Il suicidio
di
beppino
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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Me ne vado perchè basta un moralista, basta un predicatore, basta uno di quelli che ti contano le gambe per decidere se puoi parlare a deviare, ma veramente, il discorso. Mi spiace per chi resta. I moralisti sono sempre uno in più. Uno di troppo.
Il mio è stato un gesto d’affetto, un semplice gesto d’affetto rivolto ad una persona che difficilmente rivedrò mai più in vita mia. Una lettera apposta? Questa andava benissimo!
Si muore un pò per poter vivere! Non la conosci la canzonzina, giudice Tino?
Forse per questo ho scritto qui.
E’ morta una parte di me, una parte di lui. Me e lui, lui e me.
Tu non c’entri un tubo razza di censore che mette le mutande alle statue ed il bavaglio ai sentimenti.
Tutti hanno capito, qui dentro. Tutti. E quelli che non hanno capito non hanno, comunque, giudicato.
Nessuno si è lamentato.
Ma è arrivato Tino, il giudice, con il suo VATTENE RIDICOLA.
Io sarò ridicola ma tu cosa sei?
Tu che condividevi il computer con una persona che si è ammazzata e devi andare a rileggere i vecchi post per capire qualcosa come ti definisci?
Maturo? Empatico? Serio? Saggio?
Quale etichetta ti è piaciuto appiopparti da solo?
Cosa ti sei convinto di essere?
Tu non sei meglio di me, caro diminutivo di essere umano oltre che di nome. Non sei meglio di me.
Io uscirò dai miei guai perchè voglio concedermi un’opportunità, perchè lo devo a me stessa ma anche a lui che ha sofferto a causa mia ma anche insieme a me.
E tu? Tu uscirai mai dai limiti mentali che ti portano a vedere il ridicolo dove, di ridicolo, c’è solo il tuo volerlo vedere?
No! Non sono una povera pazza che starnazza.
E’ che il mondo è pieno di gente come te, caro censore. Ed è pieno di gente come me che sembra debba chiedere scusa ed il permesso per poter parlare.
Mi sono rotta, hai capito? Rotta di dover giustificare quello che mi passa per la testa. Rotta di dovermi inventare diversa perchè “questo non si dice, questo non si fa”. Rotta di dover ingoiare per passare da sana. Rotta di riempirmi i nervi di me*da e poi andarla a rovesciare addosso a chi non c’entra niente perchè Tizio potrebbe adombrarsi, Caio potrebbe urtarsi, Sempronio potrebbe stizzirsi.
Sono quelli come te che mi hanno fatto diventare quella che sono. Una specie di relitto con i nervi a pezzi che deve andare da un perfetto sconosciuto per farsi dire chi è. Sperando che azzecchi la cura per poter, dopo, scoprire dove andrà, che farà della sua vita.
Ma io ci vado dal perfetto sconosciuto.
Orgogliosa di andarci e di beccarmi tutti i farmaci che occorrono per riprendere forza, guardarmi intorno e stanare i censori che fracassano le scatole ai poveracci che vorrebbero parlare anche solo per una dire una stronzata ma si trovano con un bel bavaglio e il biglietto di sola andata destinazione VATTENE!
Ed ora torno a fare ciò che avrei dovuto fare anche prima: IGNORARTI!
Sciorina pure il tuo squallido bagaglietto di frasi fatte con l’indignazione del pretuncolo sul pulpito. Io me ne fotto!
Ciao,
In questi giorni vorrei addormentarmi e non svegliarmi più.
Non riesco a raggiungere il mio obiettivo. Ci ho provato…ma sono più resistente di quanto io pensassi…
Avendo fatto molti commenti sciocchi in passato ho cercato di stemperare.Eme ciao adesso soffri troppo,non spezzare con le abitudini e consuetudini di sempre,adesso no,nei film una donna di 40 anni in crisi parte e fa un viaggio chissà dove,ma noi umani ammaccati,sofferenti del pianeta terra dobbiamo cercare in altro modo.Riusciresti lentamente a riprenderti un pò di vita,i giudici,i serpenti ci sono sempre chi ti attacca senza ragione e magari ad una tua reazione si risente pure.Io cerco di ricostruire ma mi viene una strana idea di dedicarmi altri 3 anni alle arti marziali e poi chiedere un posto di cat.protetta,tanto la vita sarebbe già fottuta,che differenza fa come mi tratterebbero al lavoro.Io temo di non arrivare in fondo alla vita,perchè sono molto fragile,finchè il mio amore mi lega ai miei,spero di no,ma dopo la tragedia in me sarebbe un terremoto.Da segnalare che uno dei miei stupratori (pluristupratori)sarà allo stadio a vedere la partita a berciare,sputare,bestemmiatore quel demonio impunito e premiato da questa società di moralisti.Come dovrei sentirmi,mentre quel maiale sadico si gode la vita ?Io adesso aspetto a lavorare,faccio solo un part-time,vorrei vivere un pò di vita,se potessi partirei per andare a vivere fra gli orsi nelle foreste in Alaska.mah,i sogni sono desideri dicono speriamo bene.Eme io penso,insomma vorrei sentirti più felice,ma adesso penso tu sia nel peggiore momento,forse seguire il tuo istinto e lentamente…lentamente,spero,averti sentita in questi giorni è stato triste eri davvero esasperata.aspetta un momento,un momento,tranquillizzati quanto puoi.Angela ciao,non contare più i giorni è un brutto segno,io credo che la colpa non sia nostra,la società non è accogliente,in parte indifferente,in parte fortemente ostile.Io ho perduto il lavoro dopo 10 anni di mobbing,perchè mite e pacifico,adesso sto cercando un progetto nuovo,credimi Angela dobbiamo giocare con le carte che abbiamo anche se al momento poco buone.Devi inventarti una vita nuova,un pò da te…andare all’estero?Sto cercando,cerca pure tu possono accaderci anche cose buone per quanto ci resta.Poi scusa perchè ti ha mandato via il dottore???Ogni giorno se ne sente una nuova…Abbraccio tranquille e abbiate cura di voi,ci sentiamo.ciao
@tino ora anche tu offendi me, mi sono indignata per il modo sgarbato con cui ti sei rivolto ad eme ” fregnacce, neanche una bambina di 12,etc ” Scusa, anch’io soffro di questo male, però detesto l’aggressività e la cattiveria proprio non la tollero e soprattutto per cose futili . Potevi esprimere lo stesso concetto in modo pacato.
