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Lettera pubblicata il 4 Marzo 2017. L'autore ha condiviso 16 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Suzanne.
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Pace per tutti,
1) io sono libero di essere in disaccordo anche sulla prima parola che una persona dice. E non mi interessa se tu sei in disaccordo con me oppure no. Io posso anche non voler ascoltare del tutto il pensiero di un altro ed essere in disaccordo con lui.
2) ho scritto che sono in disaccordo per far capire che Suzanne ha scritto una lettera e ha potuto farlo ANCHE se io ero in EVENTUALE disaccordo. Cioè ho spiegato che cosa è la libertà di espressione con un esempio banale riguardante me e lei. ERA UN ESEMPIO. C’erano arrivati tutti a capirlo…
3) tu puoi essere “fascista” dentro il tuo cuore ma non puoi parlarne con altri AL PUNTO DA fondare una corrente, un movimento o una associazione. E’ un codice di legge. Se lo fai puoi essere arrestato (in Italia). Puoi essere fascista in USA, dove la legge non dice che non puoi esserlo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Apologia_del_fascismo
Mi astengo dal dire se sia giusto o meno questo. Non è intenzione dell’autore stabilire la correttezza morale di chi si professa fascista. Ho semplicemente citato la norma di legge.
* * *
Max,
grande Max. Esatto. Ottimo argomento.
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Sofia,
ti sei data una risposta da sola… ma diversa dal limite previsto per legge. Se uno è se stesso e dice cose turpi, può essere querelato. Quindi “non basta” essere se stessi per essere a posto (qui in Italia). Nella jungla non so.
https://it.wikipedia.org/wiki/Diffamazione_(ordinamento_penale_italiano)
Io comunque sono per la libertà di pensiero,
perchè le dittature la prima cosa che cercano di sopprimere è quella, ma lentamente.
Come la storia della rana bollita.
Se si butta una rana nell’acqua bollente salta
fuori subito.
Se invece la si mette nell’acqua tiepida, poi calda,poi più calda…
bolle prima di accorgersene.
Io penso che sia molto più lesiva un certo tipo di stampa che passa a resoconto i gesti, i pensieri e gli stati d’animo che attraversano una coppia. La cosa mi potrebbe anche andare bene, chiariamoci. Io discuto gli estremismi. Le motivazioni che mi portano a preferire di lasciare la parola a lui non sono di natura ideologica. C’è un ragazzo che ha manifestato il desiderio di volermi conoscere, ma io ho notato che tutte le volte che c’incontriamo ho come la sensazione di “attaccarlo” con i miei ragionamenti. Si tratta di una reazione istintiva che mi porta a voler rompere l’intimità che si viene a creare quando lui mi rivolge la parola, perché ne riconosco il potenziale e matura in me un certo imbarazzo. Invitata ad una festa con il mio fidanzato, non riuscirei mai (ma veramente mai nella vita) a prendere la parola senza avvertire un senso di alienazione. Conosco tante altre ragazze che ci riescono perché non hanno la mia stessa sensibilità. Perché le persone dovrebbero farsi un’idea sbagliata sul mio conto? Perché ci sentiamo tanto importanti da pensare che dobbiamo essere d’esempio per tutti? Per me uscire con un ragazzo significa impostare il discorso in un certo modo, concedergli un vantaggio che ha il sapore della gratificazione. Al tempo stesso desidero manifestarmi per quella che sono senza ipocrisie.
Itto
Essere fascista non è vietato dalla legge, è la ricostituzione. Un concetto diverso, molto diverso.
Pace per tutti
Cito: “Itto di solito sei attento e preciso seppur di parte.
I dati sensibili sono dati personaii elencati dalla legge. Non riguardano un popolo o un aggregato di persone.
Se dico gli italiani sono qui o sono là non pubblico dati sensibili. Nella maggior parte dei casi scrivo una cazzata, in quanto alcuni italiabi sono qui altri sono là.”
Risposta: Temo che sia tu a non essere preciso.
Ora ti spiego: se tu dici “gli italiani fanno schifo” è una cosa generica. Se tu invece dici: “gli italiani MASCHI fanno schifo è un’altra”. Non sussistendo l’offesa e la diffamazione, in quanto soggetto non chiaramente identificabile, restano altri fatti.
