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Lettera pubblicata il 4 Luglio 2009. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Mery85.
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Ross e Mary
spaete cosa farò?
ci proverò,proverò a pensare a lei a quello che ci dicevamo,a quello che le piaceva,alle sue abitudini.
Ma ci vuole una tale forza,e io ho bisogno di forze per Marcellino non so se ne ho abbastanza.
ancora non sono mai andata al cimitero
ho sospeso la terapia e non ho nessuno con cui voglia parlare di Lei è una cosa così privata che non so con chi liberarmi.
ho paura delle mie lacrime
della mia debolezza
ho paura dei ricordi perchè poi magari non sono più buona a fronteggiare il presente
mi sento sempre sola
sola,sempre
voi (tutte) come affrontate i ricordi?
e come vivete le giornate?
piangete? ogni giorno?
e poi smettete quando avete cose da fare o lasciate tutto il da fare e piangete quanto tempo volete?
Vivi, ciò che hai scritto è bellissimo.
Grazie per averlo fatto.
Un abbraccio!
Vivi hai scritto delle bellissime cose..grazie di cuore
Martina tu hai deciso di andare avanti cercando di non pensare al dolore, ma concentrandoti sulla quotidianità e non è sbagliato, ma qualche volta uno sfogo ci vuole..altrimenti si rischia di esplodere(come ho fatto io)…noi siamo qua…e x te ci saremo x sempre!
un abbraccio forte cara!
ciao a tutte scusate l’assenza ma a casa non ho connessione internet in questi giorni…oggi sono in ufficio…
qui piove a Bergamo..e mi mette ancora di più l’angoscia…
a volte a turno scrivete e scriviamo parole che mettono un po’ di coraggio e di ripresa…ma è davvero difficile.
io lavoro ad uno sportello…adesso è il periodo della dichiarazione redditi modello 730…. per me è una sofferenza…non avete idea di quanti anziani vengono stanno bene …. hanno anche più di 80 anni e vanno in macchina ..e sono dolci….io li vedo e ho le lacrime agli occhi….provo invidia..per i loro figli…lo so che è sbagliato…
ma tutto questo non è giusto. Perché privare prima del previsto i nostri affetti perché tutta questa sofferenza, se come dice il Frate che mi sta aiutando Dio ci ama di un amore infinito.
A volte mi sento così fuori louogo così impotente. E mi domando perché alle nostre mamme viene ‘tolta’la loro vita avevano ancora così tante cose da fare…
scusate lo sfogo….
Ciao Sabrina…
sai che ti capisco perfettamente….?!
Quando vedo in giro mamme con le loro figlie, quando sento persone che hanno sconfitto un tumore provo invidia e mi sento cattiva..ma nn ci posso fare nulla a me manca la mia mamma e non è giusto che la sua vita si è spezzata a 47 anni…Io sono in reception…nn ti dico che rabbia quando vedo certa gente ignorante che alla classica domanda “come va?” io rispondo sempre”ma si dai….” e mi sento dire cose del tipo “dai che potrebbe andar peggio”…ma peggio come????!!devo morire??!!bah…cmq ti mando un mega bacione cara
Martina..devi trovare la forza dentro di te..lo so che e’difficile..ma io sono riuscita a tirar fuori tutta la forza che avevo dentro e credimi…mi sono meravigliata xche non credevo di averne tanta..ci chiedi se ogni giorno..si piange…no..io non piango..o meglio..ho imparato a pensare alla mia mamma in modo diverso e cioe’pensare a lei quando stava bene e sorrideva..a quando io ero piccola e andavamo in montagna..a tutti ricordi belli che mi ha lasciato..io nn voglio ricordare alla sua sofferenza..anni di tribulazioni x lei e noi figli..alla malattia..alla sua fine..no..io voglio pensarla e ricordarla felice..come e’ora lassu’in pace da tutte le cattiverie che ha dovuto subire..ora sta bene…ovviamente mi capitano giorni che i brutti ricordi fanno pressione e riescono a nascondere i bei ricordi..e allora piango..ma ho imparato a tenere lontani i pensieri e ricordi negativi..devo vivere ora x lei…un abbraccio…Sabrina io e mia sorella abbiamo scritto una lettera ad un frate se avra’tempo di accoglierci..baci
Martina,Mary e Maori, se non sbaglio, siete le piu’ “anziane” di questa rubrica….è evidente che ognuna di voi ha avuto tempi e reazioni diverse, le vostre vite sono diverse,però resta sempre il dolore per tutte e quello non lo leverà mai nessuno. Martina, prova a seguire i lori consigli, prova a fare tutto, se ti senti di piangere, dài sfogo alle lacrime, poi ti sentirai un pochino piu’ sollevata, fai cio’ che ti senti di fare, non reprimere, piuttosto grida il tuo dolore a chi ti puo’ ascoltare e soprattutto aiutare. Perchè dici di essere così sola? hai un figlio!! penso anche il marito, gli amici, i parenti. Ma perchè loro non ti aiutano, anche se ti dicono che è passato un anno, non significa nulla, tu hai bisogno di essere aiutata. Devi cercare di essere una mamma presente, tuo figlio ha bisogno di te! Scrivi che hai sospeso la terapia, forse non era di aiuto a sufficienza, cambia vai da un altro psicologo. So che tu hai perso la fede nel Signore, perchè non rimetti tutto in discussione, prova anche tu come ha fatto Sabrina a rivolgerti ai frati anzichè al prete della parrocchia. Loro hanno risposte a tante nostre domande.
