Non entro nel merito se a Duma siano state usate o no armi chimiche e, se sono state usate, da parte di chi.
Quello che mi domando è perché nella guerra civile siriana, quando nel recente passato si è accertato con prove inconfutabili che le forze pro Assad abbiano usato armi chimiche non si è andati oltre la “deplorazione” e la “condanna” diplomatica.
Perché ora una risposta così grave per un evento non accora accertato e con la guerra civile praticamente terminata con la vittoria di Assad?
Ricorrendo all’antico “cui prodest?” c’è da chiedersi a chi conviene alzare ulteriormente la tensione in medio oriente, e perché.
Provo a spiegarmelo.
Giova alla Francia?
Anche se questo Paese, ieri notte, non ha lanciato neppure un petardo in Siria, si è aggregato alla responsabilità dell’azione anglo-americana per due ordini di motivi.
Il primo, e prevalente, motivo è rassicurare le monarchie sunnite del Golfo, dimostrando che la Francia è dalla loro parte contro le mire egemonistiche dell’Iran in quell’area. Il perché di questa rassicurazione è da ricercare nei costosissimi contratti multimiliardari per forniture di armamenti, firmati soprattutto con l’Arabia Saudita della quale ha ricevuto, pochi giorni fa, all’Eliseo e con i massimi onori, il re.
La seconda motivazione è di politica interna. Macron, che ricordo è stato votato solo dal 25% dei francesi, inizia ad avere problemi di popolarità a causa delle riforme che intende attuare.
Unirsi agli anglo-americani in questa impresa contro Assad, soddisfa lo sciovinismo generalizzato dall’estrema sinistra all’estrema destra francese e la loro illusione di recuperare la perduta grandeur e, nel contempo, distrae per un po’ di tempo i media (e quindi il popolo) dalle impopolari riforme che intende attuare.
Giova alla Gran Bretagna?
L’attuale governo inglese, a causa della brexit sa per certo che già prima della fine del primo ventennio di questo secolo dovrà confrontarsi con un grave crisi economica e sociale. A secondo di come, post-brexit, sarà risolto il problema del confine con l’Eire, corre il rischio di veder risorgere forme di irredentismo nell’Irlanda del Nord. Più defilato il problema scozzese.
Quindi la strategia del governo è avere molti nemici esterni, tra cui Assad, per distrarre l’opinione pubblica. Ha già iniziato, col caso Skripal, ad identificare il primo nemico, la Russia di Putin. Un tale atteggiamento rinforza anche l’asse transatlantico anti-Russia con gli USA.
Giova agli Stati Uniti?
È lo stato a cui giova prevalentemente per fini geopolitici. Ad eccezione della breve parentesi di Obama, i rapporti USA-Iran sono permanentemente tesi da quasi 40 anni, dall’avvento di Komeini. L’alleanza con L’Arabia Saudita è strategica. Permette di mantenere potentissime basi militari nell’area, a 20 minuti di volo da Teheran che continua a rimanere sotto schiaffo con la piena soddisfazione degli Al Saud coi quali l’America detiene vantaggiosissimi contratti commerciali (ad esempio il’70% degli autoveicoli circolanti in tutta la penisola araba sono di marchi americani).
Poi c’è il solito confronto imperiale, indiretto e in terra altrui, con la Russia che grazie a Putin, torna a pesare molto nello scacchiere mondiale dopo la dissoluzione dell’USSR.
Con questa azione, Trump distrae i media e l’opinione pubblica dai suoi problemi personali che, almeno in teoria, potrebbero portarlo all’ empacement.
Alla fine di queste elucubrazioni, mi chiedo ancora un’ultima cosa: MA I PACIFISTI ITALIANI, CON LE LORO BANDIERE MULTICOLORE, CHE FINE HANNO FATTO?
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Io avevo pure comprato una bandiera di quelle che dici tu. Non ricordo nemmeno il perchè, qualche extracom mi avrà scassato i marri all’uscita del supermercato, va a saperlo.
Posso solo dirti di non usarla per lo scopo cui sembra destinata, potrebbe occludere la colonna fecale.