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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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beppino
che fine hai fatto? come va?
mi è successo più volte di pensare a smettere di vivere, e la volta successiva il desiderio era sempre più forte e vero di quello precedente, o almeno così pensavo.il fatto è che così facendo mi son resa conto che ogni volta che pensavo a suicidarmi non ero così seria allora. o meglio, era più una voglia di scomparire, morire per quell’istante ma non di cessare completamente di vivere. non ho problemi particolarmente evidenti, sembra che tutto vada apparentemente bene nella mia vita, il fatto è che ci sono tante piccole cose che contribuiscono a farmi arrivare a questo pensiero del suicidio. ad esempio una litigata pesante con i miei perchè non mi ascoltano, tutto quello che dicono deve esser legge e se no la pensi ugualmente devi stare zitto. il fatto è che non ci sto.io sono una senza peli sulla lingua e devo dire ciò che penso. inoltre hanno anche molte aspettative da me, e poi la scuola, e gli amici che spesso non si rivelano tali e quindi la solitudine, tante piccole cose che si accumulano tutte in un momento e a quel punto scoppio, ma i miei tentativi sono sciocchezze, non ne ho il coraggio di tagliarmi le vene ad esempio..
sono certa che le vostre storie sono molto più importanti della mia, però mi sentivo di raccontarla..
Non credo ci siano storie meno importanti di altre. E’ che alle volte tutte diventa terribile, si è soli, si vede la vita scorrere e ci si sente sbagliati, profondamente sbagliati. Io non so se lo sono davvero, ma è ciò che sento, è tutto quello che ho dentro in questo momento. Non è una questione di vita concreta, aldilà dei dolori fisici e dei problemi materiali (ho fatto volontariato, mi occupo di sociale e qualche situazione difficile l’ho conosciuta) ciò che rimane in tutti i casi è la percezione di una sconfitta. Ti senti escluso, solo, senti che gran parte delle tue scelte, fatte in buonafede o perchè incapace di affrontare in quei momenti le cose in modo diverso ti hanno portato ad esserlo. allora o finisci con l’odiare il mondo intero oppure pensi e finisci col credere che sei tu che non troverai mai un tuo spazio, che mai ti riconoscerai nello sguardo di qualche altra persona, che è in te, nel tuo modo di vivere che qualcosa non è andata nel modo migliore.
Salve a tutti
io sono contenta di vivere, e vorrei che tutti lo fossero.
A quelli che tentano il suicidio non posso fare altro che chiedere se pensano alle conseguenze sulle altre persone. Mi è capitato di vedere un ragazzo che si gettava da un palazzo, e mi ha cambiato la vita. Mia cugina ha fatto lo stesso, e vedo come è cambiata la vita delle persone che le stavano accanto. Vorrei dire a tutti voi che la vita è bella, bisogna semplicemente darle un senso, e che per quanto la vita stessa si accanisca contro di voi, c’è sempre qualcuno a cui importerà di voi, qualcuno che anche se non ve lo dimostra, vi ama profondamente. Esistono delle persone a cui regalereste l’infelicità se voi lo faceste. Io so che voi avete bisogno di qualcuno che vi ascolti, e io vorrei poterlo fare, vorrei che capiste che ci sono delle ragioni per cui vale la pena di vivere. Se la pagina ve lo permette, vorrei lasciarvi il mio indirizzo e-mail, così mi potete scrivere, e io vi ascolterò, perchè è anche di questo che avete bisogno, e io vorrei fare quanto è in mio potere per farvi vedere la luce in fondo al tunnel: pigola88@yahoo.it Un abbraggio, e fatevi coraggio, perchè le soluzioni ci sono.
Ti capisco Roberto, penso di trovarmi nella stessa situazione.
