In molti ne sentono la mancanza. Altrettanti sono già pronti a considerarlo definitivamente estinto. Eppure il patriarcato funziona, ed è un modello da rivisitare.
Ma che cosa è il “patriarcato”? Ci viene in soccorso la Wikipedia: si tratta di un “Tipo di organizzazione famigliare… in cui i figli entrano a far parte del gruppo cui appartiene il padre, da cui prendono il nome e i diritti che essi a loro volta trasmettono ai discendenti diretti o prossimi nella linea maschile”.
Assolutamente lontano da qualsiasi valore religioso, il patriarcato “puro” è una forma familiare di tipo medioevale, basata su principi e regole ben precisi. Questo tipo di organizzazione sociale ha presentato in passato i seguenti vantaggi:
- Subordinazione della donna al concetto di “onore” per il quale non era consentito alla femmina il sesso prematrimoniale, e anche quando ciò fosse accaduto, doveva essere con il futuro sposo (valore della verginità femminile)
- Protezione della linea generazionale: poiché “mater semper certa” (cioè la madre è sicura che il figlio sia suo) ma il padre non può esserlo –tranne oggi con il DNA-, è evidente che l’onorabilità della propria donna garantisce all’uomo il diritto di “essere certo” tanto come la madre. Si tratta quindi di civiltà e parità dei diritti.
- Protezione della famiglia: l’obbligatorietà dei rapporti solo tra marito e moglie, escludendosi qualsiasi altra persona, comporta la salvaguardia del tessuto familiare e dell’unità del gruppo stesso: a livello interpersonale ciò si traduce nei valori di lealtà e rispetto. A livello di famiglia ciò significa trasmettere ai figli una immagine, un concetto di “sacralità” dell’unione e del vincolo, in cui la coppia padre-madre è indissolubile. I figli assorbono tale concetto e tendono, per naturale imitazione, a realizzare lo stesso obiettivo.
La mancata realizzazione del patriarcato, cioè la cattiva interpretazione o l’errore umano in questo modello ha comportato i seguenti svantaggi:
- Violenza familiare: il patriarca, anziché rispettare la donna, la sottometteva in modo irrispettoso, o brutale o violento.
- In alcuni casi i figli divenivano “oggetti” creati per la soddisfazione dei bisogni dei genitori, tra cui anche l’assistenza geriatrica. I figli erano pertanto “pedine” e non già “discendenti”.
Attraverso gli errori commessi da alcuni patriarchi, gruppi eversivi fintamente modernizzanti hanno proposto la distruzione del patriarcato in nome della salvaguardia delle libertà personali, proposta che invece è collassata nell’ attuale “puttanesimo” in cui i figli nascono in famiglie con dozzine di padri e madri, senza riferimenti e senza guide, come barchette in mezzo alle onde della vita, incapaci di discernere ciò che è giusto da ciò che è falso. Migliaia di ragazzine, educate da madri indegne, diventano giovani meretrici senza alcun rispetto per il proprio corpo, e da adulte donne impudiche e sconce: le cosiddette “donne da vergogna”.
In questo orizzonte perverso si sono affacciate minoranze che hanno proposto famiglie composte da soggetti diversi da “maschio-femmina”, che da “alternativa” sono divenute quasi lo “standard”: dove manca una direzione, la “contro-proposta” diventa la nuova tendenza. Indipendentemente dalla funzionalità o meno di tale proposta, la natura ha predisposto un sistema procreativo basato sull’unione di maschio e femmina, pertanto è in quella direzione che deve esistere una proposta che funga da asse “principale”.
Ecco perché occorre rifondare il patriarcato alla luce degli errori del passato, e consapevoli che l’attuale modello sociale “anarchico” e “libertario” è già fallito.
La nuova proposta è:
- Pari dignità ad uomo e donna, e disparità di diritti e doveri. All’uomo spettano più doveri verso la donna tra cui il sostegno materiale ed affettivo. L’uomo deve amare la donna, come la donna deve amare i figli dell’uomo. Si realizza la sequenza UOMO -> DONNA – > FIGLI DELL’UOMO. L’uomo sa che darà tutto se stesso alla propria donna, la quale darà tutta se stessa ai propri figli (che sono SOLO di questo uomo!).
