Il suicidio
di
beppino
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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Resa incondizionata: Se tu sai di essere un sottoprodotto umano sottoscrivo ogni parola eh eh. Chi sarebbe quello che conosci bene??? Ah ah ah ah…mi sa che conosci poco altre persone 🙂
Evidentemente solo te stesso conosci bene, visto che ti giudichi per come sei.
@Resa incondizionata:
Bravo, davvero, mi hai colto in castagna. Ammetto di non aver letto “bene” il messaggio incriminato (??wtf??) di @Rocky (a cui mi preme muovere un appunto: se c’è una persona che non ha mai scritto banalità su questo blog, quella è proprio @E; sei completamente fuori strada al riguardo). Eh già. Così come non ho letto “bene” il tuo (11698, tanto per intenderci). Perché se lo avessi letto “bene”, avrei trovato in esso una supponenza e un’arroganza tale che rasenta quella superiorità morale e quella convinzione di essere migliore che imputi agli altri. Quindi ho scelto di non leggerlo “bene” apposta e di limitarmi a una rapida occhiata. In teoria nemmeno io dovrei risponderti, però, stuzzicato dalle mie stesse frasi estrapolate dal contesto e usate contro di me (mi appello alla clemenza della corte signori giurati!), mi sento in dovere di chiarire il mio punto di vista. Riguardo a quella del “capo chino intento a spalare merda etc. etc.”, sarebbe un gioco troppo facile risponderti. Qualche giorno fa guardavo una vecchia puntata di un noto programma televisivo, con la copertina dedicata a delle contestazioni di piazza a Roma da parte di lavoratori che avevano perso (o rischiavano di perdere) il lavoro. Era una contestazione dura, rivolta agli esponenti di quelli che noi comuni cittadini chiamiamo “casta”. Già, la casta. Un’accozzaglia di cialtroni, mediocri, ignoranti, nani, puttane e mafiosi. Pur nel mio intelletto offuscato, riesco ancora a conservare un barlume di lucidità che mi porta a pensare a parecchi di loro come esponenti della categoria di persone appartenenti a questo mondo che si possono definire “felici” (forse? a torto magari?). Dici di essere arrivato a un punto in cui ti puoi permettere di essere sincero con te stesso e gli altri. Bene, buon per te. Perché non lo dimostri allora? Alla prossima manifestazione, scendi in piazza anche tu, parati di fronte alle migliaia di Luca76 e Rocky che troverai, arringali con le stesse parole che hai usato qui. Zittisci i loro strali, le loro ingiurie e le loro imprecazioni rivolte a chi se la passa meglio di loro (forse?), spiegagli che loro non hanno i diritti per stabilire i criteri di chi sia più meritevole di godere in questa vita di prosperità e di chi, invece di difficoltà. Fagli rigurgitare i loro travasi di bile, la loro rabbia, il loro odio verso gli esponenti di un sistema di potere fallimentare. Apri loro gli occhi sulla loro perenne condizione di invidiosi in cui sono immersi, e che li fa vedere le persone “felici” come nemici giurati…Sdogana una volta per tutte, di fronte a loro, questo sentimento umano così bieco…Fallo, avanti. Ti chiedo solo una cosa. Quando ti deciderai, lascia un messaggio qui sul blog, con la data e l’ora dell’avvenimento. Per quel giorno mi terrò libero, mi collegherò in streaming e ti guarderò. L’impavido palladino di chissachè che si erge sopra la massa becera e invidiosa. Mi gusterò lo spettacolo, mangiando salsicce e -continua-
-segue- ingollando una birra ghiacciata. Ecco, vedi? per me sarebbe facile risponderti. Ma non lo faccio, anche perché non servirebbe a niente, non cambierebbe ciò che ho dentro…
