C’era una volta un bel giardino, colmo di fiori profumati e alberi da frutto rigogliosi.
Ogni giorno la Speranza se ne prendeva cura, con il caldo sole del lieto fine che illuminava questo piccolo paradiso.
Con il passare del tempo però, a causa dei piccoli e grandi dolori, delle delusioni, delle aspettative andate in fumo, il caldo sole del lieto fine si è piano piano affievolito, e la Speranza faceva sempre più fatica a prendersi cura di questo meraviglioso giardino.
La tristezza, la rabbia, il senso di sconfitta, l’amore tradito, hanno cominciato a far crescere tante erbacce, che hanno infestato il giardino, soffocando i bellissimi fiori e i rigogliosi alberi, così che la Speranza piano piano si è arresa, stanca e sconfitta dal buio, perché la luce del lieto fine si era spenta per sempre.
C’è chi è stanco di vivere, chi di sopravvivere, chi di dover portare sulle proprie spalle le miserie degli altri, che invece di arricchirci ci prosciugano.
Il lieto fine non è destinato a tutti, è un regalo per pochi.
Anche se negli anni impareremo a sistemare il nostro giardino, alleggerendo il lavoro della Speranza con meno pretese e sogni più abbordabili, qualche zona d’ombra seminata dal cinismo e dalla disillusione ci sarà, ma la luce della forza, quella che ha sostituito il lieto fine, ci aiuterà a fare in modo che siano i fiori più belli a proliferare.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Riflessioni
ciao Fradel,
Guarda caso, sono esperto in botanica! Mi occupo di fiori selvatici nella vita.
Insieme lo rifacciamo splendere sto Eden, ma ci vuole un po’ di volontà.
Ti ho già lasciato l’indirizzo nell’altra lettera, scrivimi che ci facciamo del bene a vicenda…
Ho questa vocina in fondo al cuore.
Bellissima lettera! Grazie.