Ho scritto 2 lettere qui negli ultimi 2 mesi e, per chi ha avuto la bontà di rispondermi e fermarsi a dare un consiglio o un parere, vorrei dare aggiornamenti e chiedere, se possibile, ancora aiuto, per quanto si possa fare sul web. Sono disperata e non so come affrontare questa situazione più grande di me.
Riassumo: ho trovato il coraggio di mandare un primo messaggio al mio ex 1 mese fa (non c’erano contatti tra noi da più di 6 mesi), volevo sondare il terreno e capire come stesse…non ero affatto sicura che mi rispondesse anche se a fine luglio mi aveva sbloccata su wapp (già non ci vedevamo da più di 3 mesi). Premetto che la fine della nostra storia è stata molto sofferta, non ci sono terzi incomodi, è finita perché lui ha avuto un crollo psicologico e io anche di conseguenza.
Mi ha risposto che stava “abbastanza” e mi ha chiesto come stavo io..alla mia risposta “bene” si è detto contento di sapere che sono tranquilla. Il breve dialogo si è concluso lì perché non volevo rendermi pesante.
Mi sono rifatta viva dopo più di un mese, gli ho scritto solamente “ciao” e non mi ha risposto. Ci sono rimasta malissimo…il mio psicologo mi ha consigliato di scrivergli un altro messaggio con più contenuto per motivare quel “ciao” ambiguo. Mi ha detto di chiedergli come sta e se gli andava di vederci per un caffè. Scettica, perché se non aveva risposto al mio semplice “ciao” dubitavo che avesse intenzione di rispondere ad un invito più esplicito, ho comunque fatto come mi è stato consigliato perché ero assolutamente disperata e non riuscivo a ragionare in maniera razionale.
Inaspettatamente, dopo 7 ore che gli ho inviato il mess con l’invito per un caffè, mi risponde dicendomi che è una bella idea, gli piacerebbe ma purtroppo non sta bene, ha problemi di salute e non se la sente.
Ho subito captato che nello scrivermi “problemi di salute” non si stava riferendo ad un’influenza…gli ho scritto che capivo e non c’era problema, per il nostro caffè che si prendesse tutto il tempo che voleva che non era mia intenzione forzarlo e poi gli ho spiegato che l’avevo invitato perché l’ultima volta che ci eravamo “visti” ci eravamo lasciato con un brutto litigio, lui è stato una persona importante per me e non mi sembrava giusto che l’ultimo episodio della nostra storia fosse quello. Sono stata sincera e ho cercato di aprirgli il mio cuore, sempre comunque senza fargli pressioni. Lui mi ha risposto semplicemente dandomi la buonanotte.
Di nuovo mi sono confrontata col mio psicologo per chiedergli se e come avrei dovuto muovermi, gli ho fatto leggere il nostro scambio di messaggi e lui mi ha detto che il messaggio che il mio ex mi ha scritto è sicuramente il messaggio di una persona che sta male, quindi di riscrivergli senza far passare troppo tempo per chiedergli nuovamente come stava (altrimenti, se fossi sparita, avrei potuto indurgli il pensiero che quello che mi interessava era solo andare a bere il caffè e, rifiutato l’invito, non mi importasse poi nulla delle sue condizioni).
Passata una settimana, gli scrivo nuovamente: “come stai? se hai bisogno io ci sono”. Dire ad una persona che non vedi da 6 mesi e con cui hai interrotto malamente che ci sei se ha bisogno a me sembrava piuttosto forte, ma non ho trovato messaggio migliore. Mi aspettavo quasi che non mi rispondesse. Invece mi ha risposto quasi subito, un fiume: mi ha detto che sta male, che ha una depressione maggiore devastante e ansia, che la causa sono stata io ma che non vuole colpevolizzarmi perché in realtà ha questa malattia per via di una predisposizione genetica (lo so benissimo da me che la depressione, pur avendo anche basi genetiche, ha cause multifattoriali e che sicuramente la causa non posso essere io ma capisco che nello stato in cui è dice cose di cui non coglie il pieno significato), che l’indomani l’avrebbero ricoverato in psichiatria. Mi ha chiesto di rispettarlo e di non “invadere i suoi spazi”, di mantenere il silenzio, poi mi chiede “te come stai?”. Ho provato a chiamarlo ma come immaginavo chiaramente non mi ha risposto. Mentre facevo squillare il cellulare sotto lui mi scriveva su wapp per favore di lasciarlo stare che non dorme la notte e non ha bisogno di altre ansie…allora gli ho scritto che l’avevo chiamato perché ero in forte preoccupazione per lui, per ciò che mi aveva scritto, e che se non mi voleva parlare l’avrei rispettato. Gli ho anche detto che se ricevere un messaggio da parte mia gli crea malessere che me lo dicesse semplicemente, che avrei cancellato il numero e non mi sarei più fatta sentire perché in alcun modo voglio farlo stare male. Mi ha risposto che non è un problema, ci si può scrivere di tanto in tanto, sempre rispettandosi l’un l’altro…
Sono rimasta basita perché non ho visto mancanze di rispetto da parte mia nel mandargli messaggi per chiedergli come sta, un messaggio al mese, senza essere invadente…
Ora sono in completa disperazione, so che lui sta male ma non posso stargli vicino perché così lui mi ha chiesto…tutti attorno mi dicono che devo lasciarlo perdere e che non posso affondare insieme a lui ma i sentimenti non si spengono a comando on-off e io non ce la posso fare a stare ferma, non fare niente, sapendo che lui sta così. È contradditorio, sembra che da una parte voglia che lo lasci stare e dall’altra quasi un grido d’aiuto…cosa faccio.