Vabbeh…Mmmmh come scusa? Dici che ho volato troppo alto riportando quell’esempio? Probabile, ma era la via più comoda per esporti i miei pensieri. E comunque non credere, gli esponenti della “casta”, seppur in miniatura li puoi trovare anche sul pianerottolo a fianco, non devono essere necessariamente dei pezzi da 90. “Ladri di felicità”…E’ un bel termine per definirli. Invidia? Questo è un termine che usi a casa tua. Io preferisco il termine “incazzatura”, rende meglio l’idea. E non può essere di certo rivolta a una coppia di poveri cristi seduti davanti a una pizza e intenti a organizzarsi le prossime vacanze. No, non è a loro che rivolgo i miei strali. Per il resto, facendo un passo indietro, dei rapporti che intercorrono tra te e Rocky, non me ne può fregà de meno. Non ho interesse nel fare il difensore d’ufficio di uno o dell’altro. (Anche perché vedo che avete una facilità di comunicazione molto spiccata tra voi, non necessitate di un terzo incomodo). Sono entrato su questa pagina ieri, e leggendo i vari commenti mi sono ritrovato d’accordo su ciò che diceva lui e in disaccordo su quanto dicevi tu e ho detto la mia (un blog funziona così, no?). Punto. Non capisco come questo possa gettare “una luce inquietante sul mio carattere”. Ma che c.... di collegamenti sono? Guarda che non tutti la pensano alla stessa maniera, c’è chi vede una cosa gialla, chi blu, chi rossa e tra questi colori esistono una miriade di sfumature…Ricambio il tuo augurio, e su Nietzsche…Beh, da pivello avevo letto qualche stralcio di “Così parlò Zarathustra”. Accetterei volentieri il tuo consiglio, però, vedi, a me già solo la parola “religione” provoca un attacco di itterizia, figurati leggermi un libro che ne faccia l’analisi…Brrrr, sento già i brividi sul collo…
P.S Un’ultima postilla, in risposta all’altra mia frase che citi. Le mie idee e i miei pensieri sulle razze traspaiono limpidamente. E di questo, non me ne faccio un vanto, ma nemmeno una colpa se è per questo. Se non vedo di buon occhio certa gente, avrò i miei buoni motivi, che non sto certo a spiegare a te, anche perché NON è il tema di dibattito di questo blog. Sai, resa incondizionata, io ne ho parecchie di parole che non ho mai potuto soffrire. Tra queste, ce ne sono due che messe accanto, non mi piacciono proprio: “Politicamente Corretto”.
E’ “politicamente corretto” dire persone di colore invece che negri;
è “politicamente corretto” non insultare o denigrare popoli e razze diverse dalle proprie;
è “politicamente corretto” rispettare le diverse culture presenti sul proprio territorio;
e bla bla bla…Beh, senza offesa per nessuno, io le trovo tutte cazzate queste.
Sono xenofobo? razzista? Ti turba ciò che scrivo? Non leggermi allora.
Buona domenica a tutti, a @E, David (ohilà, chi si rivede), Ele
Premetto subito che questo è il mio ultimo messaggio. Di cose da dire ne avrei tantissime, ma devo tutelare la salute mentale dell’unica persona a cui voglio bene.
Luca76 ci ha rivelato un altro aspetto della sua personalità multiforme: quello del demagogo, dell’agitatore di piazza che brandisce slogan populisti per screditare il suo interlocutore. La cosa non mi stupisce più di tanto perché i razzisti e gli xenofobi sono quasi sempre degli ottimi demagoghi. L’unica cosa che mi sfugge è come possa il signor Luca definirsi comunista. Caro Luca, è inutile che cerchi di cambiare le carte in tavola. Adesso te la prendi con la casta ma appena fino a ieri te la prendevi coi reietti della terra. Te la prendevi con i negri, con gli immigrati, con i più poveri e i più sventurati. Con quelli che sono stati costretti a abbandonare la loro terra dall’indigenza e dalla fame.
Visto che le nostre strade si stanno per dividere, vorrei lasciarti qualche spunto di riflessione su cui meditare. La mafia l’hanno importata gli stranieri ? la camorra l’hanno importata gli stranieri ? La n’drangheda l’hanno importata gli stranieri ? Sono stati gli stranieri a ridurre il paese nella condizione attuale ? Non mi interessa che tu mi risponda, anche perché qui dentro non ci voglio più entrare. Mi basta che tu ci pensi su per qualche attimo.
