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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 11651
    E -

    Oggi ho buttato tutte le medicine nella spazzatura.
    Non me ne frega niente di curarmi. Niente.
    Voglio viverla per quella che è questa vita di merda.
    Non voglio aver alcun rimpianto.

  2. 11652
    ele -

    ciao Luca76, ciao E. l’ultimo post di Luca x E è molto bello così come erano molto intensi quelli di E. proprio ad E(me) vorrei dire quante volte la sua ala mi ha sollevata dal fango in cui stagnavo quando mi sono affacciata qui. tante volte. grazie ancora! l’immagine del cambio d’umore in un battito di ciglia descritta da Luca è per me una grande verità. ad esempio oggi mi è assolutamente successo di nuovo. ero tranquilla a pranzo con mamma in un ristorantino in una città dove non ero mai stata. una gita fuori porta x visitare chiese, musei.. ero serena (credevo), il mio obiettivo solo il menù.. poi mi rilasdo, mi guardo intorno: gruppi di amici tutti a coppie, ancora coppie più giovani a due a due, comitive di signori con mogli al seguito. o coppie o comitive. tutti allegri vocianti sorridenti, a proprio agio nel mondo. ed io improvvisamente cado nel burrone del fuori posto. io mi vedo brutta, triste, sola, inadeguata. e vorrei essere a casa mia. con i miei libri, il gatto, il silenzio. è bastato un attimo. è bastato una sguardo panoramico in sala. e improvvisamente vedo tutti al loro posto tranne me. il nero avanza e mi si stringe la gola. così improvvisamente. senza una ragione. un abbraccio.

  3. 11653
    Piergiorgio -

    Ele tu vali molto. Non è obbligatorio formare le coppie. Io conosco dei single e delle single assolutamente senza complessi. Io stesso sono single. Devi convincerti che non sei fuori posto. Esistono i sessuati e gli angeli, ecco noi single siamo angeli. Non apparteniamo a nessuno perciò possiamo dare un piccolo aiuto a tutti; con la parola giusta ad un amico, facendo dei piccoli servizi alle persone care. Il bene non è mai buttato via… Spero di averti un pò aiutata, ciao Ele, un bacino.

  4. 11654
    E -

    Ele, capisco bene il tuo stato e mi dispiace che ti abbia rovinato una giornata che avrebbe potuto e dovuto essere piacevole.
    Vedi, io credo che non si possa fare a meno di fermarsi a riflettere se il marcio, quello che ci soffoca, è nato con noi o se qualcosa, qualcuno, persino noi stessi, ce l’ha buttato giù per la gola fino a riempirci, fino a stozzarci.
    Eravamo, siamo predisposti ad essere travolti anche da una minuscola goccia d’acqua oppure siamo stati travolti da onde alte dieci metri e siamo ancora vivi nonostante tutto?
    Vivi ma come?
    Ognuno di noi potrebbe scrivere decine di post sulla propria realtà e qualcun’altro interverrebbe per dire “io sto peggio di te perchè bla bla bla”.
    E’ ciò che capita nella vita reale quando il solito altruista sciorina l’elenco di disgrazie e disgraziati oppure, mentre tenti di spiegare il tuo disagio,trovi chi fa lo screening delle cose e delle potenzialità concrete che hai senza minimamente rendersi conto che tu stai dicendo altro.
    Stai dicendo che ti manca la quantità di vita per poter riprendere in mano i tuoi giorni, i tuoi pensieri, le tue parole.
    Ci si sente clandestini, randagi presi a sassate, come scriva Luca. Clandestini nella propria stessa vita. Persone di troppo, in perenne imbarazzo, scollati dalla realtà, distaccati da quegli altri che diventano gruppi uniformi di nemici da cui scappare perchè non si ha nè forza nè armi per combatterli.
    E’ vero? Non è vero? E’ frutto della nostra immaginazione?
    Ha un senso stabilirlo?
    La sensazione di essere stati catapultati per puro sbaglio in un mondo che non riconosciamo e che sembra riconoscerci come virus da isolare e debellare è talmente parte di noi che lo sforzo sovra umano di riflettere dove finisce l’approccio malato e dove inizia la realtà pare inutile oltre che impossibile.
    E si finisce per decidere giorno per giorno,in base a quello che le forze ci permettono di fare.
    Un giorno si combatte, un giorno si scappa, un giorno ci si accascia a terra con le mani sulla testa sperando che le bombe esplodano più in là.
    Bombe vere. Bombe che, ad alcuni, non fanno un baffo, mentre altri ci muoiono sotto.
    Come la risata di una coppia in un ristorante, una domenica di primavera, quando tutto sembrava e doveva essere tranquillo e sereno.
    Vorrei essere la E(me) che hai conosciuto qui per poterti dire qualcosa di più rassicurante ma il marcio che ho dentro rischia di saltare fuori e sporcare tutto, anche le buone intenzioni.
    Posso dirti solo questo.
    Se non si riesce ad essere “normali”, se non si riesce ad avere una vita normale allora tanto vale combattere arrendendosi alla propria diversità e portarla avanti, giorno dopo giorno.
    Siamo fragili, infragiliti, con gli angoli sbrecciati e qualche pezzo di meno e ci sentiamo al sicuro solo quando qualcuno può capirci e tenderci una mano anche se le gambe di entrambi non porteranno da nessuna parte perchè sono troppo deboli, come le nostre.

