Il suicidio
di
beppino
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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
14.941 commenti
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…Capisco…
Vorrei poter tenertela stretta io la mano a te, come ad altri frequentatori di questo blog. E vorrei che qualcuno stringesse la mia. La miglior cura per certi mali è solo semplice e puro contatto umano, un po’ di calore che ti faccia scaldare in questa fredda notte che viviamo quotidianamente. Mi sono ritrovato a pensare a volte, entrando in questa pagina, di come potrebbe servire a molti di noi qui, incontrarsi e passare del tempo assieme, non per parlare dei propri problemi, dei propri drammi personali ed altro…Ma semplicemente per trovarsi a fianco persone che comprendono ciò che porti dentro, senza giudicarti e senza pregiudizi. Persone con le quali non devi indossare maschere, rimanendo te stesso. Vivere una giornata “normale, semplicemente normale”….Questa, naturalmente, è mera utopia…Viviamo sparsi per il Paese e ognuno di noi, pur viaggiando su rette parallele, rimane (chi più, chi meno) distante dagli altri. Riunirci in qualche luogo fisicamente trasformerebbe tutto quanto in una gita di pellegrinaggio religioso diretta a Medjugore (si scrive così?), in attesa di essere miracolati dalla Madonna….No, noi rimarremo nella stragrande maggioranza dei casi delle figure virtuali, dei viaggiatori del web che lasceranno dietro di sé parole e frammenti di vita, messi lì, per chi avrà voglia e tempo di leggerli e per chi li vorrà condividere. Anche se solo attraverso uno schermo del pc, anche se solo in una maniera virtuale e pur avendone un valore relativo, la tua mano, cara amica mia, te la stringo forte…
Un abbraccio @E.
Grazie Luca.
Io, per quel che può servirti, le stringo, forte, a te.
In questo spazio farcito di disperati, a volte speranzosi, a volte disillusi, si può trovare un pò di conforto.
A volte, viaggiando sul treno, mi metto a fissare le persone e tra me e me penso “chissà, forse questo è David, questa è Ele, quest’altro è Luca” e avrei voglia di andare a sedermi accanto a quelle persone e chiedere loro “come state?” perchè, chi lo sa, magari qualcuno di loro sta male, è solo come un cane e un contatto umano, seppur minimo, potrebbe dare un pò di conforto.
Poi non lo faccio perchè penso che sicuramente mi prenderebbero per pazza.
E perchè gli esseri umani, reali, concreti, vivi mi fanno paura.
Siamo disperati sparsi per l’Italia che, probabilmente, non si incontreranno mai, o, forse, si incrociano tutti giorni senza neppure saperlo.
Mi è sempre piaciuta una frase a cui non attribuisco nessuna valenza religiosa, “siamo angeli con una sola ala, possiamo volare solo se abbracciati”.
Alcuni pensano che sia una frase d’amore, altri di amicizia.
Io penso si tratti di un’espressione di quella che dovrebbe essere umanità, solidarietà, empatia.
Ciascuno di noi può offrire agli altri la propria ala spennata, malandata, virtuale ma pur sempre ala.
Per poter volare un centimetro più su dal fango che soffoca.
Anche se per un giorno, un’ora, un minuto solo.
Ricambio l’abbraccio.
@ E e @ Luca, bellissimi i vostri post. Piena condivisione, un abbraccio e la mia ala.
Un abbraccio, di cuore, anche a te @Ele, spero che tu stia un po’ meglio rispetto a qualche tempo fa.
Siete persone meravigliose, non mollate mai, vi prego.
Un abbraccio a tutti voi…
Luca ,E ,ele ,io vi abbraccio con tutte e due le ali ,un abbraccio che mi riempe il cuore di gioia ,vi tengo stretti a me e non vi lascio sfuggire !@E ,non posso leggere quello che scrivi mi viene da piangere non è questa la E che ho conosciuto qui in questo forum molto tempo fà,quella E che mi ha dato la forza di andare avanti ….porca miseria .Ele come stai tu ?Piergiorgio?
Ciao amici,oggi ho accompagnato moi padre all’ospedale,sembra che stia male davvero,il medico della croce rossa ha aspettato che arrivassi io con l’auto per portarlo là,ma era preoccupato che morisse da un momento all’altro.Io da egoista ho paura di restare solo,ma allo stesso tempo ricordo la mia vita felice che fu,insieme a loro.Sì E ti posso capire che odii a destra e asinistra,pensa che io e mio padre letigavamo ancora quando lo conducevo all’ospedale anche ti capisco veramente.In questi alveari supermodernizzati di città la solitudine è come uno spettro che ricopre tutto o quasi.Io sono solo mi capite?Un mio amico mi ha detto che sono condannato a vivere perchè sono quasi morto fra tentati suicidi,incidenti,soffocamenti,annegamenti,sono sempre qua,e questa è la vera disgrazia.Forse un figlio non dovrebbe seppellire i propri genitori,troppi ricordi,rimpianti,sensi di colpa.Un abbraccio a tutti,sono a pezzi.in più soffro di PTSD e ciò ti porta ad affrontare la morte,a sfidarla,tutto ciò è pazzesco ho rivisto la foto di mia madre che mi portava su di una carriola al mare.Paradiso Perduto. Eme un abbraccio,oggi i sono scolato un tavernello,il tragico vino dei barboni.Avrei voluto essere un veterano del Vietnam,ma in fin dei conti poteva starci di essere scacciato,umiliato ed offeso.
Marinina, Ele. Un bacino.
Mi spiace per tua mamma David, e per te per come ti senti pensando a lei.
Forse sarebbe meglio che nessuno seppellisse nessuno, che, all’ improvviso, implodessimo in un sorriso senza avere né lasciare sensi di colpa.
Un abbraccio.
David, come stai?
Un abbraccio a tutti.