I pornourbanisti di Napoli
Napoli. Torre Ranieri è una parte della collina di Posillipo. La zona nel 1947 era completamente coperta di verde. Lo certifica un documento delle autorità americane che in quell’area attraverso un censimento registrava la presenza di non più diecimila residenti, concentrati nei Casali e nelle ville con discesa a mare. All’epoca, un piano regolatore (del ’39) la definiva e la inseriva nel territorio inedificabile. Era in funzione anche una funivia che da Fuorigrotta conduceva i molti turisti sulla collina panoramica. Anche il Vomero, era una verde collina, un paradiso con i suoi numerosi ettari di agrumeti, aziende agricole a conduzione familiare che si diffondevano fino alla montagna dei camaldoli caratterizzata dai suoi ridenti boschi di noci e castagni dove solitario svettava l’eremo dei frati camaldolesi.
Luogo di villeggiatura estiva, per le famiglie bene, era sempre stato per tutti i napoletani un luogo ameno per rilassarsi; il polmone verde della città. Ben due funicolari lo collegavano ( e lo collegano ancora) ai quartieri Chiaia e Montecalvario.
Benedetto Croce pensava che la destinazione migliore fosse quella di quartiere residenziale a forte vocazione turistica.
Oggi questi quartieri sono ridotti a un groviglio d’edifici costruiti senza un rigore logico (se non quello di aver fatto far incamerare più quattrini a squallidi costruttori). Mani criminali si sono impossessate della città e in cinquant’anni, non solo, non hanno risolto uno e dico uno, delle questioni annose che affliggevano il territorio metropolitano, ma hanno contribuito a moltiplicare le zone di degrado, saccheggiando senza nessun pietà prima il territorio urbano e poi la provincia. Tutta i casali rurali che caratterizzavano il territorio a nord di Napoli, infatti, sono praticamente scomparsi per lasciare il posto a mostri urbanistici inqualificabili. I pornourbanisti napoletani, novelli Attila, dove sono passati non hanno lasciato un filo d’erba, e i figli degli antichi contadini si sono difatti trasformati in cittadini di pseudocittà senz’anima, senza precisi riferimenti culturali. Molti di loro hanno trovato come unici valori di riferimento quella della violenza, della sopraffazione e della criminalità.
Giuseppe Giuliano – Trento
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Caro Giuliano, leggo sempre con piacere le tue lettere e da napoletano
disilluso leggo tra le righe l’amore che hai per Napoli ormai sempre in picchiata verticale. Forse è nella nostra natura, non sappiamo ribellarci, qualcuno come De crescenzo ci ha definiti epicurei, siamo
per il quieto vivere, non abbiamo la grinta della gente della lega-nord che alzano la voce e hanno i loro portabandiera.Anche Masaniello alla fine si adeguò. Intanto De crescenzo abita ai fori imperiali a Roma, tu scrivi da Trento, a Napoli nessuno scrive più, non farmi nomi, Rea, Pazzaglia e il deserto dei tartari, la Napoli di cui tu parli m’inorgoglisce, ma siamo nei bei tempi andati. Giudico a naso,sono un operaio, ho letto tutto quel che ho potuto su Napoli. Ho un sogno. sincero. Che uno acculturato come te alla prossima lettera (lo vorrei fare io, solo per sfogarmi della rabbia, ma non ho il tuo spessore culturale) postasse una lettera dal titolo ” La Napoli di oggi, Vizi e virtù di una capitale al bel tempo che fu” siamo in molti a leggerti ma nessuno
posta anche un rigo,toglimi una curiosità, presumo che tu viva a Trento ma hai lo stile dello storiografo, del cronista, insomma di uno che le cose le sà. potresti inviarmi una tua mail al mio indirizzo
frattinima@gmail.com, e dirmi chi sei, cosa sei stato, perchè vivi a trento? Ho paura che tutti i napoletani buoni vivono lontano da questa città, io mi sono rifugiato nella provincia, ma ogni tanto una zuppa di cozze a margellina ci scappa. statte bbuone!….. marittiello
Sulla Napoli di oggi non posso esprimermi con obiettività.
