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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 11561
    david -

    Io non credo al “conto alla rovescia”,non vedo alcun senso in questo.Il suicidio secondo me è un momento di immensa angoscia,disperazione,il suicidio è l’unica cosa a questo mondo ad essere bianco o nero,sì oppure no.”L’eleganza del riccio”è un libro noioso che a dire il vero non ho neppure finito. non esaltare il gesto,dove ho lavorato per 10 anni le persone si suicidavano quasi tutti i giorni,in certi casi tentavano e non ci riuscivano,altri volevano attirare l’attenzione,altri ci andavano a botta sicura…sotto il treno,in Arno.tanti.Le poesie malinconiche secondo me,purtroppo avvicinano all’idea di suicidarsi,aumentano la malinconia,i rimpianti,favoriscono le arrendevolezze,i propri sensi di colpa,Io sono stato bene 15 anni dopo ma prima,stavo così male non riuscivo a scrivere due righe,addirittura guardare la luce mi portava a vomitare per l’effetto di farmaci.Penso sia meglio ricoverarsi(anche se gli ospedali sono tipo Midnight Express),o meglio ancora cercare di guarire,consiglia mica sarò la mosca bianca.Finchè si è vivi si è vivi,così mi sembra quasi un idolatrare la morte,creare un totem,”E’ un bel giorno per morire”,”Nessuna speranza nessuna paura”,frasi solenni,frasi forti,ma sono frasi che compaiono spesso nelle vicende di guerra,sapendo che molto facilmente si andrà a morire, in ,Questo esaltare il suicidio mi sembra controproducente.E’inutile dire ormai è tutto finito(io sono andato avanti così per un anno)Che senso ha dire la vita è solo merda,tutto andrà male sicuramente.Io sono nella merda,sono peggiorato però annaspo.non voglio suicidarmi se accadrà sarà per cause di forza maggiore(che purtroppo ci sono).ciao a tutti,quello che ho scritto è soltanto un idea personale,nessuno si senta “tirato in ballo”.

  2. 11562
    E -

    Il “conto alla rovescia”, per me, ha senso.
    Per alcuni potrebbe essere propositivo per altri di commiato ma ha,comunque, un senso.
    C’è chi si da un tempo massimo per realizzare un progetto e chi si da un tempo per sistemare le cose che non vuole lasciare in sospeso quando se ne andrà.
    Poi, è logico, c’è chi fa un gesto d’impeto e chi, invece, arriva ad ammazzarsi dopo un lungo travaglio.
    Ma il bianco e nero sono solo nel momento finale, quello in cui si sceglie tra la vita e la morte.
    Prima ci sono talmente tante sfumature di grigio che non si potrebbero neppure contare.
    Una sfumatura diversa per ogni singolo essere umano.
    E’ da queste sfumature che nasce l’incomunicabilità persino tra chi sta male e pensa alla medesima soluzione.
    Nessuno potrà mai capire fino in fondo un’altra persona perchè nessuno potrà viverne la storia, seguirne i percorsi mentali e arrivare alle medesime conclusioni.

  3. 11563
    david -

    Sì,del resto anch’io vorrei suicidarmi,in questo momento non posso abbandonare i miei sofferenti e malati…ma credo che neppure dopo,se mai ci sarà un dopo non ci riuscirò.La religione.ciao E e tutti

  4. 11564
    conto alla rovescia -

    Chi ha preso la decisione di morire (ed ha iniziato il suo conto alla rovescia) si trova suo malgrado in una posizione privilegiata.
    La perdita della speranza può rendere un individuo straordinariamente lucido. La speranza acceca; l’attaccamento alla vita è uno specchio deformante. Autosuggestioni, mistificazioni, autoinganni … sono tutti strumenti che ci permettono di tirare avanti e che ci impediscono di guardarci allo specchio.
    Chi è giunto al capolinea può concedersi il lusso di fare ciò che vuole. Può permettersi perfino di essere sincero con sé stesso. Voi che siete ancora attaccati alla vita, e che siete infastiditi perfino da una piccola poesia, lasciateci godere in pace questo piccolo privilegio.

  5. 11565
    Sweetly -

    Beppino: bellissimo! Il tuo penultimo post, è bellissimo. E anche l’ultimo: ecco la tenerezza che manca al mondo…
    Hai aperto una lettera che parlava di suicidio, e sei arrivato a scrivere di un uomo-bambino che sogna dietro ai fiori e il sole, gli animali e le stagioni.
    “ieri volevo suicidarmi e oggi ho deciso di vivere”: è emozionante leggerti, credimi, per me lo è. Spero che la dolcezza che c’è in te ti accompagni per un cammino ridente, o almeno migliore : )
    Grazie per aver scritto. Davvero, ti ringrazio.
    Buonanotte… anche a Pat!

