Gentilissimi,
finalmente trovo il coraggio di scrivere, sia pure in forma “anonima”.
Non sapevo dove pubblicare questa lettera. Prima di tutto, una presentazione: ho 34 anni, lavoro a Milano, sono single.
Il “problema” è una “solitudine affettiva”. Sono il primo di 2 figli che – per lavoro – si sono trasferiti da Sondrio a Milano. Sia io che mio fratello vediamo i nostri genitori una volta ogni 2 settimane, oltre a sentirli telefonicamente tutte le sere. Il più delle volte, durante il week-end, casa nostra c’è anche la fidanzata di mio fratello. Da un mese a questa parte, mi sento “tagliato fuori” dal menage familiare. Molto esemplificativa è stata la giornata di ieri: non ho proferito parola per tutto il pasto. Mio fratello ha monopolizzato la discussione parlando del suo lavoro. Io sono stato zitto per tutta la durata del pasto: non sapevo come intervenire e nessuno si è preso la briga di coinvolgermi nella discussione. Le uniche parole che mi sono sentito rivolgere sono stati ordini: “Vai a prendere questo, fai quello….”. Mi sono sentito impalpabile come l’aria.
Tutte le volte che faccio notare questo fatto, mi trovo davanti ad una serie di “frasi fatte”: “Non è vero….Sai che non è così….”, insomma: tutto il campionario che fa parte della “negazione dell’evidenza”.
Non sono riuscito a trovare un legame affettivo (d’amore o anche solo d’amicizia) nemmeno al di fuori del contesto famigliare. I pochi amici che ho si fanno sentire raramente e sono tutti fidanzati: se facessi parte di un ipotetico “gruppo” (che – comunque – non c’è), sarei un single in mezzo a tante coppie: la classica “scartina” del mazzo.
Non nego che vorrei una fidanzata. Tuttavia, l’amore non si può comprare al supermercato: arriva quando arriva. Purtroppo, da che mi ricordi, sono sempre stato considerato “ uno sfigato”. Come tutti i solitari, mi sono dovuto creare un mio mondo a parte, per non impazzire, fatto di cinema e letture. Sinceramente, non ricordo quando è stata l’ultima volta che qualcuno mi abbia proposto un’uscita, anche solo per un caffè. A volte ho provato a proporre qualcosa da fare in compagnia, ma ho ricevuto solo rifiuti. Se i rifiuti sono sempre stati motivati da varie cause (motivi economici, precedenti impegni, ecc.). Tuttavia, percepisco tutto questo come un messaggio inequivocabile: gli altri non vogliono avere a che fare con me. Infatti, non ho mai ricevuto una controproposta.
Anche esteticamente parlando non sono stato molto fortunato: mi spiace solo non poter pubblicare una mia foto.
Qual è il risultato di tutto questo? Per sopravvivere, mi sono dovuto creare un mio mondo: al di fuori del contesto lavorativo, passo il tempo leggendo, guardando film o scattando fotografie. Tutto questo, però, è solo un palliativo: il dolore della solitudine c’è e non riesco a farlo andare via. A settembre comincerò un corso di fotografia, ma dubito (date precedenti esperienze), che possa essere d’aiuto.
Considerazioni, consigli e quant’altro sono ben accetti.
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Ciao mpoletti conosco i tuoi sentimenti poiche’ sono stati anche i miei in passato… posso solo dirti che troverai la tua strada come tutti… ognuno di noi ha il suo percorso da seguire … amici da incontrare .. vedrai che prima o poi incontrerai senza accorgertene una persona che colmera’ del tutto la tua solitudine … un abbraccio Erika
Carissimo, la descrizione che fai del pasto a me ha toccato molto..capisco cosa vuoi dire anche quando dici “Tutte le volte che faccio notare questo fatto, mi trovo davanti ad una serie di “frasi fatte”: “Non è vero….Sai che non è così….”, insomma: tutto il campionario che fa parte della “negazione dell’evidenza”.
Cavolo se è vero! E passi pure per pazzo..
Il corso di fotografia un po’ aiuterà, almeno mentalmente, a sentirti parte di qualcosa, ma non hai mai provato a iscriverti a dei siti di incontri online?
Lo dico perchè magari per chi è più timido e ha poche possibilità di “acchiappo” magari può aiutare un po’ e ci saranno altre ragazze, donne, che sono nella situazione come la tua..
ciao mpoletti leggo con un po di tristezza la tua lettera perchè so bene cosa si prova quando si è soli..quando si torna a casa la sera dopo il lavoro e non c’è nessuno che ci aspetta,quando anche prepararsi la cena diventa una sofferenza pechè non la si puo condividere con la persona che ami..quando è il giorno del tuo compleanno e vorresti solo chiuderti in casa perchè ti infastidiscono anche gli auguri di circostanza..
Anche io come te cerco di distrami con la lettura,cinema,piscina,palestra ma come giustamente sottolinei è solo un palliativo..e ora che è estate sento ancora di più il peso della solitudine.
Mi sento sfortunata per non aver a 31 anni realizzato praticamente nulla e chissà se mai troverò serenità e felicità.
Nella mia vita ho avuto due relazioni,la prima durata 8 anni e l’altra due..e proprio quest’ultima mi ha devastata psicologicamente..
..scusami ..immagino che hai scritto per trovare consigli e conforto ed io ti sto deprimendo ancora di più…un augurio per tutto..io mi ripeto sempre “passerà”…un abbraccio Elisa
Abbiamo molte cose in comune. Ti va di scambiare il contatti email?
Mi dispiace caro amico. Io non sono mai stato una persona sola, anche se adesso la mia solitudine è data dalla delusione sentimentale. Porto il mio esempio per dirti che puoi essere circondato da persone e sentirti solo, ma di contro potresti fare di colpo un incontro tale da cambiarti la vita e riempire quel vuoto. non demordere. Ovviamente l’amore non dovrebbe mai andare a discapito dell’amicizia, che è un bene importantissimo.
ELISA
Io di anni ne ho 32 e anch’io mi trovo a dover ripartire da zero dopo 2 delusioni, una peggio dell’altra. Se nella prima almeno potevo dire che la casua era la giovane età, nella seconda invece funzionava tutto a dovere ma di botto…ciao e tanti saluti 🙂 Pochi giorni fa è stato anche il mio di compleanno ed è stato un giorno da dimenticare…è ovvio, le feste e le ricorrenze amplificano il senso di vuoto, paragonato al “prima”.
un abbraccio
NEVER
..ti faccio gli auguri..passati..con la speranza e l’augurio che il prox compleanno sia più felice..
Elisa
Grazie! Lo spero e lo credo… 🙂