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Il suicidio

di beppino
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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14.941 commenti

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  1. 11221
    dorotea -

    non possiamo paragonare le nostre vite ai lager. sono due cose completamente diverse. io ho fatto sempre i lavori più umili e tutti quelli che mi conoscono mi degradano facendomi capire che sono una nullità. in gioventù desideravo studiare ma dovevo lavorare. certi lavori umilianti degradano la persona dentro gravemente. se questo è il bello della vita faccio a meno di mettere al mondo dei figli. ricordo la mia adolescenza: mio padre mi mandava a fare i lavori più umilianti, ero trattata come un oggetto, non importava se mi rovinavo la salute, dovevo solo lavorare, tutti mi potevano trattare in modo umiliante, ero solo un oggetto. chiacchieravo l’altro giorno con una signora di sessant’anni nella sala d’aspetto del medico: mi ha detto”sto subento una serie di interventii per la schiena …perchè avevo dolori forti non ce la facevo più quindi ho dovuto operare …. tra dolori, punture e medicine non ne posso più.” anche a me succederà questo prima o poi, perchè anch’io sono piena di artrosi a causa del lavoro. questa è la vita: spaccarsi la schiena, poi gli anni passano, poi ti operi cioè ti cuciono i pezzi rotti, poi soffri tanto di dolori e poi muori e la tua vita è servita solo per essere usata dalla società, solo per lavorare e produrre reddito. tutti ti usano: i genitori ti sfruttano economicamente e se ti rovini la salute chi se ne frega, i figli ti sfruttano, dopo che li hai cresciuti poi devi crescere anche i loro figli, sei solo un oggetto … il marito ti usa come una serva che lava e stira, la moglie ti usa solo per essere mantenuta. ci usiamo a vicenda e, quando muori, non gliene frega niente a nessuno.

  2. 11222
    dorotea -

    secondo me non si possono fare questi paragoni, il lager o chi è nella vera disperazione o chi è solo un pò depresso, cosa che può capitare a tutti. secondo me desiderare la morte non è solo indice di vigliaccheria ma a volte si desidera la morte anche per motivi meno validi. io mi alzo la mattina e mi sento uno straccio, per guadagnarmi quattro soldi che mi servono per mangiare devo strisciare ogni giorno, tutti mi deridono. qualcuno ha detto”se per vivere devi strisciare allora alzati e muori”, io desidero la morte ma non avrei il coraggio di buttarmi mi ci vorrebbe qualcosa di indolore. sarebbe più facile addormentarsi e non pensarci più.

  3. 11223
    colam's -

    dorotea, posso solo dire che la tua analisi della vita non è sbagliata, sotto sotto lo penso anche io, ma tiro avanti pensando che tanto è sempre stato così salvo per i soliti privilegiati.

    forse ti manca l’amore ? l’affetto di un figlio ? o quei piccoli piaceri della vita che addolciscono il quotidiano ?

  4. 11224
    dorotea -

    forse non ho spiegato bene cosa volevo dire. voglio dire che ci sono persone che hanno sofferto più di me, che hanno passato momenti terribili peggio di quello che ho passato io. penso che si può desiderare la morte anche per motivi meno gravi ad. esempio il fatto di essere derisi da tutti, il fatto di essere stati privati della propria dignità e del proprio orgoglio. pochi giorni fa è morta una mia collega, a 49 anni di tumore. non se lo meritava, una persona che amava la vita e che ha sofferto molto, ha avuto in famiglia molti lutti importanti che l’hanno fatta soffrire. ha fatto i suoi sacrifici crescendo i figli che ha lasciato giovani. tutti dicono “non lamentiamoci, basta vedere la nostra collega, almeno noi ci siamo …” secondo me non si possono fare questi paragoni perche’ sono due cose completamente distinte. una cosa che mi ha colpito della morte della collega è stato il fatto che percepisco che non gliene frega niente a nessuno. soffrono sicuramente i figli e i parenti stretti ma a nessuno interessa nulla di noi.
    ci sono persone che si suicidano in seguito a una violenza sessuale che non hanno sopportato o in seguito a altri dispiaceri che non hanno appunto sopportato ma secondo me ci si può suicidare anche perchè si è persa la dignità, perchè ci si sente mutilati dentro.

  5. 11225
    dorotea -

    colam’s non saprei rispondere alle tue domande. penso comunque che, quando la vita è fatta solo di umiliazioni e sconfitte allora vale la pena di farla finita e ammiro chi ha il coraggio di farlo.

  6. 11226
    Manu -

    Scusa simone il buontempone…internet rovina la vita?
    Cioè, chi naviga è a rischio suicidio? Spero di aver inteso male, perchè se davvero volevi comunicare ciò, sei proprio fuori tema.
    Ci sono tante di quelle motivazioni dietro ad un suicidio, che nemmeno te le immagini.
    Ed è anche abbastanza semplice pensare che chi si uccide sia un vigliacco.
    Solo perchè ha paura di affrontare la vita?
    Ma voi che ne sapete? Soprattutto che ne sapete di come un suicida abbia affrontato precedentemente la sua esistenza?!?
    Non puoi capire quanto sia duro un muro di cemento finchè non ci sbatti la testa.
    Il giudizio di chi si erge a Maestro di Vita non lo capisco.

  7. 11227
    protestante21 -

    io non cito nessuno, ma:
    se hai un lavoro (anche umile), se hai una famiglia (se hai un marito o moglie e figli) non sei proprio niente. Se al tuo compagno non interessa niente di te, vuol dire che hai fatto una scelta sbagliat, perché hai avuto possibilità di scegliere, non sei “nato sposato”.
    Se ti senti costretto, è perché hai scelto di non controllarti, di non pensare a quali istinti stavi soddisfacendo…
    prova apensare se invece non hai scelta, non hai quelle cose che hai elencato…

  8. 11228
    david -

    Vabè ma Simone il buont.è un bauscia è uno che ci prende per i fondelli…poveri noi siamo assaliti anche sul nostro Blog,io per esempio ricordo i paninari,’85-’88 circa,erano persone davvero vomitevoli.Leggendo di questo Simone ho ripercorso parte dei tempi.Sì Dorotea purtroppo è così,chi è gentile e sensibile viene considerato debole,servile…Una persona che non è cinica,indifferente ed aggressiva e furba ha meno possibilità di vivere e di raggiungere i suoi sogni.Però in questi giorni all’ospedale dove è ricoverata mia madre ho visto molte brave persone pronte ad essere amichevoli e solidali.Per quanto il discorso dello strisciare un certo Emiliano Zapata…”E’meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”,disse questo.

  9. 11229
    geko -

    Conosco più aspiranti suicidi che suicidi reali. Il suicidio è l’unica cosa al mondo di cui chi ne parla non lo fa.

  10. 11230
    dorotea -

    protestante21, se ti riferisci a me non ho bene compreso quello che dici ma non accetto frasi del tipo: se hai una vita insoddisfacente è perchè te la sei cercata! perchè non è così.

    geko: tu dici che siamo vigliacchi perchè siamo aspiranti suicidi ma non lo facciamo e veniamo qui a piangere e lamentarci.

    a tutti dico che vengo sul forum a scrivere solo per uno sfogo, anche se non ho intenzione reale di suicidarmi. non è che rompo le scatole con le mie idee suicide senza però farlo ma semplicemente per sfogare la mia rabbia e per condividere con qualcuno le mie sensazioni e i miei sentimenti.
    ora qualcuno può dire: allora vai in un altro forum.io rispondo: io vado sul forum che mi pare e piace.

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