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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Quanti motori può avere una nave?
Uno solo, che regola tutto?
Uno per ciascun settore?
Forse uno per ciascun settore….
Chi, in fondo in fondo, vorrebbe vivere aspetta che ciascun motore si rompa, si fonda, si inabissi prima di staccare la spina.
Un motore si spacca e ci si attacca all’altro e poi all’altro e poi all’altro ancora finchè, un giorno, ci si rende conto che non c’è più nessun motore a cui aggrapparsi, che la nave è rimasta una gigantesca scatola vuota e leggera.
Priva di tutto o di troppo.
Lavoro, affetti, salute, soldi.
Tutto sputtanato, tutto a fanculo.
Tutto giù in fondo all’oceano a tenere compagnia ad altri relitti irrecuperabili.
Ci si domanda che senso ha tenere in piedi una baracca del genere.
Qualcuno dirà che basta pregare ed avere fiducia e un motore nuovo apparirà, come per magia.
Altri diranno che esistono pezzi di ricambio formidabili se ci si affida ai meccanici giusti.
Altri diranno di bombardare la nave e di spedirla in fondo all’oceano, insieme ai suoi motori.
Ognuno accoglierà la risposta che sente propria in quell’attimo e solo in quell’attimo.
E non è affatto detto che la risposta di ieri sia la risposta di oggi o di domani, se c’è un domani.
Cosa tiene in piedi la nave?
Orgoglio e, nel mio caso, un misto di codardia e di quell’idiozia che alcuni chiamano speranza e che tanti, me compresa, talvolta spacciano per forza. A seconda dell’umore.
Questa è una di quelle mattine in cui la caffettiera, Luca, sembra la cima del K2 e in cui vorrei tanto poter dire di essere depressa se non fossi certa di essere, molto più semplicemente, consapevole.
Guardo i miei gatti e vedo che si aspettano qualcosa da me.
Cibo, acqua e lettiera e già so che, domani, mi alzerò dal letto perchè glieli devo procurare.
E’ una scusa per mascherare la non voglia o la paura di salire su un ponte e buttarmi di sotto?
Si, 99 su 100 è così.
Perchè dovrei mentire?
Perchè dovrei spacciarmi per qualcuno (qualcosa?) di diverso da quella che sono? Per fare bella figura in un forum in cui in pochissimi sanno dare un volto alle mie parole? No…..non c’è nessun motivo per indossare una maschera anche qui. Proprio nessuno.
Un abbraccio a Luca, a David, Beppino, Marina, Ele e chiunque ne abbia bisogno.
Un abbraccio malandato ma sincero.
Io, i vostri, li prendo tutti.
Ciao E,stato qualche giorno senza farmaci,quasi un collasso.Resto spesso senza.Forse una forma di rifiuto,di esasperazione,tutte le sofferenza come uno sciame di calabroni.Se fossi un pover’uomo che si deve sottoporre a dialisi fuggirei in un bosco ed aspetterei la fine.Ciao scrivi sono molto belli i tuoi commenti.ciao
Il mio Dio ( non quello dei miei o di mio fratello ) è quello che mi ha permesso negli anni in cui toccavo il fondo di avere un contatto con gli animali, o di poter ascoltare la musica che mi piace senza limiti. Ogni giorno. Questo Dio qua mi rispetta, rispetta il mio ritmo, si adatta ai miei bisogni particolari. Il mio Dio lo vedo negli incontri che faccio: Stamani ho guardato dentro un nido per vedere se ci fossero degli uccellini…e ho scorto tre becchi ampiamente aperti…Che bello!!!! Tre uccellini affamati, il becco spalancato teso verso il cielo…Era la prima volta ch’io vedevo questo. Per me, Dio è qui, in queste cose. Nella natura e nella musica. Non è un Dio-religione, comandamenti, precetti, ordini…Non è un Dio che ti incarcera in un modo di pensare particolare, riduttore…Non è un Dio che ti fa lunghi discorsi morali, noiosi, e schiaccianti. Dio rispetta la tua personalità e i bisogni vitali che hai dentro te.
È questo Dio qua che voglio.
