Il Mobbing è una forma di terrore psicologico che viene esercitato sul posto di lavoro attraverso attacchi ripetuti da parte di colleghi, dei datori di lavoro, o dei superiori.
E’ un comportamento persistente, offensivo, abusivo, intimidatorio, malevolo o insultante che si riassume in un abuso di potere e che causa nell’aggredito sentimenti di disperazione, umiliazione e facile vulnerabilità.
Questo comportamento mina la fiducia in se stessi e diventa causa di stress.
Il fenomeno della”tortura” in Italia è più vasto e subdolo di quanto possa apparire e, specie per le forme più sofisticate, “viaggia” in modo sommerso.
Fino a poco tempo fa restava chiuso negli uffici, o nelle aule civili. Ora il mobbing, potrebbe entrare anche in quelle penali. La notizia di oggi testimonia un passo avanti sul piano del riconoscimento anche istituzionale del mal d’ufficio. Il Tribunale Penale offre ai lavoratori un’arma in più per tutelarsi dal mobbing in ufficio. E’ quanto sancito dalla decisione del Gip del Tribunale di Lecce Antonio Del Coco, su ricorso predisposto dall’Avv. Luigi Rella e dallo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce la cui delega è stata assegnata all’Assessore Carlo Madaro. Sicuramente il primo caso in Italia in quanto coinvolge direttamente una società privata e gli art. 590 e 572 del c.p. (lesioni colpose e maltrattamenti). Questa ulteriore battaglia dello “Sportello dei Diritti”,era finalizzata a veder riconosciuto il diritto alla salute del lavoratore e la correttezza delle procedure liquidative nelle assicurazioni. La storia riguarda una forma di mobbing spietato inferto al G.D.A. per aver denunciato l’alterazione, da parte di una Compagnia d’assicurazione da cui dipendeva, dei dati relativi ai sinistri e di risarcimenti “gonfiati”a vantaggio di alcuni “fortunati”ed a danno dei molti consumatori, nonchè la politica della stessa che aveva fissato per ogni dipendente degli obiettivi da raggiungere in termini di numero di sinistri, loro liquidazione e aperture pratiche. Ha denunciato chi imponeva ai dipendenti di alterare i numeri e i dati delle pratiche, aprendo anche due posizioni per sinistro per lo stesso incidente, pur di raggiungere il traguardo prefissato.Contro questo dipendente è cominciato un mobbing spietato che è sfociato in licenziamento.Questa è, in sintesi, la storia di G.D.A., un altro caso di mobbing “paramafioso e violento” nella “tranquilla”provincia italiana.Ci troviamo a Lecce, negli uffici di una delle sedi di una ben nota ben nota compagnia d’assicurazioni,. Ed è qui che G.D.A., ex ufficiale dei carabinieri e funzionario liquidatore presso quell’ispettorato, ha sporto la sua denuncia contro la “finanza creativa” dell’ufficio. Sono subito partite le indagini degli inquirenti: il pm della Procura di Lecce, Imerio Tramis, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sull’intera vicenda, che poi è stato trasmesso anche alla Procura di Milano con l’ipotesi di associazione a delinquere,perché nel capoluogo lombardo si trova la sede legale della compagnia di assicurazioni. Gli avvocati di G.D.A. sono Carlo Madaro e Luigi Rella per il penale e Piergiorgio Provengano per il civile. Di più, secondo quanto sostengono gli avvocati dell’ex funzionario, gli atti dell’inchiesta porterebbero alla scoperta di un cartello di compagnie che opera in maniera truffaldina ai danni degli assicurati.
Lecce, 2 febbraio 2006
Avv. CARLO MADARO
e mail: c.madaro@libero.it
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