E’ evidente che il degrado economico frutto di un modernizzzazione senza sviluppo si è riverberato anche sui rapporti interpersonali. Le persone a Napoli diffidano una dell’altra. Il senso di solidarietà che caratterizzava l’ethos napoletano è scomparso da un pezzo. Farsi una zuppa di cozze a ‘ Piazza Sannzzaro può essere un ottimo antitodo per combattere lo stress. Saluti ‘guagliò
Modernizzazione senza sviluppo…questa cosa mi arrovella le residue particelle di materia grigia. Ma sei mai stato nella Napoli definita industriale? anni 70 più o meno. Certo i buoni democristiani dell’epoca ci hanno fatto credere in una Napoli industriale, l’Ilva di bagnoli, uno sfregio alla città, e stà ancora lì…Mecfond. Capannoni vuoti da decenni e pure stanno ancora lì…Raffineria di Napoli, prima Mobil oil, poi Q 8 e stà ancora lì…Amianto, serbatoi al limite del collasso. E’ rimasta L’Ansaldo, ex ocren. ex italtrafo insieme agli scheletri della Rhodiatoce, la zona orientale ex zona industriale, ha gettato le armi. Ti capisco, se sei lontano da Napoli da molti anni. Ci hanno preso per i fondelli, e viviamo in un contesto peggiore del post-bellico. Hanno sconfitto il contrabbando di sigarette, rendendo florido il commercio e l’eportazio0ne della droga. Non sò se Saviano ha fatto opera meritoria mettendo in luce quello che noi napoletani vediamo sotto i nostri occhi.I politici, Berlusconi in testa, hanno una passione sfrenata a togliere il potere al centro-sinistra, Bassolino in testa. Io vengo dalla scuola Berligueriana, non sò se nel PD c’è qualche rimasuglio di quella era.
Ma politicamente, sono daccordo con gli inceneritori, per la monnezza visibile, ma gli inceneritori alla camorra, meno visibili, Caro Silvio, te li sei dimenticati! Perchè forse se si faranno, tu che sei sempre in prima linea, dimostra il tuo coraggio negli inceneritori ai camorristi, ti ammirano, se ti butti dentro tu per primo,ti seguiranno, ci saranno migliaia di vergini a consolarvi di questo estremo sacrificio, tutto gratis. Sarebbe l’unica cosa valida per Napoli e tutto il meridione, il sacrificio del messia e dei suoi accoliti. Potrmmo anche combinare una liquefazione del sangue alternata, una voilta san gennaro e una volta berlusconi, noi napoletani siamo gente aperta alle innovazioni.Silvio tu che punti sempre in alto, non ci hai mai pensato? Rifletti!…L’ETERNITA’!
Io con lo stress ci convivo, ma non posso permettermi zuppa di cozze tutte le sere,ho un badget limitato, e se a Napoli mettono le multe anche alle tre di notte, non sempre sono disposto a fare km a piedi per andare a nascondere la macchina.Il Comune si regge sulle multe per divieto di sosta. Manco il tempo di un caffè, e sei multato. Quando leggi l’importo della multa, il caffè ti esce dagli occhi!Tu conoscerai questa locuzione napoletana, non voglio apparire strano, ma come si fa a tradurre: nù cafè 80 centesimi, a murda 60 euri, ma che sò scise all’eccelsior? Quindi a Napoli si circola senza macchina. tra un poco avremo completata la metropolitana più estesa d’europa! Mi sento emozionato, a roma la metrò fa pena,dovevo andare al policlinico gemelli, mi son trovato al policlinico vittorio emanuele. a milano, dopo aver chiesto a 10 persone, non ho capitoniente,leggerò sulla guida ho pensato.Infatti dopo 3 ore abbraccio mia figlia laureata ed emigrata.E in me una voglia matta di trovarmi a gianturco “scusate dovrei scendere a fuorigrotta, quante fermate ci sono? Non vi preoccupate, sono 4 fermate e poi scendete insieme a me. Non vi potete sbagliare. In gioventù ,dopo il militare a Padova, mi convinsi che Napoli fosse troppo distante, quasi una provincia di questa penisola,sentivo che se volevo “crescere” sarei dovuto andare a vivere altrove. Avevo il brevetto di saldatore di I categoria,riconosciuto in tutto il mondo, feci domanda alla…..di Milano, dopo il colloquio pensavo mi facessero fare una prova pratica,no col suo brevetto non è necessario, OK parliamo di soldi. Lei verrà inquadrato nel 4° livello…ma io a Napoli ho il 5° livello +s voi mi state offrendo una paga inferiore, non se ne fa niente, torno a Napoli. Promesse di ncentivi,trasferte…dissi sarò sincero
Io con la mia qualifica a Napoli e altrove prendo più di un laureato,
eppoi Milano non mi piace ,scusate se vi ho fatto perdere tempo, ma voi avete la capacità di mettere le persone a disagio
