(parafrasando e rubando il titolo a un famoso giornalino)
Buongiorno, io a volte penso di trovarmi in un paese non del terzo mondo, ma in un paese incivile dove la maggior parte della gente che occupa posti statali dovrebbe essere estirpata o rasa al suolo per il modo vergognoso in cui trattano la gente. Mi fanno troppo innervosire queste prese in giro. Sono stata al telefono più di due ore l’altro giorno, per fare una segnalazione all’ Enel, e dopo che mi avevano assicurato di aver aperto la pratica, oggi con disappunto scopro che non aperto proprio un bel niente e così devo ripetere l’iter e dopo trenta minuti di inutile attesa, ho inviato una mail e la seguente la invierò al garante dell’energia. Voglio essere tutelata, presa in considerazione, ascoltata.
Penso di essere esaurita, ma non è così: è che voglio far valere le mie (e non solo) ragioni, non voglio regalare niente a questa gentaglia. Oltretutto, per poter accedere ad un operatore, devo fornire nome e cognome e codice fiscale, per verificare che sia io e proprio io Fulano y Mengano a parlare o reclamare, mentre da parte loro non è obbligatoria l’identificazione. Ma diamo da lavorare a chi ha voglia davvero di lavorare (mio figlio 26 anni, non trova lavoro, solo per un piccolo impercettibile problema fisico, pur essendo diplomato, possessore di patente e un vero mago col computer).
Guardate un po’ che gente abbiamo in giro.
Ma possibile che nessuno, a parte le varie Associazioni dei Consumatori (a cui non credo molto) sia capace di prendere in mano la situazione e ribaltare un po’ il sistema.
Mi pento e mi dolgo di essere italiana. Ragazzi, hanno ragione quando andiamo all’ estero a non calcolarci minimamente, non siamo buoni neanche di dettare in Patria le nostre ragioni, le nostre condizioni, le nostre regole.
Mi ricordo, quando sono andata in Francia, ho chiesto un informazione in italiano su un mezzo di trasporto, mi hanno guardata con aria di compatimento: Ah italienne? A la merde!
L’informazione successiva, chiesta in spagnolo ha avuto risposta immediata.
E dopo, non venite a dire che siamo esterofili, è la disperazione che ci fa vedere tutto meglio da altre parti. D’altronde qua, peggio di così cosa ci potrebbe essere?
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