Agli Italiani che non fanno che minacciare di “andare a vivere all’estero”, propongo queste riflessioni.
Gli Italiani, stando ai risultati di più di un’indagine condotta da specialisti europei, presenterebbero la percentuale più bassa di individui afflitti da disturbi psichici. Viene spontaneo allora mettere in correlazione questo studio con i dati statistici relativi al numero dei suicidi, assai basso in Italia, e con la longevità, più che soddisfacente nella penisola. Insomma, nonostante la gran passione italica per il catastrofismo, la deprecazione e la lamentela, le cose non vanno poi tanto male nel paese del “Così non si può più andare avanti!”, “Dove andremo a finire?”, “Ci dobbiamo sempre far conoscere noi Italiani!”, “Queste cose all’estero non succedono!” “Io lascio l’Italia e me ne vado all’estero!”
Che l’equilibrio mentale dell’abitante medio della penisola sia da ascrivere proprio a questa sua propensione al giudizio catastrofico e alla lamentela? Io penserei di sì. Un detto napoletano un po’ volgare rende bene questa piacevole conciliazione degli opposti: “Chiagnere e fottere.”
In Canada e negli Stati Uniti neppure i vecchi pieni d’acciacchi si lamentano. Al contrario, trasudano ottimismo, raccontano barzellette, ridono beati, si travestono da bambini e tengono comportamenti da asilo infantile. I loro coetanei in Italia sono invece sospettosi, menagrami, “incazzosi”. A sentire quest’ultimi la fine dell’umanità è dietro l’angolo. Intanto, il lamentarsi li tiene gagliardamente in vita.
Quindi, continuate pure a lamentarvi, confratelli d’Italia. Continuate a ripetere “Così non si può più andare avanti!”, “Dove andremo a finire?”, “Ci dobbiamo sempre far conoscere noi, Italiani!”, “Queste cose all’estero non succedono!” Lamentatevi del governo Berlusconi, del rincaro dovuto all’Euro, del traffico, del rumore. Lamentatevi, in inverno del freddo pazzesco e in estate del caldo pazzesco. Lamentatevi se piove e lamentatevi se non piove. Lamentatevi dell’Italia e degli Italiani. Continuate con le vostre giaculatorie, col vostro pessimismo, con le vostre minaccie di andare a vivere nel mitico estero. Sono tutte cose che fanno bene alla salute e vi permetteranno di lamentarvi ancora per molti anni, rimanendo sani di spirito.
Claudio Antonelli
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Categorie: - Cittadini
Interessante.
Mi puoi dire di quale indagine si tratta?
Poi ne riparliamo, perché io invece avevo letto qualcosa di completamente differente.
Grazie
Anche a me risulta qualcosa di diverso, sai? Al CPS di zona 5, a Milano 2 anni fa era affisso un articolo di giornale dove era scritto che il 50% (cinquanta!!!) dei MILANESI ha sofferto o soffre, almeno una volta nella vita di disturbi psichici. Probabilmente questa percentuale è aumentata, negli ultimi tempi… Il fatto poi che siamo longevi è dovuto, probabilmente, a un clima a noi favorevole e alla nostra dieta. Che c’entra con l’infelicità e la disperaizone dilaganti nel nostro devastato paese? Ora poi dopo questi 5 anni di Berlusconi il poco che si poteva salvare è rovinato del tutto e da oggi abbiamo anche il taglio del 40% sulla cultura (cinema e teatri!!). La logica è che non rendono economicamente. Insomma se La Scala non produce introiti chiuderanno la scala e faranno un bel condominio. Che gioia!!!