Quanto alla mia presunta arroganza, dimostri ancora una volta, di non aver capito nel modo più assoluto il senso del mio messaggio. Quel messaggio – vediamo se il concetto ti entra nella zucca – era rivolto a una persona spregevole di cui conosco personalmente tutte le malefatte. Che una persona di tal fatta entri qui dentro, nel forum in cui scrive la sua vittima, e che ostenti una superiorità morale del tutto immaginaria, è cosa quanto mai fastidiosa per non dire sgradevole. Infine, riguardo ai concetti che mi sono permesso di esprimere nel mio primissimo post, ribadisco l’invito alla lettura dell’opera di Nietzsche. E non lo faccio per ripararmi dietro allo schermo di un grande pensatore; lo faccio perché io, come è logico, non sono in grado di esprimere quei concetti con la medesima chiarezza. Cosa vuoi farci, caro Luca, ognuno di noi ha le sue debolezze. Io non posso sopportare le mistificazioni. Quando l’invidia e il risentimento vengono spacciati per senso della giustizia, quando il proprio malessere esistenziale viene gabellato per superiorità morale, io sono colto da un irrefrenabile senso di disgusto. Sai cos’è che mi colpisce maggiormente ? Che tu, accecato dalla collera, ti sei completamente dimenticato di avere a che fare con un fallito, con un aspirante suicida, insomma con un tuo collega. Ti sei rivolto a me con fare insolente, come se io fossi un uomo felice, ricco e fortunato … tutto questo è semplicemente grottesco. Le cose che ho scritto sono frutto di una riflessione che va avanti da 30 anni; di un’autocritica spietata a cui mi sono sottoposto di mia spontanea volontà. Non pretendo (CONTINUA)
(SEGUE) Non pretendo che tu le condivida ma potresti almeno cercare di comprenderle.
Ciò detto, vi saluto tutti quanti. Tornare in questo forum – e leggere le cose che vengono scritte da alcuni utenti – è stata un’esperienza agghiacciante che non ho nessuna intenzione di ripetere.
Resa Incondizionata: Che tu fossi un malato di mente era evidente fin da quando ho sentito parlare di te. Voglio comunque dire che, nonostante io non ti conosca, non ti abbia mai visto, non voglia avere niente a che fare con te, mi spiace che tu sia così: ogni essere umano, per quanto cretino, dovrebbe trovare un minimo di equilibrio. Auguri, hai un futuro come agit-prop di Vendola 🙂
Luca: Non hai letto bene il mio post (ma quale passo? bho!?), pazienza, me ne farò una ragione. Volevo solo farti notare, comunque tu la possa pensare, che il mio primo post era un pensiero mio che non attaccava nessuno di coloro che scrivono qui sopra. Posso scrivere cose condivisibili o meno, ma non vedo la necessità di attacchi personali. Tra l’altro, tanto per darti l’idea di chi è Resa Incondizionata, ti garantisco che io e lui non ci conosciamo, non ci siamo mai parlati, non sa niente nè di me nè delle mie “malefatte” (questa cosa mi ha fatto spanciare dalle risate), non sa ciò che dice. Probabilmente vive in un mondo suo, dove internet è l’unica realtà e il livore personale verso chi non conosce l’unica carta da giocare per esistere. Se discuti con lui gli fai solo del male.
Per quanto riguarda E, io ho solo commentato ciò che ha scritto riguardo il mio post, di una banalità sconcertante.
Un consiglio a tutti coloro che se la prendono al di là di quanto sarebbe normale: usate un sapone delicato per farvi il bidet, evita irritazioni.
Scusatemi se potete darmi un consiglio.Le condizioni economiche dei miei genitori e mie sono messe male.Io ho perduto il lavoro due anni fa,non ho uno stipendio,la pensione di mio padre non ci basta.Avendo 42 anni ed avendo fatto quasi sempre lavori generici,operaio,pulizie,traslochi ecc…Ho grande difficoltà a ritrovarne uno perchè non ho una specializzazione,e quei lavori oggi li fanno gente di 20.Ho diritto ad un sussidio secondo voi?La situazione è tragica.Un consiglio se volete grazie.In giro per gli uffici ognuno mi dice una cosa diversa o quasi…ciao a tutti
Leggetele bene le cose prima di commentare, e se non le capite o chiedete spiegazioni o ve ne state zitti. Io sono responsabile di ciò che scrivo, non di ciò che capite voi.
