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Lettera pubblicata il 19 Settembre 2023. L'autore ha condiviso 21 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore scrivocosanepenso@gmail.com.
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@ Maria Grazia nr. 16 e 17: condivido al 100%. Il problema però è che anche i figli di genitori sani e per bene, dovendosi confrontare con un panorama di coetanei desolante e subendo in continuazione una pressione mediatica che promuove pattume umano tipo i trapper, rischiano di divenire anche loro delle testoline di c.....
E’ come se fosse venuta a mancare “l’immunità di gregge” dalla deficienza e dalla depravazione, pertanto se anche tuo figlio è sano e tu lo hai cresciuto con la migliore educazione, può comunque “corrompersi” al contatto con una società che può essere sistemata più con le politiche della nettezza urbana che con quelle sociali.
@ Suzy nr. 18: “Il termine repressione in ambito educativo è decisamente inappropriato” (cit.)… ok, allora usiamo pure “educazione diversamente pacifica” se ti aggrada, l’importante è la sostanza “diversamente pacifica” 😉
Non è affatto singolare. Io ho parlato appunto di SANA repressione, non di restrizioni fini a se stesse che non hanno alcun fondamento scientifico e non hanno alcun senso, se non quello di complicare e frustrare la vita delle persone per fini poco chiari. La parola più adatta non è nemmeno repressione. Si tratta semplicemente di EDUCAZIONE alla civile convivenza.
Le regole vanno interiorizzate e fatte proprie. Bellissimo concetto. Sulla carta.
Nella realtà di ogni giorno purtroppo le cose vanno diversamente. Occorre OBBLIGARE le persone a rispettare regole e leggi, altrimenti regnerebbe il caos a tutti i livelli.
Intanto comincerei a punire concretamente i disturbatori di condominio, gli affittuari morosi, e a mettere un bel freno all’ immigrazione incontrollata. Intanto.
IInteressanti sia le osservazioni di Max che quelle di White knight.
A proposito dei generi musicali contemporanei, sono studiati apposta per influire negativamente sulla psiche delle persone, dei giovani in particolare, e per livellare tutto e tutti a un piano di mediocrità e di mancanza di slancio. Anche per questo assistiamo attualmente a una società composta da una massa di pecorame senza valori. Anche qui, ci si salva se non si seguono le mode e si pensa con la propria testa.
Golem, interessante la storia dei due matematici comm. 14.
D’accordo con Suzanne comm. 18. Suzanne, credo che la competitività si stimoli con la meritocrazia. Dare lo stesso premio a tutti i partecipanti di una competizione, non dà soddisfazione a chi vince, non incentiva ad arrivare primi. Diverso è se i perdenti vengono umiliati. Mi ricordo che quando giocavo a minibasket, la squadra che vinceva si metteva un minuto davanti a quella che aveva perso a ripetergli “Ciompi!”.
Rossana comm. 12, hai ragione. Rispettare le diversità e dare libertà di parola. Non sporgo denunce per stalking a chi esprime idee diverse dalle mie.
Trad, l’esempio dei due matematici giapponesi, così diversi che più diversi non si può, neppure col candeggio, è la dimostrazione che ci si può capire solo se si parla la stessa “lingua”, e il linguaggio matematico non lascia dubbi alle interpretazioni, al contrario di quello letterario.
Quanto alla meritocrazia, non mi faccio illusioni. Resterà un miraggio fintanto chi ne sarà il giudice non avrà seguito un percorso virtuoso dal punto di vista meritocratico, appunto. Ma questo oggi, specie in Italia, è e resta un miraggio. L’eccellenza invece di essere una dotazione diventa un “fastidio” a quello che è la mediocrità del trend.
Quante volte ho detto che qui, per intavolare un dialogo utile bisognerebbe avere lo stesso livello di cognizioni? Altrimenti il Roma per toma diventa una costante…ellittica. tanto per richiamare una funzione matematica.
Non sono gli spauracchi, quelli da adottare, facciamo piuttosto dei docenti che abbiano una passione per l’insegnamento e che non cambino ogni anno, facciamo in modo che i libri che si acquistano anno dopo anno, siano effettivamente usati e non che vengano poi snobbati dall’insegnante stesso. Poi adeguare il parco edilizio scolastico, adeguare gli stipendi ed investire nella scuola, cosa che non viene assolutamente fatta. Se ci fossero tutte queste cose, pensate che i ragazzi avrebbero tutte le criticità di cui state parlando? I ragazzi manifestano il malessere del l’indifferenza, in casa nessuno li tratta, lo smartphone lo ricevono già in seconda elementare, ecco spiegato perché sono incapaci di strutturare un pensiero, a scuola i docenti possono fare cose limitate, e i genitori molto spesso sono ignoranti, perché non hanno avuto la possibilità di studiare. Se volessimo davvero che la scuola funzionasse, dovremmo dare la possibilità di frequentare corsi abilitanti a professioni
anche agli adulti, di modo che possono promuovere sè stessi, e non fermarsi alla terza media, che poi non vuole più nessuno a lavorare
Io invece non ho la fissa di pensare che chiunque esprima opinioni in contrasto con le mie, sia un fake creato ad arte per screditarmi.
Golem, infatti la matematica non è un’opinione. Questo comporta che, alle scuole superiori, un problema di matematica abbia una difficoltà in più rispetto al tema di italiano. Non c’è spazio per un giudizio personale, due più due dà quattro, se mi dà 4,001 il risultato è sbagliato, mentre in un tema si può fare ragionamenti diversi e giungere a conclusioni diverse.
Vero, in Italia di meritocrazia ce n’è poca. La meritocrazia totale appartiene ad un mondo ideale. Ci sono studenti che si laureano implorando i professori, che, davanti a queste scene pietose, regalano il diciotto allo studente; le raccomandazioni spesso sono indispensabili per raggiungere i posti di lavoro più prestigiosi. Così funzionano le cose. Io faccio un lavoro meritocratico, investo i soldi, facendo tutto da solo, scegliendo autonomamente titoli e strumenti finanziari. Nessuno mi aiuta, tutti mi chiedono consigli (tutte le persone intelligenti, che invece di denigrarmi per invidia, preferiscono chiedermi una
Dritta su come investire.
Però nel mondo della finanza c’è chi guadagna con l’insider trading, chi manovra il mercato, chi guadagna dalle commissioni applicate investendo i soldi dei clienti, senza dare loro nessuna garanzia.
White knight, anche a me piace vivere nelle regole, vorrei che si possa intervenire efficacemente per i vicini rompiscatole, ma c’è un limite. A me preoccupa sentire parlare di “repressione”, soprattutto da chi sporge querele per poco. Tra l’altro il sistema giudiziario ha un costo. Le istituzioni non possono risolvere qualunque dissidio di qualunque persona, dai fatti gravi fino a liti insignificanti.
Ti sembra corretto sporgere una denuncia per motivi di poco conto?