Che l’equilibrio mentale dell’abitante medio della penisola sia da ascrivere proprio a questa sua propensione al giudizio catastrofico e alla lamentela? Io penserei di sì. Un detto napoletano un po’ volgare rende bene questa piacevole conciliazione degli opposti: “Chiagnere e fottere.”
questo mi piace, e mi consola. significa che, purtroppo per me, vivrò almeno fino a 100 anni!
ma perchè Claudio o Pisino che sia non ha risposto? Mah?
non è che qui si passa, si scrive, e poi si veleggia altrove?
il sagace post merita un piccolo approfondimento:
1. si dimostra facilmente che depressione e insicurezza sono vinti dall’aggressività, che è un aspetto dell’autoconservazione;
2. l’Italiota però ha attitudine per il mugugno ma non mostra attitudine per le rivoluzioni;
3. se una deduzione legittima si può fare è dunque che il mugugno dell’Italiota non è la chiave della longevità toutcourt, talché si possa dire “mugugna popolo, mugugna e vivi!!”, ma in quanto sfogo che prelude al suo poco dignitoso piegarsi al degrado, rimettendo la soluzione degli apparentemente insormontabili problemi al Fato (Vaticano docet); di certo una valvola di sicurezza, poiché consente all’Italiota di scaricare le tensioni negative che sono causa di cancro, depressione, impotenza, inappetenza, incoscienza, tabagismo, alcoolismo, eiaculazione precoce, riso isterico, complesso di Edipo etc.etc.etc…;
4. la napoletana praticità sintetizza riduttivamente questo in “chiagnere e fottere”; i marchigiani “chiagnono e pregano”, i siciliani, i calabresi e i pugliesi “chiagnono e s’associano”, i lombardi “chiagnono e evadono le tasse” etc…
5. poiché quest’atteggiamento non risolve i problemi sociali, che prima o poi determinano inevitabilmente un’implosione, la maggior durata della vita, che può essere attribuita in parte a questo genere di comportamento di massa, oltreché alla sana dieta mediterranea e ai 2000 km di coste che rendono l’aria particolarmente ricca di Iodio oltreché del solito CO2 etc., è un privilegio solo per chi non vedrà mai l’epilogo della storia, che sarà invece caratterizzato dall’olocausto degli Italioti, compensando così statisticamente l’illusoria maggior durata dei mugugnoni fottitori predecessori.
concludendo, guardatevi dal prendere minimamente sul serio il sarcastico invito finale di “pisino” (“Continuate con le vostre giaculatorie … Sono tutte cose che fanno bene alla salute e vi permetteranno di lamentarvi ancora per molti anni ..”), o potreste essere tra quelli che, anziché campare fino a 120 anni, sbatteranno invece il muso.
Ecco di che studio si tratta. Mi dispiace di offendere il tuo compiacimento autodenigratorio.
“Disegnata nei giorni scorsi su Jama la prima mappa mondiale dei disturbi psichici più comuni. Lo studio italiano, coordinato dall’ISS, Istituto Superiore di Sanità, ha spiegato che l’11% degli Italiani ha sofferto di un qualche disturbo dell’umore comune contro il 14% della media Europea. A renderlo noto è stato il sito internet dello stesso Istituto (Iss.it).
Le percentuali degli italiani che soffrono di disturbi psichici comuni come ansia e depressione sono tra le più basse a livello europeo, ma anche a livello mondiale. E’ questo il risultato del primo studio epidemiologico comparativo condotto a livello internazionale sulle malattie mentali, il “World Mental Health (WMH) Survey Initiative, che ha coinvolto più di 60.000 persone tra America, Europa, Medio Oriente, Africa e Asia, pubblicato oggi su JAMA (Journal of the American Medical Association) e che ha disegnato un mappa dei …”
mooolto interessante la sua analisi:
lavora per il governo attuale o per la vecchia maggioranza?
perchè sa le ***** di destra centro e sinistra sul fatto che in italia va tutto bene sono similissime al suo intervento.
complimenti perchè non scende in campo anche lei?!?
Vuoi che ti presenti mia nonna ? 85 anni, vedova, vive da sola, racconta barzellette dalla mattina alla sera, lavora nei vigneti di mia proprietà ed è più forte di un ventenne, sorride sempre, la differenza sta nel fatto che noi siamo veneti, non napoletani che “chiagnono”.
caro raffaele come puoi vedere e leggere il mio intervento anche io trovo risibile ridicolo e surreale quanto inopportuno l’intervento di pisino.
ma non generalizziamo, io nn sono veneto ma napoletano d.o.c o d.o.p e ti assicuro che le ***** nn mi fanno chiagnere ma solo cadere i……..nn generalizziamo