- Verginità prematrimoniale della donna e rispetto totale per il proprio marito. Qualsiasi altra forma di impudicizia è automaticamente escludente dal nuovo modello patriarcale.
- Nessuna violenza fisica nella coppia. Figli e moglie non devono MAI essere toccati.
- I figli devono essere considerati non come “destinatari” di una missione per conto dei genitori, ma solamente come esseri liberi e inviolabili, da cui i genitori NON pretendono nulla, tranne “impare” da loro i segreti della vita.
L’uomo quindi è garantito sotto questi profili: a) ius primae noctis (diritto allo sverginamento) b) salvaguardia dal tradimento c) salvaguardia dal mantenimento di prole incerta.
La donna è garantita a) certezza del mantenimento personale e protezione b) salvaguardia dal tradimento c) certezza di non rimanere sola nell’allevare la prole
I figli sono garantiti a) certezza di padre e madre b) inviolabilità del nucleo famigliare c) indipendenza e libertà di scelta per il proprio futuro.
E’ ora di dare un taglio netto alla delazione del patriarcato e stimolare invece la massima applicazione: in un primo momento, moltissime persone saranno purtroppo escluse dalla possibilità di aderire alla famiglia tradizionale, in quanto già rovinate dalla melma attuale, però con il tempo potrà ristabilirsi un ordine che permetterà alle nuove generazioni di riconoscere immediatamente la differenza tra concetti semplici ma fondamentali: “pulito” e “sporco”, “degno” e “indegno”, “pudico” e “impudico”, “donna perbene” e “meretrice”, “vero uomo” e “stalliere”.
Ci vorrà tempo, ma è possibile.
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Categorie: - Famiglia - Riflessioni
Le leggi raziali le vogliamo mettere prima o dopo sta cazzata?
Mi trovo assolutamente contrario alla parte centrale della lettera.
Può essere una scelta la famiglia proposta da Itto ma non una regola.
La mia famiglia è diversa da quella proposta. E’ la famiglia “punulua”, ovvero n maschi con m femmine”ce le indefinite semplificazioni, dove le peincipali sono poligania, poliandria, coppie, MF FF MM eperfino la minima di uba pwesona sola. La pudicizia o impudicizia deve rimanere un fatto pwesonale sia in caso di partner multipli, monogamici o inesistenti, senza sanzione sociale per nessuno di essi.
L’immagine del capofamiglia è importante anche per la donna che ha l’ambizione di mettere a frutto le sue capacità intellettuali. La regina d’Inghilterra è il tipico esempio di donna a capo di una società patriarcale per modo di dire. Presso la croce, nelle ore della passione di Cristo, stavano sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala, ma Gesù, come vediamo, non si preoccupa di trovarLe una compagnia: “prende” il discepolo che ama e ricompone la famiglia. Perché proprio il discepolo che Egli amava? Perché socialmente sarebbe stato il più influente essendo a Lui più vicino. Ti dico che io ho cominciato accettare l’idea che un giorno avrei potuto vivere da sola proprio in quel lasso di tempo in cui mi è capitato di coabitare con mio fratello. Anche se è più piccolo di me mi ha dato la possibilità di realizzare che ero in grado di dominare la mia emotività e che quindi potevo permettermi di cedere alla stanchezza senza sprofondare nel disagio esistenziale. Io ricordo l’anno della maturità, che è stato, penso, uno degli anni più caldi della storia, e io sopporto male l’aria bassa, mi dà un senso d’oppressione, che alla fine mi portò ad andare in confusione. Mai nella vita avrei pensato che nel giorno dell’orale avrei mandato il certificato medico per poi vivere nell’attesa della visita fiscale. Eppure andò così. I miei professori furono molto gentili con me, nessuno me lo fece notare, ma non avrei mai pensato di finire la scuola in questo modo.
[…] Per me fu una grande sconfitta che amplificò la percezione della solitudine e dell’incertezza del futuro. Come donna né fai sempre una questione di responsabilità e quindi di diritti. Si tratta di un fatto naturale che elabori nel tempo. In genere in tutti gli ambienti si tende a ricreare una sorta di fratellanza che neutralizza la differenza tra un mondo e l’altro. Il matriarcato secondo me non esiste. Nel mondo di oggi, poi, la donna non vuole fare numero.