Io mi riferivo alla frase: “se si viaggia un po’ ci si rende conto che gli italiani sono un popolo MALATO! Gli uomini sono malati!!!! Nei rapporti interpersonali sono dannatamente malati…”
Ora l’autrice non si riferisce a TUTTI gli italiani, ma specifica “gli uomini sono malati” e infine rafforza il concetto: “sono dannatamente malati”. Per poter dire che un uomo o molti uomini sono “malati” bisogna essere medico, altrimenti eserciti abusivamente la professione medica.
Ora trattandosi di una pandemia ipotetica che riguarda gli uomini che sarebbero malati, il medico ha il dovere della riservatezza circa i dati sensibili che vado ad elencare:
https://it.wikipedia.org/wiki/Dati_sensibili
Tra i dati sensibili vi è lo stato di salute.
Quindi diffondendo pubblicamente a tutto il mondo tramite internet che gli uomini italiani sono malati (se anche fosse vero), si viola il loro diritto alla riservatezza per quanto concerne i dati sensibili (salute).
Una svedese mozzafiato è uscita con me stasera e prima ancora di parlare mi ha detto: “ho letto su LaD che gli italiani maschi sono malati, quindi addio”. Ho subito un danno grave e irreparabile per questa diffusione di dati eventualmente falsi, riferiti non da medici, e per i quali è stata fatta diffusione contra legem.
Ma itto io infatti abito nella giungla…. Sono vestita solo con foglie di banana…e ho una capanna di paglia come casa…non lo sapevi?…
Se vuoi ti cucino una tarantola a colazione…
Rossella,
post esemplare, molto apprezzato.
Mi piace questa lettera. Banale e piatta, ma i commenti fantagiuridici e di bassa antropologia che ne sono seguiti sono fantastici. Solo Rossella mi ha deluso, stavolta è in parte comprensibile.
Pace, sei un buon osservatore; in effetti la mia lettera è solo una bozza, per il semplice fatto che l’argomento è vastissimo e molto complesso, pertanto risulta difficile anche pef me mantenere una posizione ferma senza quantomeno interrogarmi sulla sua sensatezza. Ti faccio un altro esempio: Charlie Hebdo rappresenta una delle massime forme di liberta d’espressione, ma, in base alla mia sensibilità, risulta privo di limiti etici e non rispettoso della dignità di grandi categorie di persone. Potrebbe essere tacciato di islamofobia e razzismo, oltre ad usare “volgarità satiriche” contro ogni forma di oscurantismo religioso, compreso quello cattolico. Ecco, in questa lettera non mi riferivo minimamente alla censura, mi domandavo solo quanto possa essere lecito il divulgamento propagandistico di certe posizioni ideologiche. Parlo, tra l’altro, come non credente.
Itto, non esiste l’apologia di reato, bensí solo quella del fascismo ( perchè?) e l’istigazione al delitto. Non mi pare inoltre di aver fatto distinzioni di genere nella mia lettera, quindi gli esempi da te riportati sono fuori tema, anche perché, come al solito, estremizzi le tue posizioni facendole risultare grottesche.
Suzanne
hai proposto un bel tema che che può essere discusso a lungo.
Itto, i dati sensibili sono individuali. Tutti gli uomini italiani o ceceni non sono un soggetto che abia dati sensibili.
Scrivere cazzate non è esercizio abusivo della professione medica se lo fai in un forum.
Sulle affermazioni su grandi aggregati posso portare dei dari syatistici sulla composizione, e dall’altra parte sparare delle castronerie. Ad esempio dire tutti i preti sono pedofili è una castroneria. Dire alcuni preti dell’istituto Provolo hanno commesso numerosi atti di pedofilia coperti non si sa da chi, ed uno dei preti presunti pedofili è stato arrestato in Argentina per lo stesso reato dopo il trasferimento. Non violo la segretezza di dati sensibili, bensì riporto la testimonianza di ex bambibi sordomuti e le cronache su fatti avvenuti in Argentina.
Per la svedese vergine mi dispiace sia per te sia per lei 🙂