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Il grande ritorno del patriarcato

di Itto Ogami
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 8 Giugno 2017. L'autore ha condiviso 30 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 211 commenti

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  1. 51
    unpic -

    @ Sospeso : arririttura i nostri ancestrali conoscevano la partenogenesi ?
    Se anche fosse , risulta comunque che il patriarcato è stato essenziale per lo sviluppo della civiltà.
    Si può anche pensare, e segni ve ne sono, che cessando il patriarcato anche la civiltà involverà.
    ……………………………….
    Fare l’amore era una come bere un caffe, non esisteva l’amore passionale ma le simpatie, non esisteva la gelosia, la proprietà privata, la famiglia monogamica, la religione montoeistica maschile patriarcale.
    ……………….

    certo, l’ eden, ma qualcuno volle mangiare la mela…

  2. 52
    Golem -

    Sospeso ha detto una cosa importante per la storia dei rapporti tra i due sessi e molto per quella delle società, che in parte spiega perché le “zavorre” parlano con facilità di “scontato” e “acqua calda” ignorando quanto altro si nasconde dietro quelle che a loro appaiono banali ovvietà.
    Ricordo che nel lungo dibattito sul mio famoso tema a suo tempo avevo accennato a questo importante aspetto della sessualità e degli sviluppi che questa ha preso, amore in primis, ma senza alcun esito, come al solito.

    Il collegamento tra rapporto sessuale e gravidanza non è affatto scontato da sempre, come forse moltissimi pensano. Il lungo lasso temporale intercorrente tra rapporto sessuale e gravidanze non consentiva un automatico collegamento tra la causa e l’effetto per l’uomo preistorico. Solo quando questo è stato capito ha cambiato il volto della società del momento, facendo diventare la femmina “dipendente” dalla “genetica” migliore possibile “sul mercato”, ma nello stesso tempo asservita IN TERMINI PATRIMONIALI a chi la possedeva, cosa di cui il possessore a quel punto era ben conscio, organizzando la società intorno a questo rapporto di forze. La scarsa conoscenza della fisiologia femminile, il misterioso sangue mestruale e le pratiche che le donne facevano con le erbe le hanno sempre relegate in un ambito tra il magico e il diabolico, come sempre a causa dell’ignoranza.
    >>>

  3. 53
    Golem -

    >>>
    E ancora oggi il retaggio della “strega” è presente in molte sottoculture.

    L’ignoranza, questo è il vero flagello dell’umanità. Soprattutto quando il possessore ignora di esserne afflitto. Anzi, pensa il contrario tanto più quanto è ignorante.
    Per inciso le considerazioni di Rossana come sempre si fermano alla punta dell’iceberg delle questioni. Ne mostrano gli esiti ma non le ragioni da cui provengono. Il problema mi ben è noto, ed è frequentissimo da riscontrare nelle interazioni umane.

  4. 54
    Sospeso -

    unpic:

    “Il matrimonio non l’hanno di certo inventato le donne, anzi è stato loro imposto all’incirca verso il 3 millennio a.C. .Ma se andiamo ancora più a ritroso del periodo di interregno pre patriarcale… è comprovato che l’umanità vivesse da sempre in regime matriarcale e stavano tutti bene perchè si pensava che le donne generassero da sole, per partenogenesi. Infatti ci volle molto tempo prima che qualcuno scoprisse che c’è un rapporto di causa effetto tra atto sessuale e nascita dei bambini, la quale avviene ben nove mesi dopo, per cui non era di evidenza immediata l’apporto del seme maschile. A chi si meraviglia di una simile disattenzione maschile, si potrebbe rispondere come Oscar Wilde che soleva dire che la cosa più difficile da vedere è la punta del proprio naso. Tradotto, vuol dire che sono le cose più semplici quelle che vengono conosciute dopo molto tempo (ed in fin dei conti vale anche per i mariti cornuti, che son sempre gli ultimi a saperlo, caso mai lo vengano a sapere). Così quando gli uomini si resero conto che era con il loro sperma che le signore donne mettevano al mondo i loro figli, le cose si capovolsero, perchè in fin dei conti tutto il potere delle donne (matriarcato) risiedeva proprio nel fatto che per millenni tutti avevano creduto che loro partorissero da sole e che l’uomo non avesse alcuna utilità nella perpetuazione della specie.

  5. 55
    Sospeso -

    Ma quando ci fu questa scoperta, ciascun uomo volle avere la garanzia che quel certo bambino partorito da quella certa donna fosse proprio il frutto del proprio sperma, quale certezza di perpetuazione della propria gens, che è quasi un modo di raggiungere una parvenza d’immortalità. Ma siccome in quei lontani tempi non avevano ancora i nostri antenati a disposizione l’accertamento della paternità tramite controllo del codice genetico (come invece è a noi consentito in questi ultimi anni) ci voleva qualcosa che garantisse al massimo possibile la certezza della paternità e questo qualcosa consisteva nell’obbligare le donne a rimanere vergini sino al momento di unirisi con un certo uomo ed a lui rimanere fedele per tutta la vita. Nacque così il matrimonio con tutti gli annessi e connessi di verginità prematrimoniale e di fedeltà coniugale che, non essendo facile da garantire, dovette venire imposta con il terrore della lapidazione o di altre pene terribili . In tal modo il matrimonio divenne l’istituzione con cui gli uomini si garantirono, entro certi limiti, la certezza della paternità, a spese delle donne, che non solo persero tutto il loro potere, ma furono asservite al dominio maschile del pater familias.”

