Il suicidio
di
beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
14.941 commenti
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@chicca,
se non ci pensi tu a te stessa chi ci pensa? Comincia a lavorare per le tue cose, vedrai che starai meglio. Ciao
rispondo all’ultimo messaggio di Chicca: ma se questa (la tua, la mia quella di milioni di persone che come me, come te, pensano di non averla) che cosa è allora? Come la chiameresti come la definiresti? E’ vita tutto quello che ci circonda e che possiamo vedere, di cui possiamo gioire o soffrire, anche se siamo soli anche se non ci siamo realizzati come uomini o come donne.
Ciao Chicca, ho letto il commento che hai lasciato, è lo trovo molto profondo. Pensi davvero di non avere più un’identità? Non avresti potuto scrivere niente del genere se tu non l’avessi. Hai scelto di amare il prossimo, e quando fai una scelta del genere, occupandoti solo degli altri e non di te stessa, puoi perdere di vista il senso di ciò che sei e non accorgerti di quanto vali, di quanto tu possa essere importante, per te, prima che per gli altri. Nel mondo di oggi, dove la gente è troppo impegnata a pensare sempre e comunque in primis a loro, dove gli altri vengono dopo, tu ti contraddistingui per essere l’opposto. E’ questa la tua identità, quella che ti rende diversa dalla stragrande maggioranza delle persone. Non smettere mai di darti quelle mille e uno possibilità, di goderti l’attimo…ma dagli il modo di arricchirti, di ripagarti delle sofferenze che hai patito. “Casa è dove si trova il cuore”, non c’è necessariamente bisogno di mettere radici da qualche parte. Se sei rimasta in piedi nonostante tutto, qualcosa vorrà dire…E’ vero, quando stai profondamente male dentro, la gente non riesce a vederlo e a capirlo, nemmeno quando glielo dici come ho provato a fare io, e spesso sono solo buoni a giudicare, a fare tante chiacchiere o, peggio ancora, ti mostrano indifferenza….Scrivi che sei circondata da gente che ti ama per quello che fai, perchè non vuoi crearti legami veri per darti modo di guardare la vita in modo diverso? Bisogna cogliere ogni possibilità per darsi modo di trovare quella serenità che tutti noi cerchiamo, che agoniamo, non perdere l’occasione di farlo, credici. Combatti per te stessa, non preoccuparti delle battaglie perse, perchè a volte, ci sono sconfitte che valgono più di cento vittorie….Datti il valore che meriti, altro non posso dirti, se non di continuare a lasciare una traccia di te su questo blog, perchè qui puoi trovare anche gente che ti capisce e non ti giudica…Un forte abbraccio Chicca.
In certi casi basta pensare, poichè tutti pensano alla via più facile, e chi lo nega mente. Se riflettete il suicidio è tutto, fuorchè una soluzione. Una volta che ci sarai riuscita, chi ti dice che dall’altra parte ci sia qualcosa di migliore, o che il giorno dopo tutto si sarebbe risolto? Non abbiamo risposte, e l’unico modo per scoprirle è vivere, soffrendo chi più chi meno. L’unica differenza è che a chi le cose costano, sono più forti nell’ottenerle; sennò perchè mi alzerei ogni giorno dal letto?
Chicca cerca di volerti bene,ma soffri di ptsd? Io sono affranto sono solo come un cane,vorrei avere una vita normale,magari anche bella per qualche anno.Taricone si è buttato giù e aveva tutto dalla vita,domandiamoci questo,guardate che ci sono sensazioni di avere in testa una pentola bollente,o la testa piena di insetti per tutta la giornata,un mese,un anno senza un minuto di pace,ve lo posso garantire,io ho tentato di uccidermi di fronte a sensazioni tremende,un tentativo (spiegabile o inspiegabile),il suicidio non fa parte di aforismi o frasi sfasate alla kurt kobain,quella è pura noia e sputare sulla vita.Il suicidio è arrivare a dei livelli disumani,perchè non la smettiamo perchè chiunque parla potrebbe arrivare in poco a stare 500 volte peggio di adesso e,che ne sapete,continuate con frasi melense o come quelle di Losty,la vita è bellissima.Tutto questo che non si possono fare i soliti giudizi fatti con lo stampino,tutti uguali.