A Napoli c’è un discreto tessuto industriale di grandi (Alfa, Ansaldo, Aeritalia) e di medie e piccole imprese. Ma rsulta insufficiente per sostenere in maniera dignitosa tutta la popolazione presente sul teritorio. Purtroppo, e mi duole dirlo, anche l’ex partito comunista, a mio avviso, ha molta colpa nella situazione di degrado che attanaglia Napoli e il Mezzogiorno in generale. Negli anni ’70 la società civile chiedeva un cambiamento (movimento studentesco, movimento operaio) e invece la ricetta proposta d Berlinguer fu quella del compromesso stoico che di fatto inaugurò la pratica del consociativismo: governare nelle sottocommissioni parlamentari per spartirsi poltrone e appalti. Questo provocò una protesta dei vecchi militanti che rifiutavano di collaborare con gli antichi nemici democristiani, ma che nei fatti si videro costretti o a stracciare la tesssera o ad accettare rassegnati il nuovo corso. Il compromesso storico ebbe effetti devastanti sulla società civile: le sezioni del vecchio P.C.I. avevano sempre rappresentato uno spauracchio per la criminalità organizzata. Sappiamo poi come le cose sono andate a finire. Saviano insegna. Saluti
Il compromesso storico ha avuto la durata di un sogno. Prima dell’uccisione di Moro ci fu la furbata di Craxi di prendere le distanze dal PCI Nella sua famosa e demagocica affermazione che era ancora con la testa in Russia, detto fatto, divenne l’amico del cuore
con un pò di sale in zucca in più, dei democristiani.Con quel 10% di voti Arrivò allo scellerato abbraccio durato fino al 92. Aveva paura di restare alla finestra, il PCI con il 30% e oltre, se si fosse realmente realizzato il compromesso storico, sommando i loro voti, avrebbero potuto governare per molti anni. Ma Craxi bloccò tutto sul nascere, perchè la sua missione non era governare, aspirava al POTERE, e lì si sono verificate quelle cose che hai citato. Hai commesso un piccolo errore storico, forse ricordi meglio le cose più lontane,io l’ho vissuto di persona quel periodo, non ho mai voluto nessuna tessera politica, per chiarirci, ma negli anni 80, i socialisti ormai saldamente a cavallo,fino al patto scellerato di alternarsi alla guida del governo, bloccarono la contingenza, è vero, ci fu un referendum ma condizionato dall’arroganza di Craxi, lui lo aveva voluto, e più che un referendum, era un’ultimatum! Riuscì dove non erano stati capaci i democristiani. Poi ti trovavi socialisti dappertutto, erano i vincenti, occupavano tutti un pezzo di potere,
magari non avendo neppure le capacità. Lui ce l’aveva la capacità, tanto è vero che per prima cosa si era organizzato la fuga. E siamo arrivati “ALLA NOTTE DELLA REPUBBLICA”. I pensionati da 9 anni hanno la pensione bloccata,non c’è più neppure quel piccolo adeguamento annuale. Hanno sconfitto il contrabbando di sigarette. Azione meritoria, ma quei 300-400.000 mila napoletani che vivevano di questo,
sono quasi tutti passati alla droga. Lo Stato con le sigarette prende
una bella fetta d’introiti, con la droga,qualche politico a livello personale. E il collasso industriale ha fatto tutto il resto. Dimmi se ho sbagliato qualcosa. mario
Berlinguer esplicitò il suo disegno già nella primavera del 1973, se non ricordo male. Fu un errore clamorso, almeno per me, poichè si era in una stagione dove giovani, studenti e operai reclamavano una politica di riforme sociali e politiche. La ricetta proposta da Berlinguer andava in senso contrario. per quasi trent’anni nell sezioni del P.C.I. si era sempre discusso come combattere il nemico corrotto ( La D.C: e i suoi alleati storici) tutto d’un tratto si sosteneva, invece, l’esigenza di allearsi con l’avversario di sempre. Innanzitutto, bisogna considerare che in una demorazia è sempre meglio non confondere i ruoli: c’è chi governa e chi fa l’opposizione; se controllori e controllati diventano una cosa sola quello che aumenta è solo la qualità della corruzione. Infatti il P.C: I: di fatto governò assieme alla D.C. sia a ivello centrale nelle sottocommissioni parlamentari, assicurando l’appoggio esterno ai governi di solidarietà nazionale, sia a livello locale. . Contribuì,quindi, alla lottizzazione di tutti i carrozzoni pubbblici: sanità, scuola, televsione. L’uccisone di Moro mise fine (in parte) a quella esperienza ( Moro volva che il partito di berli nguer entrasse direttamente nell’esecutivo). In conclusione la politica del compromesso spinse il movimento studentesco verso derive estremistiche. La società civile andò incontrò ad un processo di imbarbarimento e corruzione. Il Sud abbandonato a se stesso vide crescere sempre di più l’importanza della criminalità organizzata favorita dalla corruzione politica e clientelare.Saluti
Ho capito quando in un procedente post, hai detto che non ami parlare della situazione attuale,non avresti potto essere obiettivo. Perchè
hai il tuo Credo politico. Hai ragione su tutto,hai omesso un piccolo particolare. Il primo nemico di Moro, non sono state le brigate rosse. Ma gli americani, preoccupati, sebbene Berlinguer avesse preso le dovute distanze dalla Russia, di un governo DC _PCI.
