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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 11371
    marina -

    ciao a tutti voi,@ Piergiorgio voglio dire non mollareee ,la solitudine è una brutta bestia ,ma dipende da noi renderla il meno innocua possibile,(ti capisco molto bene ) un abbraccio!!A tutti gli altri voglio dire che il malessere che si ha dentro di noi ,il vuoto,l’essere soli,il non valere nulla a differenza degli altri,a non essere capiti ,a credere che gli altri sono felici e noi no,insomma ad essere morti dentro ecc…. ebbene voglio dire che da questa situazione si può uscirne .Basta volerlo,dipende tutto da noi ,bisogna incominciare per prima cosa a volere bene a noi stessi e non agli altri ,noi siamo l’artifici della nostra vita e non gli altri.Siamo noi che dobbiamo andare contro corrente anche se le persone intorno ti possono far sentire un’emarginato .Bisogna saper rialzarsi quando si cade nello sprofondo,non siamo sbagliati noi ricordatevi ,siamo soltanto un pò più sensibili degli altri .Il suicidio non serve a nulla e non siamo dei falliti ,la vita è una guerra incominciamo a vincere almeno una battaglia ,poi piano piano il resto viene da solo.FORZA!!!

  2. 11372
    Ele -

    @Marina: un bacino! È bello sentirti così combattiva e positiva. Trasmetti energia. Un abbraccio a tutti, buona serata.

  3. 11373
    amy_sg -

    in tutte queste tue peripezie ci provo lo faccio ecc. coinvolgi persone a te vicine? perchè è terribile per le persone che amano voglio bene ad una persona come te
    non mi tengo una persona cattiva ma nel mio caso ho vissuto addosso la paura di una persona che voleva farla fiita e credimi quanta paura che vivo addosso dopo tanto tempo e poi giro e vedo la persona che minacciava di suicidarsi con un altra vita non capisco spiegami fammi capire
    l’idea del suicidio diventa ossessione io preferisco stare al mondo e al limite rompere le palle agli altri

  4. 11374
    tracy -

    Scusa..ma è propio per il fatto che c’è gente che rompe le palle che tanti vogliono suicidarsi…aiutarsi a vicenda no..?

  5. 11375
    dreamer -

    @LEONARDO
    Sono veramente belle e vere le tue parole. Nessuno capisce nessuno perché tutti siamo diversi. Anche se a volte la disperazione è simile, la percezione è sempre diversa. C’è a chi basta una pacca sulle spalle al momento giusto, e c’è chi non ci crede più. C’è chi esorcizza l’idea del suicidio proprio parlandone. C’è chi grida a tutti il suo desiderio di farla finita proprio affinché qualcuno lo fermi. Si dice che chi predica non lo farà. Ecco, io non credo possa essere un giudizio assoluto. Se spesso è vero che, chi ha deciso fermamente, non ne parla,è vero che coloro che gridano possono essere aiutati,prima di diventare muti, e agire. Perché a furia di urlare ti stanchi e quella pistola, o la rigiri contro il mondo (come metaforicamente fai tu) o la rigiri contro te stesso. Io l’ho rigirata contro il mondo come te, convincendomi che questo non sia il luogo giusto per me. Si intende, è una metafora in questo caso la pistola. E’ l’indifferenza. Ho creato un guscio così spesso da non esser distrutto. Tutto scivola. Chi non mi ama non mi merita. Chi calpesta e disprezza è perché non capisce, non arriva, vive nella mediocrità. Chi si allontana davanti a qualcosa di diverso non ha il coraggio per affrontarlo. La mia condanna è stata quella di esser troppo sensibile, talmente sensibile da far venir noia a tutti, o quasi. Quando oso esser me stessa tutti si allontanano. Perché la vita è fatta di risate, e io le spengo. Perché esistono le responsabilità nei confronti anche di chi non conosciamo. Perché se ti avvicini a un barbone stai solo cercando rogna. Perché se la metro si ferma a causa di un suicidio e tu gridi agli str**i che si lamentano del ritardo facendoli riflettere sei solo una rompi****e. Perché in questo mondo non c’è spazio per qualche minuto di riflessione, ma solo frenesia e allora, un’ora di lavoro in meno sullo stipendio, vale più di una vita che si è spenta. E allora a me questo mondo scivola addosso. Mi scivola addosso tutto. E io attendo il riscatto,il mio riscatto e quello di chi non parla più.

