, noiosamente normale?
    Una di quelle vite talmente banali, scontate, noiose da funzionare come sonnifero?
    Un lavoro,un tetto sicuro sulla testa, una famiglia a due, tre, quattro, le lasagne la domenica e la gita fuori porta nel weekend, il mutuo, le bollette, le liti con il vicino di casa sordo che sente la tv a tutto spiano o la vicina stronza che spazza il terrazzo quando stendi le lenzuola, gli amici nel salotto buono a parlare di tutto e di niente.
    Luca avrebbe comunque bevuto?
    David si sarebbe comunque tagliato?
    Tu, Marina, saresti comunque caduta in depressione?
    Ele si arrotolerebbe comunque nella coperta di chiodi delle sue carenze
    Beppino si rifugerebbe comunque nella masturbazione?
    Ognuno di vi sa per sè.
    Ognuno di voi sa quanto marcio dentro avrebbe, comunque, impedito una vita normale.
    Forse, Marina, sono ancora giovane per certe cose (per altre no) ma il problema è un altro.
    Mi sono rotta di mendicare.
    Mendicare per poter arrivare a sperare di sognare una vita che a tanti altri provocherebbe il vomito per quanto sarebbe noiosa…..
    Campo il minuto che sto vivendo e decido, istante per istan

  9. 11899
    E -

    qual’è la strategia “migliore” per non affondare.
    Sbagliando spesso, per colpa mia, per dolo altrui.
    Se avessi avuto una linea guida, se avessi avuto quella mano sotto la pancia, forse, avrei combinato meno disastri, avrei subito meno fregature.
    Ma non l’ho avuta ed ora tiro le somme non potendo far altro che tirare le somme.
    Amen, è andata così, a questo giro.
    Se qualcosa accadrà credo che mi lascerà indifferente.
    Certi sorrisi, quando si spengono, sempre ammesso che si siano mai accesi, si spengono per sempre.
    Resta il ghigno di circostanza.
    Ma questa è un’altra storia.
    Un abbraccio a te e a tutti.

  10. 11900
    ele -

    Ciao a tutti.. E, quella mano sotto la pancia l’avrei voluta anche io. Invece ho cominciato a 5 anni a mostrare a tutti quanto fosse facile e normale per me cavarmela da sola, perdendo la capacità di chiedere aiuto. Anzi non l’ho proprio imparata.. tutti comunque sono stati subito pronti a tirare un sospiro di sollievo: “bene bene questa se la cava da sola, non le serve niente.. anzi guarda come èautonoma.. aspetta che mi appoggio a lei x qualsiasi cosa”. Ed io per far vedere quanto fossi brava ero sempre lì a non chiedere niente e a smazzarmi per 100. Da qualche anno ho dovuto tirare le somme perchè il dolore che provo dentro è troppo grande e non è gestibile da me. Sono un fuscello.. soffro tremendamente la solitudine e tutti pensano che sono troppo in gamba a saper stare da sola. Ho paura del male che possono farmi tutti gli altri con le parole, i gesti o anche i loro silenzi, ed ecco che pensano che non ho bisogno di nessuno e schivo gli altri per snobbismo. Sono pochissime le persone a cui ho permesso di conoscermi e non é stato facile aprirmi. Pochissimi sanno che tutto può farmi male, che soffro dannatamente, che desidero annullarmi per non sentire il mio dolore. Giovedì scorso sono stata di nuovo male. Desideravo qualsiasi cosa pur di non sentire quella disperazione che avanzava dentro di me facendo strage di qualsiasi proposito razionale. Mi sono stordita di xanax, ho pianto da farmi scoppiare le tempie, ho sbattuto la testa al muro e ho dormito per ore. L’indomani ho ricominciato a fare il soldatino. Io non ce la faccio più con questi alti e bassi. Anche perchè i bassi sono davvero troppo profondi e terribilmente pericolosi per me. Questa coperta di chiodi mi si è ormai cucita addosso.
    Un abbraccio a tutti voi ed un pensiero affettuoso a Marina e Piergiorgio. Ma soprattutto grazie ad E per sapermi comprendere così bene anche se magari non lo sai neanche quanto ti fai interprete di quello che ho dentro.

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