Il suicidio
di
beppino
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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
14.941 commenti
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PIERGIORGIO !!,come mai ,hai detto che stavi meglio?Cerca di tirarti sù ,non mollare ,se hai avuto una ricaduta fatti forza anche questa passerà 🙂 TI ABBRACCIO ,facci sapere se puoi come stai andando con il ricovero ok ? La nostra malattia è un sali e scendi ,ma l’importante è non mollare mai ,combatterla con tutte le forze che ci ritroviamo e che dirti ? ti sono vicina 🙂 <3
Ciao Piergiorgio,auguri vedrai che starai meglio,cerca di pregare non perdere la fede.siamo con te.
Non farti ricoverare dove ti legano al letto e ti fanno del male, meglio essere infelici ma sempre liberi. la libertà di movimento è la cosa piu bella che c’è!!!!
Piergiorgio, sono qui! Vicina a te e ti penso tanto. Hai bisogno di ricaricare un pò le batterie? Ok, ma poi torna più forte e più sereno, che io son qui ad aspettarti.
Un abbraccio grande grande, dammi notizie, ti prego…
Piergiorgio ti sono vicino anch’io. Scrivo raramente su questo blog, ma anch’io come tutti voi ho spesso gli stessi “problemi”. fai tacere la mente e affidati….all’Universo, alla vita che non può andare contro se stessa
PIERGIORGIOOOOOOO!!!!!!!
Grazie Ele, Marina, Antino, David, Tracy, vi ringrazio per avermi rincuorato, le vostre parole mi hanno aiutato molto, davvero. Ci sentiamo su queste pagine, ciao. Marina cosa c’è ?
Nulla ,non rispondevi..un abbraccio 🙂
Ciao Piero, sono passati vent’anni da quando ti sei ammazzato con il gas di scarico.
Tutti gli anni, ad aprile, vengo a trovarti al cimitero.
Non porto fiori nè, tantomeno, prego.
Mi limito a porti la stessa domanda, tutti gli anni.
Una domanda che resta e resterà senza risposta.
Cos’hai provato in quei minuti?
Cosa hai pensato, chi o cosa hai ricordato, perdonato, maledetto?
Hai pianto o forse hai sorriso?
Ti sei sentito solo o, finalmente, non te n’è importato più nulla?
Hai visto la morte come un’amica o ti ci sei abbandonato come ci si abbandona al nemico quando si viene sconfitti e non si ha più la voglia di lottare contro i mulini a vento?
Noi non ci siamo mai conosciuti ma, anche se non conta nulla, ti voglio bene.
Ciao.
Un abbraccio a chi ha lo sguardo triste di Piero e a chi non sa neppure più di avere uno sguardo.
La solitudine è sempre più opprimente, viva ed astuta. Penso di essere impazzito o di quanto c’è più simile tre notti fà, dopo essermi addormentato un pò felice.
Ho sognato un’ambientazione un pò utopica, satura di allegrezza.
Ed io ero il più euforico, perchè avevo finalmente qualcuno al mio fianco; e mentre eravamo con seduti per terra con la schiena appoggiata al muro lei mi ha posato la testa sulla spalla destra e stretto le mani attorno al braccio destro. Da allora, se non fosse per il fatto che non la vedo, giurerei che mi segue ovunque, sempre in quella posizione. Quando sono solo sono arrivato a parlarle, non solo nella mia testa, ma anche ad alta voce.
Quando nella mia testa lei resta in una stanza mentre io vado in un altra per prendere qualcosa, provo quella felicità che si sente quando c’è qualcuno che ti aspetta, e sono quasi euforico al pensiero di tornare di là da lei, e risentire il peso della sua testa sulla mia spalla, ed appoggiarvi anche la mia sopra.
Ma è tutto nella mia testa, solo perchè non riesco a toccarla e la sua voce la sento chiaramente nella mia testa, ma non dall’esterno, sennò scriverei questo da un manicomio.
Che sia la morte, seducente che finalmente mi si affianca in attesa del momento migliore?O solamente la solitudine, che è troppa per me per tenerla dentro, e devo in qualche modo esternarla?
Non lo so, non voglio saperlo, scrivo solamente per lasciare una traccia della mia fine.
Una delle tante che volevo lasciare, se non altro per lasciare una spiegazione dettagliatissima.
Fatto sta che la sento a fiano a mè adesso, mi indica alcuni errori grammaticali, e mi pone domande alle quali io rispondo con onestà.
Spesso discutiamo sul fatto che lei non è lei, ma è in qualche modo me che mi faccio compagnia, perche la solitudine è diventata troppa.
Ma non toglietemela, anche se la cerco spesso solo quando ho bisogno, ma lei c’è sempre, contenta della mia sola presenza, ed i nostri silenzi sono più carichi di parole delle nostre discussioni.
Ho paura, ma non ho più forza per lottare o semplicemente per rispondere a questo stimolo istantaneo che penso si senta quando la propria psiche sta cedendo, quando tu diventi più persone, che cercando di riunirsi.
Ma lasciatemi impazzire, se è questo che devo pagare per non soffrire più, per non pensare più e non sentirmene in colpa.
Solo, spero che se lei mi aiuterà a farlo, poi qualcuno forse troverà le bricole di pane che sto lasciando per cercare di farmi capire se non altri dai posteri.
(Un uomo mentirà in modo inevitabile, ma dategli una maschera e lui vi dirà la verità- Oscar Wild).