@tino Penso che un briciolo di riguardo,di rispetto, tra noi accomunati da questa sofferenza, anche se completamente estranei,possa far la differenza .E poi chi dice che una persona che ha a che fare con avvocati e debiti non possa essere fragile e debba mantenere sempre un atteggiamento consono? Ti rendi conto che questo dover assumere sempre degli atteggiamenti che gli altri ritengono giusti o per non turbare la quiete altrui ci porterà veramente alla rovina. Sembra quasi che segui il manuale del depresso tipo, la depressione non la si può catalogare e cambia a seconda del proprio vissuto. Sai che ti dico, questo male può portare anche ad assumere atteggiamenti plateali , forse un pò lontano dai tuoi canoni, però succede ed è successo anche a me.
Ma poi scusami Tino in questo blog uno può scrivere migliaia di commenti(nessuno toglie spazio a nessuno),perchè ti sei rivolto così ad una persona disperata,in un modo così arrogante ed offensivo,una persona che non conosci e che non ti aveva mai insultato…perchè non ci rileggi tutto il tuo commento rabbioso e pieno di assurdo rancore – per intero? -.
Ciao,
A me piace molto la montagna. Le Alpi. Qualche settimana fa ho letto un libro sugli alpinisti, e mi è venuto di sognare. I paesaggi erano magnifici. Le vette, la neve…In montagna, mi guardavo attorno e quando accorgevo una vetta coperta di neve, misuravo se fosse raggiungibile per un giovanotto come me. Ci sono ancora delle montagne su cui devo arrampicarmi…
Ho un cane. L’ho comprato quando ho cominciato ad essere curato per la mia depressione. E’ un angelo: tenero, carinissimo, un vero amore di cane. Io non posso fare a meno di lui. Siamo compagni.
Ma la voglia di morire permane. Nel mio intimo vorrei addormentarmi e non svegliarmi più. La vita mi sembra troppo difficile, non ho le forze per affrontarla.
Ho sempre sofferto di fronte alle circostanze, non so dove trovavo la forza di resistere. La gente che mi circonda, anche i bambini, sono duri, sono capaci di ferirti con tre parole, ed io li evito al massimo perché sono troppo sensibile. Vorrei essere in montagna ed arrampicarmi fino alle nevi perenni di certi monti…Quando si cammina, quando si sale su per un versante, si soffre…Non se ne può più…fino al momento in cui siamo giunti, e possiamo riposare…E’ una vera sfida salire…il cuore batte forte, si pensa “Oh! sto per crepare!” ma alla fine no, si è ancora vivi…e si è arrivati alla vetta, ora dobbiamo solo scendere…Voglio vivere questo. Abito in città, e non mi piace. Sono disoccupato, e disadattato riguardo alla società. I valori che ho ricevuto da bambino, non li trovo all’esterno: amore, dono di sé, interesse per gli altri…No, fuori c’è solo l’egoismo, l’individualismo, la crisi. Meglio stare a casa…o vivere da solo con il proprio cane, e niente fidanzata ( perché un giorno lei rischia di lasciarmi, e farà più male che bene…) quindi no, niente amore. La solitudine. I cani. La montagna. Finché non avrò ritrovato i miei monti, non sarò felice. Piaccia a Dio che un giorno io possa tornare nelle Alpi…
Mi dispiace se la mia grammatica italiana è debole: sono francese.
Ciao, prendete cura di voi stessi.
Beppino.
Grande Beppino dalle tue parole ho pensato all’inizio di “Brothers in Arms” dei Dire Straights. Notre Jour Viendra!!!!
