Il suicidio
di
beppino
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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
14.941 commenti
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Il pensoero del suicidio e della morte come liberazione mi ha accompagnato spesso..anche da bambina.ho avuto una vita normale ho amato una sola persona che.mi ha lasciato per un altra…mi sono gettata da un ponte cpn conseguente frattura di femore.poi ai incontri e da 20 vivo con un uomo completamente diverso da me e con cui mi scontro quotidianamente per lui provò affetto ma nessuna attrazione sessuale infatti viviamo in stanze separate ma non ho mai trovato la forza.di scappare. provo noia e fastidio per la gente, non riesco a parlare di banalità e non mi interessa instaurare rapporti di amicizia che lascio puntualmente raffreddare. sto bene se lavoro in giardino tranne il fatto che odio mio.marito che non si degna minimamente di aiutarmi. ho 50.anni non vedo un futuro felice anche.per la. situazione politica …quindi appena mia.madre morirà , non voglio farla.soffrire, penso proprio che mi suicidero felicemente!
qui parliamo tutti la stessa lingua.è una magra consolazione…ma c’è chi è come noi…
È l’una di notte e non ho sonno, perché nella mia vita non c’è niente che valga la pena di farti svegliare la mattina. Cerco di chiudere gli occhi ma appena mi accorgo che non avrò mai una famiglia, una moglie, un figlio, un lavoro etc. mi passa il sonno e resto sveglio fino alle 5/6 fino a che gli occhi si chiudono da soli. Non è stato sempre così, ma un sacco di scelte sbagliate ti portano in una strada senza ritorno. Qualche anno fa pensavo che ero ancora giovane e che la vita ti porta un sacco di sorprese ma ora, nonostante abbia 35 anni, so per certo che non ho e non avrò mai la forza di realizzare quello che avrei voluto dalla vita. Probabilmente la colpa è mia, però sono sicuro di essere nato/vissuto in un periodo sfortunato. Magari un pò di “povertà” in più (non che sia ricco) mi avrebbe dato quella fame che ti fa superare ogni cosa. Invece mi ritrovo qui a pensare a come sarebbe bello addormentarsi e poi non svegliarsi più. Il dispiacere va a mia madre che ne soffrirebbe enormemente. Poi penso che non saprò mai cosa faranno mia sorella e mio fratello nel futuro. Per fortuna sono troppo fifone per fare un gesto del genere, ma continuo a logorarmi velocemente in altri modi. Alcune volte bestemmio contro l’entità che mi ha fatto vivere in un mondo simile senza darmi le armi necessarie per sopravvivere. So bene che nel paragone con 3/4 miliardi di persone su questa terra uscirei vincitore per possibilità, intelletto, fortuna etc. ma tutto questo non basta perché sono convinto di essere fuori luogo e fuori tempo. Magari ci sarebbe anche qualcuno in grado di aiutarmi ma sono troppo fifone anche nel chiedere aiuto.
….basta stare bene con se stessi . è quello, se non si sta bene con se stessi non si starà ma bene con nessun altro. per quanto riguarda il lavoro che neppure io ho per adesso..la cosa è grave. come si fa a vivere senza soldi? impossibile.
@E, grazie del suggerimento, alla prossima sbronza ne terrò conto…
Un abbraccio.
@Rotoz, si, qui parliamo tutti la stessa lingua, anche se a volte non riusciamo a capirci nemmeno tra di noi. Come noi ce ne sono tanti, e questa è una triste realtà…
Saluti.
Oggi mio padre ha picchiato mia sorella, mi sento in colpa, non so per cosa, forse avrei potuto picchiarlo più forte, forse avrei potuto farli più male… O forse no… Non lo so, so solo che il senso di colpa mi sta portande verso la strada “più facile”. L’ho sempre definita cosi, ma ora questo nome non le si addice più, ad un tratto sembra cosi tremendamente reale e spaventoso: la certezza di qualcosa di orribile contro l’imbrobabilita di qualcosa di stupendo
Mio padre ha lavorato tutta la vita,suo padre è morto in periodo di guerra,doveva sostenere il resto della famiglia,e poi me e mia madre.Abbiamo avuto lo sfratto,in una casa dove l’estate era bollente e l’inverno di ghiaccio.Per sostenerci(mai avuto una lira) non aveva mai tempo perchè stava tutto il giorno a Prato,io non ho potuto ricevere il suo aiuto nella tragica esperienza durata tutto il tempo di cui ho parlato.Adesso ci commoviamo per gli albanesi,marocchini ecc…Loro hanno dei forti sussidi,viene trovata loro una casa ed un lavoro,a volte un secondo lavoro se il primo non va,ed altro,lo so perchè ho lavorato 10 anni fra assistenti sociali educatori,è proprio così.Questo paese presto sarà pieno di questa gente,ci porteranno il corano e la legge coranica.Il fatto è che avendo letto questo Blog ho fatto caso ad una cosa,che al di là noi italiani siamo sempre più rimpiccioliti,schiacciati,umiliati,anche timorosi,e quasi sempre non piangiamo e mandiamo anatemi e furti vari,come i rom.Poveri italiani che quando un marocchino ci dice “vostro paese di merda”rispondiamo “mah,sì,in parte hai ragione”.e poi molti italiani perdono il lavoro e si suicidano.Mi sentivo di dirlo.ciao
Tracy: coraggio…!
Bacioni.
“Vaffan…” Stamattina stavo giocando sul mio cellulare aspettando che si raffreddi il caffè…quando il babbo è arrivato in cucina. Ha detto: “Basta giocare, cerca di fare delle cose belle e utili…” Boh…ho continuato a giocare…
Devo scrivergli questo: Ogni volta che mi farà pressione, non andrò nel suo senso. Non sopporto che mi si obblighi a pensare diversamente, che mi si imponga una visione diversa della vita. Ho la mia visione e basta. Sono in collera…in una collera nera. Lasciami tranquillo, Babbo, lasciami tranquillo.
@David sono d’accordo con te. Arabi, africani, zingari, gente dell’est…Non ho mai sentito di stranieri che si suicidano nel nostro Paese…In questa nostra povera Italia, a quanto pare siamo solo noi che ci togliamo la vita…E’ solo una piccola considerazione, null’altro, però dovrebbe far riflettere…