Ho un’anima che rifiuta di essere bloccato in una cornice, o brigliata. Non mi piace la disciplina, la preghiera quotidiana, ecc…Però credo che Dio sappia come raggiungere le anime-farfalle, quelle che si ribellano, e non entrano in nessun quadro…
I miei e mio fratello mi impongono una disciplina, e la rifiuto. Non sono mai riuscito a leggere la Bibbia ogni giorno ed a pregare ugualmente. Io no!!! Invece, Dio mi ha permesso di dare erba ad un elefante in libertà…mi ha permesso di accarezzare tanti cani, di vedere dei caprioli, una faina, degli ermellini, ecc…perché era vitale, per me.
Ecco come percepisco Dio. Rifiuto un Dio che cerca di imporsi, che ti forza a fare quello che non vuoi fare. Lui si adatta alle tue difficoltà, non ti obbliga a pregare se non ci riesci più…provvede solo ai tuoi bisogni intimi attraverso i piccoli episodi belli che vivi in giornata…
@Beppino, è commovente quello che hai scritto; sembra di sentir parlare San Francesco D’Assisi…
Beppino, Il Dio che ti sei costruito a tua immagine e somiglianza ti fa stare bene?
Allora tienilo stretto e fai presente ai tuoi parenti che nessuno di loro l’ha conosciuto personalmente, che fanno riferimento a testi scritti da UOMINI e che hai sufficiente cervello da farti una tua idea senza andare a rubacchiare quelle altrui di millenni fa, quando la fame e gli stenti facevano vedere di tutto e di più.
E se ti criticano, bacchettano, redarguiscono non perdere tempo a discutere.
E’ inutile,
Mandali a fare in culo che un vaffanculo ben piazzato non ha mai ammazzato nessuno.
Non dirglielo, mi sa, porterà alla tomba te.
David, stai attento all’uso a capocchia dei farmaci.
La voglia di rifiutarli, lo so,può assalire ma smettere, riprendere, smettere fa stare peggio.
Io l’ho fatto e te lo sconsiglio di cuore.
Qualche posts fa hai scritto una frase in cui mi ritrovo: “mi ricordo tanto tempo fa quando sarei voluto entrare in una crepa nel muro e sparire”.
Quando ero ragazzina sognavo (a volte ad occhi aperti) di entrare in un’altro mondo passando da una fessura.
Negli ultimi 7 anni il disastro è stato totale ma certi disagi hanno origini lontane e, probabilmente, spiegano in parte i fallimenti più recenti.
E quelli più dolorosi indipendentemente da quando siano capitati.
Beppino ciao ma riesci a trovare qualche lavoretto,è riuscito a me…Dato che hai trovato il Dio dei tuoi sogni,non pensi di darti una mossa?Perchè io credo tu stia rimuginando troppo.Forse Dio vuole rivelarsi a te in questo modo,che ti renda più sereno e felice,ma forse dovresti fare un passo anche tu,non puoi passare tutta la vita a parlare di cose religiose.Anch’io ho passato un periodo simile al tuo,almeno credo.ciao
…Lavoro…Lavoretti…Io sono 1 anno e passa che vado avanti a fare lavoretti saltuari per pagarmi vitto e alloggio…Stamattina mi sono girato un paio di cantieri in città e provincia alla disperata ricerca di qualcuno che mi assumesse anche solo per questo periodo estivo. Ancora e sempre risposte negative trovo…Forse il mio approccio è sbagliato, chi lo sa…Magari mi dovrei creare anche io un Dio tutto personale da pregare prima di uscire di casa e consumarmi la suola delle scarpe cercando lavoro. Un Dio che mi sollevi, che mi rinfranchi, che mi rincuori. Un Dio che mi faccia apprezzare la vita, i doni del Signore, il sole che sorge, i bambini che ridono, gli uccellini che cinguettano. Un Dio che non c’è e che mai ci sarà, ma a cui è bello credere perché, che come un novello San Francesco mi fa godere di una frugale e povera (ma gioiosa) esistenza. Un Dio che si prende cura della mia anima, non del mio stomaco che brontola per i morsi della fame. Eh già. D’altronde