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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 11521
    Ele -

    Ciao a tutti, sono stata qualche giorno fuori città x immergermi nel tepore familiare e non ho aperto il blog. Ora vedo tanti messaggi e sono indietro, voglio leggerli tutti. Intanto un abbraccio a voi e una rassicurazione a Luca76, sto meglio, sono rientrata nella mia fase di tristezza e malinconia costante, ma la disperazione dei giorni scorsi si è di nuovo assopita. È da qualche parte dentro di me che dorme, con un occhio aperto, pronta a scattare non appena abbasso la guardia. Una specie di bestia nera. Buona giornata.

  2. 11522
    david -

    L’adrenalina è soltanto un aspirina,intorno a questa bisognerebbe costruire in parte la vita.Ricordo che la società è ingannevole,falsa e corrotta,adesso penso che potrei davvero vivere da solo.Hanno tradito tutto quello che solennemente mi avevano insegnato,bugiardi,maligni,cattivi,non credo più niente di questa società.Questa società parla di bullismo,usano una parola derivante dall’inglese,che ci può più far pensare alle “simpatiche canaglie e braccio di ferro per chi li conoscesse”.Il bullismo sono torture continue di ogni tipo 6 giorni su 7,il disperato spesso,alla fine non crede che ci possa essere un’altra vita,non riesce a fuggire come sotto ipnosi,tanto i “bulli”sanno che andrebbero incontro a due giorni di sospensione il malcapitato è ormai un burattino nelle manni del terrore spesso si suicida,anche a scuola.Io non so perchè non sono fuggito dopo pochi giorni,un perchè ci deve essere.Il metodo è quello mafioso,del ricatto,della paura,dell’omertà che c’è intorno e soprattutto “del se reagisci finirai molto peggio.Spesso ti senti dire anche se lasci la scuola sappiamo dove sei ti veniamo a prendere,che ne sapevo a 14 anni che poteva essere solo una saparata,e chi lo sa,Gli insegnanti ridevano mentre pulivo il cesso con la faccia e lodavano quegli esseri.Finita quella bolgia dopo poco mi ammalai gravemente 1984-1986.Che inferno e che vigliacco ero peggio di “Palla di lardo”mi sveglio in preda agli incubi.moh.ciao a tutti

  3. 11523
    silvia -

    David, mi scuso se ciò che ho scritto, in qualche modo ha partecipato ad avvicinarti ad un certo tipo di flashback. Magari era un periodo buono per te. Intendo che certi pensieri possono essere fluttuanti, ed è gia qualcosa quando da costanti diventano fluttuanti (almeno per me).
    Io ho vissuto altre cose, altro, anzi, altri tipi di trauma … ma ad 11 anni la mia vita è cambiata, a 15 anni ero già un’altra persona, avevo iniziato a vedere il mondo e le persone con occhi mooolto diversi, la parte migliore di me se n’era andata via.
    Per quanto riguarda il passato, e mi riferisco a quel tipo di passato, quello che può cambiare una vita ne modifica il corso e spesso anche il senso : certe sensazioni di orrore, di terrore, d’impotenza, ed alcuni sensi di colpa per ciò che non si è riusciti a fare… purtroppo rimangono un bagaglio pesante che tenderà a schiacciare.

    In molte cose che scrivi c’è della positività, positività pulita , nonostante tutto si riesce ad avvertire. Finche puoi e riesci fanne tesoro, è un tuo grande punto di forza, una cosa per me molto bella.

  4. 11524
    luca76 -

    @Ele, mi fa piacere leggere che stai meglio, un’abbraccio.

  5. 11525
    david -

    Grazie Silvia non parlerò più di questo,tranne forse alla visita se la farò,questo PTSD.Se avessi preso parte ad una guerra,lo so che è una bestemmia dirlo,ma sento che ci sarebbe stato più onore,ma tutto questo è andato così diversamente.La tua esperienza nella vita deve essere stata qualcosa di molto forte,ma dalle tue parole forse molto tragico,mi dispiace.Ancora oggi mi ricordo fino all’ultimo istante felice e poi quella bolgia di bestie,di umanoidi.A volte mi sveglio davvero e non so dove mi trovo,a volte addirittura sonnambulo.A tenermi al mondo è la paura dell’inferno e l’amore per i miei.La paura dell’inferno,i miei 14 anni bellissimi poi tutto si fa buio,tutto finisce.ciao Silvia,Luca,Ele,Marina,Tracy,E….ciao speriamo meglio per tutti

