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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 11711
    david -

    Grazie E un abbraccio.Lo pensavo anch’io,la mia verità sarebbe finita nella tomba con me,ma purtroppo non è stato così.io devo vivere e vivere e vivere con quei mostri con quello che mi hanno fatto.Io credo che la tomba sia soltanto l’inizio.Ciao E

  2. 11712
    Rocky -

    Bene, bene. Diciamo che Resa Incondizionata, se non vuole davvero avvalersi delle facoltà di un avvocato difensore, non deve innanzitutto infastidire gli altri, i quali -per inciso- non avevano intenzione di infastidirlo. Per il resto: a ognuno le sue valutazioni.
    Ed ora sarebbe bene tornare a parlare ed a scrivere di cose inerenti l’oggetto di questa lettera.

  3. 11713
    Leonardo -

    Scusate raga se non sempre sono chiaro o rispondo presto, ma ho tanto da fare e da pensare. Non ricordo con precisione chi ha detto cosa dal mio ultimo commento in quà, ma voglio raccontarvi di una cosa che è stata una rivelazione.
    Sabato esco per la seconda volta con i miei nuovi compagni di classe, e per la prima volta vado in una discoteca come si deve(ho 16 anni, sono del 96, riprendendo un discorso sulle generazioni che ho letto), alla sua chiusura.
    Non che non mi piaccia una cosa del genere, anzi, ogni cosa nuova, più mi è estranea più mi eletrizza. Entrato mi trovo leggermente in disagio, anche perchè mi trovo circondato da un gruppo di ragazzi che in altre situazioni si dimostrano sicuri, in quel momento me li vedo più a disagio di mè, e gia questo mi è bastato a cogliere l’ironia della situazione e quanto mi fosse estranea.
    “Rifiutate”, per così dire, le avance(se così si scrive) di una ragazza che mi chiese una sigaretta(non fumo), un’altra mi ferma e mi bacia , d’istinto mi rilasso e le chiedo come si chiama, e le sue testuali parole sono state “non importa”, non “non ha importanza”, che è differente, a quanto la mia conoscenza del sublinguaggio, poichè non vi è la z, che renderebbe più duro il messaggio. Vabbè ci dividiamo subito prendendo strade diverse, ed il fatto che nessuno abbia notato niente accentua la mia percezione di essere in una realtà estranea. Con l’avanzare della serata l’accol apponda e , nonostante incontri altre volte quella ragazza, noto che non vuole essere riavvicinate. Poi la vedo limonarsi con un ragazzo, e la cosa , lo ammetto, mi ha un pò buttato giù, ma l’ho trovata ancora più ironica, non ci posso fare niente.
    Poi la vedo con un altro ragazzo, un’altro ed u altri ancora(ne contai 8 in tutta la serata),ma la cosa che mi sconcertò era il suo approccio, nessuna parola, prima li cercava mentre ballava, li avvicinava avvicinandosi gradualmente e poi gli saltava in bocca.
    Ma tra l’uno e l’altro, spesso, si fermava e si sedeva fissando il vuoto, estranea all’ambiente. Il suo sguardo, triste e l’espressione vuota mi fecere capire, non stava giocando, tantomeno vincendo una scommessa, ma era alal disperata ricerca di affetto, in modo sbagliato ovviamente.
    L’unico altro contatto che ebbi con lei fù quando la avvicinai durante uno di questi suoi momenti, chiedendole se andava tutto bene.
    Ma non posso fare a meno di continuare a sentire sulla pelle il vuoto che aveva quella ragazza, probabilmente dotata di un cuore incredibilmente grande e ferito mortalmente.
    Non trovo altre parole per descrivere quella sensazione, bisognerebbe provarla per capire l’immensità.
    Ecco, questa è la generazione della moderna adolescenza, e non ho potuto fare a meno di notare l’apparenza che era questa ragazza, con Resa incondizionata. E quindi riallacciandomi al discorso sulla xenofobia, a quello mio delle continue domande vuote e persino alla cazzata anorme scritta la Lupo. Come si può costruire sè stessi sugli altri -continua-

  4. 11714
    Leonardo -

    se essi stessi alla fine sono solo di facciata più forti di noi? Non si può, ci si deve imporre come si è, senza alzare maschere.
    @E, dalla bassezza della mia età, accentuata dallo scarto con la tua, posso comunque dire che penso di capirti quando dici di sentirti sola, e quasi di non meritarti qualcuno. Ebbene , sbagli, non mi dilungo ancora a dirti il perchè, ma sappi solo che sbagli profondamente.
    Un abbraccio a tutti coloro che quà se ne scambiano tanti di virtuali, e anche a quasto proposito sottolineo che sto ovviamente enfatizzando estremamente tutto quello che scrivo, nel tentativo di renderlo più vivo.

  5. 11715
    david -

    E come puoi dire che E sbaglia?

  6. 11716
    evergreen -

    @david per il sussidio credo che devi rivolgerti ai servizi sociali del tuo municipio. Hai mai chiesto l’invalidità civile? Se hai avuto dei ricoveri in psichiatria e se ci sono relazioni mediche, cartelle cliniche, ecc che attestano il tuo PTSD + eventuali altre patologie, forse potresti fare domanda di invalidità civile. In alternativa, potrebbe essere riconosciuta l’invalidità ai tuoi genitori e tu potresti prendere l’indennità di accompagno per loro. Chiarisci il tutto con i servizi sociali del tuo municipio.
    Oltre a ciò vorrei dirti che ti apprezzo molto. Dai tanti post che hai scritto in questo sito mi sembri un grande combattente e, soprattutto, una persona buona che nonostante il tanto male ricevuto e le tante botte prese e date ha conservato il cuore innocente di un bambino. In bocca al lupo per il sussidio, ciao.

