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Lettera pubblicata il 11 Novembre 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore GIGHEN85.
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…”nella testa un po’ di sole ed in bocca una canzone”…
filippo quando si tratta delle ns. vite.. niente diventa banale..io penso che la mi vita si basi su “tante cose semplici ” (ma non banali).. che tutt’insieme fanno un unica gioia di vivere…che comuqnue anche nei momenti piu duri.. anche quando “vediamo tutto nero”..o bnon troviamo il senso nelle cose…abbiamo un unico filo conduttore che e’ LA VITA…
…”e le senti le vene piene di ciò che sei…e ti attacchi alla vita che hai”..
ricostruire la Ns vita.. dalle piccole cose non è banale.. ma fondamentale..!!!!!!!!!
io penso che la vita vera… quella di tutti i giorni sia costruita su cose semplici..ma importanti e cmq tutt’altro che banali….un sorriso.. una parola dolce…un abbraccio dato ad un collega…un sorriso fatto ad uno sconosciuto…..o una precedenza data ad un incrocio…
io penso che la mia vita ultimamente sia stata “poco piena di piccole cose”.. ma incompenso “intasata da grandi stronzate”…e io voglio ricominciare da qui.. perche come dice marco 2° da una piccola cosa.. magari puo nascere un qualcosa che ti cambia la vita…
filippo .. chicca.. l’imprevedibilita delle cose…. è il filo conduttore di tutta la vita..
un abbraccio
chicca da quale canzone hai preso queste parole?
Trovato 883…mmmm…abbiamo gusrti musicali un po diversi…eheh
Se la metti così marco2, allora ho qualche perplessità su questa teoria. Che ad ogni azione seppur piccola si prevede una reazione che ne porta ad un’altra e così via, sono d’accordo perchè lo vediamo tutti i giorni ed è per quello che ci poniamo continuamente davanti a delle scelte.
Però se non ci mettiamo anche un “bilanciamento” la teoria prevederebbe per assurdo che ci potrebbero essere estremismi con totalità di azioni-reazioni positive e dall’altra parte negative, e questa cosa mi lascia molto perplesso.
Sono più per un destino “inevitabilmente già scritto”, che anche se inevitabile, a noi è sconosciuto e quindi tutto da vivere, e comunque una non esclude l’altra. L’importante naturalmente non è la teoria che ci sta dietro, ma è vivere la nostra vita quotidianamente senza sprecare tempo dietro a sogni infranti o all’ipocrisia delle illusione di altri.
Marco 2°…io penso che il destino esista e non esista. Nel senso che di fatto non esiste,poichè ciò che accade dipende dall’interazione di una molteplicità di fattori,ma il prodotto,quello sì,penso non sia casuale,ma è il risultato preciso prodotto dall’interazione di quei fattori…
Sai Filippo, tu hai ragione che importante è vivere la nostra vita quotidianamente. Altrettanto importante è però, come dire, l’ attegiamento con cui affrontiamo la quotidianeità. In questo le teorie, che sono sostanzialmente costruzioni individuali, sono risposte alle domande che ci facciamo, sulla vita, su come gli eventi si svolgono, e su come noi dobbiamo dialogare con essi. Ecco che accettare l’idea che la vita sia imprevedibile, che una piccola azione positiva (il battito d’ali di una farfalla) possa portare alla fine ad un evento sproporzionato e catastrofico (un uragano) ci puo permettere di affrontare meglio eventi per noi senza senso. Ed ecco che non è detto che se noi abbiamo amato, dato, siamo stati i piu “fichi” nel rapporto (io non ci credo), allora il rapporto debba funzionare, e che l’altro, colui che se ne è andato, è il cattivo della situazione, il carneficie. Credo si faccia prima ad accettare che le cose nascano e finiscano, che si ama e si smette di amare, che possano esistere incontri di una sera, che si possa stare 15 giorni in trazione in ospedale, che si possa andare ad una cena con una tipa che non si conosce, e cosi via…
è impressionante,è da tanto che non ritornavo sulla lettera di gighen85,259 commenti forse non rivolti alla sua storia, direi quasi miracolosa.