Il prossimo ordine mondiale
MARC SAXER 5 maggio 2022
L’invasione russa dell’Ucraina ha sconvolto l’ordine mondiale e con esso i sistemi energetici, di produzione, di distribuzione e finanziari.
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Visto in un negozio di articoli da regalo di Mosca subito dopo l’invasione, il nuovo ordine mondiale non sarà una bambola Matrioska con Vladimir Putin all’esterno (ovidzha/shutterstock.com)
La guerra in Ucraina fa parte della lotta per un nuovo ordine mondiale. Russia e Cina stanno apertamente sfidando la Pax Americana. Ma come sarà il prossimo ordine mondiale rimane una questione aperta.
A Mosca e Pechino, ma anche a Washington, trova appoggio il modello di concerto multipolare delle grandi potenze, con zone di influenza esclusive. Nonostante una crescente riluttanza a ricoprire il ruolo di poliziotto mondiale, tuttavia, la maggior parte degli americani non ha ancora abbandonato l’ordine mondiale unipolare, americano e liberale. E c’è ancora sostegno, non solo in Cina, per il modello della Westfalia con la sua enfasi sulla sovranità dello stato-nazione e la sua condanna delle ingerenze postcoloniali negli affari interni.
Questi tre modelli prevedono regole di base molto diverse. Chi è autorizzato a usare la forza: tutti gli stati, solo il più forte o solo il potere egemonico? Si applica la legge del più forte o la forza della legge? C’è un ideale storico (come la democrazia liberale e un’economia di mercato) verso il quale tutti gli stati si svilupperanno (o dovrebbero) o ci sono più modernità con sistemi politici e civiltà culturali concorrenti che possono coesistere più o meno pacificamente? Ci sarà una resa dei conti globale tra un’alleanza di democrazie e l'”asse degli autocrati”? O il prezzo della pace sta rinunciando all’attuazione dei diritti umani universali?
Quale di questi modelli prevarrà – o da quale precisa miscela di elementi vecchi e nuovi emergerà il nuovo ordine mondiale – determinerà non solo guerra e pace, ma anche come saranno i sistemi globali di energia, produzione, distribuzione e finanza del futuro.
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Categorie: - Mondo - Riflessioni
Se vince la Cina diventeremo un formicaio umano, e vivremo in città sovraffollate e tecno-distopiche come in blade runner, nirvana, total recall, ghost in a shell.
Se vincono gli USA vivremo in una società lobotomizzata e in mezzo all’invasione degli ultracorpi…
Bene, che vinca la Cina allora. Anche perché ho la netta sensazione che l’America è qua già da un bel pezzo.
Analisi geopolitica a volo d’uccello, con impegno alla maggior onestà intellettuale umanamente possibile.
https://youtu.be/LK_lZGz3-MI
Chissà perché fra i governi che mandano armi all’Ucraina il nostro è l’unico che rifiuta di renderne pubblico l’elenco…
Come si fa a continuare ad avere fiducia nelle nostre istituzioni?
https://www.open.online/2022/10/30/italia-armi-ucraina-decreto-governo-meloni/.
Basta battere le parole chiave e ti esce la risposta. Che sapeva anche Antonio, il mio benzinaro. Quinta elementare e fassista figlio di fassista, e non di un crocus e di una peonia.
“Al momento risultano definiti cinque decreti interministeriali, con dettagli sugli armamenti scelti secretati, quattro dei quali emessi durante la XVIII legislatura con l’ultimo invece adottato a nuove elezioni già avvenute e illustrato dal ministro della Difesa Guerini al Copasir lo scorso 4 ottobre.
L’obbligo di aggiornamento delle Camere previsto dal decreto legge con cadenza almeno trimestrale è stato assolto con alcuni dibattiti periodici, e relativa approvazione di documenti, che però non hanno mai toccato i dettagli sui materiali inviati e sui costi relativi.” (altreconomia.it)
Se stimo un esperto, non vado a verificare nei dettagli le sue affermazioni, a meno che non mi sembrino troppo datate o troppo di parte.
Il 30 0ttobre è da considerarsi data…”datata”?
Secondo me, anche questo aspetto dell’analisi della situazione geopolitica (datata come la precedente 12 novembre) è utile per capire un po’ meglio cosa sta avvenendo sopra le nostre teste/speranze.
https://youtu.be/8pZpM_L-bsE
Analisti molto equilibrati, tranne quello troppo coinvolto per non essere di parte. Interessanti, comunque, anche alcune sue osservazioni.
Sembrano tutti d’accordo che al momento non sarebbe di nessuna utilità far fuori Putin, in qualunque modo, più o meno cruento, questo potesse avvenire.
Come non tener presente cosa è successo e ancora sta succedendo in Libia, dopo Gheddafi? Avere vista corta non facilita equilibri stabili.
La Russia è crollata assieme al Muro il 9 novembre 1989. Ciò che resta dell”URSS è un morto che cammina, che Putin cerca disperatamente di tenere in vita con un accanimento “terapeutico” del tutto inutile, ancorché cruento.
La Storia non la fermi con le armi, non la fermi e basta, nè fermi la forza centripeta che muove l’indipendenza dei popoli. La dissoluzione della Federazione russa è solo questione di tempo, ma è già in corso. Putin cerca di fermarla con la forza della disperazione appellandosi a un antico, illusorio nazionalismo russocentrico, ma è appunto un gesto disperato, e si vede quali risultati sta dando. Si sta scavando la fossa.
“L’indipendenza dei popoli”…ci sarebbe da ridere, se non fosse già tragica di sua la cosa, uguale uguale alla frase “l’autodeterminazione dei popoli”, di questi tempi un bel pò abusata ad cazzum.