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Categorie: - Amore e relazioni - Salute
Detesto le persone che bloccano su whatsup.
Ma riguardo al tuo caso io ne ho avuta
una con problemi psicologici, ci sono
rimasto insieme per anni, ma quella non era vita.
Dimenticalo.
Fai come ti ha chiesto lui…ogni tanto mandagli qualche messaggio per sapere come sta senza essere invadente. Fagli capire che non lo dimentichi, che gli sei mentalmente vicino ma che rispetti i suoi spazi. Magari in futuro se migliorerá potrete provare a riallacciare i rapporti ma ora lascia che pensi a curarsi da solo con l’ aiuto di bravi medici
Lascia perdere, sia il tizio depresso che lo psicologo. Con i soldi di una seduta ti prendi tre pizze e una boccia di narda, non è poco se ci pensi.
Poi per sapere cosa e quando scrivere, chiedi qui, noi ci siamo. Gratis.
E’ un fatto fisiologico che si riconduce ad un trauma e serve a rimanere con i piedi per terra. Ma questo dovresti saperlo. Non hai una madre? Non hai delle amiche? Nella vita sono andata avanti partendo dall’assunto che se non desidero vivere accanto a qualcuno che mi rende la vita impossibile devo essere molto concentrata sulle cose pratiche. Per cui ho un grande senso pratico, unito alla capacità di sopportazione che sempre fa capo alla mia natura. La vita soprannaturale è fatta anche di momenti di astrazione dal reale. Per questo dobbiamo amare la croce. Per evitare i rimproveri innamoriamoci della penitenza. Vedi, ci sono ragazzi che hanno bisogno di essere rovinati dal successo per trovare la forza di ricominciare a vivere. Altri non ce la fanno e questo dispiace.
Grazie per i vostri messaggi. Ieri sera mi ha scritto (in risposta al mio messaggio della sera prima in cui gli dicevo che mi sarei fatta da parte se preferiva non sentirmi) che non sa più cosa è giusto o sbagliato,, che sono successe troppe cose che non so e che non posso sapere come sta (e grazie ar caxxo…non abbiamo contatti da 7 mesi!), che quello che gli importa è tornare a stare sereno perché “in questo momento non c’è più niente per cui valga la pena vivere”. Ditemi voi se questa non è una richiesta d’aiuto disperata!
In ogni caso, farò esattamente come dice @Mister T, anche perché diversamente non posso fare..
@Yog, mi hai fatto sorridere e ti ringrazio perché sono giorni molto difficili in cui non faccio altro che piangere. Leggo spesso i tuoi commenti qui e sono dissacranti, a volte fin troppo provocatori e mi arrabbio perché mi sembra che tu vada troppo oltre e non tenga conto della sensibilità di chi, in un momento di fragilità, si ritrova a sfogarsi attraverso uno schermo. Ma stavolta sei stato delicato, grazie.
Green, non piangere mai più. Te lo ho ben detto: tre pizze e una boccia di narda. Se non ce la fai con la narda dopo tre pizze (è possibile), mandami un messaggio e risolvo max in 11 minuti tenuto debito conto delle indicazioni letterarie dell’ottimo autore che si era addormentato sulle sponde del fiume Piedra, pieno anche lui di narda fino a stracolmare la sua panza oscena coperta da un maglioncino nero tipo dolcevita.
Green,
lascialo tranquillo. fatti viva solo di tanto in tanto, per avere notizie, come farebbe una buona amica.
apprezzabile il tuo desiderio di “ricomporre e di sostenere” ma non dimenticare che fai parte del problema, NON della soluzione, che deve poter elaborare e decidere da sé.
la libertà d’ognuno va rispettata, mai inclinata a nostro favore più di tanto, soprattutto quando è nota la fragilità, in entrambi i soggetti in causa.
scusa la schiettezza.
pensa a trombare, e divertiti. che ti frega del tuo ex?