Il suicidio
di
beppino
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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
14.941 commenti
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“…mi son fatta le stesse domande, domande che forse anche altri si son fatte, si fanno, si faranno. La verità è che ognuno alla fine si da risposte diverse.”
Un tempo avevo le risposte alle mie domande @Silvia. Ero riuscito a darmele, man mano che crescendo acquisivo esperienze e mi fissavo obbiettivi. “Una vita normale, semplicemente normale”. Delle migliaia di commenti letti (non esagero, avrò scorso più del 60% delle pagine qui presenti) da quando sono entrato per la prima volta in questo blog 3 mesi fa, nessuno più di questo è riuscito a sintetizzare al meglio ciò che noi, così stanchi di essa, avremmo voluto. E rendo omaggio all’amica @E per questa frase che può anche apparire banale e ovvia, ma che ha dietro un significato più profondo, che la gente che ha la fortuna di viverla troppo spesso non riesce a cogliere. Una vita normale, in fondo anche pallosa nello suo scorrere. Era questo il motivo per cui ho combattuto fin da bambino. Non ho mai sentito la necessità del macchinone sotto al culo, dell’ultimo modello di iPhone, delle cento amanti sparse per il Paese. Sentivo il bisogno di qualcosa di concreto, di veramente concreto. L’Amore, il lavoro, l’amicizia (quella vera), era tutto quello su cui abbia mai puntato. E non mi è rimasto più niente, se non qualche briciola, insufficiente per sfamare quell’ingorda voglia di vita che mi porto dentro…Una vita normale, quella da cui riesci a spremere delle risposte alle proprie domande, ai propri dubbi, alle proprie incertezze. Per un periodo sono riuscito a viverla quella vita. E in quel periodo ero forte, felice, sicuro di me come non sono mai stato in tutto il resto di questa esistenza. Ma le cose belle e positive, per qualcuno, passano troppo velocemente, tanto che non riesci nemmeno a gustartele appieno. Quelle brutte e negative, invece, quando arrivano rimangono, non se ne vanno. Le puoi ignorare, metterle da parte, ma sono sempre lì, compagni assidui e fedeli, pronte a venir fuori, a trasformarsi in mostri che difficilmente riuscirai a sconfiggere. “Se guardi troppo nell’abisso, l’abisso alla fine guarderà in te”. Quando parli di fiducia e di fidarsi, mi accorgo che non riesco ad averne più nemmeno di me stesso. Sugli altri non ho mai fatto grande affidamento, escluse rare eccezioni (puntualmente deluse), contando sempre e solo su di me. E ormai mi sono abbandonato anche io. Mi sono lasciato solo. Quando mi capita di stare davanti a uno specchio, butto un sguardo frettoloso all’immagine riflessa, perché non voglio guardarmi in quegli occhi ormai spenti e vuoti, non voglio vedere ciò che sono diventato. Mi porto dietro la spiacevole sensazione, che se anche per una botta di culo mi riuscissi a rimettere in carreggiata, vedrei un film già visto, di cui so già il finale. Conosci la storia di Sisifo, condannato dagli Dei a spingere un masso dalla base alla cima di un monte? Ogni volta che raggiunge la cima, il masso ricade a valle e lui deve ricominciare. Ancora e ancora. Per sempre…..
Luca76: “Mi sono lasciato solo”. La frase che mi mancava per completare il quadro.
Potrei dire, come ho già detto in passato, che ho sbagliato terapeuta e terapia.
Potrei scrivere per cercare (non trovare) conforto o per cercare di creare un gruppo di aiuto.
In realtà scrivo perchè il conforto che proviene da una tastiera che scrive tutto ciò che mi pare e da un forum che, al limite, trasforma in puntini le parole volgari è l’unico conforto che ho.
Spero che la necessità di un conforto mi serva sempre di meno fino a sparire del tutto.
Spero che, quando avrò finito le cose in sospeso , quelle che mi tengono qui, io sia arrivata ad un punto di straniamento tale da potermene andare senza neppure ricordarmi di salutare.
Di tutti i progetti, di tutti gli obbiettivi prefissi, di tutti i sogni e le speranze mi è rimasto solo questo.
Resta un mistero il perchè di questo ridicolo passaggio su questa terra. Resta un mistero il perchè un microscopico spermatozoo si è fatto un mazzo incredibile per arrivare “primo” .