  6. 56
    Golem -

    Giusto Sospeso. Ma vaglielo a far capire a certa gente convinta di sapere già tutto, che “certe cose” NON sono sempre andate in un certo modo.
    Ti rispondono , “e dov’è la novità?”, quando neppure la vedono.

  7. 57
    rossana -

    Unpic,
    mi fa piacere che la risposta ti abbia soddisfatto.

    da quanto appreso da vari testi, pare non sia mai esistito un vero e proprio matriarcato, come supposto parecchi anni fa dall’antropologo Bachofen, mentre in alcune culture ancora esiste la filiazione uterina (figli che restano nella famiglia della madre e sono protetti dal nonno e dagli zii materni – anche in questo caso, però, il potere sociale e politico è appannaggio di uomini). Erodoto (400 a.C.) riferisce di donne guerriere del Dahomey, che si mutilavano il seno e mordevano il fegato dei nemici, ma si tratta di un caso isolato…

    c’è stato un lungo periodo nel paleolitico, prima della scoperta dei vari minerali e dell’utilizzo che se ne poteva fare, in cui la donna era avvolta da un’aura di magica sacralità per il suo misterioso procreare. tutto era natura, gli ominidi nomadi ne erano succubi e il maschio ancora non aveva intuito la sua partecipazione alla genitorialità (cosa che probabilmente avvenne con l’osservazione dei primi animali domestici).

    superata questa era, in cui entrambi i generi contribuivano pressoché in egual misura alla sopravvivenza del gruppo (caccia e pesca per l’uomo; raccolta di radici e frutti, fabbricazione di utensili in terracotta e di abiti ricavati da pelli da parte delle donne), quando dalla coltivazione di minuscoli orti si passò a dissodare, con l’ausilio dell’aratro e di animali, più ampie porzioni di terra e a implementare l’agricoltura…

    segue…

  8. 58
    rossana -

    segue…

    la donna perse la sua equivalenza di valore economico per la società che si andava costituendo, che necessitava manodopera vigorosa e resistente.

    a parte poche culture, in linea di massima agresti e tendenzialente pacifiche (antichi Cretesi, Etruschi e primi Egiziani), secondo me il più grave errore del maschio è stato quello di non riconoscere alla femmina le sue stesse potenzialità e di averne impedito, con ogni mezzo, per almeno 5000 anni, l’evoluzione mentale e sociale, relegandola a un ruolo subalterno, considerandola “Altro da sé”, da assoggettare a un livello di poco inferiore alla schiavitù.

    è spiacevole ammetterlo ma è l’importanza del valore economico sul mercato di una persona, anche solo per possesso autonomo di beni, a permetterle di conquistare libertà e indipendenza, come dimostrato dalla legislazione favorevole di cui hanno beneficiato le donne nel periodo di decadenza dell’impero romano, alquanto affine a quello attuale.

    quanto all’uomo, è innegabile che sia artefice della maggior parte dei contributi alla società (da distinguersi però sulla base dei loro obiettivi: economici, di conquista di genti o di spazi in opposizione a miglioramenti del benessere collettivo, soprattutto in ambito medico, o artistici e ricreativi) ma ha anche favorito nei secoli ingenti massacri di suoi simili, di cui non potersi che vergognare, giungendo al limite di aver di recente acquisito la facoltà singola di distruggere il pianeta.

  9. 59
    rondinella -

    E tutto sto casino di questa lotta infinita tra uomini e donne sarebbe nato dal riconoscimento del merito della figliolanza? E io invece chissà che mi credevo.. Pensare che i figli in realtà sono sopratutto una gran rottura di scatole 😀

  10. 60
    unpic -

    @ Sospeso : a parte il fatto che qualsiasi ipotesi sul passato, senza dato oggettivi è mera ipotesi, si vorrebbe sapere come facevano le donne incinta ad occuparsi della ricerca di cibo animale, e a difendersi.
    Quindi abbiamo già trovato due motivi di importanza per il maschio.
    C’è di più : in realtà non è mai esistita una civiltà minimamente complessa a impronta matriarcale.
    Neanche una, quindi anche certi ” rabbini ” grafomani, hanno la soluzione a portata di naso, ma ahimè non la vedono.
    Quindi, non solo stavano tutti bene in una civiltà a livello dei bonobo, ma non è mai esistita una civiltà matriarcale.
    ¸@ Rossana : la vita una volta era dura per tutti, non c’ era nessuna schiavitù. Tant’è che gli uomini , una volta che ce ne sono state le possibilità, hanno promosso anche il miglioramento della vita delle donne.
    Ricordo ai saccenti ” rabbini ” che i morti sul lavoro sono tutti maschi, fatto stranissimo se i maschi fossero oppressori delle femmine.

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