  5. 11655
    E -

    Se vuoi, Ele, io son qui. Ho perso tante di quelle piume che la mia ala fa un pò anguscia, come si dice a Genova, ma, a volte, svolazza ancora.
    Oggi credo di aver avuto gli ultimi strappi di quell’attaccamento alla normalità che mi perseguita da sempre.
    Gli ultimi perchè più che strappi sembravano scossoni, come quelli di un corpo che sta morendo.
    E’ andata così, in questa vita.
    Peccato che io non creda che ce ne sarà un’altra.
    Sono e resto una disadattata che a volte piangerà, a volte manderà a fan culo tutti, a volte si intossicherà di sigarette ed altre volte guarderà i propri gatti attraverso una bottiglia e riderà dei loro faccioni deformati dal vetro e dall’ubriacatura.
    Un giorno alla volta, senza progetti nè di vita nè di morte.
    La morte,la propria morte è questione di un attimo. Di un attimo solo. Sai cosa conta? Non che accada o che non accada per mano propria. Conta che quell’attimo sia veramente il proprio. Che sia voluto, desiderato e persino amato mentre lo si vive. Non il frutto della disperazione, non il risultato della scelta tra il buttarsi da una rupe o farsi ammazzare dal nemico che ci ha raggiunto.

    Un forte abbraccio a te, a Luca e a chi ne ha bisogno.

  6. 11656
    marina -

    Carissima E grazie per i punti esclamativi:-) ,in quello che tu hai scritto ci vedo molto la vecchia emme ,ed è quella che deve sovrastare la giovane E.Non sai quanto mi dispiace leggere i tuoi post così angoscianti,ma dai un pò di buona volontà e ti rialzerai da questa brutta caduta .Affanculo tutti ..tu sei tu ,sei emme. @ Ele quello che dici tu è solitudine ,quello che prova Piergiorgio che provo io ,ma questo non significa che per stare bene bisogna per forza essere in compagnia ! si può essere da soli anche in mezzo a tanta gente .I sbalzi di umore poi sono all’ordine del momento e per quelli come noi poi è tutto un dire ,ci dobbiamo soltanto rassegnare a questo.Perchè scrivere? per gridare a tutti le nostre sensazioni i nostri malesseri su un forum che probabilmente qualcuno leggerà o no (non ce ne può fregare)probabilmente qualcuno capirà ,ma sicuramente ci siamo sfogati ,abbiamo gridato il nostro dolore.Un abbraccio a tutti voi

  7. 11657
    antino -

    X Ele e per tutti quelli che si sentono disadattati. Anche io vivo le stesse sensazioni: non ho concluso nulla nella vita, in particolare non sono mai riuscito a sposarmi ad avere una qualche relazione, se non sporadicamente. Adesso la mia ormai ex fidanzata ha famiglia e figli ed è felice. Io invece no. Lo stesso vale con altri rapporti andati male (l’ultimo in particolare modo finito in malo modo). Sono diverso? sono disadattato? che ci sto a fare qui? Odio le donne per caso? Non credo, perchè nonostante tutto sono ancora vivo e sono vivo adesso. Non si parli di una normalità che non esiste se non come concetto statistico, e credetemi noi “angeli” non abbiamo niente meno degli altri “sessuati” e comunque non è certo questo un motivo per darsi all’alchool o peggio togliersi la vita. Ripenso a quando ero un bambino felice: quel bambino felice c’è ancora ed è dentro ognuno di noi..