  7. 11717
    david -

    Grazie evergreen,sarebbe importante mantenere la pat.B x auto e moto,è per questo che non l’avevo portata avanti quest’idea.in 21 anni non ho mai fatto un incidente.Seguirò cmq il tuo consiglio,soprattutto per mia madre,lei è invalida,non perdo un momento.ciao grazie

  8. 11718
    E -

    Leonardo, certe persone arrivano ad un punto in cui la differenza di età con un’altra persona diventa irrilevante.
    Perchè non si ha più un’età.
    Si prova il terrore di un bimbo di 6 anni che si è perso nel parcheggio di in un autogrill.
    Si prova il disgusto per la vita che può provare un vecchietto di 100 anni lucido ma bloccato in un letto di ospedale, vittima di un accanimento terapeutico.
    Etc etc etc
    E’ un’altra la differenza che rende i miei post diversi dai tuoi.
    Tu esprimi un male di vivere.
    Io esprimo il mio vivere male.
    Ignoro cosa ci sia nello sguardo perso nel vuoto di una ragazzina con atteggiamenti ninfomani.
    Ma credo di poter dire che, quando ti trovi nella bratta vera, quella che dalla testa si riversa nella merda di vita quotidiana, quando vedi il postino come il tuo peggior nemico, quando vivi nel terrore di vedere qualcosa di verde spuntare dalla posta, quando aspetti che il telefono squilli per poter lavorare, quando speri con tutto il cuore che il vento forte non ti porti via le tegole dal tetto o il cesso non si otturi mai perchè non hai la materia prima per far fronte alle spese, bè, ti viene voglia di tutto tranne che di andare a slinguazzare con il primo che passa, il secondo che girovaga, il terzo che orbita e il quarto che guarda.
    E gli abbracci virtuali che cerchi e trovi in forum come questi sono quelli di gente che, pur per strade diverse, ti somiglia nel dolore e che può capirti mentre il mondo fuori se ne sbatte di te, dei tuoi problemi e magari ti allontana perchè chi ha un problema puzza di sfiga e di depressione.
    Tutti hanno i propri problemi e non so quanti siano sereni, là fuori.
    Ma se, per assurdo, fossimo tutti disagiati ci sarebbero, comunque, delle differenze.
    Il disagiato buono non ti nega la propria solidarietà anche se solo verbale.
    Il disagiato (se disagiato) stronzo si chiude nel proprio egoismo ed ha occhi solo per sè.
    Il disagiato buono non te lo metterà mai in quel posto per salvaguardare il proprio culo.
    Il disagiato stronzo lo fa e lo fa con la cattiveria della disperazione.
    Dove voglio arrivare? A dire che disagiato non significa, in automatico, essere fragile, sensibile e inoffensivo.
    Quando ti ritrovi, tra mille+molle+mille problemi tuoi, a dover scannerizzare e fare i raggi x a chi hai di fronte per capire chi è, come si comporterà, quanto ti fregherà se ti fregherà, e nel mentre occhieggi la casta che sai già che ti fotterà……è a quel punto che ti rinchiudi come un riccio.
    Ed esci (se esci) nei forum a chiedere ciò che non ti puoi permettere di chiedere fuori: un abbraccio.
    E a darlo a chi ne sente il bisogno.

  9. 11719
    E -

    Non è la solitudine fisica che spaventa (perlomeno me). E’ quella mentale, morale, chiamala come vuoi.
    Un essere umano che ti cammini accanto lo trovi con facilità.
    Un essere umano che ti stringa quella mano che non si vede all’esterno perchè hai dentro di te è molto più difficile.
    Così come è difficile saperla trattenere.
    Perchè, a volte, noi stessi siamo i peggiori nemici di noi stessi.

  10. 11720
    luca76 -

    No, non esistono disagiati buoni o cattivi. Un disagiato è un disagiato. Niente di più, niente di meno. Ma, come dice giustamente @E, disagiato non sempre è uguale a fragile, sensibile e inoffensivo. Chi fa un’equazione del genere lo fa in maniera forzata. Troppo spesso si ha una visione volutamente distorta delle cose, le si immagina come si vorrebbe che siano, quando a volte nella realtà sono ben diverse. E questo ciò che qualcuno non capisce. O non vuole capire. Bisognerebbe cominciare a prendere coscienza che tutto ciò che abbiamo di contorno, nei fatti, è diverso da quello che vorremmo. @Leonardo, quando ho risposto a un tuo precedente commento, non sapevo che eri così giovane. Lo so, è terribilmente banale e scontato ciò che ti scriverò (e credimi, lo odio profondamente), ma alla tua età le paranoie per qualsiasi cosa, sono all’ordine del giorno, ci siamo passati tutti. Diventeranno un problema serio per te se te le porterai dietro anche in età adulta. Li vedo anche io spesso quelli della tua generazione in giro, e onestamente, non gli do molto credito. Siete diversi dalla mia e dalle generazioni precedenti. Siete più abili in certe cose (confrontate con la nostra), e totalmente fallimentari in altre. E così per ogni generazione. L’unica cosa che mi sentirei di consigliarti se ti conoscessi, sarebbe quello di non seguire mai la massa, di non fare il classico pecorone che segue il gregge, sii te stesso, indipendentemente da tutto e tutti e bla bla ba. Ma non ti conosco, e le mie sarebbero solo chiacchiere. Tu, al contrario di molti di noi su questo blog, hai ancora la possibilità di indirizzare il corso della tua vita (oddio, altra banalità, perdonami), giocatela al meglio. Saluti.
    Un’abbraccio a @E, Ele e David (a proposito, novità sul tuo problema?)

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