Ci sono persone che stanno molto “peggio” di me, gente in carrozzina.. eppure dipende da persona a persona, ognuno interiorizza i fatti che gli capitano in modo diverso, ciò che può sembrare banale a te può non esserlo per me e viceversa,
il senso di sconfitta e di inadeguatezza rispetto al mondo che mi circonda è ciò che mi spinge ogni giorno a pensare alla morte come liberazione, soprattutto perchè ho alte aspettative nei confronti della vita e non riesco a soddisfarle.. non mi accontento di un 50% voglio tutto quello che mi aspetto, non accetto i miei fallimenti e i miei errori, non me li perdono, mi logoro a pensarci e a pensare come sarebbero potute essere diverse le cose, vivo nei rimpianti.
A Pigola rispondo che si, penso ogni giorno all’enorme dolore che provocherei con la mia morte, anche perchè per molti sarebbe inaspettata.
in genere sono solare, allegro, son altruista, generoso, ho pecche come tutti ma in complesso sono una persona “buona” che preferisce prendere una sberla che darla.. ma alterno momenti di estrema euforia a sconforti pesanti che soffro da solo.
Non potrei mai perdonarmi il dolore che provocherei con un simile gesto.. eppure ci penso spesso, quando uno raggiunge un certo limite di sopportazione, variabile da persona a persona, dice “basta!” indipendentemente dal fatto che gli dispiaccia della sofferenza altrui, alcuni lo chiamano egoismo, io la vedo in modo diverso.
Ad un certo punto se la soglia del dolore personale supera l’ipotesi del dolore provocato diventa una scelta ovvia… alcuni non ci pensano neanche tanta è la disperazione che li divora.
A me piace la vita, la adoro a tal punto che non riuscire a viverla a pieno è peggio della morte… poi vedremo col tempo.
passo da momenti in cui desidero vivere a momenti in cui gli impulsi di morte sono fortissimi.. mi sto perdendo, o mi sono già perso e non trovo la strada.
In ogni caso penso spesso al male che farei… forse è una delle cose che più mi fa sentire in colpa, eppure tutti hanno un limite.
Pigola tu parli così perchè non ci sei dentro…nessuno puo capire finche non prova quel vuoto dentro di se..Una persona che pensa di suicidarsi e che sta male,lo sai quanto se ne frega delle persone che soffriranno per lui?Una volta morto finisce tutto…E non ti devi più,finalmente preoccuparti di tutto….
per luca17.
ciao luca17 sono il fratello di betty. non preoccuparti non sei nè malato nè un alieno sei semplicemente un ragazzo a quale piacciono altri ragazzi.
Anche io come te abito in un paese in cui la gente è davvero bigotta, purtroppo inizialmente ho dovuto comportarmi di conseguenza. Considera che io ho 21 anni, e alla tua stessa età ho cominciato ad accettare la mia natura. Io ne sono stato sempre consapevole, ma visto il contesto ho cercato di ingannarmi, ma con il tempo ho capito che questa è la realtà ma soprattutto che non è una nostra scelta essere gay. Nel 2004 ho cominciato a confidarmi con almeno i miei 4 amici di infanzia che fortunatamente l’hanno presa bene. Nel tuo caso io direi di aspettare un poco e di accertarti delle tue amicizie, perchè non li conosco, anche io ho alcuni amici omofobici ma lo dirò anche a loro, è solo questione di tempo, se mi accettano è bene altrimenti sti cavoli. man mano prendo consapevolezza che è una cosa sciocca soffrire per evitare ad altri di provare un disgusto inesistente. Noi siamo normalissimi, certo ti assicuro che anche a me non piacciono ragazzi gay troppo accentuati, ma non esistono solo quelli. Con il tempo la situazione per me degenerava, avvertivo la mancanza d una persona come me, così ho cominciato ad andare su internet.Inizialmente mi è sembrata una cosa davvero squallida. Nelle chat gay non ci ho trovato nessuno, son tutti erotomani. Poi ho visitato un sito della mia regione gaymolise (ho cominciato un anno fa). qui c’erano diversi annunci, man