Fino al 26 maggio continueremo ad assistere a tutta una serie di dichiarazioni che tendono, nell’intenzione dei gruppi concorrenti, ad acquisire consenso e voti. Ma si è sicuri che gli insulti e le continue accuse reciproche possano interessare gli elettori e che invece non continuino a fare in modo che si alimenti l’antipolitica.? Le nuove tangentopoli sciorinate e messe in piazza alla vigilia del voto sono effettivamente produttive di informazione tendente a correggere la società e a far conoscere i buoni ed i cattivi o non sono un modo maldestro di di dire: “ tutti gli stessi sono” ? Se le indagini statistiche indicano la percentuale del 40/45 % di possibile astensione un motivo dovrà pure esserci: ma si ritiene proprio che il dire male dell’avversario sia il sistema migliore per acquisire consenso? In questo modo andranno alle urne soltanto i fanatici di partito ed i tifosi delle curve e finiremo coll’avere una classe politica non certamente migliore di quella in carica? L’elettore per scegliere non deve sapere chi è meno peggio, non deve sapere chi ruba meno, chi fa meno interesse privato etc ma deve sapere cosa si propone per migliorare la condizione socio economica della società e come si intende esercitare e gestire il potere. Davvero non si è capaci di di proporsi “PER FARE” e non per “ESSERE CONTRO”.
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Categorie: - Politica
Ninetta mia votare Di Majo
Ci vuole tanto, troppo, corajo
Ninetta bella come dice l’Interno
Avrei preferito votare in inverno.
Vecchio Professore cosa vai cercando
in quel portone
forse quella che sola ti può dare
una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo
pubblica moglie
quella che di notte stabilisce il prezzo
alle tue voglie