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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 11801
    E -

    Dimenticavo una domanda, Vox.
    Premesso che il “chi ti credi di essere”, in genere, implica un invito all’umiltà, ti domando:
    1) se anche nel tuo caso è così;
    2) se è così cos’è, per te, l’umiltà;
    3) se, per caso, non la confondi con il rispetto;
    4) se è meno rispettoso prendere palesemente per il sedere chi è perseguitato dalla rogna e farlo con delle considerazioni che farebbero saltare i nervi persino alla STATUA di Padre Pio oppure il farglielo notare!

  2. 11802
    Piergiorgio -

    @Silvia,
    è davvero una tragedia, come agli altri qui in questo forum mi dispiace tantissimo per tuo fratello e anche per te; deve essere molto difficile per te andare avanti. Ti sono vicino …

  3. 11803
    tracy -

    secondo me non è giusto invidiare uno perchè è giovane che colpa ne ha anche io sono stata giovane e anche da adolescente ho sofferto..sia per solitudine che altro…

  4. 11804
    E -

    Io non so se Devid abbia mai scritto o meno qui.
    A volte compaiono nickname che lasciano un post, due e poi spariscono nel nulla.
    Dicono che chi si vuole suicidare non lo racconta, non ne parla.
    Uno dei tanti luoghi comuni che contribuiscono a peggiorare l’esistenza.
    Ciascuno è un caso a sè.
    C’è chi non ne parla, chi ne parla, chi, addirittura, lo ula a pieni polmoni.
    E, in qesto caso, subentra l’ennesimo luogo comune, il più infondato.
    Quello per cui, se hai (o dimostri) tanta energia, puoi essere tutto tranne che un condannato all’autoeliminazione.
    Io sono e resto dell’idea che arrivare a certi gesti possa essere il porto di approdo di una scelta travagliata durata anni come può essere un gesto improvviso, che si consuma in pochi attimi.
    Può essere frutto di depressione come di fredda razionalità.
    Può essere figlio della disperazione o della stanchezza di vedere una ruota che gira ma gira sempre all’incontrario.
    Certe mattine non riesco a raggiungere il bagno se non a piccoli passi e aggrappandomi al muro.
    In altre ho tanta di quell’energia e di quello spirito di iniziativa da stupire persino me stessa.
    Eppure ho la certezza che, se un giorno arriverò a dire stop, sarà proprio in uno di quei giorni in cui tutti direbbero “ma l’avevo vista cinque minuti prima……sembrava che tutto andasse bene…..”.

    Silvia, ti posso dare solo un suggerimento da “sorella” probabilmente maggiore.
    Non cadere nella trappola di scervellarti per comprendere cosa è successo.
    Potresti passare la vita a farlo rendendola un inferno ancora peggiore di quello che già è, e, probabilmente, non lo capiresti mai. A volte ci si sente topi che corrono lungo un corridoio che sembra infinito e di cui si sa solo che condurrà ad un muro invalicabile.
    E nonostante tutto si continua a correre.
    Oppure ci si ferma e si lascia che il gatto alle nostre spalle ci raggiunga, ci stani, ci uccida.

  5. 11805
    tracy -

    Capisco che eme gli è successo di tutti i colori e adesso a malapena va avanti.. e la vita gli sfugge di mano…è quello che capita un pò a tutti noi.. poi succede che uno si toglie la vita e diventa improvvisamente adorato dai suoi cari e si è tristi.. invece bisogna cercare di aiutare le persone quando sono vive non solo quando muoiono. dopo è troppo tardi.

  6. 11806
    E -

    Tracy, l’invidia non è un sentimento necessariamente negativo.
    Si può invidiare odiando a morte e lanciando accidenti ma si può anche invidiare in forma neutra.
    Come capita a me.
    Per me non c’è nulla di male a invidiare chi sta bene, è in salute, non ha pensieri e ha tutta la vita davanti.
    E’ normale. Credo sia più anormale l’asserire di non provare invidia.
    Non significa negare che ci siano ragazzi giovanissimi che stanno male. Talmente male da voler morire per i motivi più svariati.
    Però questo non è il caso di Leonardo.
    E non lo è per sua stessa ammissione.