Ciao,
Io ho tentato varie volte di suicidarmi. Ma sono ancora vivo. Francamente, penso che chi vuole farlo…lo fa e basta. In modo sicuro, senza ritorno. Ma a volte certe persone si avvicinano alla morte senza voler veramente morire…Eppure fanno il gesto, perché sono stufi di vivere. Guardano indietro, pesano i propri problemi attuali, e trovano che siano troppo pesanti da portare. Allora ingeriscono cento medicine, sperando di finirla. Pensano che la vita non sia fatta per loro, non sia adatta alla loro personalità. Si vedono come delle pedine nate su un angolo della Terra, quasi posti lì a casaccio. E non si sentono in sintonia con la società. Hanno l’impressione di pensare troppo, di riflettere troppo rispetto ad altre persone, e di essere troppo sensibili.
C’è chi riesce proprio a suicidarsi…e chi lo fa è una persona coraggiosa…veramente coraggiosa, o inconscia, non lo so. Secondo me, finché c’è vita c’è speranza. E’ strano scrivere questo dopo qualche anno…ma credo che finché si ha la volontà, si può risalire, o anche stare lì a vivere, a riposare. Se esistesse un luogo di riposo per le anime stanche e nauseate dalla vita…, dalla società, io ci andrei volentieri. Non ho voglia di tornare in ospedale. E’ un posto disgustoso. Oggi, ho una voglia estrema di Vivere, e mi crea problemi, perché cerco di vivere con troppa intensità. Immoderatamente. Il mondo mi fa pensare a un gregge, a pecore che un giorno andranno tutti nel precipizio. Io non voglio far parte del gregge…e cerco di fare il massimo di cose in modo anticonformista, originale…I francesi non sono mai contenti. Eleggono un presidente e poi scioperano perché sono scontenti. Popolo scemo e sprovvisto di soluzione, di fronte alla crisi e alle diverse guerre…La cosa che mi fa paura è questa: adesso viviamo a scala mondiale. Non siamo più un paese, siamo un pianeta. E l’essere umano diventa una mosca, una formica, un individuo senza punti di riferimento morali ma così piccolo, inesistente…
Vivere in questo mondo? Ma che piacere!!!! Oppure andare incontro alla natura, l’unico elemento innocente e puro su questa Terra…Spero che rimanga qualche persona valorosa e degna di lode, aperta di spirito, simpatica…Io odio il mio computer, internet, la televisione, il telefonino…Da bambino ( ossia da “felice” ) scrivevo delle lettere ai miei amici…Oggi sono mail. Non sono fatto per vivere in quest’epoca.
Ho ventinove anni, e mi sento già un anziano. Perché mi sono logorato le meningi, osservando ciò che succede nel mondo, e sono triste.
Gli animali sono meno preoccupati di me. Finché il padrone è tornato a casa, il mio cane è alle stelle. Che bello…che pace…Vorrei essere un cane.
Esistono ancora delle persone che ricercano una certa “purezza”, o “innocenza” in questo mondo. Faccio parte di quelli. Voglio la pace nel mio “micro-mondo”. Odio la guerra, la sete di potere, di denaro…che stupidaggine, tutto questo. Vorrei rifare il mondo ed è impossibile.
Eppure non mi dispero, continuo a vivere nel mio “microcosmo”, incontro gente che come me ama i cani e forse un giorno mi imbatterò in una persona che avrà un ideale, lo stesso di me…
Il suicidio rimane un’opzione, anzi un pensiero fisso, sempre lì in un recesso della mia mente. Ho fallito all’università, ho insegnato per un anno alle scuole medie e alla fine dell’anno ho tentato il suicidio…poi per due anni mi sono riposato. Pensavo di stare meglio, qualche giorno fa, ma ho ricominciato…Ho ingerito delle medicine in dose massiccia…quindi oggi non sono guarito…sono tornato indietro.
La depressione è una malattia lunga, e spero, fra qualche anno, di essere guarito…
Mi sono fissato degli obiettivi, è importante farlo, proiettarsi nel futuro e poter sognare…DEVO vedere delle orche almeno una volta nella mia vita…e DEVO possedere un Setter Gordon dopo che il mio caro cane attuale sarà morto…Devo salire su per il monte Pelvoux, nelle Alpi, e toccare la neve che c’è lassù…Ci sono tante cose che devo fare, allora no, devo smettere con le compresse, e far la scelta di vivere…
E’ semplice.
Non credo nell’amore. La mia vita sentimentale esiste, però mi limito a qualche pensiero riguardo ad una giovane donna, e basta. Non amo nessuno. E nessuno mi ama. L’unica persona con cui avrei potuto vivere era un’artista, ma depressa, cronicamente depressa. Non avrei potuto portarla, essendo già fragile. Lei ha tagliato i ponti.
Non so perché scrivo tanto. Ho bisogno di farlo, penso.
Finché ho il mio cane Filù, respiro. Se non ci fosse, ci sarei un vuoto tremendo nella mia camera e nel mio cuore.
L’affetto…fa vivere, anche se il mio è diretto verso tutti gli animali.
Auguro a tutti una buona notte.
Abbiate cura di voi stessi. Non esitate: vivete, anche nel proprio microcosmo.
Ciao!