mano ho conosciuto qualche persona, ovviamente ho dovuto aspettare un bel po di tempo, fino a che ho conosciuto un ragazzo davvero stupendo, ora sono felicemente fidanzato da un mesetto. Ti assicuro che poi cambi idea, è solo questione di tempo, ora devi ancora metabolizzare ed eliminare tutti quei fattori di repressione che ti hanno coinvolto fino ad ora. Quando conoscerai una persona come te ti accorgerai che non ti interesserà + nulla delle altre persone, diventerà una cosa naturalissima. Ovviamente capisco che l’inizio è disorientante, il mondo gay mi è ancora estraneo, ma con una persona al tuo fianco diventa tutto + facile. Tu pensa che il ragazzo che ho conosciuto e che attualmente è diventato il mio ragazzo si è dichiarato a 24 anni e quando lo ha detto in famiglia hanno reagito malissimo, ma ora tutto è passato. Non essere impaziente mi raccomando la tua non è una tragedia, la maggior parte di noi ci sono passati, ed è difficile conviverci. Non odiare te stesso, ciò che pensi di te è solo il riflesso distorto della chusura mentale della gente che ti sta intorno, è una visione che con il tempo smaltirai, vivi sereno, senza pensare al suicidio tanto un giorno moriremo tutti quanti, quindi cerca di goderti la vita che hai. Io sono appena uscito da un tunnel di disperazione e sto cominciando a vedere le cose in mniera diversa.se ora non trovi nulla non preoccuparti.Hai ancora tutta la vita per conoscere, l’università ti cambia la vita
Ciao Marco, ancora una volta uso questo mezzo per comunicare con te anche se tu mi hai dato il tuo indirizzo di posta elettronica. Oggi piove e sarà per questo o perchè vedo che mia madre e mio fratello sono tristi che oggi è una giornata no.
Vedi ognuno di noi ha la propria croce da portare, anche io ho la mia che forse non dico sia più pesante di quella di mia madre (che comunque è ammalata ) o di mio fratello (che ha anche lui le sue beghe a parte il fatto che lui ha subito la morte di mio padre più di me avendo con lui un rapporto migliore), ma anche io ho le mie paure ed è forse questo che mio padre non è riuscito a capire.
Vedi da quando ho commesso un grave errore lasciando il mio primo lavoro tre anni fa, dove guadagnavo abbastanza bene (per quello che offre la mia città) ed avevo un regolare contratto, sono ormai tre anni che saltello da un lavoretto ad un’altro senza un contratto, part time e con il pericolo che da un momento all’altro mi posso ritrovare di nuovo disoccupata in una città come Napoli che non ti offre niente. Vedi queste cose ho provato tante volte a spiegarle a mio padre ma non ha voluto capirle.
Cmunque ti ringrazio ancora per le tue parole buona giornata
ciao michele,
si vede molto ke mi capisci molto e ke probabilmente hai passato tt ciò ke sto passando in qst momento. In tt ciò ke dici mi identifico; ank’io come te l’ho sempre saputo ma tutt’ora a volte cerco di ingannarmi dicendomi ke ciò ke credo è tt falso e ke posso benissimo essere ciò ke voglio. Infatti ho tentato molte volte con ragazze
, ma nn è andata mai bene. Hai usato un ottimo aggettivo per definire quelle chat: squallide.Spero tanto ke quando conoscerò una xsona come me molti d qst problemi ke m sto creando si allevieranno. Ma, come saprai, abitando qui, m risulta molto difficile conoscerne. Tutte le speranze le ho nell’università, quando finalmente lascerò qst luogo e andrò in una grande città. Quindi non m resta altro ke aspettare, anke se sn consapevole ke gli anni sprecati in qst periodo nn me li ritornerà nessuno…grazie x avermi risposto e grazie a te, betty! ciao!
ciao Luca 17,
credo che mio fratello ti sia più d’ aiuto.Spero che andando all’ università tu possa conoscere gente nuova e riuscire ad essere te stesso, a non avere paura di quello che sei. devi conoscerti meglio. Appena hai “bisogno” io sono qui. Sempre se posso aiutarti. ciao