@David, dovresti informati dalla tua INPS di zona presso gli sportelli del sostegno al reddito.
Saluti.
“Ogni essere umano, per quanto cretino, dovrebbe trovare un minimo di equilibrio”.
Vorrei dire solo poche parole su Resa incondizionata: non è un cretino.
E’ una persona dotata di una gran cultura che soffre, che ha dei valori e che scrive secondo la propria indole ed il proprio temperamento.
Può stare sulle palle per modi e contenuti così come può affascinare per gli stessi motivi. Ilmondo è bello perchè vario (mi si scusi l’ennesima banalità).
Ma cretino: no!
Nessuno di noi, in realtà, è un cretino o un imbecille o un idiota o una persona talmente fuori di testa da non rendersi conto della realtà che lo circonda.
Siamo tutti molto lucidi nelle nostre esternazioni. Nelle nostre verità, bugie, confessioni ed omissioni.
C’è chi è stronzo, chi no, chi lo è a giornate, chi lo sembra ma non lo è, chi è stronzo ma fa lo gnorri per motivi propri, chi sa che un altro è stronzo ma decide di stare zitto per altrettanti motivi propri.
Qui,in qualsiasi lettera, proprio come nel mondo là fuori, scoppiano simpatie ed antipatie, amori, amicizie, rancori profondi e sentimenti destinati a trasformarsi in modo imprevedibile. Ci si colpisce come si può per difendersi o per fare male, ci si coccola per scroccare quell’abbraccio virtuale che manca nella realtà.
Misogini contro coppie felici, scambisti contro monogamici, fedeli contro cornificatori.
Ma QUESTA lettera non è una delle tante che riempie il sito.
Questa lettera è piena di posts di persone che, in un secondo, possono decidere di volare da un balcone, di appendersi al soffitto o d bere acido per uscire da un inferno che i credenti,a quanto pare, non sanno che si può vivere ben prima del trapasso.
A volte compaiono gli abusivi. Questo si. Cavalieri apparentemente senza macchia solo perchè coperti da una pesantissima armatura.
Ma, più spesso, scrive chi va a braccetto con la morte e, guardandosi allo specchio, ci si riconosce così tanto che i gesti vitali più banali, dal mangiare al lavarsi, diventano quasi gesti assurdi.
E alcuni,in passato, si sono già ammazzati.
Resa incondizionata, non scopro nessun segreto, è un aspirante suicida.
Non un cretino, un matto, uno squilibrato, un pazzo o uno che parla di suicidio ma poi, alla prima puntura di zanzara, corre al pronto soccorso.
La vita, spesso, porta oltre limiti che non vorremmo superare o tiene legati ad un palo che vorremmo sradicare.
A volte capitano entrambe le cose e ci spezziamo come burattini di legno.
Siamo frutto di ciò che abbiamo realizzato e di ciò che abbiamo subìto.
E siamo ben consapevoli di tutto ciò che c’è intorno a noi.
Parliamo con una cognizione di causa che è nostra e solo nostra e che gli altri non possono avere o che, pur avendola, fanno finta di non avere e che non ammetteranno mai, per mille motivi, di avere.
La nostra, le nostre verità finiranno con noi dentro alla tomba.
Un miscuglio di torti e ragioni, di accuse e recriminazioni, di ammissioni e di omissioni che si perderanno nel nulla che c’è dopo la morte fisica.
David, mi viene in mente solo il sussidio (provvisorio) per i disoccupati. Ma se non sbaglio la tua regione ha chiuso il cassetto per mancanza di liquidità.
Comunque mi informo meglio e ti faccio sapere se scopro qualcosa.
Mando un abbraccio a chi lo vuole e lo può prendere. Agli altri un saluto o un vaffanculo a seconda dei casi.