Il suicidio
di
beppino
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Ciao Buck auguri a te.adesso ascolto un pò di Ramones.auguri a tutti
Ho amato la vita,
in tutte le sue forme, colori, sensazioni; questa vita che ci rende schiavi con un’illusione mascherata da felicità, allorquando se guardi l’anima stessa dell’esistenza, altro non è che un imperturbabile lento e indecoroso cammino verso la decadenza … Siamo persone, un insieme fantastico di carne e sangue, condito talvolta da un’anima che nasce per soffrire, amare, gioire di quel poco che riesce, nel corso dell’intera sussistenza a lei concessa, senza comprendere quel lento degrado, continuo, che ci porta a lasciare questo squallido, triste mondo … Io non sono depresso, sono realista. La vita non è una scelta, la morte lo potrebbe diventare, se arriva in modo cosciente, come, appunto, scelta di vita. Si perché se per vivere ci vuole coraggio, per morire consapevole, scegliendo di andarsene, lo è ancora di più. Nessuno ha colpa, non sono un disadattato, ho un lavoro, degli amici, due bellissimi figli, che adoro, anche se li vedo veramente poco.
Ma… Sono oltremodo obbiettivo, pragmatico, disilluso. Questa vita, questo mondo, non fanno per me, non mi ci trovo ad essere arrogante, arrivista, egoista. Ho sempre aiutato gli altri, a costo del mio, senza mai pensare a un possibile ritorno, solo per la gioia di essere stato utile in qualche modo, solo per vedere un sorriso sul viso della persona che avevo davanti. Ogni giorno che passa prende forma il mio suicidio, la mia scelta di dire basta, il porre fine a questa esistenza che di magico non ha più nulla. Nessuna esclusione, alcuna eccezione. Normalità mascherata da pseudo – felicità. Comincio a vivere i miei giorni con una nuova coscienza, senza più l’ignoto, la paura che prima o poi, come per tutti, arriverà la parola fine; tutto l’opposto, ora so che tra un po’ arriverà la morte, ma non per mano del “destino” travestito da chissà quale evento, ma per mano mia, mia deve essere la decisione, mia è la vita, mie ne sono le conseguenze. È strano che in una società moderna, democratica, come vuol apparire, non si capisca il motivo per cui alcune persone decidano di dire basta, che per loro è ora di andarsene. Pseudo psichiatri, psicologi, medici e giostrai, provano a spiegare tali scelte etichettandole sotto la voce depressione, asocialità, male di vivere…
Per me non è un male di vivere, depressione, ecc. ecc., anzi è vero l’opposto. È una scelta di vita, calcolata, assaporata, ricercata, e devo dire per adesso sognata. Sono felice di questa scelta, si sta delineando quello che avevo capito da tempo, non ho più nulla da scoprire di importante nella vita, più nulla da provare, altro per cui dovermi sacrificare. Essere un padre separato, single, al giorno d’oggi è devastante, anche con le migliori intenzioni non si può più vivere serenamente, con la gioia nel cuore. Me ne vado, inchino la testa e vi saluto, senza rimpianti, senza rancori…
ciao a tutti…
Marco
@Buck…sono in parte d’accordo con te..anche io penso che a questa età l’indipendenza economica è fondamentale e che bisognerebbe averla….mi permetto di precisare quale sia il prezzo da pagare sulle nostre vite per avere quell’indipendenza…mi è piaciuta la tua frase finale…disperatevi ma non arrendetevi mai…è ciò che vorrei fare anche io ma purtroppo una persona ..almeno x me..può rialzarsi una due tre quattro cinque volte..dopo un po’diventa dura…a proposito di lavoro..mi hanno chiamato per un colloquio da fare il 26 per lavorare qualche giorno ora per le feste e “poi vediamo” ..cosi mi ha detto questa qui con cui avevo parlato..apparte il fatto che mi hanno detto che è un posto dove non pagano sempre..hanno problemi economici..quindi se non mi pagano nemmeno ci penso a tornarci..la cosa che mi fa paura è che ho paura: come vi ho già detto ho avuto una brutta esperienza sul lavoro negli ultimi due anni ..sempre nello stesso ambito e credo che dentro di me ho paura che mi riaccadano le stesse cose….non essere rispettato..essere trattato male…lo so che molti di voi penseranno che ingigantisco tutto e probabilmente è vero..ma io la vivo cosi: che devo farci? l’ultima esperienza che ho avuto stavo andando fuori di cervello…piangevo non dormivo..non voglio rivivere quei giorni…devo solo cercare di stare più sereno e spero diventi una cosa positiva…probabilmente sono le feste di natale più brutte che ho passato in vita mia..potrei uscire potrei andare con delle persone ma non mi va..non me la sento…mi sono stancato di fingere…di essere una persona in giro e un’altra a casa…sto a casa mia cosi non fingo con nessuno..spero cmq e vedo che si sta rivelando cosi..che questo forum diventi uno scambio di opinioni e quanto possibile di consigli sui nostri problemi…..io ho una visione un po’utopistica della vita..della serie devono andare avanti i giusti, gli onesti, le brave persone so benissimo che non è cosi ..mi spiace però che uno si comporta bene ..da tutto ..da il sangue e non viene mai ripagato..so probabilmente di essere ripetitivo e banale ma è quello che sento…cmq un saluto a tutto…che in questi giorni possiate avere la tranquillità che io no non ho..
