Avevo immaginato diversa la mia vita.. Quando avevo 10 anni il mondo mi appariva bellissimo e giustissimo.. adesso ne ho 24, una bimba di 2 e sono completamente sola chiusa in un riccio.. un matrimonio fallito, un marito violento che assecondava la madre che mi usava come bersaglio per le sue cattiverie e malignità.. offese di ogni genere che hanno leso la mia persona.. poi arriva la malattia di mamma.. Che se ne va e mi lascia nello sconforto a soli 22 anni.. E subisco le offese pesanti da parte di questa gente verso mia madre etichettata come “poco di buono ” da morta… questo mi ha destabilizzato mentalmente e fisicamente. Non riesco più ad affezionarmi, ogni tanto non domandatemi il perché vorrei tentare di parlare con quell’ uomo che mi ha fatto così male.. A che pro? Nessuno.. Sono solo debole e non so dove sbattere la testa. Passo il tempo a studiare per concludere una laurea in medicina e dare orgoglio alla mia mamma.. tra i libri mi ritrovo a scrivere e fantasticare su come possa essere.. la vita di una persona felice.. frasi buie e pensieri negativi affollano le mie giornate e i miei appunti.. stare dentro casa mi porta a rimuginare sempre sulla mia vita pessima.. Non riesco ad essere una madre perfetta, ci provo.. Non le faccio mancare mai nulla.. Ma mi rendo conto di non essere affettuosa abbastanza, di non farla giocare o svagare abbastanza perché la depressione non me lo permette. Ho il cuore a pezzi, una relazione con un uomo sposato che è destinata a morire e dove mi sono rifugiata per paura di tornare con quel mostro o di cedere e dove adesso nonostante tutto non sto più bene perché ogni tanto nel mio inconscio penso al padre di mia figlia, probabilmente per gelosia nei suoi confronti, probabilmente perché sento l odore del fallimento del matrimonio e la famiglia sfasciata.. Nonostante mi ripeto ogni giorno quanta sofferenza psicologica abbia dovuto subire da questa famiglia maledetta e demoniaca.. questa situazione mi ha reso una persona dura, acerba, cruda.. immune al dolore degli altri, quando invece io sprizzavo felicità, la positività mi caratterizzava in ogni mia cosa, la generosità mi contraddistingueva.. Non sono più io.. Può la sofferenza renderti una persona che non sei? può la continua difesa per le offese pesanti ricevute renderti cinica e pronta alla guerra ogni qual volta si apre una semplice discussione? Sono tanto stanca e non so davvero come fare per uscirne… da lui e da questa malinconica vita.. Grazie a tutti ♡
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Categorie: - Me stesso
Ciao Rosablu93, secondo il mio modesto parere dovresti concentrarti sulle cose buone che ci sono nella tua vita.
Impegnati nello studio e prendi la laurea, ama piu’ che puoi tua figlia e se ti e’ rimasto tuo padre ,fai lo stesso con lui.
Lascia stare la relazione in corso e dimentica tuo marito visto che e’ un violento.
Dai il massimo impegno per te e tua figlia e piano piano vedrai che ti tornera’ il sorriso.
un forte abbraccio. ciao
Ciao, che dire la situazione non è delle migliori. Da uomo di 27 anni quello che mi sento di dirti è tieni duro. La vita quando la immaginiamo da piccoli è sempre perfetta; poi da adulti ci si scontra con una realtà non sempre semplice ma bella da vivere nelle sue contraddizioni.
Immagino sia dura fare la mamma con un marito che non ti è di supporto..a 24 anni dovresti sorridere e dovrebbero essere gli anni più belli della tua vita..
Cerca intanto di concludere la tua laurea in medicina..è importante e ti spalanchera molte porte nel mondo del lavoro.
Vedrai che la depressione sarà solo passeggera..ne sono sicuro..
Ciao Rosablu, inizio col dirti che mi dispiace tantissimo per la tua soffernza e per quello che hai passato. A volte le esperienze della vita ci segnano profondamente e ci allontanano dalla nostra vera essenza.
“Può la sofferenza renderti una persona che non sei? può la continua difesa per le offese pesanti ricevute renderti cinica e pronta alla guerra ogni qual volta si apre una semplice discussione?” per rispondere alle tue domande, io sono convinta che siano solo meccanismi di difesa, una corazza che ti sei creata per illuderti di non soffrire piú e perché hai tanta paura, il che é piú che comprensibile. Peró ti voglio dire che non deve essere cosí. Che si, hai sofferto e purtroppo nella tua vita é entrata una persona sbagliatissima che ti ha causato tanto dolore. Ma non tutti sono come lui. Ci sono tante persone buone solo che a volte non diamo loro il giusto valore.
