Il suicidio
di
beppino
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Lettera pubblicata il 17 Settembre 2005. L'autore, beppino, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
14.941 commenti
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Approfitto ora per congedarmi, mi sono farcita di farmaci e, se non altro, sono sufficientemente “fatta” da scrivere senza inscenare nuovi teatrini.
Scusatemi tutti, sono solo una povera sciocca totalmente priva di orgoglio e dignità. No David, non sono una brava persona e il mio stare male è farina, unicamente, del mio sacco.
Ho fatto un mucchio di errori che nell’ultimo anno si sono riversati addosso al mio sistema nervoso mandandolo in frantumi e facendo emergere tutti i miei grossi limiti, le mie ansie, le mie paure.
Ho preso il pacchetto di m. e l’ho buttato sopra le spalle altrui pretendendo che lo portasse e demolendo anche il suo di sistema nervoso. Mi porterò il senso di colpa per sempre.
Nell’ultima settimana, poi, non qui ma nel privato, ho raccontato un sacco di bugie perchè pensavo che una bugia ben detta potesse annullare una verità divenuta scomoda. Potesse rendermi meno mostruosa e più conciliante. Potesse riavvicinare anzichè allontanare.
Ho puntato il riflettore su di me come se fossi io l’unica sofferente, come se fossi la sola vittima. Non ho voluto capire che era il momento di togliermi dai piedi e mi sono reinventata pur di tenermi il posto.
Ho simulato serenità, distacco, esigenza di solitudine, disinteressamento per tutto ciò che va oltre la psiche.
Ho mentito in modo spudorato, ho sbagliato in modo clamoroso, ho insistito in modo vergognoso anteponendo le mie esigenze a quelle altrui ed ora raccolgo i frutti della mia palese stupidità.
Ora non ho più neppure un rimpianto a farmi compagnia.
Potevo tenermi il bel ricordo.
Invece no, giù a scavare, a indagare, a frullare le palle senza sosta, senza ritegno, a raccontare frottole pur di esserci, sempre, costantemente, giorno e notte.
Roba da denuncia per stalking.
Il profondo disprezzo e disgusto, la voglia di scappare a gambe levate da tutto ciò che mi riguarda sono emersi in modo talmente inequivocabile che persino un’ottusa come me si non può che rassegnarsi.
Se per un istante avessi a disposizione la macchina del tempo cancellerei gli ultimi otto mesi e sparirei nel nulla il 31/12/2011. Puf, dissolta.
Ma non ho la macchina del tempo. Non posso rimediare ai danni ho arrecato. Posso solo sperare che, prima o poi, questi danni vengano riparati.
Era destino che andasse così? Non lo so…
Prima o poi finirà.
Prima o poi tutto finisce. Spero prima che poi perchè non reggo più il peso della mia stessa vita. Eppure è vuota.
Forse sono gli errori a darle peso.
Ciao David, non ci sentiremo mai più. Non potevo non rispondere al tuo ti voglio bene. Se mi conoscessi me ne vorresti molto meno, credimi.
Salutami Firenze.
Un’ultima cosa, a te che non so se leggerai: a volte, mi capita di avere impennate di orgoglio proprio mentre sto dimostrando di non possederne neppure una briciola. E riesco a farlo anche tramite sms arroganti. Magari fosse malattia…..la mia è solo imbecillità. E per quella non c’è cura. Non ci sentiremo mai più ma ci tenevo a dirtelo. Stammi bene.
Grazie Marina, ma ho già raccontato fin troppo. Ciao.
Io cerco di avere nuovi hobbies,di vario tipo : restaurare,scrivere,leggere,fare la boxe e arti marziali e spero presto sport pericolosi.Non ho molto da consigliare a nessuno.Ciao Eme,segui il tuo cuore,io vorrei che tu fossi felice,davvero.ciao
Ho letto ciò che avete scritto, ed è “tanto”, ma si percepisce molto è davvero sentito. Non ho parole. Questo è un blog e, spesso, giustamente, è anche uno “sfogatoio”. Solo, ci si rende conto di quanto sia difficile parlarsi, di quando tentar di comprendersi viene inglobato nella zona di dolore diventando “vuoto a perdere”.