vogliamo mettere a confronto la goduria di essere avvolto dalla Gloria del Signore piuttosto da che riuscire a procurarsi un tozzo di pane da cacciarsi nello stomaco? Un Dio che mi accoglierà a braccia aperte dopo tutti gli stenti passati nella vita. Un Dio che mi metterà nel firmamento celeste, in mezzo agli angioletti e ai santi, e io sarò contento di questo, sarò felice per l’eternità, gli sarò grato di avermi fatto percorrere questa via di tribolazioni per innalzarmi alla sua soglia. Già lo ringrazierò. Prima però lo mando a fare in culo 33 volte. Perché a me non interessa proprio niente di un’eternità di gioia e felicità. Anzi, la prospettiva la trovo alquanto pallosa. Io sono un essere umano, in carne e ossa, non cerco la salvezza della mia anima. Mi accontento di una vita appena normale, nient’altro. Ed è quello che ho sempre cercato. Se ho mai creduto in qualche ideologia, questa è stata quella del Comunismo, quello delle origini, quello dei Lenin e dei Trotsky e (in minima parte) degli Stalin. Un ideologia spinta dal fermento sociale che sfociò nella rivoluzione di ottobre. Un ideologia fatta da gente affamata e vogliosa di libertà. Un ideologia fatta da uomini per gli uomini, non creata da caste sacerdotali per servire e riverire fantomatici esseri celesti. Mi ritengo una persona intelligente (e una delle poche qualità che mi ascrivo), rispetto, anche se non sembra, certe credenze legate ai culti religiosi. Ma per quanto mi sia sforzato in vita mia, non sono mai, mai, riuscito a capire come un essere umano possa arrivare ad accettare l’esistenza di una qualche entità superiore, onnisciente, che tutto vede e tutto sente…Per me questa è follia pura…
Uhmmm…No, non credo riuscirei mai ad essere un adepto di qualsivoglia religione… Domani mattina, quando uscirò di nuovo a cercare lavoro, non credo che intonerò un “Laudato sii o mi Signore”, sostituendolo con un più umano “Avanti o popolo, alla riscossa….”
Un abbraccio a David, Marina, Ele, a @E e ai suoi gatti.
Dopo il primo maggio 2013 …
… dopo il suicidio di mio fratello tutto è cambiato… Io non mi sento più io, non sono più io.
Ho scritto qui tempo fa, vi leggevo e.. in un certo senso vi “sentivo vicini” nel pensiero.
Con alcuni avvertivo l’esistenza di quella forma di rispetto del dolore che vieta alle coscienze il farsi del male.
Ma ora, ora… io farei una domanda diversa …
David, E , Ele, Luca, Marina, Piergiorgio, Beppino, e altri…
avete mai pensato o solo immaginato d’ incontrarvi ?
Incontrarvi come un gruppo di persone che s’incontrano e passano un pomeriggio insieme, senza aspettative.
Magari in un parco si siederà sull’erba, si mangerà un panino o un gelato e si parlerà… oppure si starà semplicemente lì INSIEME a scrutarsi in silenzio.
Perché in fondo siete un gruppo unito da nulla forse… ma unito da qualcosa che spinge a ritornare su questa pagina.
Cara Silvia,sarebbe bello conoscervi…io però penso che non farebbe bene almeno a me.Credo che dopo pochissimo saremmo di nuovo tristezza e sgomento.Una volta ho provato,ma non mi ha aiutato,anzi penso di esserne uscito con la coda fra le gambe.Oltretutto credo che parleremomo più del nostre tragico passato e poche briciole di un futuro radioso.Io cerco di dimenticare,da mesi e mesi non parlo più di quel tempo con nessuno e non voglio più farlo in vita mia.Dormo con la luce accesa c’è troppo dolore in noi.Ho provato con un gruppo,ma non è servito a molto,ci vorrebbe un gruppo di sostegno di sofferenti di PTSD.Grazie Silvia,non voglio più pensare a niente,nè al passato e neppure al futuro,ti abbraccio grazie,mi dispiace per la scomparsa di tuo fratello,ciao cara amica.Ciao a tutti