Ho 30 anni e da tempo sto affrontando un brutto periodo dal quale non mi sembra di venirne fuori. Vivo lontano da casa, lavoro e ho un mutuo, non mi manca niente a livello economico, ma psicologicamente non sto bene da troppo tempo, non riesco a chiedere aiuto e farmi seguire da qualcuno. Io credo di soffrire di problemi di personalità, dopo una lunga analisi Sulla mia vita, credo di essere affetto da narcisismo.. vi spiego, la mia vita è permeata da un forte senso di irresponsabilità, tendo a fuggire e procrastinare gli impegni, non mi piacciono le responsabilità, la casa fa schifo, c’è disordine e documenti importanti e non sparsi ovunque, non sono capace di mantenere un ordine attorno a me, se ci riesco dura poco, c’è molto caos… da sempre non ho voglia di fare nulla, mi disinteresso di qualsiasi cosa e vivo in un perenne ozio..non mi sono mai preoccupato di costruirmi un futuro, sono stato sempre pigro, apatico e indolente dall’adolescenza, mi sono diplomato con il minimo indispensabile, solo perché fortemente seguito dai miei genitori, altrimenti chissà quanti anni avrei perso.. poi sono partito per l’università anche se era solo una scusa per allontanarmi dal mio ambiente familiare che percepivo come opprimente e troppo rigido, una scusa per vivere la mia vita e soprattutto la mia omosessualità che ho tenuto sempre nascosta.. ho dato un paio di esami con merito, avevo un’amica con la quale condividevo tutto in modo fraterno, poi lei si è fidanzata ed è sparita completamente lasciandomi nello sconforto e nella depressione più totale.. inutile dire che non sono riuscito più a laurearmi, l insoddisfazione crescente per una vita vissuta sempre al minimo, con poche amicizie, storiche che ho allontanato perché mi hanno fatto del male e una vita sentimentale completamente assente sono diventati sempre più crescenti, poi in aggiunta l’essere sempre stato preso un po’ di mira perché troppo introverso e incapace di difendermi.. anche se non mi sento una cattiva persona ci sono troppe incongruenze nella mia vita.. dico spesso bugie a volte solo per apparire migliore, a volte per proteggermi da verità scomode sui miei familiari.. a lavoro ho avuto un periodo di forte black out, lo stress dovuto a carichi eccessivi di lavoro e la depressione per una vita post lavorativa completamente assente mi hanno portato a lavorare male, in modo superficiale, ho fatto parecchie cose non conformi a quanto mi veniva richiesto dai miei superiori, perché non ero in grado di lavorare bene avendo l’umore sotto le scarpe.. è passato diverso tempo, la mia condotta è cambiata e mi sto sforzando di lasciare i miei malumori a casa e lavorare come si deve ma ho paura che queste cose saltino fuori, a distanza di anni e di rischiare grosso anche a livello penale.. non sono un delinquente e non ho mai avuto problemi di condotta nella mia vita, anzi, ero io a subire sempre a scuola.. ho la fedina penale immacolata e ho sempre osservato tutte le regole del buon senso civico, però forse proprio per questo sono logorato da sensi di colpa.. leggo sui giornali di gente che uccide i genitori, che ruba è che ammazza per motivi futili sempre che esistano ragioni valide.. io non sarei capace di fare del male a una mosca eppure ho smarrito la retta via, sono stato male e avevo una nebbia mentale che mi impediva di fare le cose come andavano fatte.. spero solo che la vita mi perdoni è che tutto ciò nel futuro sarà solo un brutto ricordo.. adesso però mi angoscio, non vivo, anche perché la mia situazione sociale amorosa non è cambiata.. non ho legami dove vivo e vorrei tanto lasciare tutto e ricominciare, non ha più senso che io stia qui, non ho messo radici.. anche nel paese di origine non ho più nessuno eccetto i miei genitori.. perché non riesco ad avere pace nella vita? Non piaccio, nessuno si interessa a me, non suscitò mai nulla nel prossimo, sono un uomo invisibile, a 30 anni non ho mai conosciuto l’amore, ho avuto solo brevi esperienze fugaci dove venivo usato come svuota testicoli di turno.. non so più come uscire da questa gabbia, anche perché sono io stesso ad alimentarla con i miei atteggiamenti, vedete di sempre la colpa al prossimo per i miei sbagli, alle circostanze, non mi assumo mai le mie responsabilità nelle vicende.. chiedo un supporto qui, magari c’è qualcuno che ci è passato..
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Categorie: - Me stesso
Come si fa ad aiutare in una chat? È impossibile, cerca qualcuno che ti ispira e chiedi aiuto in modo da poter mettere gli altri nella condizione di aiutarti, fosse anche solo per uno sfogo. Quando ci si ripiega e chiude in sé, se non ci si conosce abbastanza tutti i pensieri cupi si amplificano. Chiedi aiuto in modo responsabile e lasciati aiutare, così fai il primo passetto ad li fuori del vittimismo. Coraggio che sei giovane ed è primavera, la vita è per te, non contro di te!
Eppure, Barbara, c’è chi ha “aiutato”. Poi bisogna vedere se questo è servito più all’aiutando o all’aiutarore.