Sai, quando ho letto la tua lettera, ho pensato a mia madre, che si é sposata quando aveva 18 anni, mi ha vuta subito, ed ha passato 12 anni con un uomo alcolizzato e violento. Per fortuna poi é riuscita a separarsi da lui, quando aveva 30 anni e aveva me e mia sorella. Io ero piena di speranza che le cose potessero finalmente andare nel verso giusto, solo…
Purtroppo non é stato cosí, perché mia madre ha iniziato a buttarsi in varie relazioni, una piú sbagliata dell’altra, con uomini simili a mio padre. Ho avuto un’adolescenza orribile per colpa di tutto questo. Per cui ti dico che in te vedo invece la differenza: stai studiando, stai accando alla tua bimba e cerchi di fare il meglio. E´normalissimo che tu ti senti sola, ma stai scegliendo di non legarti a qualsiasi persona ed inserirla nella vita di te e tua figlia. Ti dico la veritá, passerá del tempo prima che tu ti riprenda. Nel frattempo ti posso consigliare di circondarti di buona gente, che ti possa almeno far sorridere un po’, e di magari chiedere un aiuto psicologico gratuito per te e tua figlia. Magari c’é qualche gruppo di sostegno per madri sole? Fai qualche ricerca, potresti trovare persone nella tua stessa situazione per farvi forza a vicenda. Ricordati sempre che al primo posto c’è tua figlia,so che é durissimo crescerla da sola e che in alcuni momenti sentirai di non farcela, ma invece ce la farai. Ti mando un abbraccio grande
Le malattie, le disgrazie e i dolori nella vita ci sono sempre. Arrivano per tutti. Ma se si è in due tutto si affronta con più potenza.
Ma io dico, ma perchè scegliete sempre l’uomo sbagliato? Te lo sei sposato e ci hai fatto pure un figlio. E stai continuando a scegliere quello sbagliato..è sposato.
Fatti forza e datti una mossa sei giovane cerca di fare scelte più mature. Non farlo per te ma per tua figlia che non ha chiesto di nascere.
Queste parole ti arrivano come pietre perché la cultura materialistica c’impedisce di vivere con naturalezza il nostro essere, senza mai considerare ciò che non vediamo: il nostro intimo sentire. Una donna adulta dovrebbe vivere queste dicerie come una forma di bigottismo nel quale riesce a proiettare la propria vita interiore. Le sarà lecito contestare l’ambiente retrogrado, in cui la donna deve reprimere i suoi sogni perché i costumi mortificano la spensieratezza; ma la polemica con il naturalismo è espressione del rifiuto dello scandalo visto come un compromesso al ribasso. Gli scandali sessuali in una società povera di valori alimentano le disuguaglianze tra i sessi perché un uomo su due non ha questo genere di pudori e vive l’imitazione della natura come una trappola sociale. Perché, guarda, la donna non è pronta a lasciarsi andare e l’uomo non è capace di trattenersi. Se ne deduce che l’incontro tra un uomo ed una donna, su queste basi, nella migliore delle ipotesi è destinato ad essere poco gratificante per uno dei due o per entrambi. Dipende dai caratteri. Per questa ragione (considerando l’ottusità del cuore che intorpidisce la mente) il piacere è un tabù.
Lo era. Ormai anche questo tabù è caduto, ma l’amore non dipende solo dall’appagamento dei sensi. Se ci sono altri impedimenti è ancora un altro discorso. Ma il sesso è una cosa che preoccupa perché si avverte che ci sono delle resistenze che precludono l’esperienza del piacere fisico. Come si trattasse di una cosa che tu non vuoi e che comincia quando “perdi i sensi” (in maniera naturale). In quel momento si trova la forza per deformare coscientemente la realtà e il sentimento individuale si fonde in un’emozione capace di esprimere l’amore per la vita. Si capisce che la libertà di poter essere qualsiasi cosa e di stare ovunque (l’amore erotico) può dare delle sensazioni che rendono euforici, ma che l’amore parla il linguaggio della resa. Tutto questo si può capire anche senza aver conosciuto intimamente un uomo. A me è capitato così.
PS Vuoi un consiglio? Cambia ambiente!
Un abbraccio!
Vi ringrazio tantissimo e vi abbraccio uno ad uno .. Giuro che mi sto sforzando con tutte le mie forze affinché qualcosa cambi e sento che un giorno potrò tornare a essere quanto meno serena.. felice non so.. Non penso proprio. Credo di essere segnata a vita ormai soprattutto dalla malattia e dalla morte di mia madre che rivedo ogni istante in fissa nella mia mente ,quello che chiedo è solo di poter godere e gioire anche solo delle piccole soddisfazioni quotidiane. Una volta , nel passare un esame mi sentivo invincibile e mi caricavo tantissimo. Adesso quando passo gli esami non riesco nemmeno a gioire ….
E vabbè, rilassati. Sennò corri il rischio di non sviluppare ciò che occorre a un buon medico, cioè l’occhio clinico.
Se continui così, al massimo svilupperai l’occhio cinico.
Yog ti leggo volentieri…ma quest’ultima sparata te la potevi risparmiare..