Il suicidio
di
beppino
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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
14.941 commenti
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Ciao grazie E,abbastanza bene,un abbraccio a tutti.non scriverò più,quindi non risponderò neppure alle possibili offese di quei troll che dopo un messaggio cm questo arrivano come scarafaggi…….E,Ele,Buck,Marina,Luca,Marquito,Silvia, Piergiorgio e tutti tutti grazie,non dico addio,ma più volentieri “arrivederci”.Un abbraccio,tanti abbracci.Ciao
Arrivederci David.
ciao David un abbraccio forte.
Buongiorno a tutti,
io penso spesso al suicidio: lo considero una fine e non una soluzione, ma ho una visione un po’ strana.. Vi spiego: ho conosciuto persone che il suicidio l’hanno tentato e lì ho reagito anche in modo forte, cioè tentano di stare vicina a loro, cercare di capire le motivazioni per cui avessero scelto tale strada e, se possibile, aiutarli il più che potevo. Trovavo per loro sempre una motivazione per desistere. Mentre nel mio caso non vedo come tali motivazioni si possano “applicare” a me..
Ci sono mattine in cui mi sveglio e mi sento il Marchese del Grillo quando affermava con sdegno “Perchè io sò io…….e voi non siete un c....”.
Questo pensiero del risveglio lo rivolgo, di cuore, a tutti coloro che, nel momento del bisogno, mi hanno lasciato nella bratta.
Tutti, nessuno escluso.
Quelli bastardi che inchiappettano di mestiere, quelli che si sono manlevati o hanno pensato a tutelare la propria persona, quelli “diversamente generosi ed altruisti” che sarebbero intervenuti, e di corsa, se fossi stata una barbona in stazione o una prostituta sul marciapiede o una drogata su una panchina.
A tutti voi la vecchia Eme avrebbe mandato accidenti di morte e disgrazie varie.
La odierna E, oggi, si limita a lanciarvi, con sdegno, un messaggio che vi lascerebbe, se leggeste, se sapeste di essere tra i destinatari, nella più marmorea indifferenza: VORREI NON AVERVI MAI CONOSCIUTO!!!!!!!!!!
Con tanti punti esclamativi come piace a te Marina 😉
Non so quanto camperò ma per quel pezzo di vita, lungo o corto che sia, che ancora mi spetta non metterò mai più nessuno nelle condizioni di sbattermi per aria come un pupazzetto nella bocca di un cane lupo giocherellone.
Voglio riprendermi il mio sistema nervoso, voglio riprendermi il mio (apparente) carattere di merda in grado di tenere chiunque a trecento metri di distanza, voglio riprendermi me stessa, la mia indipendenza da tutto e da tutti, il mio vivere alla giornata da sola, senza progetti, senza rimpianti, senza aspettative. Voglio riprendermi la possibilità, se un giorno potrò e vorrò farmi fuori, di farlo per me, perchè vorrò farlo, perchè mi sarò rotta le scatole di questa vita e non perchè un elenco di personaggi mi ha mandato fuori strada con modi, stili, motivazioni diverse.
Anche io ho preparato tante lettere: su tutte c’è scritto VAFF…..e basta.
Solo su una c’è scritta tutta la mia verità. La stessa verità che porto qui, in mezzo a gente che sta male e a cui posso ancora permettermi il lusso di dire “non sono la bestia che appaio, ho bisogno di affetto anche se virtuale” senza avere la certezza di aver lanciato un boomerang che tornerà indietro falciandomi.
Un abbraccio a tutti.
Ciao a tutti, sono ancora vivo e sto quasi bene. Volevo solo salutare chi ha cercato di aiutarmi.
Tutta la baldanza del mattino è andata a farsi benedire. Maledette fideiussioni, se non ci fossero ora me ne potrei andare in santa pace senza lasciare guai in eredità. Maledetta vita, maledetto tutto.
Vorrei solo chiudere gli occhi e non essere mai esistita.
La vita è solo una gran fregatura. Non è vero che siamo angeli con una sola ala. Alcuni di noi sono un niente che non troveranno mai un posto solo perché non è stato previsto.
Abusivi, clandestini che torneranno a casa solo quando moriranno e finiranno dietro ad una lapide senza foto, senza scritte che ricordino il loro inutile passaggio su questa terra.