Non ho mai avuto il coraggio di leggerla,questa discussione. Forse perché la ferita di quel tentativo,quella volta,è indelebile. Una lettera scarlatta,un marchio a fuoco, il mio nome fra gli archivi dell’ospedale, un segreto da nascindere. Il dolore visto negli occhi dei miei genitori,di mio fratello…i loro sensi di colpa chiari,trasparenti…quando poi,in fondo,non era colpa loro. Non esistono colpe davanti aa questo gesto. Esiste solo il mal di vivere. Sono passati cinque anni da allora….
E io mi sono imposta di non rifarlo. Non esisterebbe il modo per dimostrare a chi mi ama,che sono esenti da colpe.
Non mi sento adatta a questa vita,ho mille sogni ma non ho la stoffa per inseguirli,per realizzarli. Non so stare in mezzo alle persone. Guardo la vita da dietro un vetro,colma di impegni che riescano a riempirmi le giornate,con un compagno che amo,se ancora so amare. Dentro di me ancora un vuoto incolmabile,accantonato,latente,ma sempre presente.
L’impotenza che mi porto addosso,il male che vedo intorno senza poterlo combattere,l’ingiustizia,tutto mi entra dentro violentemente e io non sono in grado di sopportarlo. Sono un puntino,insignificante,che ha preferuto annichilire emozioni e sensazioni non riuscendo piu a sopportarne il peso. Perdente.
Una volta ho pensato di suicidarmi lentamente, ci sono tanti modi, anche il sesso a rischio, poi, ci ho ripensato, sono solo periodi di smarrimento che si attraversano, fa parte della vita, cosa sarebbe servito sparire così ? Equivale fuggire, nascondersi, io i problemi li risolvo, a volte è meglio una litigata fatta bene, anche fare a pugni, dire la propria, perchè dalla morte non si torna indietro, poi le cose si sistemano, purtroppo, un amore finito, un licenziamento, un sogno sfumato…sono tutti elementi validi per suicidarsi, ma fa tutto parte della vita, alti e bassi di sempre, e poi che succederebbe ? Un articolo sui media, un funerale, persone che piangono, e io ? Avrei risolto qualcosa ?
@jack e per tanti altri che analizzano i tentativi di suicidio o la voglia di farla finita come se fosse qualcosa di razionale. Non è sempre così. A volte può esserlo, un pensiero che diventa progetto, al di là se poi lo concretizzi . Ma altre volte senti dentro un male di vivere, una pesantezza, un dolore pressante, come decritto da flo per esempio, una sensazione di inadeguatezza, di essere incompreso, di essere fuori posto, sbagliata. Queste sensazioni si trasformano improvvisamente, o piano piano, in disperazione. Un peso vero, fisico, materiale, e in quel momento non riesci a pensare che potresti fare a pugni per scaricarti. In quel momento vuoi solo non sentire più nulla, anche per sempre. Almeno questa è la mia esperienza, la mia “molla” che ha scritto anche il mio nome negli archivi di un ospedale sotto la dicitura tentato suicidio. Io non penso alla morte ogni giorno, ma so anche che ad una improvvisa ed incontrollata fiammata di disperazione, questa soluzione mi si ripresenta sfacciata e invitante. Sto lavorando affinchè non sia l’unica. E magari un giorno riuscirò anche a lavorare su come contenere la disperazione, ma ora sarebbe un traguardo troppo lontano e quindi un’asticella troppo alta da saltare. La tengo bassa, è meglio.. Una buona giornata a tutti. Facciamoci forza e stiamo vicini.
@Ele , io per il momento non ho fatto tentativi, e spero di non arrivare a farne. Posso solo tentare di capire cosa spinga una persona a tanto, ma come hai detto tu la cosa non è razzionalemte possibile. L’unica cosa da fare e rifletterci, molto ed a lungo, ripensarci non solo dal proprio punto di vista ma anche in un modo più oggetivo. Poi se proprio vedi che non hai nulla da perdere, fai quelle cose che non hai mai avuto il coraggio di fare per paura di perdere qualcosa. Fregatene del giudizio altrui, vai dove vuoi, fai quello che vuoi ed esprimi tutte le opinioni che vuoi. Io spesso passo giorni nei quali ho a malapena la forza psicologica di alzarmi dalla sedia, ma scherzo e rido comunque perchè uno dei tanti modi per andare avanti e pensare che non puoi far pesare le tue colpe sugli altri, e non è giusto che li rattristi coi tuoi problemi. Chi si nasconde ogni giorno dietro ad un sorriso penso mi capisca.
esatto….non è detto che sia un pensiero costante…ma c’e la consapevolezza del considerarla la via d’uscita alla disperazione …quando la razionalità non ha più alcun raggio d’azione