La storia di Moro e ancora oggi avvolta da un mistero, ma non per me.
Gli americani decisero che Moro dovesse essere ucciso,i più grossi osservatori storico-politici, non l’ammettono perchè….il carrozzone va avanti così. Io artigiano e disilluso, sono stato 12 mesi il 69,70 a fare il militare in una base missilistica americana,non NATO, americana. Montavamo di guardia al perimetro esterno, nella sezione centrale dove c’erano la stazione di controllo radar e di lancio, ERA TERRITORIO AMERICANO. Neppure il presidente della Repubblica poteva entrare. Sai bene che al processo di Norimberga l’Italia ha subito molte sanzioni,ancora vigenti. oggi nel 2009 l’Italia Non fa parte della ristretta schiera delle nazioni che compongono il servizio di sicurezza della NATO. Sono sicuro che queste cose le sai benissimo, erano gli anni del Vietnam, gli “amici” americani hanno ammazzato Kennedy,per continuare la guerra con JHONSON, avrebbero permesso una specie di Cuba, nel posto dove loro avevano centinaia di missili puntati contro i paesi dell’est? Ricordi i continui viaggi di Andreotti in America? Dovevano essere rassicurati. E In quell’anno cruciale, ho maturato un’odio nei confronti degli americani che si facevano beffe di noi,eravamo trattati da loro, anche gli ufficiali, come noi consideriamo i marocchini che vogliono pulire il vetro. Moro è stato sacrificato dai suoi compagni di partito e ammazzato per volere degli americani, perchè il PCI non andasse mai al governo.E’ stato solo un sogno, ma l’Italia ancor oggi è costretta a chinare il capo a politici opportunisti e affaristi.
La storia siamo noi, dice De Gregori, anche se non ci piace o ci atterrisce, ma un bricolo d’intuizione illumina anche me, comunista mancato,ma amante della propria patria, della Repubblica e della LIBERTA’
«Ho mantenuto il silenzio fino ad oggi. Ho atteso trent’anni per rivelare questa storia. Spero sia utile. Mi rincresce per la morte di Aldo Moro; chiedo perdono alla sua famiglia e sono dispiaciuto per lui, credo che saremmo andati d’accordo, ma abbiamo dovuto strumentalizzare le Brigate Rosse per farlo uccidere. Le Br si erano spinte troppo in là». Chi parla è Steve Pieczenick. Un uomo misterioso, che volò in Italia nei giorni del sequestro Moro, inviato dall’amministrazione americana ad «aiutare» gli italiani. Pieczenick non ha mai parlato di quello che fece in quei giorni. Dice addirittura di essersi impegnato con il governo italiano di allora a non divulgare mai i segreti di cui è stato a conoscenza. Ed è un fatto che né la magistratura, né le varie commissioni parlamentari sono mai riuscite a interrogarlo. Finalmente però l’uomo del silenzio ha parlato con un giornalista, il francese Emmanuel Amara, che ha scritto un libro («Abbiamo ucciso Aldo Moro», Cooper edizioni) sul caso.
Come vedi non sono il solo a pensare certe cose. Basta digitare Chi ha ucciso Aldo Moro su google e ti saltano in faccia questa e altre mille testimonianze,anche del giudice Imposimato, non ho potuto comprare il libro perchè è esaurito, presto uscirà una nuova edizione.
E’ stato tutto un sogno…ma gli schiavi siamo noi!
Molte sono le fonti che sostengono l’inflitrazione di servizi segreti stranieri nellacosiddetta straegia dlla tensione. E’ indubbio che servizi segreti italiani e stanieri avesserio infiltrati anche nel movimento studentesco di quegli anni. Il problema è di capire perché tante speranze furono disilluse. Perché andarono al potere i protagonisti della cosiddetta tangentopoli (Craxi e Company). Perché oggi impera la videocrazia del signore delle reti. Perché la sinistra non sa più interpretare gli umori e i bisogni della gente comune A mio parere,tutto nasce da lì: l’implosione di un grande partito d massa dovuta agli errori di un ceto dirigente miope e incapace.