  6. 11526
    luca76 -

    Chi subisce violenze nell’infanzia, sia fisiche che psicologiche, ne porterà sempre le conseguenze dentro, non ci vuole una laurea per capirlo. Così come non si fa difficoltà a collegare quei traumi alla condizione di malessere in cui molti di noi riversano. Se dovessi scavare nei miei ricordi e dare una data di inizio a questa mia idiosincrasia nei confronti della vita, l’anno sarebbe il 1984, dove la mia pseudo-famiglia si è definitivamente sgretolata. Avevo 8 anni, un’età in cui la massima preoccupazione di un bambino, dovrebbe essere di non perdersi il cartone animato preferito alla tv (naturalmente estremizzo). E invece, mi si presentò qualcuno, e spalancandomi la porta di casa e indicandomi l’esterno, mi disse: “Luca, questa è la vita, arrangiati”…Sono dovuto crescere in fretta, passando velocemente dall’essere bambino poi adolescente poi adulto, e infine, ciò che sono ora. Vecchio e stanco. Perché è così che mi ritrovo. Vecchio e stanco. Nell’anima, nel corpo…Come molti di quelli che crescono senza un punto di riferimento come può essere la famiglia, ho vissuto gli anni seguenti perlopiù in strada, in quartieri che di residenziale avevano ben poco, e che vengono definiti genericamente “difficili”. E quando cresci in strada, se sei debole e fragile, subisci violenze e umiliazioni. Mentre scrivo, affiorano certi abusi che subivamo noi che eravamo più piccoli e meno forti in confronto ad altri. Mi viene il vomito. Allora, per sopravvivere e per non venire schiacciato, cominci a diventare cinico, egoista, violento. Ti crei una maschera da finto duro, in modo che nessuno possa farti del male. Abusi di alcol e droghe, per darti coraggio, rimanendo segnato anche da quelli. Non vedi altri modi di vivere, perché non li conosci. Ho passato una decina di anni, in quella situazione, in quegli ambienti. Col tempo me ne sono tirato fuori. Sono riuscito per molti anni a mettere da parte quei tempi, a non pensarci più, a seppellirli in qualche angolo remoto del mio inconscio. Ma non puoi sfuggire a ciò che hai dentro, prima o poi torni a fare i conti con il tuo passato. A me la prima volta è successo un 5 anni fa, quando ho cominciato ad avere dei problemi seri. Da un giorno all’altro sono riaffiorati tutti in una volta, travolgendomi come un fiume in piena, e da allora sono tornati molte volte, in modo così prepotente che a volte ricordo distintamente addirittura i suoni, gli odori…ricordo la mia immagine, quella di un bambino magrolino e occhialuto che vorrebbe semplicemente non essere lì, che vorrebbe scappare, che vorrebbe una vita normale, come quella che hanno i suoi compagni di classe più fortunati. Ne ho date e ne ho prese in questa vita (anche se restano di più quelle prese), e guardandomi indietro continuo a domandarmi che senso abbia avuto tutto questo, quale lezione avrei dovuto imparare?…A cosa è servito combattere tanto? Mi ritrovo qui, con tante domande e nessuna risposta. Spero di trovarle con la morte, anzi, le voglio, le esigo..

  7. 11527
    conto alla rovescia -

    @ Luca:
    La violenza psicologica, soprattutto quando è subita durante l’infanzia, può provocare dei danni irreparabili. La mia vita è sempre stata una corsa a handicap. Le cose che per gli altri erano semplici, ordinarie, perfino banali, per me sono sempre state spaventosamente complesse. Gli esseri umani non erano mai fonte di gioia. Erano sempre fonte di stress, di angoscia e di paura.
    Arriva il giorno che ne hai le scatole piene di questa lenta agonia. Arriva il giorno che ne hai le scatole piene di trascinarti stancamente fino alla vecchiaia. Il conto alla rovescia è già iniziato.

  8. 11528
    E -

    Farsi in quattro per chi? Per cosa? Crepiamo istante dopo istante senza una briciola di soddisfazione. Paghiamo tutto il doppio, il triplo e poi veniamo rapinati. Scontiamo la pena di un reato altrui: una sco.... mal gestita o un gondone bucato.

  9. 11529
    wolverine -

    Un padre debole, incapace del proprio ruolo, oltre che assente.Una madre debole e depressa…una famiglia difficile in cui io primogenito, mio malgrado, avevo il ruolo di leader per le mie due sorelle minori, nonostante fossi a mia volta un bambino, nonostante gli abusi subiti a 6 anni da un parente e da me sepolti chissà dove ma che ancora oggi fanno male, nonostante le mazzate subite quand’ero a mia volta gracile e occhialuto (so di cosa parli Luca) e una vita che si è rivelata una waterloo su tutti i fronti.Ho 42 anni, sembro più giovane della mia età, ma dentro sono morto tanto tempo fa.Non avrò mai una famiglia mia, e soprattutto non avrò figli… a differenza di tanti c@glioni che fanno le cose con leggerezza conosco i miei limiti, limiti che sono il frutto del mio vissuto. E comunque già siamo in troppi su questa palla di merd@ rotante.Nonostante tutto non staccherò la spina di mia iniziativa, tanto prima o poi la giostra si fermerà da sola.Saluti

  10. 11530
    luca76 -

    ….Già….il conto alla rovescia è già iniziato….
    @E, “Crepiamo istante dopo istante senza una briciola di soddisfazione”.
    Questa esistenza, personalmente ormai non la vedo nulla più che come una corsa, dove solo quando riuscirò a tagliare quel traguardo balordo avrò finalmente il giusto premio che mi spetta. Le soddisfazioni sono state sempre troppo poche, e ognuna di esse la si è pagata carissima. Per quelli come noi, sempre così incazzati e tristi, a cui viene concesso poco o nulla, ogni singolo momento positivo ha avuto come controparte una vagonata di m…a. Siamo innocenti condannati da una giuria di ladri, assassini e stupratori o cos’altro?…Se la vita non fosse così beffarda, meschina e cinica, varrebbe la pena di viverla quasi…
    Saluti e un abbraccio…

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