Chissà che un giorno alcuni di noi non s’incontrino in un parco, e seduti sul prato a chiacchierare, ci si ritrovi… persone… con la propria identità.
io ho un forte problema d’insonnia,spero di vincerlo,adesso è come se guardassi il mare tempestoso d’inverno,non penso,guardo quelle onde.Il lavoro lo cerco,come ho sempre fatto,ma non voglio più essere maltrattato,insultato,sbeffeggiato e poi buttato fuori.Se riusciamo a vivere(io non ci voglio andare in una categoria protetta).L’amore?Se Dio vorrà se non in questa o in un altra vita spero me lo conceda.I miei anziani e malati quando muoiono loro io mi uccido,c’è poco altro da dire.Buonanotte a tutti.ciao
No Silvia, non ci si potrà mai incontrare in un giardino come esseri umani semplicemente perché l’essere umano non esiste. Siamo animali. Anche noi siamo bestie e come le bestie viviamo d’istinto e reagiamo con ferocia quando abbiamo paura e proviamo dolore, tendiamo a rubare agli altri e a curare il nostro solo interesse. Negli animali si parla di istinto quando si descrivono atteggiamenti aggressivi o comportamenti bizzarri gli sbalzi di umore che portano un gatto a darti una morsicata mentre ti sta facendo le fusa. Per gli uomini si parla di psicosi, di stress etc etc etc.
Sai qual è la mia vera malattia Silvia? La solitudine. L’AIDS dei disadattati, un tarlo che porta a cercare di continuo chi ti dirà ciò che ti piace sentire. A scambiare lucciole per lanterne e ad essere scacciata malamente (è un leit motiv) perché mi comporto come un cane che si attacca ai pantaloni e non molla la presa. Porta alla cancellazioni di indirizzi e-mail pur di prendere le distanze.
Insomma, porta a tante situazioni che fanno un male maggiore del male provato per la situazione che le ha generate.
Sai qual è il rischio di chi è solo? Di cercare ovunque chi ti comprenderà. E quando lo perderai ne cercherai un altro e poi un altro e poi un altro scivolando di solitudine in solitudine finchè un giorno compare sul giornale un articoletto “anziana trovata morta per soffocamento. Le forze dell’ordine sono entrate nell’abitazione dopo essere stati allertati dai vicini insospettiti dal fetore proveniente dall’appartamento. Non sono stati rilevati segni di scasso,probabilmente la vittima conosceva il proprio aguzzino ed è stata uccisa per essere derubata”.
No, non farò questa fine perché ho deciso dove porterà la terapia che sto per fare; a trovare il rimedio alla solitudine proprio nella solitudine, la mia miglior amica, la mia ombra, la mia confidente. La mia vera anima gemella. Nessuno può comprendere veramente un’altra persona. Siamo tutti diversi e siamo tutti animali.E come tali ci comportiamo.
Ieri ho fatto un qualcosa di cui dovrei essere pentita. Ma ho seguito l’istinto.
Ora ho raggiunto la consapevolezza della mia vera malattia: la solitudine. E in qualche modo mi sono riappacificata con me stessa e con il mondo. Ma è rimasto un gigantesco senso di colpa che non riesco a tacitare. Un senso di colpa che mi potrebbe portare alla tomba .
Mi sento in colpa soprattutto per una situazione di natura economica. Se mi fosse stato consentito di porre un rimedio a questa situazione il senso di colpa non mi devasterebbe. Ma pare non sia possibile. Non me ne farò MAI una ragione. Sul resto, si. Ma su questo no.