I ricordi non vanno repressi, per me sono tutto! Io, dopo tre mesi, non riesco a cancellare gli ultimi mesi di vita di mia mamma, oggi diciamo che sono al 50%, la penso in entrambi i modi, il tempo mi aiuterà a far prevalere i ricordi piu’ belli, ora è ancora presto.
E’ difficile andare avanti per tutte, l’ho già scritto altre volte,non si è mai pronti a perdere la mamma, mai! Qualcuna di voi, non ricordo bene chi, mi aveva scritto che la differenza tra me e voi è che io mia mamma me lo sono goduta di piu’, soprattutto questi ultimi 15 anni. Anch’io come voi oggi, quando sento di persone che hanno superato i 90 anni e godono di buona salute, vi confesso che provo una sana invidia.
Lei nonostante la malattia era aggrappata alla vita con le unghie, sapeva che l’avrei aiutata ancora…fino alla fine, una parola che non siamo pronti ad accettare.
Mi manca tantissimo, adesso piango un po’ meno, penso sempre a lei, penso come lei, ripeto i commenti che avrebbe fatto lei in certe situazioni, oppure cucino i piatti che piacevano a lei, lei mi fa compagnia così, non è di consolazione lo so, ma così la sento dentro di me e mi aiuta.
Vi abbraccio come sempre tutte/i!
Ross55
hai davvero tanta forza e sei da ammirare..leggendo il tuo post mi sn sentita un po’ più sollevata 🙂
Anch’io provo a cucinare i piatti che faceva lei..molte volte penso anch’io come lei e questa cosa mi fa sentire più vicina a lei..Il problema è che alcuni parenti(quasi tutti) non mi hanno aiutata neanche col pensiero..e questa cosa me la sono legata al dito..quindi cara Martina se non dovesse esserci nessuno disposto ad aiutarti scrivi qui…noi siamo sempre qui!!
Un abbraccio a tutte..vi voglio bene
Grazie a tutte a Voi di cuore….scriviamo se ne sentiamo il bisogno, confrontarci, sostenerci, può farci solo bene. Questa rubrica non dev’essere una valle di lacrime, anche se a volte non mancano, dev’essere di aiuto per riprenderci la nostra vita poco x volta, con le nostre mamme al nostro fianco per sempre insieme, ce la faremo!
p.s. Maori, Martina… non siete, non siamo sole!
Sabrina, sono felice che abbia letto il libro di Don Divo e sia andata dai frati. Lo consiglio a tutte. Io ho 29 anni e ho perso entrambi i genitori. Mia mamma è morta da poco ed era tutta la mia vita. La fede è la mia ancora di salvezza perchè mi ha fatto capire che la vita è nulla se non abbiamo l’Amore che è Dio. Non dobbiamo provare invidia per gli altri che hanno i genitori, per chi è anziano e sta bene. A me capitava di provare invidia per gli altri quando per anni sola con mia mamma combattevamo per la sua guarigione. Mi è capitato di invidiare le mie amiche e la loro vita “tranquilla”. Poi ho capito che non deve esistere questo sentimento che è umano ma è sbagliato. Ognuno di noi ha la sua storia, il suo percorso di vita e dobbiamo accettarlo così come è, nella certezza che la vera vita non è questa, ma quella che verrà dopo la morte. In questa vita non c’è giustizia, non c’è equità. In questa vita c’è chi ha tutto e non lo apprezza e c’è chi ha niente ma ha tutto nel cuore. Il nostro dolore può essere per noi la cosa più bella che abbiamo. Il nostro dolore ci fa capire l’Amore e la Verità. Una Santa, mi pare Santa Teresa d’Avila, andava a fare una missione di evangelizzazione e mentre era in viaggio ebbe un incidente e si rivolse al Signore: “Ma insomma io lavoro per te e tu permetti questo?” Il Signore le rispose: “è così che tratto i miei amici!” E lei ironica: “è per questo che ne hai così pochi!” Questo è un racconto per dirvi che tanto più il Signore ci ama tanto più ci mette alla prova per farci imparare di più, perchè la sofferenza è un regalo che arricchisce le anime belle.
Un abbraccio affettuoso a tutte!