@mondokarma….come ti capisco quando dici che hai sempre aiutato gli altri solo con la gioia di essere stato utile…l’ho provato tante volte..spero ti rifarai sentire..
david: non sono attaccabrighe. lo dici tu. se non mi rispondi più non mi fai alcun dispetto. vuoi avere l’ultima parola.
ken 80: secondo me sei ancora abbastanza giovane per lavorare. io sono più grande di te, la salute non c’è più e ho difficoltà per il lavoro. secondo e sei ancora in tempo per prendere in mano la tua vita e decidere cosa fare nel fturo. cioè del resto della tua vita. ad esempio potresti frequentare dei corsi riqualificarti, cioè intraprendere una strada in qualche modo.
per settimi vincenzo: ho capito qual è la tua difficoltà, semplicemente non hai mai preso in mano la tua vita, hai semplicemente lavorato per avere i soldi per vivere ma non hai mai guardato dentro te stesso e capire cosa vuoi dalla vita. forse è per questo che non hai trovato l’anima gemella. può capitare a tutti di avere problemi con l’alcool e di lasciarsi andare e di scialacquare tutto in poco tempo. questo non significa che ci si deve togliere la vita. non ti dico la facile frase “tirati su” perchè sarebbe ipocrita e riduttiva. ti dico solo di riprenderti magari reinventandoti, potresti provare con un’altra attività, come dicevo anche a ken80, bisogna guardare dentro se stessi e capire cosa si vuole da se stessi e dagli altri e dalla vita. non sempre è possibile avere ciò che si vuole.
io mi trovo in una situazione identica alla tua, so di essere fallita ma non ho il coraggio di togliermi la vita. vivo per inerzia. mi sono rassegnata al fatto di essere una nullità e vivo giorno per giorno. ho guardato dentro me stessa e non ho intenzione di ricostruirmi e reinventarmi anche se ho dato a te questo consiglio. ho difficoltà a sostenere il ruolo di me stessa in ogni situazione in cui mi trovo perchè dentro sono disastrata, non sto bene. vorrei vivere in una stanza chiusa, lavorare da casa e non avere a che fare con nessuno. anch’io ho il lavoro precario.
smettila di essere isterica Dorotea almeno oggi
david: ti restituisco l’offesa sei tu isterico e non io. lasciami in pace … almeno oggi
Ciao a tutti, manco da un pò dal forum e oggi ho ritrovato amici vecchi e nuovi leggendovi.
Ha ragione Buck, solitudine e mancanza di lavoro sono i fili conduttori degli ultimi post, mi permetto di aggiungere anche le delusioni rispetto alle aspettative che abbiamo coltivato per anni. Ultimamente più che mai penso a quanto poco mi resta tra le mani dopo anni e anni di progetti, desideri, prospettive.. Da bambina e poi da ragazzina, sembravo chissà quale prodigio, bravissima a scuola, poi al liceo e una scheggia all’università. Lo stesso giorno della laurea la prima offerta di lavoro, poi un lavoro ancora migliore, la “carriera”, e tutte le scelte sbagliate invece nel campo degli affetti, le paure e le insicurezze che crescono a dismisura. I rapporti con gli altri sempre più instabili, il mio senso di inadeguatezza che prende il sopravvento, la disperazione, il tentativo di suicidio. Riesco a tenere il lavoro (grazie al cielo), ma lo vivo con ansia, cerco di dare il meglio e vedo un sacco di menefreghismo intorno. Ma a me resta solo questo dei miei programmi di gioventù, sono riuscita solo in questo. Tutto il resto, un fallimento. Quasi 40 anni, senza una mia famiglia, tardi ormai per fare tutto. Le feste non aiutano, ma vado avanti. Davvero rammaricata e addolorata per quello che potevo diventare, ma non ci sono riuscita. Ero soltanto un falso prodigio.. Ma mi sarebbe bastato (eccome!!) essere una persona meno studiosa e avere piuttosto quello che tutti hanno. Invece sono meno di niente. Un abbraccio a tutti voi, Ele.
Smetti di fare la civettona Dorotea
david non mi abbasso al tuo livello questa volta non ti restituisco l’offesa ma ti dico solo di lasciarmi in pace. mi hai offeso e vuoi anche l’ultima parola.