All’età di dodici anni e mezzo, nel 1996, ho iniziato ad imparare l’italiano, a casa. Nel 2002, l’ho studiato all’università, fino al 2010. Però durante i miei studi, sono sprofondato nella depressione. Nel 2005, avevo già tentato il suicidio quattro volte. Nel 2010 ho cercato di impiccarmi. Poi ho bevuto tanti prodotti domestici…il che mi ha portato al pronto soccorso, o in ospedale psichiatrico, più volte. Quattro volte, esattamente. Continuavo a studiare l’italiano, nonostante tutto. Oggi lo insegno a degli studenti, e lavoro in una biblioteca, in un istituto per futuri ingegneri.
L’idea del suicidio non mi è mai passata di mente. Però imparo a conservare la speranza, qualunque cosa accada.
Spesso sprofondò nella disperazione, odio tutti, odio me stesso, però poi torna un bagliore, una stella, nel cielo buio, e ce la faccio ad andare avanti.
Amate la vita.
Beppino.
Ciao, anche io come te a volte penso al suicidio, nel 2018 l’ho tentato ma poi non l’ho fatto più perché ho avuto paura di rifarlo, anche io vado avanti come hai scritto tu nel finale che nel cielo torna una stella nel buio e vado avanti ma fino a quando? Potresti rispondere alla mia lettera che ho scritto un mese e mezzo fà? Questa: https://www.letterealdirettore.it/la-mia-vita-inutile-cosa-fare/
Beppino,
il tuo italiano è perfetto. Puoi essere davvero orgoglioso di aver così ben realizzato questa tua passione. È difficile immaginarti di lingua madre francese.
Qui la tua lettera iniziale è fra le tre più commentate. Credo che gli amministratori del sito non eliminino le lettere del 2005 (come hanno fatto per quelle dal 2000 al 2004) per non perdere questo contributo.
“imparo a conservare la speranza, qualunque cosa accada.” è un ottimo suggerimento per chi, come te e come me, ritiene che vivere sia difficile.
Ogni volta che torni sul sito è per me un grande piacere ritrovarti.
Cara Rossana,
Nonostante le prese in giro, le burle verbali, le parole da bulli che vengono dette o scritte da persone sceme, poco intelligenti…io continuo a scrivere. Mia nonna mi diceva di : “credere in me stesso”, ed è quello che cerco di fare…perché solo così puoi agire da persona convinta, ed avere successo.
Se non credi in te stesso, tentenni, esiti, e alla fine non sei una persona “salda”, né un modello per gli altri.
Nonostante il grigiore, il senso di inutilità, di inadeguatezza, nessuno è inutile.
C’è sempre la possibilità di una rinascita, anche perché dopo l’inverno viene la primavera !
Bisogna sperare, anche se fuori è tutto buio.
Lo scrivo anche per me…
Forza a voi. Forza a te, Rossana.