Il suicidio
di
beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
14.941 commenti
Pagine: « Prec. 1 … 1.150 1.151 1.152 1.153 1.154 … 1.495 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 1.150 1.151 1.152 1.153 1.154 … 1.495 Succ. »
Lascia un commento
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
▸ Mostra regolamento
I commenti vengono pubblicati alle ore 10, 14, 18 e 22.
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).
Leggi l'informativa sulla privacy. Usa toni moderati e non inserire testi offensivi, futili, di propaganda (religiosa, politica ...) o eccessivamente ripetitivi nel contenuto. Non riportare articoli presi da altri siti e testi di canzoni o poesie. Usa un solo nome e non andare "Fuori Tema", per temi non specifici utilizza la Chat.
Puoi inserire fino a 2 commenti "in attesa di pubblicazione" per lettera.
La modifica di un commento è possibile solo prima della pubblicazione e solo dallo stesso browser (da qualsiasi browser e dispositivo se hai fatto il Login).
Scusate era delirio puro personale,non intendevo essere offensivo,mi spiace se ci sono riuscito.Camus,Jack London,Kerouac,Conrad che ne pensate? Ciao Silvia
E’una situazione tragica,però è strano pur volendo farla finita credo che ci verrebbe una grande paura come magari nuotare in un fiume di coccodrilli,voglio informarmi.L’adrenalina è un forte aiuto credo,vi posso giurare che affrontare certe paure rende più forti,volare nell’azzurro,rafting,se si vuole davvero morire si può affrontare qualsiasi conto.E’penoso lamentarsi della vita (parlo per me solamente)Gli sport combattivi e le esperienze come il rafting.Provate la boxe la Thai Boxe ecc…Ci sarà qualcosa che ci fa sentire vivi.Quì bisogna cercare un punto che ci riunisca,per combattere quanto si può queste sensazioni di apatia (x chi ha la fortuna di uscire dalla depressione.)Vi immaginate di camminare in una foresta di orsi.Non ci spegnamo penosamente così,ovviamente forse per voi questo non vale,ma secondo me ognuno ha una molla come questa…Spesso si esce dalla depressione,ma si reste imbambolati,timidi,dimessi,intimoriti a rientrare nel mondo dei normali,ci vuole una scossa.Ciao a tutti(scusate se ho urtato la sensibilità di qualcuno.”Affronta quello che ti spaventa.”Tanto morire si deve morire tutti
Ke pazi…questo mondo è pazo…………arrivederci in un posto migliore di questo.
Ci sono dei momenti in cui un essere umano abbraccia con un solo sguardo la sua intera esistenza. E la visione del Male è così soverchiante da spingerlo quasi inesorabilmente al suicidio. In tutto questo non c’è niente di patologico; al contrario … E’ proprio in quei momenti di disperazione che siamo particolarmente lucidi. Passiamo in rassegna la nostra infanzia, la nostra fanciullezza, la nostra adolescenza e ci rendiamo conto che tutto era già scritto, perché tutto ha avuto origine in quei giorni lontani.
@conto alla rovescia. Che cosa è successo in quegli anni lontani?
penso che il dolore, quello vero, lo abbiano provato in pochi; io pensavo di essere una persona forte, molto forte, una figlia a 18 anni , un marito che a volte alza le mani e lascia i segni non solo nel fisico, ma soprattutto nell’anima, quell’anima che adesso è stanca dopo 16 anni di niente, niente è quello che ho raggiunto fino ad adesso. L’unica cosa positiva è il mio sole di 15 anni, che ha una forza d’animo che le invidio, quella forza che ho dovuto avere io fino ad adesso…….. già, perché mi stà abbandonando, mi scappa dalle mani e soprattutto dall’anima, quella forza che mi diceva forza, vai avanti, non ti preoccupare che prima o poi tutto si aggiusta……… ma cosa? ma quando? non sono più in grado di sopportare dolore, ho fatto il pieno e adesso il vaso è pieno; pieno di rancore, delusione e dolore che non si affievoliscono ma anzi, ogni giorno diventano più forti e presenti. Il sogno di un domani sereno senza bisogno di lottare per cinque minuti di tranquillità e soprattutto di amore sono come un’oasi in mezzo al deserto! penso che addormentandomi per sempre riuscirei a trovare quella pace interiore e quell’amore eterno che tanto sogno!
@ Antino:
E’ successo che io, all’età di 10 anni, avevo già una percezione chiarissima della mia diversità. Mi sentivo già un emarginato e un disadattato. I bambini troppo precoci sono notoriamente dei soggetti a rischio. La mia analista mi disse che dovevo considerarmi un miracolato, perché la maggior parte dei ragazzi, avendo avuto una madre come la mia, sarebbe scivolata rapidamente nella psicosi.
devi amare la tua vita credere in te io ho fatto questa cavolata e sono stato in coma la vita e una sola e un dono e ti dico che nel momento che stavo male mi ero pentito e stavo rischiando commettere queste cavolate non e sfuggire e quindi una vita facile io non scrivo il nome e io mio cognome ma vi dico che avevo ingerito dell acido mi si era bloccato il respiro un incubo ho sofferto tanto mi ha lasciato delle brutte cicatrici interne quelle non guariranno mai fidati per questo non fare cavolate come ho gia detto e ripeto sono stato in coma ed e brutto ama la vita andra tutto x il meglio adesso lavoro in un circo sono un bravo contorsionista
David,
riguardo alla tua domanda al momento mi viene in mente questa frase “il valore di una persona sta’ nella personalità di chi la pronuncia”. E’ di Jozef Konrad. Lui aveva maturato una visione del mondo abbastanza pessimista, anche se a volte sembra voglia non ammetterlo fino in fondo. Pensava che la società è corruttrice, ma necessaria. Che la solitudine è distruttiva, ma inevitabile. Vuole dimostrare come gli interessi materiali corrompano le relazioni umane e come tentando di sfuggire da essi, anche con la solitudine, ci s’avvii all’autodistruzione. Ogni alternativa… non andrà. Era un pessimista o la sua vita l’aveva portato a maturare tale pessimismo. Ma ha scritto cose profonde…. e forse possono fare riflettere tutti, anche le persone che sono “troppo” ottimiste da parer onnipotenti.
Il momento della verità arriva quando l’uomo si trova davanti ad una situazione morale in cui il codice di comportamento al quale si è affidato sino a quel momento perde valore, e non è più applicabile. In quel momento l’uomo o trae forza dalla valutazione delle proprie qualità, ed anche dalla solitudine, o si dirige verso il naufragio. Questo pensiero credo dica molto.
—
Sull’adrenalina, in parte sono d’accordo. Si, può essere d’aiuto. E per assurdo, quanto, davvero me l’ha insegnato un cane. Indispensabile come l’ossigeno, in certi momenti è forse l’unica cosa che tiene in vita. Ma poi, sai, i propri demoni non s’affrontano solo ricercando quelle scariche d’adrenalina che, si , fanno sentire più forti e vivi … ma in parte.
Ciao 🙂
Io apprezzo molto di più Nietzsche: “La speranza: in verità è il peggiore dei mali, perchè prolunga le sofferenze”…Trovo questa frase la quintessenza del pessimismo, dove anche l’ultima cosa a cui ci si potrebbe aggrappare, è vista addirittura come il peggiore dei mali.