Gentile direttore, sono gemma e ho 28anni. Non riesco ad essere felice con il mio compagno ed è la cosa piú triste del mondo. Stiamo insieme da 7mesi e per lui darei la vita. Lo amo immensamente, come non mi era mai successo prima, sebbene abbia avuto due storie lunghe e importanti. Quando ho conosciuto lui stavo con un’altra persona, in programma già un matrimonio, una relazione sana, felice ed appagante almeno fino a quel momento o cosî credevo. Ci siamo innamorati, un inizio intenso, travolgente, passionale, tanti interessi in comune, il suo essere brillante, estremamente acuto e intelligente, una cultura immensa. Sono rimasta letteralmente folgorata. Lui mi ha rispettata ed aspettata ma quando finalmente siamo stati liberi di viverci il nostro amore serenamente e alla luce del sole sono iniziati i problemi, le mie insicurezze, mille litigi. Ad oggi guardandomi indietro riconosco di aver commesso diversi errori, di aver preteso troppo da lui e di avergli fatto scontare il prezzo di quello a cui avevo rinunciato (la stabilità di una relazione consolidata, la progettualità e tanto altro) . Non ho accettato nè compreso le sue esigenze, le difficoltà di una persona piú adulta di me con mille problemi in famiglia (anni fa lui è stato anche in analisi) , mi sono ritrovata sola in una nuova città senza punti di riferimento e ho rischiato di aggrapparmi a lui. Nonostante tutto il nostro amore è stato piú forte del resto e al di là delle crisi frequenti ci siamo sempre ritrovati. Siamo andati in vacanza, diventati piú complici, lui ha conosciuto la mia famiglia (viviamo entrambi fuori sede e siamo colleghi) ma nel momento in cui era in procinto di scadere il mio contratto di affitto lui mi ha detto chiaramente che pensa che la nostra relazione non sia matura e pronta per una convivenza. Eppure non siamo due ragazzini, guadagnamo bene entrambi, condividiamo entrambi casa con coinquilini e nel weekend l’uno si trasferisce dall’altro. Da quel momento in poi il mio malessere, che comunque già c’era a causa delle ripetute mancanze da me sofferte, è soltanto aumentato e ad oggi mi impedisce completamente di continuare a vivermi serenamente questa relazione. Mi sento come bloccata, senza quella lucidità necessaria che mi consentirebbe di capire se il problema sono stata in parte anche io, con le mie aspettative, le esigenze di stabilità e di concretizzazione che prescindevano in realtà dalla persona che avevo a fianco e che lo hanno messo sotto pressione oppure se sto accettando una relazione inappagante. Lo amo, con tutta me stessa, vivrei di lui, quando siamo lontani mi manca, dopo 7mesi mi batte ancora il cuore quando lo vedo invece lui è tanto piú freddo di me, piú attento a tutelare i suoi spazi, meno slanci, meno affetto.. siamo molto diversi in questo.. dovrei accettarlo cosí com’è.. eppure mi sento sempre triste, come delusa.
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Categorie: - Amore e relazioni
Ciao,
sai, non siamo tutti uguali. I miei angeli -mi piace chiamarli così, anche se purtroppo non sono miei… ma è un bene. Non avrei saputo a chi dare la preferenza anche se all’apparenza sono più sbilanciata dalla parte di chi si trova sulla strada del ritorno… chi sta all’interno mi mette soggezione perché non è di nessuno. Mi affascina la sua statura, anche se mi rendo conto che come persona potrebbe risultare antipatica. Non è che l’altro se la passi meglio… da questo punto di vista mi sa che non ce ne sarà mai- … dicevo che questi angeli per natura (perché si tratta di un talento naturale) riescono a sciogliere le inquietudini, l’insoddisfazione e il senso di vuoto che nasce dalla mancanza di un compimento in me stessa. Sicuramente nel mondo in cui si trovano fanno fatica a tenere viva la parte spirituale perché dovrebbero forzare la loro natura per interpretare un ruolo che, a questo punto, devo riconoscere non essere di natura sessuale. In questo momento sto analizzando due caratteri. No, tanto per uscire dall’impasse. Uno dice angeli… sembra una roba strana! Per loro è difficile, ma per me lo è molto di più. Infatti ho trovato il mio equilibrio… in genere chi mi provoca lo fa proprio per portarmi sulla strada delle passioni disordinate, ma io sono avveduta. Ci gioco. Mi conosco molto bene… non mi faccio trascinare su queste strade. Nel senso che non mi faccio manipolare… grande rispetto per chi si gode la vita. Qui si parla di altro.
Ma dicevo che con lo non sarei la donna più felice di questa terra… proprio perché avviene una pacificazione che non mi blocca. Si tratta di una sosta. Di una sospensione momentanea che mi rassicura sulla castità del mio amore… io sempre pensato che al mondo esistesse un surrogato dell’imbarazzo. L’imbarazzo è un fatto fisico e mentale che ti paralizza. Invece questo sentimento –non so come definirlo- mi toglie dal corpo la passione e mi fa sentire compiuta sotto una guida… parafrasando De Andre potrei dire che ho la sensazione di essere stata femmina un giorno e la sicurezza di poter essere madre per sempre in una stagione che stagioni non sente. Ma diciamolo: mi piace essere femmina tanto quanto a loro piace essere degli uomini che attendono il sacrificio della passione. Oltretutto sono delle belle persone… questo incontro è stato un gioco stupendo. Mi sono stupita di me stessa… perché in una situazione non semplice sono riuscita a fare un lavoro sulle emozioni. Mi ricorderò sempre di loro e di tutti, anche se mi piace stare nel mio guscio. Ormai l’amore m’interessa solo come materia di studio.
Sei dipendente affettivamente. È una relazione malata. Ti farai molto del male, cara. Rinuncia alla passione e scegli la sanezza mentale e l’equilibrio emotivo.
Evita i personaggi ambigui e narcisisti. Solo persone serie ed affidabili. Meno passione e più equilibrio!
La “sanezza” che indica Piccola deve stare a metà strada tra la sanità e la stranezza. Va a sapere. Comunque il quadro è chiaro: le sue abitudini gli sono più care di quanto lo sia tu. Potrebbe essere molto saggio o molto stupido, non posso esserne sicuro, ma tu è meglio se ricominci a guardarti attorno se non vuoi fare la muffa in una casa condivisa con estranei.
sebbene fosse esattamente quello che temevo sentirmi dire,grazie. commento di rossella a parte,che sinceramente non ho compreso.
Non “temevi”. “Volevi”. Ma ciò non cambia nulla.