  6. 11376
    Leonardo -

    @dreamer
    Le tue parole mi portano conforto, specialmente in una giornata come oggi. La tua visone del mondo mi lascia esterefatto, poiche è la stessa cosa che penso io, ma letta fà riflettere. Intendo, anche leggendo commenti precedenti, si capisce che qualcosa non và; o sono io che non colgo il filo? Se le altre persone riescono così bene ad adattarsi e prosperare in ambienti dove noi,io, soffriamo, perchè non riusciamo ad adattarci? che sia solo la sensibilità, l’aspetto o la propria condizione? Un sacco di domande, a molte delle quali è bene non trovare risposta.Al momento,per mentalità o stupidità, mi trovo spesso a rimuginare su quanto tutto sarebbe più facile se fossi più attraente, avendo quel pizzico di sicurezza che ti dà e facilitando enormemente le realzioni con l’altro sesso e non solo. Guardandomi in giro con occhio critico mi vien voglia di urlare al mondo la sua ottusità, poichè vi sono immerso anche io. Scrivo belle parole, mi spaccio per questo e per quello, ma poi spesso mi trovo a compiere azioni delle quali spesso ne sono vittima, e lo sono ancora di più quando poi vi penso. Non una parola gentile, non un apprezzamento sincero o un abbraccio affetuoso ho mai ricevuto nel svolgere riflessioni e filippiche al mio status, quando uscivo di casa e mi mettevo a guardare la luna in un luogo appartato,al freddo, anche sotto la pioggia. Poichè io questi momenti non li ho mai condivisi. Nessuno vorrebbe passare un momento di tristezza con mè, ad attendere che la coltre di depressione che mi offusca la vista passi. Ancor più mi fà infuriare l’idea di avermi sempre mentito, dicendomi che davo ma non ricevevo, mentre in realtà mantenevo una mentalità ignava, dedita a niente se non alla mediocrità. Se fossi stato più attraente, più deciso o semplicemente più brillante, attento o coraggioso, avrei avuto qualcuno con cui condividere i momenti di tristezza, e non solo quelli di felicità. Qualcuno a cui chiedere dove volesse andare, e partire in una calda notte estiva per luogo vicini o lontani, come ho sempre sognato di fare con la ragazza di turno, che spesso neanche ovviamente mi considera. Ma se fossi più bello, non sarebbe stato difficile trovare una fittizia anima gemella, anche molte ma false, solo per darmi il coraggio di cercare. Poichè nessuno tenta di trovare l’acqua nel deserto, o il calore sotto ad un sole celato da fredde nuvole invernali. E neanche io lo farei mai. Se fossi estraneo al mio corpo e mi guardassi vagare per strada, penserei come gli altri, criticandomi, senza conoscere la mia stessa storia. Poichè non mi è difficile trovare la poesia in un bel viso d’angelo, ma dietro un brutto sfregio? e se è difficile, complicato, impossibile per mè, che passo ore di “ozium” a prensare a queste cose, come posso pretenderlo dagli altri che non hanno bisogno di riflettere su quelle cose che per loro sono quasi normali,ma che a mè richiedono tanta fatica?

  7. 11377
    R -

    cit. D’altra parte e soprattutto, il suicidio è irrazionale perché, rinunciando alla vita a causa del disgusto che essa mi provoca, io mostro di avere un concetto errato dello scopo della mia vita, supponendo che serva al mio piacere, mentre essa ha per scopo, da un lato, il mio perfezionamento personale e dall’altro la cooperazione all’opera generale che si compie nel mondo.
    Ed è per questo che il suicidio è immorale. All’uomo che si uccide, la vita era stata data con la possibilità di vivere fino alla sua morte naturale, a condizione di essere utile all’opera generale della vita e lui, dopo aver goduto della vita, finché gli è parsa gradevole, ha rinunciato a metterla al servizio dell’utilità generale, appena gli è divenuta spiacevole; mentre verosimilmente egli cominciava a divenire utile nel preciso istante in cui la sua vita si incupiva, perché ogni lavoro comincia con travaglio.
    ..
    Detto ciò,se non riuscite nel far bene a voi potete sempre porger la vostra vita al bene degli altri, se non riuscite a farvelo bastare il problema non è nella vita né negli altri e soprattutto non è sensibilità, ma egoismo puro e semplice: “Se non posso avere ciò che io ho deciso essere giusto per me non voglio niente allora”. Diversa ovviamente la questione in casi di scompensi chimici nell’organismo. Non fatevi intrappolare da chi vi vuole male e non abbiate paura di soffrire per conoscere chi vi vorrà bene.

  8. 11378
    ? -

    A rieccoli i predicatori ……

  9. 11379
    realtàdeifattipassante -

    il suicidio è una liberazione solo che bisogna avere i coglion ben sviluppati per avere la forza di rompere le catene e vincere l’istinto di sopravvivenza. come gli antichi stoici!

    Libertà va cercando…ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta

  10. 11380
    silvia -

    La citazione è di Tolstoj, ma … R, secondo me sarebbe stato meglio se avessi usato parole tue per esprimere un pensiero che sia più TUO.

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