Ho dato spesso addio a questo sito. Ma poi ci torno sempre, spinta dal richiamo di morte che, bene o male, appare sempre come una bella consolazione ad una vita che si è rivelata sempre costantemente un fallimento. Per scelta e per sfortuna.
Quindi…..arrivederci.
Ancora una cosa, Silvia. Riguardo gli animali.
Dovremmo prendere spunto da loro, dovremmo tornare alle origini e comportarci di conseguenza. Questa mattina guardavo i miei mici. Bellissimi. Tutti abbracciati e sereni. Tra poco gli darò la pappa e si scatenerà l’inferno. Ognuno penserà a sé stesso fregandosene degli altri. Poi ritorneranno a dormire abbracciati salvo qualche zuffa magari priva di qualsiasi motivazione. Seguono l’istinto sessuale, si sbrindellano in lotte pazzesche, non mangiano per settimane , non dormono per giorni e giorni e poi cascano nella pace dei sensi. Se c’è un rifiuto della controparte si dirigono su un’altra preda con una rapidità inquietante. Giocano con il niente. Graffiano e ti vengono in braccio riempiendoti di affetto.
Sono bellissimi i mici. Come sono bellissimi tutti gli altri animali. E fortunati…..nessuna volo pindarico della fantasia per loro. Nessuna disperazione se non materiale, pratica (il cibo, il caldo, il freddo). Nessun arrovellamento mentale. Nessun se avessi fatto, se avessi detto, mio Dio perché ho detto, perché ho fatto.
Sono menefreghisti, egoisti, furbi, sornioni ed opportunisti.
Cibo, temperatura ideale, sesso libero, sabbia pulita. E sono a posto.
Hanno capito tutto di questa parentesi ridicola che chiama Vita. Sono più beffardi di lei e vincono ogni battaglia.
Se rinasco voglio rinascere gatto.
Ciao Eme sono felice che ci sei e che continui ad essere con noi.Io spero che il prox mondo sia come lo immagino o anche meglio.Io sono del segno del cane sono del 1970,mi sento un cane,voglio bene agli animali e sto cercando di diventare vegetariano.Vivere,ma la vita non c’è,ma in qualche modo voglio restare fino a quando ci saranno i miei genitori,hanno sofferto con me,sempre,forse più di mè,e voglio restare insieme ad essi fino all’ultimo.Cercherò di lavorare,ma non voglio essere più trattato come hanno fatto sempre,nonostante io fossi educato,rispettoso e cercavo in ognuno amicizia.I soldi per arrivare in fondo spero ci siano,ma io voglio fare tantissimo sport tornando addirittura alle immersioni subacquee,e imparare l’alpinismo e poi botte da orbi in palestra.Se restiamo senza soldi chiederò un lavoro di categoria protetta e me lo devono quei bastardi.Mia mamma sta male,ma ricordo mio padre piangente che disse che mi voleva vedere felice e così farò voglio che lui sia felice vedendomi felice.posso morire in ogni momento,posso darmi la morte in ogni momento,ma adesso vado avanti,voglio nuotare fra le onde alte e fare tante altre cose,salire ancora sui precipizi,sulle montagne,scendere in fondo al mare.Di cosa dovrei preoccuparmi?Di morire?No.Eme ti siamo tutti vicini,purtroppo il blog non aiuta molto.io se non ce la farò più,mi ammazzerò ma adesso devo fare troppe cose.Abbracci e baci gente!!!!!
Su di un muro di un campo di concentramento che ho visitato c’era una scritta di un ebreo…”Se Dio esiste un giorno dovrà chiedermi perdono”.
Tante parole e pochi fatti. Il vero aspirante suicida non si racconta pianifica ed agisce ,voi siete “fortunati” perche siete solo disperati e non morti,chi si annienta sa che a bisogno di solitudine estrema quale solo la morte sa dare. quindi non ha senso cercare nella morte sollievo alla solitudine;se cosi fosse si ravvisa qualche forma di malattia psichica ,quindi curabile o controllabile.