  7. 11807
    luca76 -

    Beh, allora posso considerarmi un anormale, visto che non sono mai riuscito a provare invidia per qualcuno. Credo che sia dato più che altro dal menefreghismo che fa così tanta parte di me, della mia natura, del mio modo di concepire e vedere le cose. E anche perché credo nel detto “non è tutto oro ciò luccica”. Ho imparato (controvoglia) a conoscere e comprendere la natura umana, quel tanto che basta da sapere che, spesso, dietro all’apparenza ci può essere altro. Dietro a una festante compagnia che canta e balla potrebbe esserci una accozzaglia di persone che stanno insieme per pura convenienza, magari non si sopportano neanche, ma sono costretti a fare buon viso a cattivo gioco. Dietro a una coppia che si tiene per mano camminando per la strada, potrebbe esserci un’ipocrisia di fondo, visto che entrambi si fanno i porci comodi loro, sono in rotta e vogliono mantenere l’apparenza di fronte agli altri che sia tutto a posto. Dietro a un bacio appassionato, potrebbe nascondersi un tradimento compiuto e che si cerca di mascherare. Dietro a una ricchezza manifesta potrebbe esserci una bancarotta, o un accumulo illegale o speculativo….
    Dietro a un sorriso di circostanza (noi lo sappiamo bene) può esserci tanta sofferenza.
    Dietro a un “è tutto ok, sto bene” (noi lo sappiamo bene) può esserci una menzogna.
    Dietro a una maschera di normalità (noi lo sappiamo bene) può esserci un malessere profondo….
    Per questo, e per altri motivi, non sono mai riuscito a provare invidia per altri. D’altronde, vista da fuori, “l’erba del vicino è sempre più verde”. Siamo talmente assuefatti dall’ipocrisia, dalla falsità, dalla vanità degli altri, che rischiamo di perdere di vista la realtà delle cose.
    Circa 15 anni fa andai in vacanza per la prima volta in vita mia all’estero, in Spagna, a Barcellona. Nella mia ignoranza pensavo di trovare un altro mondo, un altro modo di pensare, di vivere. Barcellona è una città straordinaria, bellissima. ma una volta che la vivi, ti accorgi che al di là delle apparenze montate per noi turisti, c’è la stessa merda che abbiamo qui. Capite cosa intendo?
    La vita degli altri ci può apparire meglio della nostra, ma sarà veramente così? Io credo che, a volte, non sia proprio così, rappresentati delle varie “caste” (grandi e piccole, pezzi da 90 e non) escluse. O almeno mi piace pensarlo.
    Buona domenica a chi se lo può permettere, un abbraccio a Emma, David, Ele…

  8. 11808
    david -

    Di quelle parti m’interssa e ci sono andato EUSKAL,che non è Spagna.Forse la Galizia vedrei volentieri,non certo Madrid o Barcellona.Oggi i miei stanno male,mio padre non respira ma non vuole il 118,situazione tragicissima.Ho fatto una preghiera andarmene insieme ai miei,quando sarà l’ora.Ciao Luca,E,Ele,Marina,Tracy,Piergiorgio,un caro saluto

  9. 11809
    Ele -

    Ciao a tutti. David sicuramente ti dico cose che già sai, se tuo papà non respira bene, fai in modo che anche per dormire non si sdrai ma stia con qualche cuscino che lo tenga su. Non sono affatto serena per ora, continuano le mie preoccupazioni per mia madre e purtroppo anche rivivere sensazioni e tensioni tra noi due che credevo ormai relegate al passato, non mi fa stare tranquilla. Uff… Che gran fatica restare in equilibrio, anzi direi che non mi riesce proprio. Un abbraccio a Silvia, mi dispiace tanto.
    Un bacino di buonanotte a tutti voi, E, Marina, David, Luca76, Piergiorgio, Tracy..

  10. 11810
    E -

    Si, forse è vero, forse l’erba del vicino appare sempre più verde della propria.
    Ma lo sguardo perso, spento e triste che accompagna un sorriso di circostanza difficilmente sfugge a chi, quello stesso sguardo spento, se lo porta appresso da tanto tempo.
    E quando nel prato del vicino ho visto cumuli di m…..mi è capitato di invidiare l’idiozia di chi non se ne rende conto, la caparbietà degli ottimisti a oltranza, l’energia di chi prende i propri brandelli, gli da una forma umana e riparte, l’orgoglio di chi non si lascia sopraffare neppure in stato di necessità, il coraggio folle di chi sa di non avere nulla da perdere.

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