  8. 11658
    lalla -

    Come prima cosa, un saluto a tutti. Vi leggo da diverso tempo ma mai ho scritto. Questa sera, leggendo il messaggio di Ele, ho deciso di aggiungere anche un mio post. iL Post di Ele sembra essere scritto da me. La scorsa settimana, con i miei abbiamo fatto una piccola gita e cosa incontro? Un gruppo in pullman, mamme, papà e bambini. Una tegola in testa da rovinarmi la giornata! Sarà che ancora non ho superato la fine della mia storia di 13 anni, scoprendo che lui aveva un’altra e non si è mai più fatto sentire neanche per venirsi a riprendere i vestiti. Sarà tutto questo più il brutto modo in cui ci siamo lasciati (che evito di scrivere), che io per lui è come se non fossi mai esistita. Sarà che ho una malattia cronica da anni che porta alla disabilità, sarà un pò tutto ma…l’unica cosa che vorrei ora, è un pò d’amore. Mi sento una bimba piccola che vorrebbe essere presa in braccio, accarezzata e sentirmi dire, non ti preoccupare, ci sono io con te ed anche se le cose vanno male, con me vicino andranno bene (insomma come mi sentivo quando ero con lui).
    Sarà che il cervello fa viaggi infiniti e l’unica cosa che riesci ad immaginare sei te, che rimarrai da sola xchè mai nessuno vorrà più amarti per i problemi di salute che hai perchè porta sacrifici e non sai come farai in tutti i sensi (soldi compresi), sarà che l’unica amica che avevo dopo che la mia storia è finita, se ne è altamente fregata, sarà che ho un carattere che mi tengo tutto dentro, saranno tante cose… insomma mi ritrovo qua a scrivere un pò di me ed oltretutto mi sento perfino sciocca ad aprirmi con persone “invisibili”.
    Io che dispensavo consigli, aiutare le persone, non trovo il modo per aiutare me stessa. Io che neanche la malattia è riuscita a destabilizzarmi, un amore finito mi ha uccisa.

    Chiedo scusa per questo mio lungo post ma ho cercato di fare una sintesi di me.
    @Ele, anche a me piace molto leggere. I libri ed il silenzio sono i miei migliori amici.
    Un saluto a tutti voi.

  9. 11659
    Ele -

    Cari amici, grazie per i vostri post. Sono contenta della vostra vicinanza ma soprattutto sono contenta di essere compresa da voi tutti, sono contenta di non sentirmi così diversa e sola quando vi leggo. Sono contenta di essere un angelo, anche se con una sola ala, ma l’altra siete voi!
    Benvenuta a Lalla, ai suoi libri ed ai suoi silenzi (abbiamo già tanto in comune).
    Un abbraccio grande a Piergiorgio (come stai amico mio?), ad E che riesce sempre ad aiutarmi, a Marina che dona sempre affetto concreto che davvero si sente, ad Antino che condivide il mio essere disadattata.
    Purtroppo la mia domenica primaverile serena si è stravolta soltanto guardando gli altri felici e a loro agio, e pure tutti in coppia o con una comitiva di amici.
    Sembra un nulla, ma finchè io permetterò a questo “nulla” di farmi cambiare umore e di farmi sentire la mia diversità, sarò sempre fragile ed infragilita.. Questo piastrone di tristezza e inadeguatezza che resta comunque lì da qualche parte, anche durante una gita nata sotto tutti i buoni astri, quando vuole viene fuori, si affaccia prepotente e beffardo, si prende il suo spazio annientando i miei timidi tentativi di serenità.
    E mi fa sentire perdente, mi sussurra “lascia stare, che ti sforzi a fare, tanto quando voglio ti trascino di nuovo nel nero, anche solo ascoltando qualcuno che ride…”
    Vorrei saper accettare la mia ‘diversità’, ma per ora mi riesce soprattutto quando sto a casa mia, tra le mie cose.. Quando sono in mezzo agli altri, diventa tutto più difficile. Buonanotte a tutti e ancora grazie. Davvero!

  10. 11660
    Antino -

    @E@Ele@lalla
    Condivido queste stesse sensazioni di inadeguatezza, di non sentirsi capiti, di non avere realizzato forse la cosa più importante: un amore. Capita anche a me quando guardo gli altri realizzati e felici, i miei cugini coetanei, i miei ex compagni di scuola, o le mie ex fidanzate. Cosa cìè che non va in me? Certamente è altamente improbabile che con l’avanzare dell’età una cosa del genere si possa realizzare, o quantomeno diventerà sempre più difficile, e se era difficile quando ero ragazzo figuriamoci adesso. E’ una mia idea o le cose stanno realmente così? Non lo so. Certo quando, da ragazzo andavo dalla psicologa, lei lo aveva capito che in questo campo non sarei andato lontano nella vita (e in tanti altri campi aggiungo io). Ma siamo così sicuri che se le cose fossero andate diversamente saremmo adesso più felici? Non lo so . So per certo però che l’amore, l’affetto di una donna (nel mio caso) è un qualcosa di molto importante. adesso posso dire che ho perduto tutti gli affetti e che mi ritrovo da solo; in realtà lo sono sempre stato ad eccezione di un breve periodo di tempo..poi il nulla… e più passa il tempo minori sono le speranze di “trovare”. Così forse (parlo per me comunque) l’unica cosa che possa ragionevolmente fare è quella di lasciare che la vita faccia il suo corso. credo che sia l’unica alternativa: allinearsi con la vita, allinearsi internamente con essa e lasciarsi trasportare….

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