Buongiorno Itto,
sarebbe però opportuno che redigessi anche una relazione su quanto in pratica organizzate. Dove vi riunite, quanti siete, chi siete, che avete fatto e che intendete fare, ecc. In particolare, se c’è un Ente istituzionale che vi segue continuativamente.
Non ho letto tutti gli interventi di Itto, ma mi sento di esprimere un mio modesto parere da moderatore. Siamo in un paese, si dice così, civile e democratico. Capire il senso dei termini civili e democratici però non è un qualcosa a portata di mano per tutti. Estremismi o particolarismi di Itto e di altri personaggi, ad esempio la cara Rossella, rappresentano quella coda lunga di internet ottimamente illustrata da Anderson. Ma oltre a un fenomeno sociale-economico-informatico possono essere un problema delle visioni così singolari, così lontane dal coro?
A parere di chi scrive possono esserlo. La famiglia, il matrimonio, il lavoro, le scelte sessuali attengono a una sfera definita propriamente intima. Palesare le proprie idee in guisa di programma partitico mi fa pensare a una certa forma di fascismo, una certa forma di fascismoche ravvisavo anche in un noto leader politico che proclamava la potenza sessuale del proprio movimento politico e la carettiristica di incorruttibilità puntando il dito contro la Capitale, simbolo del malaffare. Questo integralismo ben conosciuto a chi studia i meccanismi della mente funziona per la nota legge dantesca del contrappasso. E gli eventi personali e familiari di questo simpatico personaggio che ha perso l’ antico vigore lo dimostrano. Se vedo una persona che per strada vende il suo corpo io non so come ci è finita lì, non so se è una sua scelta. Se la società si trasforma e da industriale diventa post-industriale, le responsabilità…
Non risiedono nella famiglia o solo nella famiglia, ma in un complesso di stati di fatti. Penso sinceramente che le idee di Itto siano anacronistiche, e non faccio fatica alcuna a pensare che voglia sposare una vergine (se non ci sia già riuscito) e poi procurarsi i favori di una ragazza più sfortunata. Allo stesso modo i discorsi sconclusionati di Rossella consiglierebbero un sano trattamento obbligatorio che almeno la tenesse lontano da questo forum. Parlare della vita altrui va fatto sempre con rispetto, atteggiamenti sprezzanti,riluttanti, sentenziosi andrebbero quanto meno contrastati o per l’ appunto moderati.
Suppergiù per il buon Itto sarebbe come tornare a viaggiare in città coi tram a cavalli e fuori con la diligenza. Non capisce che ogni organizzazione sociale è il risultato di una struttura economico-culturale “utile” in un certo momento storico.
Comunque i mulini a vento metaforici non mancano, contro i quali il nostro samurai potrà combattere con la sua katana. Lui è un “katanese”.
Itto ma dimmi una cosa.. questa lettera l’hai scritta prima o dopo aver preso lo Xanax ?
Rondinella, prima devi diventare intelligente, poi posso darti una risposta. )))
Golem, ti hanno dato l’ora d’aria oggi ? )))
Anonimo, tu sei un moderatore di che cosa ? Di questo sito ? Io invece sono un DIRETTORE. Quindi ? e poi non ho capito bene… se c’è il gay pride, perché io non posso dire la mia ??? Non è intima la scelta di essere omosessuale o lesbica ? Quindi, la legge non vale per tutti ? Anche Itto Ogami parla !
Regina del cielo stellato, io non mi muovo con un “gruppo”. E’ tutta farina del mio sacco !
Rossella, nel vero patriarcato la donna è fondamentale, per cui penso che hai centrato il punto.
Pax, ma per quale motivo non posso pensare male della tua forma di famiglia ed esternarlo pubblicamente ??? Tu fai altrettanto, dicendo che non ti piace la parte centrale della lettera. Libertà vs. libertà.
Maicon, hai un dispositivo dietro installato dagli alieni ? Il tuo username sembra un codice militare.