Luke,
leggendo questo tuo ultimo post mi è venuta in mente l’autobiografia di Gide. Ma… cerco di andare per ordine, al solo fine di fare da specchio alle problematiche che hai esposto o accennato.
1) perché non riesci a chiedere aiuto e farti seguire da qualcuno?
2) l’amica a cui sei stato molto legato sapeva della tua omosessualità?
3) sono davvero serie le verità scomode sui famigliari che ti inducono a mentire?
4) la tua attitudine a metterti nei guai sul lavoro non potrebbe rientrare nel bisogno inconscio di attirare l’attenzione, di cercare lì, dove sei costretto a recarti ogni giorno, una possibilità di rivelarti per come sei e non hai abbastanza coraggio di mostrarti?
Dal mio punto di vista, non è vero che non ti stai costruendo un futuro: hai un diploma, un lavoro, un mutuo e ti impegni a vivere da solo, prendendoti cura del cane. Semmai, corri il rischio di mettere tutto in pericolo, se lasci aggravare nel tempo l’attuale disimpegno, tendente all’irresponsabilita’.
Continua…
… segue per Luke
La tua situazione è simile a quella di molte persone introverse, prese di mira, incapaci di difendersi e di farsi valere, aggravata da difficoltà a instaurare relazioni, soprattutto amichevoli e amorose.
Ha ragione Barbara, nei cui accenti si percepisce l’esperienza della professionista, a suggerirti un serio percorso di conoscenza interiore e di approfondimento di consapevolezza delle difficoltà che ti affliggono oltre la norma di molti giovani che hanno risentito, come te più di altri, dei condizionamenti sociali di due anni di Covid.
Torno alla sensazione iniziale, ponendo l’accento sull’omosessualità non dichiarata e non pienamente vissuta. Forse sta nell’oscuramento di una parte così importante dell’identità la radice del disagio che poi si dirama sui vissuti.
Se ti può essere utile un interscambio virtuale, io ci sono (carren2@gmail.com). Almeno fino a quando non avrai modo di avere una più affine amicizia nel reale oppure un miglior supporto a carattere professionale.
Caro Luke, ti consiglio spassionatamente di non perdere le tue energie in forum in cui il massimo che puoi trovare è disagio deprimente e fine a sé stesso. Lascia perdere i contatti virtuali e cerca di frequentare persone nella vita reale, con cui andare a bere una birra o fare ciò che ti piace. Accantona per il momento le elucubrazioni introspettive, che non avranno altro risultato all’infuori di farti scivolare ancor piú nel tuo senso di inadeguatezza ( e ricorda che tutti ci sentiamo inadeguati in qualche aspetto della nostra vita). Cerca persone con cui puoi essere libero di esprimerti in ogni tuo aspetto e contraddizione. Se ti trovi in una piccola realtà prova a cambiare aria e ricorda che il mondo è talmente grande e multiforme da permettere a ciascuno di noi di trovare il proprio cantuccio in cui sentirsi a “casa”. A trent’anni, l’unica cosa che ti serve per uscire da quest’impasse è vivere, buttarti e sperimentare senza paura. Le riflessioni lasciale per il dopo.
Il disturbo narcisistico — che onestamente non vedo — e l’omosessualità non accettata non hanno nulla a che fare con quel che pare un pronunciato stato depressivo da immaturità evolutiva tipica dei bambini intrappolati in un corpo ormai adulto.
La rinuncia a vivere e realizzarti assumendoti le responsabilità che la vita impone, e’ una sorta di auto castrazione per punire te stesso o qualche familiare a cui vuoi fare pagare il tuo insuccesso cosmico.
La realtà e’ che per modificare l’immagine che hai di te stesso, e’ necessario cambiare i comportamenti che la generano e la perpetuano. Roba questa che tu rifiuti di fare.
Devi tirar fuori i cabbasisi, mordere la vita assumendoti la responsabilità delle tue scelte buone o cattive che siano e finalmente credere in quel che fai.
Tutto il resto sono seghe mentali utili a farti buttare nel cesso gli anni che ti restano. Questo vomitorio abitato da decine di anime perse non ti sarà di aiuto, ma amplificherà soltanto la tua angoscia.
La soluzione e’ dentro di te. Cercala!
Vi ringrazio per i consigli.. è per via di quello che ho fatto sul lavoro che non riesco a vivermi il presente, sono divorato dai sensi di colpa, ho agito in modo leggero e superficiale, senza ragionare sulle possibili conseguenze delle mie azioni.. ero ottenebrato da un profondo malessere psicologico dovuto a una serie di situazioni contingenti presenti nella mia vita, ho avuto un black out durato un paio di anni dove ho fatto solo merdate e casini…avevo anche iniziato a bere, purtroppo non posso più rimediare, quel che è fatto è fatto, spero soltanto che la vita mi perdoni e queste cose non saltino fuori, spero tra una decina di anni di guardarmi indietro e serenamente pensare che è stato solo un brutto momento della mia vita e andare avanti con serenità.. ho capito dove ho sbagliato e perché mi sono lasciato andare, tutto quello che ho fatto potrebbe ipoteticamente danneggiare solo me stesso e la mia reputazione, non ho leso a nessuno anche perché non ne sono mai stato capace.