Cara Mamma,
Mi hai detto ieri che la vita non è fare sempre quello che ci piace. E’ altro. Sono certo che volevi dire che la vita è dura, pesante, e insomma oggi vorrei risponderti e dirti quello che io penso:
Anzittutto, vorrei ricordarti che sono curato per una depressione, e che certe frasi non devi dirle se vuoi ch’io guarisca. Ieri, dopo qualche parola che mi hai detto, mi sono rifugiato con disperazione nell’idea del suicidio, e una mia amica mi ha telefonato tanto ero disperato.
Vorrei dirti questo: Esistono i cavalli. Esistono i cani. Esistono gli animali. Esiste la musica bella. Esiste il sole. Esistono i sorrisi. Esistono le stelle e la luna. Esistono i sogni. Esistono i bei libri. Esistono ancora i fiori e gli alberi. Esiste un lavoro in cui stare a proprio agio. Esiste la fortuna. Esiste la primavera. Esiste l’estate. Esistono le vacanze. Esiste la neve. Esistono le passioni. Esiste la montagna e le cime coperte di neve. Esiste il solletico. Esistono le barzellette. Esiste un buon film da qualche parte. Esiste una bella canzone. Esiste il riposo. E tante altre cose belle cui non penso adesso. Esiste ancora l’amore. Esiste l’amicizia.
Adesso, ascoltami bene: Finché esisteranno queste cose, io crederò che la vita può essere bella. Finché esisteranno queste cose, io non perderò la speranza, non perderò la speranza di poter vivere ancora degli attimi di pace. Non puoi e non potrai mai fare di me una copia di quello che desideri tu, perché io non vedo la vita come tu la vedi. Vivrò diversamente da te. Non vivrò seguendo i tuoi principi ma i miei. E non crederò alla tua visione pessimistica del mondo e della vita.
Adesso l’ho scritto. Ieri volevo suicidarmi, e oggi ho deciso…di vivere. Spero che la mia speranza non si spegnerà mai, perché la mia felicità è in un luoghi che solo io posso raggiungere.
@E…un abbraccio…Solo questo….Un semplice abbraccio, seppur virtuale…Vorrei poter trovare qualche bella frase da scrivere, che possa essere di conforto in qualche modo, di quelle ad effetto…ma non ci non crederei nemmeno io nel dirle….Arrivi a un punto che certe cose non le senti più…Ho sempre letto con attenzione ciò che lasci scritto, apprezzandone spesso i contenuti e il tuo modo così diretto e schietto di esporli, senza ipocrisie. Spero di continuare a leggerti, finchè ce ne sarà la possibilità…
Ma voi lavorate?,mi dareste un consiglio,purtroppo il livello di concentrazione non è altissimo.ciao,allontanate i pensieri cattivi,io dormo quasi tutto il giorno e la notte.altrimenti tenterò una cat.prot.Buonaserata
E per sopravvivere…mi autorizzo in segreto di ridiventare un bambino: Non esito, anche se i miei genitori mi potrebbero disprezzare o canzonare; oggi stesso mi sono comprato un coniglio di peluche. Dormirà con me. L’ho chiamato Pat. Ho deciso di non tener conto del parere altrui. Penso a me, e basta.
Grazie per l’abbraccio, Luca. Per me
Post interrotto. Un abbraccio, anche se virtuale, per me
Questo forum sta cominciando a funzionare come la mia vita. Spezzettato e disconnesso. In realtà non avevo scritto chissà quale discorso. Si trattava di due semplici righe. Grazie, LUCA76, per un abbraccio che seppur virtuale è importante per me. Lo ricambio di cuore.
Le parole le lascio ai predicaori e chi ne ha bisogno perchè può ancora crederci. Fase ormai superata. Per sempre.
Questa mattina ho rivissuto, “grazie” a luoghi e persone, le sensazioni provate, ormai, 25 ani fa. Quando la vita era all’inizio e, per quanto fossero già chiari i segni della diversità dagli altri, tutto sembrava ancora possibile.
Ho provato una gran pena per me stessa. E tanta, tantissima voglia di scappare e lasciare me stessa alle spalle pur di non dover prendere atto di ogni singolo fallimento.