Non so neppure perché scrivo qui.
Forse perché mi sento e sono totalmente sola ed estranea al mondo., Ma nessuno può capire le ragioni di un altro. Nessuno.
“Non so neppure perché scrivo qui”
Scrivi perché consideri la vita una gran fregatura e non ti sta bene tutto questo.
Scrivi perché quando chiudi gli occhi non vorresti pensare solo che sarebbe stato meglio non esistere.
Scrivi perché vorresti riprenderti te stessa, la tua indipendenza, non lasciando agli altri l’occasione di mandarti fuori strada.
Scrivi perché vuoi dire la tua verità, permettendoti il lusso di esternare il tuo bisogno di affetto senza che questo ti ritorni indietro come un boomerang.
Scrivi perché in questo spazio farcito di disperati, si può trovare ancora un po’ di conforto, anche solo per un giorno, un’ora, un minuto.
Scrivi perché puoi offrire a chi l’accetterà, la tua ala spennata e malandata, dando l’occasione anche solo di sollevarsi di un centimetro dal fango che soffoca.
Scrivi perché hai bisogno di qualcuno che ti stringa la mano e ti chieda come stai.
Scrivi per lasciare un abbraccio a chi ha lo sguardo triste e a chi non sa neppure più di avere uno sguardo.
Scrivi per lo stesso motivo che spinge il sottoscritto, @Ele, Marina, David e compagnia cantante a farlo. Perché ci sentiamo/siamo soli ed estranei a questo mondo. Abbiamo sbalzi d’umore paurosi, passiamo dal “fanculo a tutti” al “mi sento solo” nello spazio di un battito di ciglia. Mugugniamo e rimuginiamo sulla vita, ci chiediamo il perché di questa catastrofe cadutaci addosso, di cosa abbiamo fatto di così tremendo per meritarci la condizione in cui galleggiamo. Ci lamentiamo, imprechiamo, siamo insoddisfatti, disfatti, disillusi, incazzati, tristi, stanchi….Abbiamo l’impressione di essere pupazzi nelle mani di un bambinetto dispettoso che ci sbatte a destra e a manca. Ci sentiamo clandestini in un Paese straniero, e come tali siamo timorosi ad affacciarci, ad uscire dal guscio in cui ci ritroviamo chiusi. Ci spaventano gli esseri umani reali, concreti, vivi. Siamo dei cani randagi presi a bastonate e a sassate ed emarginati. Cosa avremmo potuto/dovuto fare più di quello che abbiamo fatto? Abbiamo dato tutto quello che avevamo dentro…non era abbastanza…Un paio di notti fa mi sono ritrovato con gli occhi lucidi, ero sul punto di piangere a dirotto, sfogarmi, tirare fuori tutto la sofferenza che ho dentro. Il mio orgoglio ha ricacciato le lacrime al loro posto. Sarebbe stato un pianto solitario e vuoto. E io non voglio piangere. Vivere o morire. Ogni giorno in cui apro gli occhi mi ritrovo a questo bivio. Scelgo giorno per giorno. Non mi creo più illusioni su nulla. “Vivo” sul concreto. Punto. E in questo mio concreto, c’è quello di aprire quotidianamente la pagina di questo blog. Per leggervi, e per scrivere quando sento di farlo. E sarà una cosa che farò fino a che ne avrò l’opportunità. Ecco perché sono qui. Ecco perché scrivo. Nessuno può capire fino in fondo le ragioni di un altro. Ma si può provare a farlo.
Buona domenica a tutti, e un abbraccio a chi lo vuole.
Capisco l’orgoglio che ti impedisce di piangere, Luca.
E un pò te lo invidio sai?
E’ brutto piangere da soli.
Qualcuno dice che piangere è un bene, che serve a sfogarsi.
Certi dolori non hanno sfogo, si rigenerano di continuo, non lasciano il tempo di tuffarsi in un vuoto che, per quanto vuoto, potrebbe essere benefico.
Piangere da soli è devastante. Piangere con chi non vuole o non sa o non può più comprenderti è anche peggio.
Forse è per questo che vengo a piangere in uno spazio in cui qualcuno non può sapere ma c’è e si sforza di comprendere le lacrime altrui.
Grazie per il tuo post Luca.
Un abbraccio.