  6. 11566
    E -

    Si, lo so. Le parole come quell di Beppino sono più belle da leggere. Ottimiste, speranzose.
    Ma capita che ti svegli, hai vent’anni, e stai sperando, ti risvegli, hai trent’anni e stai ancora sperando, ti risvegli ancora, hai quarant’anni. E ti sei rotto le scatole di sperare.
    Come in una vigntta di Willy il Coyote che circola per internet “mi sono rotto le palle di rompermi le palle”.
    Fa ridere. Ma c’è chi si ammazza quando arriva a pensare, oltre che a pronunciare, questa frase.
    A volte, dietro alla perdita della speranza, c’è un arrovellamento mentale che chiama in causa filosofia, psicologia, psichiatria, sociologia.
    A volte ci si limita a fare due più due.
    Per cosa?
    Per rendersi conto che nulla si ha avuto, che ciò che si ha avuto, nei limiti in cui si ha avuto, non c’è più e che nulla si ha.
    Compresa la voglia, che diventa follia, di sperare che, forse, domani si avrà un risultato diverso dal fallimento di ogni singola inizitiva.
    Ti guardi intorno e capisci che sei solo.
    E, come dice Luca76, ti rendi conto di esserti lasciato solo.
    Non trovi più conforto in nulla, perdi ogni voglia, diventi egoista ma in senso strano.
    Non hai occhi solo per te stesso.
    Semplicemente non hai più occhi. Nemmeno per te stesso.
    Anche io vorrei citare Cesare Pavese, morto suicida:
    “non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversadola”.
    Quella cosa, per me, è la vita.
    Se attraverso la mia vita con gli occhi della mente mi rendo conto che ho ben poco di cui liberarmi.
    Un sacco di immondizia dimenticato in un angolo buio. Lì dentro ci sono 40, quasi 41, anni di vita.
    Violenze, disagi, depressione, perdita dell’orgoglio, della dignità, suggestioni, illusioni, cadute libere veso il basso, ricatti abbandoni, sfortuna, scelte sbagliate, mani legate, testa abbassata.
    Perchè continuare?
    Perchè?
    Ho solo un bel ricordo di tutta una vita. Ma è un ricordo e sarei idiota ad attaccarmici pe guardare il futuro con gli occhi della speranza.
    E allora basta.
    Vorrei solo avere il tempo e dami il tempo di mettere tutto in ordine, tutto a posto in modo che la mia dipartita sia dimenticata velocemente come la mia vita.

  7. 11567
    luca76 -

    Mi accodo a quello che hanno detto @E e @Conto alla rovescia sul “conto alla rovescia” che molti di noi intimamente scandiscono. Non c’è nient’altro da aggiungere alle loro parole. Chi vuole continuare a vivere che viva, chi ha deciso per motivi suoi di andarsene venga lasciato libero di farlo. Senza ipocrisie. Da parte mia non ho nessuna intenzione di esaltarne il gesto, anzi tutt’altro. Non voglio idolatrare la morte, ma ormai fa parte del mio essere, allo stesso modo in cui la vita fa parte dell’essere degli “altri”, dei “normali”. Si è sedimentata in me nel corso degli anni. L’aver perso tutto non ha fatto altro che mettermi davanti agli occhi ciò che è, ed è sempre stata, la mia condizione di disagio per questa esistenza che, in fondo, non ho mai voluto. Ho odiato spesso la vita, a volte l’ho amata. Sia in un caso che nell’altro, l’ho vissuta. Sempre. Ora non ci riesco più. Per tanti motivi. Tutto qui. Ho già detto che l’unica cosa che mi tiene legato a questo mondo è solo l’orgoglio. L’aver combattuto da quando ero bambino, per poi finire così…Mi lascia un’immenso senso di amarezza. Di un qualcosa di inutile. Di incompiuto. Vorrei vivere. Come tutti. Ma non ho più la speranza di poterlo fare. O meglio, non la vedo. Forse c’è, non so. Ma è una cosa che sento lontanissima in questo periodo. Quasi inesistente. Un giorno, un mese, un’anno. Non so quando scadrà il mio personale “conto”. Non mi sono dato una scadenza. Ma arriverà il momento in cui le lancette compiranno l’ultimo giro e si fermeranno sull’ultima ora. Non ho scelto io di vivere, mi arrogo il diritto di andarmene quando voglio, prima che malattia e vecchiaia lo facciano al posto mio. Io, e solo io, sono padrone di me stesso. Niente e nessun’altro. Piacciono le frasi dei film? Eccone una: “Il giorno della propria morte, è l’unico che valga la pena vivere”.
    Buona domenica a tutti, un’abbraccio a chi ne ha bisogno, e un saluto agli altri.

    “E’ da queste sfumature che nasce l’incomunicabilità persino tra chi sta male e pensa alla medesima soluzione.”
    L’ho pensato a volte anche io, aprendo il web su questa pagina…
    E’ sempre un piacere leggerti, amica mia…

  8. 11568
    david -

    No per carità nessun fastidio,se va bene a te,già che ci sei sottoponiti a prove disumane…aspettare il treno fino all’ultimo-quasi- mare molto mosso- precipizi,io a volte l’ho fatto…prova dell’ordalia medievale,fanno parte del PTSD.

  9. 11569
    david -

    tanto la morte arriverà cmq,anche in un suicidio dove ti schianta il cervello,dove i pensieri si annebbiano,in pratica pieno lato psicotico.Potrà arrivare in molti modi,magari in giorno nel quale pensate di essere usciti dal tunnel.Da quello che mi sembra decidere di suicidarsi i una certa data vi rassicura,vi coccola nell’ovatta.Spero che quando arriverà il momento (per adesso rimanda-Battiato)vi concederete una proroga,ci sarà qualcosa che vi rende felici,se non siete in botta piena,allora vi comprendo,quei momenti sono terribili,ma perchè non provate Cassano è il migliore in Italia dicono è a Pisa.Questo andare a braccetto con la morte mi sembra molto deprimente,tanto più che deve essere decrepita e le puzza anche il fiato.

  10. 11570
    conto alla rovescia -

    Ti è mai venuto in mente che il suicidio può essere un atto perfettamente razionale ? Ti è mai venuto in mente che la morte può essere pianificata sulla base di fatti e di scadenze assolutamente oggettivi ? Pensi che tutti i potenziali suicidi siano soggetti psicotici o depressi ? Pensi che tutti i potenziali suicidi debbano essere curati ?
    Vabbé; lasciamo perdere che è meglio.

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